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Monte Bianco, 4810 mslm
Valle d'Aosta

Valle d'Aosta in mtb

La Valle d'Aosta è una regione dove la montagna regna incontrastata e dove si possono raggiungere, anche in bicicletta, altitudini impensabili per quasi tutte le altre regioni italiane. In questo spicchio delle Alpi si concentrano le cime più alte dell'intero arco alpino e numerosissime sono le valli che si addentrano fino ai piedi dei più alti gruppi montuosi, a nord ed a sud della valle centrale.
Aosta è una città di fondazione romana le cui ridotte dimensioni ben si integrano nel contesto della Regione. E' porta di accesso a molte valli laterali, scenari bellissimi a pochi minuti dalla città.
Tutti gli itinerari sono destinati a persone allenate.
 

LAGO DI MISERIN - VALLE DI CHAMPORCHER
Un'anticipazione di quanto si trova nelle pagine curate da www.lovevda.it con mappa, gps, fotografie ed altri contenuti a supporto della descrizione.
Da Pont-Saint-Martin, S.S. 26 direzione Aosta, oltrepassare Bard, svoltare per la valle di Champorcer, oltrepassare Hône, Pontboset e giungere a Champorcher, zona impianti di risalita di Chardonney. Itinerario di media difficoltà alla scoperta delle montagne dell‘alta valle di Champorcher. Il percorso nella parte alta tocca il Parco del Mont Avic e percorre per buona parte nel tratto di discesa le mulattiere denominate Strada Reale di caccia. Dal piazzale degli impianti di risalita di Champorcher (area pic-nic) ha inizio la gita in mtb. La partenza avviene ripercorrendo la Strada Regionale in direzione del Capoluogo di Champorcher (1443 mslm), giunti al parcheggio nelle vicinanze della fontana si svolta a sinistra in direzione delle località Mont-Blanc e Dondena. La strada asfaltata sale con una serie di ampi tornanti, fino a giungere in vista dell‘accesso al Rifugio Barbustel ed al Parco Regionale del Mont Avic, (1768 mslm e progr.va km 4,80). Da qui inizia la strada sterrata che con un percorso trasversale alla montana conduce alla località Dondena (progr.va km. 9,40 ). In prossimità del cartello descrittivo delle località e delle vette della zona, si deve imboccare la strada che scende verso il ponticello che ci permette di attraversare il torrente Ayasse (2107 mslm e progr.va km. 9,70). Non appena attraversato il ponticello la strada si fa più ripida e superati alcuni fabbricati si intravede lo strappo che conduce al Rifugio Dondena (2185 mslm e progr.va km. 10,60) ove nei mesi estivi è possibile fare sosta (presenza di fontana nei pressi del rifugio). Dopo aver superato il rifugio si prosegue sulla strada reale di caccia verso il Lago Miserin. La strada diventa nuovamente più ripida e dissestata sino ad un pianoro (2515 mslm e progr.va km 14,20) dal quale è visibile il bivio che conduce alla Finestra di Champorcher e Col di Pontonet. Si svolta a sinistra percorrendo sempre la strada reale nelle vicinanze della partenza del nuovo sentiero in accoltellato in pietra. Ancora poche centinaia di metri su pendenza abbastanza sostenute e ci si trova a pedalare già in vista del Rifugio Miserin ed del Santuario della Madonna delle Nevi che costeggiano il lac Miserin. A questo punto la meta del percorso è raggiunta, ma non è ancora terminata la divertente gita per chi ha una buona padronanza della mtb: su sentiero stretto e fondo irregolare, è possibile infatti, effettuare il giro completo del bel lago alpino che con giornate serene si colora di un bel turchese intenso. Iniziando la discesa di rientro si ripercorre l‘itinerario di salita sulla strada sterrata sino al Rifugio Dondena e quindi si raggiunge il ponte sul torrente Ayasse. A questo punto, anziché transitare sulla strada poderale di svolta a destra su di un bel sentiero evidente in mezzo ai pascoli, segnalato da lastre in pietra infisse verticalmente terreno con frecce di colore giallo che porta sulla sinistrs orografica della valle. Raggiunte le case Creton e Brenvei si svolta a sinistra per iniziare la discesa sulla “Strada Reale“, bella mulattiera che attraversa nuovamente il torrente Ayasse con due ponti ravvicinati nelle vicinanze della partenza di un impianto di risalita. Una breve salita incrocia la pista di rientro degli impianti sciistici dove si riprende a scendere percorrendo la mulattiera il cui fondo in parte con pietre accoltallate in parte dissestato rende impegnativa la guida in discesa. Si prosegue quindi sulla mulattiera con fondo in pietra e cemento sino a valle ove termina, dopo tratti anche assai ripidi, conducono alla frazione Chardonney di Champorcher, luogo di partenza.
Una mappa del percorso


TESTA DI COMAGNA
A cura di www.lovevda.it .
Brusson (1332 mslm) si raggiunge attraverso la strada regionale n° 45, uscita autostradale di Verrès. Dopo 16 km si giunge così a Brusson luogo di partenza dell‘itinerario. L’intinerario proposto si sviluppa in buona parte accanto ai ru, canali di irrigazione che portano l’acqua di vitale importanza nel passato come adesso necessaria all’agricotura, che ci offrono colpi d’occhio e immagini delle nostre valli ai quali non siamo abituati o non avremmo mai pensato. Percorso ad anello che consente ai più esperti di percorrere vari passaggi in single trek. Per i meno esperti si consiglia di seguire il percorso così come illustrato. Si effettua la partenza da Brusson e ci si dirige verso Ayas, giunti al bivio per il col de Joux si svolta a sinistra e si inizia la salita seguendo la strada regionale n° 33 del col de Joux che ci porta ai 1640 mslm del colle. La salita resa un po’ monotona dall’asfalto la si apprezza soprattutto in estate quando, con il caldo, attraversando la secolare abetaia per giungere al colle, ci si ripara dal sole. Prima di giungere al col de Joux si può bere e fare rifornimento di acqua alla fontana di Napoleone dove pare si sia dissetato con le sue truppe il condottiero passando attraverso le Alpi. Giunti al col de Joux (6,90 km) si svolta a sinistra seguendo un’evidente traccia di una strada poderale che nel primo tratto costeggia un canale irriguo. Dopo qualche chilometro si giunge a Sommarèse (1536 mslm – 10,70 km).Da Sommarèse si può scendere oppure, per i più esperti, in prossimità dell’ultima casa si svolta a sinistra seguendo un single trek molto divertente che ci porta ad Eresa (1166 mslm). Per chi vuole proseguire su single trek, giunti nel centro del villaggio si svolta a sinistra e si prosegue per il col d’Arlaz (1040 mslm). Giunti sul canale (15,90 km), si svolta a sinistra per poi costeggiare il canale. Per chi ha seguito la strada, giunti a Emarèse (995 mslm), si svolta a sinistra e si segue la strada poderale di servizio del canale irriguo denominato Ru d’Arla per giungere al col d’Arlaz (1040 mslm). Arrivati sul colle si svolta a sinistra e si costeggia il canale irriguo passando, dopo circa 1 km, sotto una bella cascata, per poi giungere ad Orbillaz (1116 mslm), frazione di Challand-Saint-Anselme. Uscendo dall’abitato, prima di scendere (18,60 km), svoltare a sinistra e continuare a costeggiare il canale seguendo una comoda strada poderale che ci riporta a Brusson. Solo 2,5 km dopo l’abitato di Arcesaz (1155 mslm), troveremo una ripida salita, lunga solo poche centinaia di metri. Passando accanto al vivaio forestale, si attraversa il ponte per poi arrivare nei prati sottostanti l’abitato di Brusson.
Una mappa del percorso


ALPEGGI DI TORGNON
A cura di www.lovevda.it
Si percorre l‘autostrada A5 Torino-Aosta, uscita “Châtillon-Saint Vincent“, si prosegue sulla strada regionale 46 per circa 7 km fino all‘abitato di Antey-Saint-André, qui si imbocca la strada regionale 9 che, dopo 6 km circa, giunge nel capoluogo di Torgnon, dopodichè si supera il centro abitato e si seguono le indicazioni dell’area sportiva e pic-nic di Plan Prorion. Si tratta di un percorso non particolarmente impegnativo, ma che ci permette di entrare nella zona degli alpeggi posti a monte dell‘abitato di Torgnon, nell’ambiente caratteristico della cultura rurale contadina, dei pascoli che si alternano ai boschi di larici, con ampi scorci su alcune delle più belle cime della valle d’Aosta (a Gilliarey merita effettuare una sosta contemplativa per ammirare il Cervino, il ghiacciaio del Plateau Rosa con il Breithorn e a Valtournenche). Inoltre da un punto di vista geologico si sottolinea il fatto che la prima fase del percorso si svolge attraversando le rocce mesozoiche del complesso dei calcescisti con pietre verdi che costituivano il vecchio Oceano perduto, che formano la zona del Monte Meabé, ad ovest del percorso, a partire dal Monte Miracolo, si possono osservare gli gneiss d’Arolla che facevano parte del vecchio continente africano, mentre la Cima Bianca è costituita da sedimenti di copertura costituiti principalmente da marmi. Da un punto di vista idro-geologico si nota la presenza di rocce calcaree.Lla zona del lago Tsan è costituita da percorsi carsici mentre la zona paludosa di Loditor è interessata da un importante sistema di zone umide. Sotto il profilo faunistico si fa notare che lungo il percorso proposto, in particolar modo tra il bacino acquitrinoso di Loditor e la zona degli alpeggi di Gilliarey, è possibile avvistare numerose marmotte. Nei boschi di abete rosso e larici a monte di Champtorné e Loditor si possono avvistare alcuni scoiattoli, lepri, caprioli, cervi, mentre occorre ricorrere ad un cannocchiale per osservare gli stambecchi ed i camosci nei radi boschi e pascoli d’alta quota sottostanti il Meabé e sotto la Punta Tsan. Nel cielo non è difficile scorgere vari tipi di uccelli quali la pernice, rapaci di varia specie, fra i quali l’aquila. Da un punto di vista botanico si fa presente che il bosco composto da fustaia di abete rosso e larice, mentre il sottobosco è caratterizzato dalla presenza di Felce, Sambuco, Mirtillo, Rosa canina e Lampone. Si inizia su un tratto asfaltato di 700 m circa che sale verso gli impianti di risalita di Champtorné, fino a raggiungere le prime baite dove si abbandona la strada per proseguire, a destra, sul tracciato della pista di fondo. Proseguendo per la strada sterrata si raggiunge l’Alpe Chavannes, Arpeille per poi incontrare l’Alpe Brusoney e l’Alpe Bedsoloz. Si giunge poi ad un incrocio con una strada asfaltata che non è da imboccare ma occorre proseguire diritto su una pista con fondo erboso che si fa via via più stretta. Si continua all’ombra di larici ed abeti percorrendo un tratto in cui l’uomo è intervenuto creando delle passerelle in legno al fine di non danneggiare col passaggio le zone umide sottostanti. Dopo essere transitati su di un ponte in legno in una zona che ci permette di ammirare la bellezza della rocciosa punta Tsan, un breve tratto di salita ci permette di raggiungere la “zona umida” di Loditor (1950 m). Da Loditor salendo a destra per la strada sterrata, si perviene alla località di Gilliarey, al km 9,250 a quota 2180 mslm, che rappresenta un primo giro di boa della nostra gita ma è anche un punto panoramico sul Cervino, sul ghiacciaio del Plateau Rosà e sulla Valtournenche che merita una sosta contemplativa. Chi volesse può proseguire sulla strada sterrata per altri 7 km circa e raggiungere il Lago di Cignana ed il rifugio Barmasse (punto di ristoro). Tornando al “Giro degli alpeggi con vista sul Cervino” occorre ripercorrere la strada utilizzata all’andata e scendere sino all’Alpe Tellinod (al km 11,350) ove si svolta a destra per proseguire sempre su strada sterrata ed oltrepassare l’Alpe Palud fino all’Alpe Château. Nei pressi di quest’alpeggio sono presenti i ruderi dell’ospizio Chavacour situato sulla via che collegava il territorio di Torgnon col vicino Vallese attraverso i colli Chavacour, For, Collomb e Théodule. Queste vie servivano al commercio del bestiame e del vino moscato di Chambave. Proseguendo per il nostro percorso svoltiamo a sinistra per una strada sterrata larga e pianeggiante che in parte ripercorre il tracciato del canale irriguo di Chavacour importante opera dell’uomo che serve a permettere la coltivazione del foraggio e l’allevamento di bestiame in alcuni Comuni situati sul versante dell”adret”, come Verrayes, Saint-Denis, Chambave. Il giro prosegue toccando le baite di Cortod, e di Tronchaney, da questo punto molto panoramico possiamo ammirare quasi tutta la conca degli alpeggi di Torgnon ed in basso la “zona umida” di Loditor. Proseguendo il nostro tragitto fra boschi di abeti e larici, dopo una leggera discesa si arriva nella zona di Chantorné dove sono presenti le piste da sci, oltrepassate le quali si dovrà affrontare un breve tratto di discesa ripido (150 m circa) con fondo sconnesso e pietroso eventualmente da percorrere a piedi. Risaliti in sella si percorre ancora una stradina in leggera discesa, che ricalca la pista di fondo, molto suggestiva in quanto, voltandosi indietro è possibile scorgere, fra le fronde degli alberi il Cervino ed alcune vette del Monte Rosa. Si perviene quindi al Col des Bornes (al km 28,800) punto panoramico sulla vallata centrale della Valle d’Aosta dove la vegetazione cambia per lasciar posto al pino silvestre visto l’ambiente più secco dovuto all’esposizione a Sud. Svoltando a destra sempre sulla pista di fondo si prosegue su un tratto pianeggiante alternato a leggere salite (2 km circa) fino a raggiungere un bivio dove si deve girare a sinistra ed affrontare una discesa ripida (1,5 km circa) che porta all’area pic-nic di Champlong (al km 31,450), secondo giro di boa del nostro tour dove è presente un punto di ristoro. A Champlong è possibile, inoltre, visitare un alpeggio dove, nel periodo tra giugno e settembre, avviene la lavorazione quotidiana del latte per la produzione dei prodotti caseari tipici (fontina, burro, ricotta, ecc.) degustabili in loco. Da Champlong (1625 mslm) si riguadagna quota sino al Col des Bornes (1770 mslm) percorrendo per il primo tratto la strada fatta all’andata per poi proseguire leggermente a destra su un tragitto più dolce fino al colle. Dal Col des Bornes si prosegue per circa un chilometro sulla strada percorsa all’andata ed al secondo bivio, si prende a destra per scendere verso l’area pic-nic di Plan Prorion dove ha termine il tour.
Una mappa del percorso


SENTIERI RUS E STRADE MILITARI NELLA VALLE DEL GRAN SAN BERNARDO
Quanto sotto è un'anticipazione di quanto si trova nelle pagine curate da www.lovevda.it con mappa, gps, fotografie ed altri contenuti a supporto della descrizione.
Raggiunto l‘abitato di Arpuilles del comune di Aosta, si prende la strada denominata “dei Salassi” segnalata da un cartello e si prosegue fino ad un incrocio posto su di un tornante, dove si trova il cartello che indica la “Colonia Città di Collegno“. L‘itinerario si snoda lungo la Valle del Gran San Bernardo percorrendo quelli che sono i segni del paesaggio realizzati dall‘uomo: si costeggia il canale irriguo denominato “Ru Neuf“, si transita sulla strada militare di Condemine Testa e si percorrono i sentieri pedonali della vallata. Il percorso si sviluppa principalmente su strada poderale, anche se non mancano divertenti tratti in single track e le più rilassanti passaggi su asfalto. Lasciata la macchina nei pressi della colonia abbandonata della Città di Collegno si percorre il ru Neuf in direzione nord fino ad incrociare la strada asfaltata. Abbandonato lo sterrato si sale lungo quella che ben presto diventa una poderale che, attraversati un paio di villaggi, porta ad un bivio; proseguendo verso destra si scende per circa un km fino ad incrociare la strada che provenendo da Planet porta ad alcune frazioni e alpeggi soprastanti. Imboccando questa, si ricomincia a salire incontrando gli abitati di Romparmé e Ronc dove è possibile fermarsi a riempire le borracce ad ammirare il panorama sulla vallata centrale e sui monti che circondano la città di Aosta. Percorrendo la strada fino a raggiungere una palina di segnalazione dei sentieri che indica il bivio tra la punta Chaligne e l’Alpe d’Arsy, si prosegue oltre, fino ad un bivio posto su un tornante. Andando verso destra ci si inoltra in un bosco di larici lungo un percorso dal fondo inerbito paesaggisticamente molto suggestivo. Dopo uno slargo la pista inerbita lascia posto ad una poderale con forte pendenza. Percorsa per qualche decina di metri si intravede sulla destra una stradina che, seguendo la freccia gialla di indicazione di sentiero, raggiunge un torrentello. Attraversato questo, si esce dal bosco e lungo un sentiero si raggiunge la suggestiva Alpe Arolla da dove si può godere un meravigliosa vista sul Grand Combin e sulla Valpelline. Andando oltre si raggiunge la strada poderale che proviene dall‘abitato di Buthier e porta all‘Alpe Chaligne. Imboccata questa, dopo qualche km si raggiunge il rifugio Chaligne dove è possibile sostare, rifocillarsi ed eventualmente dormire. Ripresa l‘escursione si ripercorre in discesa un breve pezzo della strada fatta in salita fino ad incrociare una poderale che, in piano, ripercorre ru Collet attualmente interrato. Ru Collet prosegue in piano attraverso i boschi e girando attorno alla cresta Tardiva raggiunge la comba d‘Arsy e l‘omonimo alpeggio da dove è possibile godersi una fantastica vista sull‘antistante vallone del Menouves. Finita la fatica. Nei pressi dell‘alpeggio parte una stradina trattorabile con una discreta pendenza. Proseguendo lungo la trattorabile e facendo attenzione alle canaline di raccolta delle acque, si raggiunge la strada militare di Condemine Gran Testa. Percorrendo quest’ultima in direzione est fino al raggiungimento del tornante della strada che conduce all‘abitato di Buthier, è possibile vedere le pietre miliari con le progressive kilometriche. Continuando su asfalto si prende il bivio per Petit-Buthier e una volta terminata la strada, si prosegue lungo la poderale svoltando a sinistra si attraversano i prati fino a raggiungere l‘abitato di Moré-Buthier dove c’è l‘azienda agricola Lo-Cuis. Proseguendo oltre, in direzione sud, si imbocca il primo sentiero che si incontra sulla sinistra e che, attraverso spettacolari saliscendi nel bosco raggiunge ru neuf nei pressi di un tornante asfaltato dove si incontra la palina segnaletica che evidenzia il percorso della via Francigena. Attraversato il tornante si imbocca la strada poderale che sovrasta il ru che ben presto riemerge costeggiando il sentiero boscato e definendo un paesaggio da cartolina. Proseguendo oltre la palestra di arrampicata sportiva si oltrepassano in più punti alcune strade comunali sino a tornare al luogo di partenza.
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AI PIEDI DEL MONTE BIANCO
Courmayeur è molto probabilmente la località turistica più nota in Valle di Aosta e, a 1200 metri di altitudine, si colloca proprio ai piedi del massiccio del Monte Bianco, a due passi dal traforo e dal confine con la Francia.
Il paese è il punto finale di due valli laterali che corrono in direzione perpendicolare alla vallata principale: verso NE la Val Ferret, verso SO la Val Veny. Entrambe offrono la possibilità di arrivare in bici fino a località di altitudine superiore ai 2000 metri e di ammirare il gruppo del Monte Bianco da diversi punti panoramici.
Da Courmayeur (1200 mslm) si prosegue in direzione del traforo ed in località La Saxe si prende a sinistra verso la val Veny e la si risale, attraverso Purtud e La Visalle (km 9, 1650 mslm), fino ai 2160 mslm del rifugio Elisabetta in circa quattordici chilometri.
Per la val Ferret bisogna svoltare proprio appena prima del traforo verso destra (Entreves) e proseguire per circa dieci chilometri superando piccoli gruppi di abitazioni e malghe come Lavachey o Arnouvaz fino alla fine di uno sterrato a 2062 mslm, ai piedi del Col du Grand Ferrer.
Lasciando la bici sulla sterrata principale poco oltre Lavachey si può salire rapidamente (a piedi!) al rifugio Bonatti e godere di un bell' affaccio sulle Jorasse ed il monte Bianco.
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TOUR CELTICO IN VAL VENY
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E’ possibile raggiungere la Zerotta in Val Veny in auto, in pulman ma anche in bici seguendo, da Courmayeur, le indicazioni per la val Veny.
La gita mai durissima ma abbastanza impegnativa permette ai più esperti di provare brevi passaggi tecnici e a chi inizia, di allenarsi in una “palestra” immersa nella natura o di fare una piacevole gita con la famiglia!
Dalla frazione Zerotta si segue la strada asfaltata in direzione Courmayeur per circa mezzo km. All’indicazione Purtud si attraversa il ponte a sinistra e si segue la poderale fino ad un bivio, e si gira a sinistra (segnavia gialli N° 7). Dopo aver attraversato il ruscello (segnavia gialli), seguendo il sentiero che si inoltra nel bosco del Peuterey e passando da Freney ci si riporta sulla strada principale di fondo valle. Si sale a destra per circa 800 metri su asfalto fino al primo tornante verso destra dove si svolta però a sinistra per imboccare la sterrata che passa da Les Zergnes e raggiunge il ristorante La Fodze. Quaranta metri prima del ristorante si gira a sinistra sul grande sentiero che discende il ripido prato fino a raggiungere il villaggio dopo il quale si va a destra. La discesa è bella e veloce ma attenzione, dopo circa 500 metri c’è un bivio, si deve girare a destra e percorrere la breve salita che termina presso un piccolo abitato; dopo aver costeggiato il muro di cinta della casa in cima alla salita si percorre il piccolo ma bellissimo balcone che riporta nuovamente su asfalto. Da questo punto si raggiunge la Zerotta o Courmayeur seguendo la strada comunale della Val Vény.
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IN VALSAVARENCHE
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Il luogo di partenza è posto in loc. Fenille lungo la S.R. della Valsavarenche.
L‘itinerario, adatto per un‘utenza con un minimo di preparazione fisica e di conoscenza della mtb, ripercorre la Valsavarenche risalendo le sponde del torrente Savara e attraversando i tipici villaggi della vallata.
Lasciata l’auto nel grande parcheggio che costeggia la strada regionale all’uscita della galleria, si attraversa il ponte che porta al villaggio di Fenille dove è possibile riempire le borracce e iniziare l’escursione. Il percorso inizia alternando tratti di boscaglia ad aree di pascolo fino a raggiungere il grazioso paese di Bois de Clin. Incontrando l’asfalto si prosegue verso destra lungo una salita che consente di aggirare il villaggio prima di proseguire nuovamente su sterrato in un tratto di bosco. Una volta usciti dalla vegetazione si intravede sull’altra sponda del torrente l’abitato di Rovenaud e si prosegue fino a raggiungere e guadare il torrente de Ran. Da qui un tratto di discesa conduce nei pressi di un antico mulino oltre il quale inizia un tratto di asfalto della vecchia strada regionale dimessa. Percorso qualche centinaio di metri sulla attuale strada regionale, prima che questa attraversi il torrente, si prosegue diritti su sterrato, guadando un torrentello ed iniziando una salita attraverso un bosco veramente suggestivo. Dopo l’attraversamento di un ponticello si scende per un breve tratto e dopo alcuni sali e scendi ci si trova sulla strada asfaltata che a destra sale in direzione Vers le Bois dove volendo si può proseguire in una gita un po’ più impegnativa ma estremamente affascinante, verso i casolari di Orvieille. Passando attraverso il paesino si ridiscende lungo un tratto di sentiero che riporta alla strada asfaltata. Attraversata questa si imbocca la poderale che costeggia il torrente e si prosegue lungo la pista di sci nordico, senza mai attraversare il torrente alternando tratti di salita a tratti di discesa, porta fino alla strada asfaltata che scende dal paese di Créton. Percorrendo questa strada comunale si raggiunge l’abitato di Créton, che per la sua posizione soprelevata rappresenta un fantastico belvedere verso la vallata e verso i villaggi posti sul versante opposto: Nex e Tignet. Raggiunta la stradina che entra nel villaggio (acqua) la si percorre fino in fondo per poi immettersi nel sentiero che scendendo verso valle oltrepassa il torrente. Una volta raggiunta la sponda destra del torrente, si prosegue lungo la poderale che sbuca ai piedi di Vers le Bois e si svolta a destra verso il capoluogo di Dégioz (acqua) passando davanti al campo da calcio e al Municipio. Oltrepassata la strada regionale si sale in direzione della chiesa ed al primo tornante si lascia nuovamente l’asfalto per percorrere l’antica strada che dopo un tratto pianeggiante diventa sentiero con discesa moderata e raggiunge prima del ponte la strada regionale nuova. Dopo aver fatto qualche centinaio di metri lungo questa strada si riprende la strada fatta all’andata e si ripercorre al contrario in percorso verso Bois de Clin e Fenille.
Una mappa del percorso


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