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Averau e lago Limides (scorri la gallery!)
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Cortina dominata dalla Croda Rossa, dal Pomagagnon e dal Cristallo
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Autunno sul Pomagagnon
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Croda Rossa
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Verdi prati ad est di Cortina, verso passo Tre Croci
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Valùn de Fanes, oltre il passo Limo
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Rifugio Fodara Vdla
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Ra Gusela a passo Giau
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Misurina ed il Sorapiss
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Tre Cime di Lavaredo da Misurina
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Ra Gusela ed Averau, da passo Giau
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Rifugio Sennes
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Laghetto e vetta del Sorapiss
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Il Sorapiss dal sentiero per il rifugio Città di Carpi
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Alba sulle Tre Cime di Lavaredo
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Al passo Valparola
Veneto

Cortina d'Ampezzo

La perla delle Dolomiti è un contesto davvero unico in cui pedalare. Su asfalto, su strada forestale o in single-track ogni pedalata è alleggerita dalla sensazione di godere di panorami incredibili e straordinari.
Il gruppo del Lagazuoi, le Tofane (che raggiungono quota 3243 metri), il Sorapiss (3205 metri), il monte Cristallo (3211 metri), l'Antelao sono cime affascinanti e maestose che dominano ogni percorso.
Strade sinuose salgono sino a valichi alti oltre duemila metri: passo Falzarego, passo Valparola, passo Giau e passo Tre Croci (quest'ultimo, però, a quota inferiori ai duemila). Meno mitico ma ugualmente scenografico il passo Cimabanche, verso Dobbiaco e le Tre Cime di Lavaredo. Luoghi che hanno scritto la storia del ciclismo su strada.
Gli sterrati della Cortina - Dobbiaco attirano ogni estate migliaia di appassionati di mtb e gli impervi tornanti che conducono in val di Fanes o all'alpe di Sennes sono una sfida ghiotta per i più allenati.
E perchè non raggiungere l'incantevole scenario del rifugio Palmieri alla Croda da Lago? O Prato Piazza? O le Tre Cime?


CASCATE DI FANES
Il percorso parte dal centro di Cortina, al bivio per il passo Tre Croci, dopo la stazione delle autocorriere. Si svolge lungo la pista ciclabile ricavata dalla vecchia sede della linea ferroviaria Cortina-Dobbiaco, sentiero 208. La strada è pressoché pianeggiante e asfaltata fino all'uscita del paese dove diventa strada bianca sterrata. Ci si mantiene a mezza costa sulla pendici del Pomagagnon, sotto Punta Fiames.
All'altezza della vecchia stazione di Fiames si scende a sinistra, per attraversare la statale all’altezza dell'Hotel Fiames ed immettersi quindi sul sentiero che costeggia il Boite, verso Pian de Loa. Si entra così nel Parco Naturale delle Dolomiti d'Ampezzo e si può pedalare verso il passo di Limo, dove termina la vallata, oppure fermarsi in uno dei tanti obiettivi intermedi.
Tra questi, con una breve digressione a piedi, le fragorose cascate di Fanes.
Dal centro di Cortina al passo di Limo i chilometri sono venti: la salita della val di Fanes impegna per una dozzina di chilometri lasciando un po' di respiro solo nei pressi di un verdeggiante alpeggio, confine tra antichi alpeggi.
Difficoltà elevata, per mtb: il fondo è davvero tosto e le pendenze non perdonano!
(itinerario tratto da http://www.dolomiti.org)



AL MONTE PIANA
Itinerario impegnativo che parte dal lago di Misurina: il mitico lago, dal centro di Cortina d'Ampezzo, si raggiunge scavalcando dapprima il passo Tre Croci in sette chilometri (pendenza costante intorno all'8%) e poi una seconda salita, di circa due chilometri, che segue una breve quanto veloce discesa dal Tre Croci al bivio con la strada che sale da Auronzo. Chi sale in mountain bike può anche scegliere di proseguire lungo la ciclabile Auronzo Misurina, poco distante dalla statale. 
Una volta giunti a Misurina, la salita al rifugio Angelo Bosi, ai piedi del monte Piana, misura sei km e colma 500 metri di dislivello, salendo da 1750 a 2220 mslm.
Questa ascesa offre pendenze costanti ed è aperta al traffico autorizzato.
Durante la pedalata, ed in particolare una volta raggiunta la vetta del monte, oltre il rifugio Bosi, si possono osservare le fortificazioni militari che rimangono da quasi un secolo a testimoniare i cruenti eventi della Prima Guerra Mondiale.
Difficile, per mtb e gravel. Verificare la transitabilità: ci risultano divieti nel corso degli ultimi anni.



PASSO TRE CROCI
E' uno dei vari passi accessibili da Cortina d'Ampezzo (1220 mslm).
E' una salita breve ma selettiva: gli otto chilometri nascondono infatti tratti piuttosto impegnativi.
La strada per il valico si imbocca proprio nel centro di Cortina e si segue fino all'arrivo costeggiando le pendici meridionali del gruppo del monte Cristallo.
Dal Tre Croci si può accedere al bellissimo lago di Misurina (1800 mslm), distante pochi chilometri: dapprima si scende per un paio di chilometri poi si risale fino a raggiungere le rive di questo lago "fatato" che, a sua volta, può essere la base per la terribile ascesa al rifugio Auronzo, posto a 2333 mslm, proprio sotto le Tre Cime di Lavaredo, oppure, come raccontato poco sopra, per la vetta del monte Piana.
I dettagli della salita, chilometro per chilometri, alla pagina: www.salite.ch



FANES E SENNES
Dal centro di Cortina d'Ampezzo questo itinerario misura circa 46 km e copre un dislivello di oltre 1600 metri, attraversando incantevoli pascoli, fitti boschi e regalando panorami ed emozioni unici.. anche a chi, per forza di cose, dovrà compiere qualche centinaio di metri a piedi, nell'impossibilità di pedalare su pendenze talora proibitive.
Da Cortina si procede verso Dobbiaco sino al primo tornante della strada statale (km 7): qui si prende a sinistra verso il rifugio Ra Stua e su asfalto ripidissimo si procede per circa 3.5 km (altitudine 1688 mslm). Un chilometro di falsopiano su sterrato porta ad una casa da caccia: oltre questo piccolo rifugio la strada diventa davvero dura. Sarà quasi obbligatorio scendere dalla bici e spingere un po' ... tra tratti a piedi e tratti sui pedali si arriva ai 2116 mslm del rifugio Sennes (km 15.5). I panorami sono già straordinari e divengono ancora più emozionanti durante la prima discesa, divertente e priva di insidie, verso il rifugio Fodara Vedla (km 18, 1980 mslm). Da ammirare la Croda Rossa!
Impervia e pericolosa invece la discesa al rifugio Pederù: il fondo è insidioso e le pendenze quasi verticali. Servono freni a posto e padronanza del mezzo. Al km 20 si toccano i 1548 metri di altitudine del rifugio Pederù e si ricomincia a salire, obiettivo il rifugio Fanes.
Questa salita, pur se severa in particolare nei primi due km, risulta più pedalabile e si rimane in sella sino ai 2060 mslm di quota del rifugio Fanes (km 25.5).
L'ultimo strappo è verso il passo Limo (km 26.5): una salita più impervia sia per le pendenze sia per il fondo, decisamente sconnesso.
L'arrivo al passo Limo segna la fine delle fatiche. Questo permette di ammirare con ancor più soddisfazione la vastità dei panorami sulle cime e le vallate di questo splendido angolo delle Dolomiti.
La discesa, tredici km fino alla strada statale, alterna tratti sconnessi ed insidiosi ad altri più scorrevoli e agevoli. Questa discesa percorre l'intera val di Fanes, descritta poco sopra.
Ritornati sulla statale (km 39) si fa rientro a Cortina lungo la strada percorsa all'andata.



TRE CIME DI LAVAREDO
Itinerario di Federico Groppelli, percorso il 18 agosto 2002
Lasciata la macchina in prossimità dell' albergo Cime di Lavaredo, sulla SS51 Cortina-Dobbiaco al chilometro 124 circa, prendere la statale in direzione passo Cimabanche, giunti in località Carbonin prendere per Misurina.
A Misurina seguire le indicazione per le Tre Cime di Lavaredo e raggiungere così il Rif. Auronzo.
Da qui prendere lo sterrato, segnavia 101-104, e dirigersi verso il Rif. Lavaredo. E' una strada che viene percorsa da delle jeep, è praticamente in piano e non presenta difficoltà.(15-20 min dal rifugio Auronzo) Giunti al rifugio Lavaredo seguire la strada che diventa più ripida ed il cui fondo diventa alquanto sconnesso, rendendo difficile la salita, comunque possibile.
Fatti alcuni tornanti la strada migliora e nel giro di breve si giunge alla forcella Lavaredo, sotto le omonime cime. (10-15 min dal rifugio Lavaredo).
Da qua si prosegue verso il rifugio Locatelli, segnavia 101. Seguire la strada che comincia subito con una ripida discesa.
ATTENZIONE!! La strada è molto ripida e il fondo sdrucciolevole (sassi e terra), consiglio, a chi non fosse molto esperto, di scendere spingendo la bici.
Seguire la strada che prosegue più o meno in piano fino a giungere ad un
bivio segnato con un cartello, qui prendere un sentiero a sx, segnavia 102-105, da fare a tratti a piedi.
Seguire il sentiero sino ad una biforcazione, qui tenere la dx seguendo il segnavia 102. Proseguendo il sentiero diviene infattibile in bici per un breve tratto, scendere e spingere la bici sino a quando non si fanno degli scalini, superati i quali si può tranquillamente riprendere la discesa in bici.
Giunti in fondovalle comincia un sentiero in lieve pendenza che può essere fatto quasi interamente in bici, solo in alcuni punti è meglio accompagnare la bici.
Proseguendo il sentiero diventa una strada che finisce davanti all'albergo Cime di Lavaredo, dove c'è la macchina.
Salita abbastanza impegnativa, bisogna fare una salita con pendenza del 12 % ed una con pendenza del 16 % per arrivare al rifugio Auronzo. Consiglio di indossare delle pedule e portarsi qualcosa per coprirsi, siamo in alta montagna.
La zona è molto frequentata, fare attenzione ai pedoni. Verificare limitazioni e divieti.
Per contattare l'autore, grop80@iol.it
Altimetria della salita al rifugio Auronzo, grazie a www.salite.ch.
Nota di www.cicloweb.net per chi vuole un percorso solo asfalto. Dal lago di Misurina si sale al rifugio Auronzo alle Tre Cime di Lavaredo in sette chilometri (2300 mslm). Fino al km 3.5 la salita non propone tratti proibitivi ed anzi alterna salite moderate a tratti in discesa o falsopiano.
Terribile la pendenza media degli ultimi quattro chilometri: 12% con mezzo chilometro (dal 5.5 al 6 km) oltre il 15% di media e tratti al 20%.
Il lago di Misurina (1804 mslm) si raggiunge dalla val Pusteria su pendenze moderate. Da Cortina d'Ampezzo (1224 mslm) si arriva sulle rive dello splendido lago valicando il passo Tre Croci - 1805 mslm, si tratta di una salita di otto chilometri al 7% di media - e successivamente tornando a salire verso il lago dopo aver affrontato una veloce discesa all'ombra del monte Cristallo (la discesa porta a 1650 mslm).



PASSO GIAU
Da Cortina di Ampezzo si sale verso Pocol, a 1540 mslm, ed oltrepassata questa frazione si arriva ad un bivio dove si può scegliere se affrontare il passo Giau o il passo Falzarego.
Salendo verso il Giau si entra in una zona ombreggiata, pedalando lungo una strada molto tortuosa, caratterizzata da diversi tornanti.
Appena dopo il bivio si può rifiatare perchè si scende per qualche centinaio di metri prima di tornare a salire: c'è da approfittare di questo unico momento di respiro prima di una dura salita.
Ottimo il panorama lungo il percorso e soprattutto in vetta quando si aprono orizzonti a 360° ai piedi del Ra Gusela, dell'Averau, del gruppo del Formin. La verdissima vallata che scende a Colle Santa Lucia si apre a sud.
Di interesse storico culturale la Muraglia di Giau, incrociata circa a metà salita, che fu costruita nel 1852 dai Cadorini per segnare il confine con l'Ampezzano.
I dettagli della salita, chilometro per chilometri, alla pagina: http://www.salite.ch/giau.asp



PASSO FALZAREGO
Da Cortina d'Ampezzo si sale per sei chilometri su pendenze del 5% circa per giungere alla frazione Pocol, a 1540 mslm.
Qui si dividono le salite verso i passi Giau e Falzarego/Valparola.
Oltre Pocol si prosegue per altri dieci chilometri per arrivare, costeggiando le splendide Tofane, ai 2117 mslm del passo Falzarego. Da Cortina d'Ampezzo la salita misura sedici chilometri e colma novecento metri di dislivello: l'ascesa è dunque impegnativa anche se non mancano lunghi tratti dove rifiatare. Il tratto più duro è costituito dagli ultimi due chilometri quando la strada tra passo Falzarego e passo Valparola s'impenna.
Tofane, Lagazuoi, Averau e Cinque Torri svettano sulla spettacolare seconda metà del percorso, mentre prendendo quota tra Cortina e Pocol la vista spazia sugli inconfondibili profili dell'Antelao, del Sorapiss e del Cristallo.
L'ascesa al passo Falzarego propone un tratto veloce, dove rifiatare, dal km 7 al km 10: in questo frangente la salita è infatti solo un falsopiano. Unica insidia potrebbe essere il vento contrario.
Ma prima e dopo questo momento di riposo la strada presenta una pendenza media significativa (intorno al 7%) con qualche punta ben oltre il 10%, soprattutto appena fuori da Cortina.
Giunti al passo Falzarego - come anticipato - si possono percorrere due ulteriori chilometri e valicare il passo Valparola, a 2200 metri di quota, porta d'accesso alla val Badia. E' uno strappo severo, tra i contrafforti rocciosi del Sass de la Stria e del Lagazuoi, valichi e montagne che rimandano ai tragici eventi della Grande Guerra. Le tracce sono ancora ben visibili non solo osservando i ruderi dei forti del secolo scorso ma anche percorrendo i sentieri in quota che nascondono camminamenti, trincee e numerose gallerie.
I dettagli della salita, chilometro per chilometri, alla pagina: http://www.salite.ch/falzareg.asp


La Maratona dles Dolomites è l'evento più importante per chi ama pedalare e si svolge, ogni anno dal 1987, proprio sui passi che si inerpicano da Cortina fino al cuore delle Dolomiti.
Altimetrie e planimetria della Maratona dles Dolomites!
- I percorsi
- Altimetria del Sellaronda
- Altimetria del percorso medio
- Altimetria del percorso Maratona


PASSO CIMABANCHE E PRATOPIAZZA
Lungo il tracciato della vecchia ferrovia Cortina Dobbiaco (sentiero 208) si sale, zigzagando attorno alla SS51, con pendenze dolci ed accessibili fino ai 1490 mslm di passo Cimabanche: l'arrivo dista otto km dal centro di Cortina e segna il confine con l'Alto Adige.
Da questa località i più allenati possono continuare per due chilometri sino a Carbonin dove si imbocca lo sterrato 37 che entra in val di Specie.
Questo sale su pendenze costanti - quanto impegnative - e fondo sconnesso per sette chilometri portandosi da 1450 mslm ai duemila metri di quota dell'arrivo al rifugio Vallandro, nell'altopiano di Prato Piazza, dove i boschi si diradano lasciando spazio ai pascoli. Oltre questo rifugio, un tratto in piano porta fino ad un altra struttura, il rifugio Prato Piazza, oltre la quale inizia la discesa - asfaltata - verso la val Pusteria. (La discesa verso la val Pusteria apre la possibilità di un lungo percorso circolare: da Prato Piazza giù in discesa fino a Ponticello e Valdaora, falsopiano verso Dobbiaco - su pista ciclabile - e poi risalita a passo Cimabanche lungo la ex ferrovia).
La salita lungo la val di Specie è riservata a chi ha allenamento e padronanza del mezzo adeguati: le pendenze, pur se costanti, sono decisamente severe e il fondo è molto accidentato.
Difficile, per mountain bike o gravel.
www.salite.ch, per l'altimetria dettagliata di passo Cimabanche



RIFUGIO CINQUE TORRI
Si scaldano le gambe salendo i sei chilometri al 6% di media che, in direzione dei passi Giau e Falzarego, portano a Pocol (1500 mslm) e si oltrepassa questa frazione.
Al quinto chilometro oltre Pocol si devia sulla sinistra (in prossimità del km112 della statale, a quota 1732 mslm) per percorrere una piccola strada che, in quattro km di salita, porta ai 2137 mslm del rifugio 5 Torri. Lungo la strada si notano, tra i pascoli d'alta quota, gli sterrati - abbastanza proibitivi per le bici - che portano al rifugio Scoiattolo e al rifugio Averau.
Quest'ultimo rifugio dista 1.5 km dal 5 Torri ed è situato a 2413 metri di quota. Fantastico il panorama lungo tutto il percorso.
Impegnativo, per mtb.



RIFUGIO PALMIERI
E' una della salite più dure da fare in mtb nella zona di Cortina. Si parte da Campo, poco a valle di Cortina a 1127 mslm, e si sale lungo il fondo pavimentato della traccia 432 (direzione Lago Pianozes) che poco dopo la partenza diventa uno sterrato.
Si sale con costanza (severa costanza) attraverso boschi e pascoli fino a malga Federa (km 4, 1816 mslm) e poi al rifugio Palmieri (km 7, 2050 mslm). Si può andare oltre: la fatica accumulata è già tanta ma con 230 metri di dislivello in più si possono superare i due chilometri fino alla forcella Ambrizzola, in campo aperto, con lo sguardo che si perde verso oriente e, alla forcella, si apre verso ovest.
Durante l'ascesa ed al punto culmine dell'itinerario ci si trova ai piedi della Croda da Lago e si ammirano tra le altre cime il Cristallo, il Pelmo e le Tofane.
L'itinerario può proseguire ulteriormente - con attenzione - verso i prati del Mondeval, splendido pianoro dolomitico dove, nel 1987, furono trovati i resti di un uomo preistorico.
La salita al Palmieri avviene su un'impegnativa forestale, oltre, verso la forcella Ambrizzola e poi nell'altopiano di Mondeval - si procede su sentiero: riservato ad esperti e... attenzione alle prescrizioni del Parco!



VAL TRAVENANZES
Itinerario di Federico Groppelli,
percorso il 14 agosto 2002 -
fotografia a cura di www.cicloweb.net
Lascata la macchina presso l'albergo Fiames, SS51 Cortina-Dobbiaco, appena dopo Cortina verso Dobbiaco, ridiscendere verso Cortina(1230 mslm) e seguire le indicazioni per il passo Falzarego, SS48, sino alla località Rozes( 1823 mslm) pochi chilometri prima di raggiungere il passo. A Rozes seguire la strada sterrata, segnavia 402, sino a quota 2035 mslm, dove si trova un cartello indicatore, qui prendere a dx seguendo la strada, segnavia 412.
Proseguire lungo la strada fino a quando questa diventa sentiero, qui (sentiero 402), a causa della pendenza e del fondo e consigliabile mettere la bici in spalla e continuare a salire a piedi, sino alla forcella Col del Bos ( 2331 mslm).
Giuntì qui, la salita è finita. Ora è tutta discesa.
Seguire il sentiero 402-401, cercando di stare il più possibile in fondo valle vicino al torrente. Qui il sentiero è impervio, la pendenza è notevole ed il fondo molto impegnativo, FARE MOLTA ATTENZIONE!!! Tenere la dx orografica del torrente.
Seguire il sentiero che è sempre molto impegnativo, ad un certo punto, circa a quota 1770 mslm, si guada il torrente e si giunge presso la malga Travenanzes (1965 mt), unico punto di appoggio. ( E' solo una baracca, però in caso di temporale è l'unico riparo ).
Proseguire lungo il sentiero 401. Da qui il sentiero diviene meno evidente, in quanto ci si trova nel greto del torrente, bisogna prestare attenzione ai segnali o anche solo ai segni del passaggio della gente. Sarà necessario guadare il torrente diverse volte, la valle va via via restringendosi, e si ritroverà comunque il sentiero.
Usciti dal ghiaione, completamente percorribile in bici, si ritrova il sentiero ben segnalato, si attraversa una passerella e si prosegue seguendo il sentiero a mezza costa percorribile quasi interamente in bici, solo in alcuni punti è necessario scendere dalla bici. Proseguendo, il sentiero si congiunge ad una carrareccia che porta in località Pian di Loa, qui seguire la forestale e in breve si raggiunga l'auto lasciata presso l'albergo Fiames.
Tempo impiegato: 4h30' - 5h
Gita molto impegnativa, non tanto per la salita quanto per la discesa, la consiglio solo a chi ha una completa padronanza della bici ed ha già una certa esperienza di montagna.
Non ci sono punti di appoggio, solo la malga Travenanzes, che è abbandonata, ed è solo un riparo in caso di maltempo. E' meglio indossare delle pedule, non scarpe da ginnastica, ricordate che siete in alta montagna, quindi portatevì qualcosa per coprirvi!! La Val Travenanzes non è molto frequentata, non muovetevi da soli, Io l'ho fatta il 14 agosto e in valle non ho incontrato nessuno!!
Il panorama è stupendo, si passa tra la Tofana di Rozes e il gruppo di Fanes!!
Per contattare l'autore, grop80@iol.it
Attenzione: verificare con la locale associazione turistica la percorribilità in bici della valle!


CORTINA - DOBBIACO
Si tratta di un percorso per mtb - e gravel, volendo - non difficile ma abbastanza lungo, se effettuato nelle due direzioni di andata e ritorno, che corre lungo il tracciato della dismessa ferrovia che univa Dobbiaco a Cortina e, proseguendo oltre, a Venezia.
La linea entrò in esercizio poco dopo la fine della Grande Guerra e fu smantellata a metà degli anni Sessanta.
Dalla stazione ferroviaria di Dobbiaco - in attività ancora oggi, lungo la tratta che porta da Bressanone all'Austria passando per la val Pusteria - si inizia a pedalare seguendo le indicazioni per Cortina, lungo il corso del fiume Rienza.
Dopo qualche passaggio su asfalto si pedala sul tracciato sterrato che conduce al lago di Dobbiaco ed alla val di Landro.
Il fondo è buono, compatto.
Proseguendo lungo la traccia, senza dubbi sull'itinerario da seguire, si scorgono le Tre Cime di Lavaredo, un vero e proprio simbolo delle Dolomiti, montagne che da sempre attirano visitatori da tutto il mondo.
Oltre il lago di Landro il tracciato si allontana sempre di più dalla strada statale di Alemagna e si cala in un contesto più tranquillo e rilassante.
Al km 18 si valica il passo di Cimabanche che è il preludio alla discesa su Cortina d'Ampezzo, caratterizzata anche da qualche galleria comunque illuminata. Trattandosi di un antico tracciato ferroviario anche la discesa non propone pendenze "pericolose" ma si mantiene piuttosto progressiva e costante. Una caratteristica che renderà ben digeribile anche l'eventuale risalita del passo!
Questa traccia è terreno di una famosa gara di mtb (appunto la Cortina - Dobbiaco e la sua omologa per i runner) ed è un'ottima variante per rientrare a Dobbiaco o a Cortina al termine di percorsi più impegnativi: si passa ad esempio dalla località Carbonin dove inizia la salita (o termina la discesa) verso Prato Piazza ed il rifugio Vallandro e dove si innesta la statale che risale la val Popena fino a Misurina.
La salita non è mai ripida e tecnicamente non è difficile: adatta a mtb e gravel.
 


La cartografia è fornita da Kompass
Carta K55 Cortina d'Ampezzo
www.kompass-italia.com


Hotel Montana
Corso Italia, 94
32043 Cortina d'Ampezzo BL
Telefono: 0436.860498
Fax 0436.868211
montana@cortina-hotel.com
L'Hotel Montana è un Meuble situato in posizione centralissima lungo l'isola pedonale di Corso Italia a Cortina d'Ampezzo vicino agli impianti di risalita ed ai maggiori impianti sportivi. L'albergo offre sala colazioni con vista sul corso, sala tv con videogiochi e videoteca.
Dispone inoltre di parcheggio privato e di deposito sci attrezzato con tavolo per sciolinatura professionale.
L'Hotel Montana nasce come edificio intorno al 1927. Le prime grosse modifiche ed ampliamenti si hanno nel 1937, quando il fienile e la stalla che facevano parte della casa antistante, che funzionava come dipendenza dell' Hotel Cortina, vennero demoliti per ampliare notevolmente la dipendenza. Dal 1949, quando l'immobile iniziò a funzionare come Hotel Montana vennero eseguiti altri lavori. Gestito fino al 1989 dalla famiglia Apollonio, ora dalla famiglia Lorenzi.
Oggi conta 45 posti letto distribuiti in 30 camere, ciascuna con bagno privato, telefono con chiamata diretta e televisione. Ricche colazioni sono servite a buffet o direttamente in camera con il nostro curato room-services.
http://www.cortina-hotel.com


Hotel Des Alpes
Via la Verra 2
32043 Cortina d'Ampezzo BL
Tel. +39 0436 862021
Fax +39 0436 868165
Attorniato dalle suggestive e maestose cime delle Dolomiti , in una posizione panoramica a due km dal centro di Cortina d'Ampezzo si trova l'Hotel Des Alpes. Albergo dalle antiche tradizioni , condotto da sempre dalla Proprietà , Famiglia Ghedina. La ns. Casa ospita fino a 70 Persone, alle quali offre un ristorante dalla cucina curata direttamente dalla proprietà , con una sala da pranzo in splendida posizione dalla quale ammirare il meraviglioso panorama delle Tofane. La prima colazione e ricca e abbondante con buffet Le camere offrono bagno privato, TV satellite e telefono a chiamata diretta , molte dispongono di balcone .
Per gli amici ciclisti disponiamo di ampio garage per le biciclette , nonché di assistenza tecnica a 100 metri dall'albergo presso il negozio Cicli Cortina .
Condizioni particolari potranno essere offerte a partire da piccoli gruppi di 10 persone .
Il proprietario, ciclista, vi potrà consigliare in ogni occasione su percorsi e difficoltà .
e-mail:info@desalpescortina.it

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