francia1.jpg
Da Plage du Gigaro e Cap Lardier (scorri la gallery!)
francia2.jpg
Notre Dame, spiaggia di Porquerolles
francia3.jpg
Il mare dei calanchi di Cassis
francia4.jpg
Mont Ventoux
francia5.jpg
Lavanda in fiore
francia6.jpg
A Hyeres, base per Porquerolles
Non Solo Nord Italia

Francia mediterranea

Provenza, Alpi e Costa Azzurra: tre ambienti così diversi ma amministrativamente uniti appena fuori dai confini liguri e piemontesi. Sono luoghi associati alla mondanità (si pensi a Nizza, Cannes e soprattutto Saint Tropez), al mare o, al più, alle splendide fioriture della lavanda. Piccoli borghi dell'entroterra e rinomate località turistiche sulla costa.
Questo territorio, tuttavia, è molto di più. Scartando i percorsi più affollati e trafficati ci si possono ritagliare diverse soddisfazioni pedalando su morbidi declivi che si alzano sempre più man mano che ci si porta verso i confini con l'Italia.
E poi le stesse località di mare nascondono ottime opportunità per passeggiate di grande soddisfazione.
Quattro proposte per vivacizzare una vacanza in questo soleggiato angolo di Francia.

CALANQUE DU CASSIS - a piedi
I calanchi di Cassis sono uno degli scorci più affascinanti dell'intera costa francese. Tra la cittadina di Cassis e la metropoli Marsiglia la costa precipita a picco sul mare e pareti verticali sprofondano nelle acque colorate di un blu intenso e di un azzurro indimenticabile.
I sentieri sono diversi ma l'itinerario più gratificante porta dai dintorni di Cassis (e precisamente dal parcheggio sulla Presqu'ile, da Port Miou) al calanque d'En Vau, dove si può trascorrere una deliziosa giornata balneare.
Dalla "penisola" si scende su strada asfaltata fino al port Miou, un calanco che è diventato un porticciolo riparato: centinaia le barche attraccate.
Qui uno stradone sterrato si dirige verso il mare e prende a salire regalando un primo panorama: il tracciato si stringe e si fa sentiero. Una ripida discesa porta al primo calanco, Port Pin. Ci si arriva in circa quarantacinque minuti.
E' un quadretto delizioso. Ma vale la pena proseguire oltre.
Il sentiero sale senza sosta immerso nella macchia mediterranea. Quando si scollina non si vede più il mare ma ci si trova immersi in un paesaggio quasi lunare, dove la macchia fatica ad imporsi su un suolo arido e roccioso.
Per arrivare al calanque d'En Vau mancano una ripida ed insidiosa discesa (attenzione!) ed un tratto in pianura di una decina di minuti. In totale, circa 1h30' dalla partenza.
Il ritorno avviene lungo la stessa strada dell'andata!

MONT VENTOUX - in bicicletta
Il gigante della Provenza, il mont Ventoux (1912 mslm) è una delle vette più ambite dai pedalatori di tutto il mondo. Svetta isolato sulle più basse colline provenzali e pertanto la sua cima offre un panorama vastissimo: il monte, poi, è visibile da gran parte del territorio.
Sulle sue strade si sono scritte pagine di storia del ciclismo, del Tour de France, in particolare, ed anche la tragica vicenda del corridore Tommy Simpson che su questi tornanti perse la vita.
Raccontiamo con le parole di Wikipedia questa dolorosa vicenda: "Simpson è ricordato soprattutto per la sua tragica morte, avvenuta durante la tredicesima tappa del Tour de France del 1967: nella salita del Mont Ventoux, in una giornata eccezionalmente calda, Simpson andò in crisi e si fermò, ma volle proseguire anche per l'incitamento ricevuto dai presenti. Dopo pochi minuti ebbe un collasso cardiaco e tutti i tentativi di rianimarlo furono inutili. In base ai risultati dell'autopsia, concause della morte furono il caldo e le anfetamine da lui assunte per migliorare la propria prestazione. Simpson è per questo motivo considerato una delle prime vittime del doping".
Da Sault si fa poca fatica, ben altro impegno è invece richiesto lungo i versanti di Bedoin e Malaucene: la salita è dura ma è resa ancor più severa dal clima, afoso già a maggio, e dal forte vento che - come suggerisce il nome della montagna - sferza queste pendici. Inoltre pare che per una complessa circolazione d'aria l'ossigeno in vetta sia più scarso. Insomma, una vera sfida. Da affrontare, però, con grande scrupolo, attenzione e preparazione!
La suggestione "ventoux" - vento però pare non sia fondata: si ritiene infatti che il nome venga dalla voce occitana "ventur" ovvero "quello che si vede da lontano" e tale nome, infatti, ricorre anche nella lingua provenzale (Ventour). 
Una curiosità è il brevetto dedicato a chi sale i tre versanti in un'unica giornata. Se ne parla in questa pagina (clic).
Per i dettagli delle tre salite rimandiamo alle altimetrie offerte da www.salite.ch.
da Sault, 760 mslm
da Bedoin, 290 mslm
da Malaucene, 377 mslm

CAP LARDIER - a piedi
Dalla plage de Gigaro si dipana una fitta rete di sentieri, molto ben segnalata, che dalle sabbia chiara della spiaggia si avventura alla volta di Cap Lardier. Il tracciato è parte del Sentier du Littoral: ci si trova a pochi chilometri da Saint Tropez ma l'ambiente qui appare più selvaggio e meno mondano.
Il sentiero che parte dalla spiaggia non è mai banale, per quanto non proponga dislivelli significativi. Sono rocce, radici e cambi di pendenza a suggerire, tuttavia, l'utilizzo di opportune calzature evitando ciabatte ed infradito.
In partenza, all'ingresso della pineta, una mappa propone le varie destinazioni precisando distanze e tempi di percorrenza: i panorami sono superlativi da subito. I sentieri, quindi, possono costituire un semplice diversivo di un'oretta o poco più, magari per smaltire il pranzo, oppure il cuore di una giornata di trekking a picco sul mare.
Cap Lardier dista meno di un'ora dalla spiaggia di Gigaro (La Croix Valmer): nel mezzo un'affascinante serie di calette e scogli rocciosi.

PORQUEROLLES - in mountain bike
La piccola isola a due passi da Hyeres è un vero paradiso per gli amanti della mtb. Con attenzione, però! Perchè? Per due motivi. I tanti noleggi propongono biciclette datate e stressate da chilometri percorsi su sabbia e terra battuta, probabilmente senza manutenzione adeguata (azzardiamo!) e perché le stradelle sono davvero affollate!
Il traghetto si prende al Port du Fondue, oltre Hyeres e La Capte, all'estremità della penisola di Hyeres.
Dal punto di attracco, il porto del villaggio di Porquerolles, ci si può muovere in varie direzioni: la spiaggia di Notre Dame dista circa tre chilometri ed è la più bella dell'isola. Una mezzaluna dorata, affacciata su un mare cristallino e chiusa alle spalle da una verdissima pineta. Sul lato opposto dell'isola meritano una pedalata la spiaggia di Langostier ed i panorami che lo sterrato regala, soprattutto nel finale.
Meno gratificanti le deviazioni verso i calanchi esposti a sud che, tuttavia, regalano impervie salite ai biker più incalliti.
Tornati sulla terraferma, attorno a Hyeres e tra le sue saline si intrecciano diversi percorsi ciclabili di facile percorrenza: si raggiungono così diverse spiagge, in particolare Madrague e Almanarre, senza lo stress della guida e del parcheggio!

Condividi su  -