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Serralunga d'Alba (scorri la gallery!)
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Serralunga d'Alba dai dintorni di Sinio
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Barolo
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Monforte
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Autunno tra vigneti e boschi spontanei
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Autunno tra le Langhe
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Il castello di Grinzane Cavour tra i vigneti in veste autunnale
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A fine giornata, la sagoma del Monviso al tramonto
Piemonte

Langhe e Roero

Le Langhe ed il Roero sono un territorio ondulato, vivace e reso affascinante dai giochi di colore regalati dalla vegetazione spontanea e dalle coltivazioni. Sui colli si trovano antichi borghi, dominati da gloriose rocche o slanciati campanili.
Panorama e gastronomia sono le due principali attrattive di questo vasto territorio della provincia di Cuneo.

Famose per la produzione vinicola, le colline delle Langhe sono contrassegnate dal vitigno Moscato: su impervie colline o su coraggiosi terrazzamenti le viti offrono le uve da cui viene poi ricavato l'Asti Docg (versione spumante) ed il Moscato d'Asti (noto anche come "tappo raso"). Presso Cortemilia, l'Ecomuseo dei Terrazzamenti è una struttura nuova, per la tutela e la promozione del patrimonio architettonico e culturale delle coltivazioni con i muri a secco.
Si tratta di un vino unico, ideale da accompagnare all'altro prodotto tipico della zona: la nocciola. La nocciola del luogo, detta "Tonda Gentile delle Langhe", è una varietà particolare, più ricca e profumata.
Tra i boschi delle colline non mancano poi funghi, tartufi, erbe aromatiche che caratterizzano la cucina locale. Selvaggina e formaggi come secondi ed i "tajarin" come primo: tagliatelle sottili, impastate, tirate e tagliate a mano.

Presso l'Alta Langa domina la produzione del formaggio, in particolare il murazzano dop, una toma di latte di pecora a breve stagionatura: la pasta è bianca, finemente granulosa con una modesta occhiatura.
In Alta Langa si produce anche il miele, di tipo millefiori o di selezioni specifiche, ed, ovviamente, il vino: il dolcetto di Dogliani doc, un rosso di colore rubino carico, di grande struttura, tannini morbidi e buona alcolicità.
Piatto locale è la "cisrà", una sapida minestra "dei poveri" a base di ceci e trippa.

Nelle Langhe del Barolo e del Barbaresco il paesaggio è sinuoso, un panoramico alternarsi di colline punteggiate da rocche e campanili. Ogni borgo è una piccola perla, significativo in particolare Cherasco, "città di storia ed arte", intatta "villanova" del 1243, perfetta nell'intersecarsi delle vie che hanno accolto Re, Papi, Imperatori ed anche la Sacra Sindone.
Il vitigno dominante in questa zona è il nebbiolo da cui si producono barolo, barbaresco e nebbiolo d'Alba. Vini diversi tra loro per complessità aromatica, struttura e potenzialità evolutive ma originati dallo stesso vitigno.
Ottimi, a livello gastronomico, i salami, i ravioli "del plin" ed i secondi di selvaggina. Spiccano i brasati al Barolo o al  Barbaresco, con carni piemontesi, e la fonduta, cibo e rito collettivo da celebrare con il tartufo bianco d'Alba.
Altra produzione caratteristica sono le lumache (Cherasco vanta il titolo di capitale nazionale).

Il Roero è un sistema di colline a sinistra del Tanaro, sotto gli altopiani di Torino e Fossano. Colline più basse di quelle delle Langhe, ma più scoscese, dominate dalle rocche che sono distribuite su tutto il territorio, troppo numerose per essere elencate. Ventitré comuni costituiscono l'area che prende il nome di Roero, tutti, tranne uno in provincia di Cuneo.

Bra è il principale centro della zona: ha origini antichissime. L'attuale Pollenzio (frazione di Bra) fu fondata nel II secolo a.C., in epoca romana, e divenne un rilevante centro commerciale e militare, per la posizione tra i porti liguri e la pianura piemontese. Bra deve la sua origine ad un gruppo di monaci che, nel 1082, ottennero un estensione di terre, la maggior parte delle quali era rappresentata dalla Braida, un vasto podere con una notevole area di terra destinata a pascolo. La famiglia "de Brayda" eresse un castello poco dopo il Mille ed a valle di questo castello si sviluppò un nuovo agglomerato urbano che accolse anche la migrazione di abitanti pollentini.
Nel 1341 Bra entrò a far parte della Contea di Asti, controllata dai Visconti. Mentre Pollenzio decade, Bra accresce la sua importanza. Nel 1760 diviene città per decreto di Carlo Emanuele III e nello stesso diciottesimo secolo Bra si abbellisce grazie all'opera di Antonio Vittone, architetto. A Bra nasce anche San Giuseppe Benedetto Cottolengo, apostolo degli umili e dei derelitti.

Come tutto il Piemonte, anche il Roero è famoso per la produzione vinicola: il rosso Roero, figlio del vitigno Nebbiolo, ed il bianco Roero Arneis. Minoritarie ma significative anche le produzioni di Langhe Favorita, Birbet, Barbera d'Alba e Nebbiolo d'Alba. Diffusi anche i frutteti: pesca canalina, la pera "madernassa" di Vezza e le fragole di Baldissero e Sommariva Perno. L'ottima salsiccia di Bra e le tinche di Ceresole completano il quadro della produzione gastronomica del Roero.

Un percorso imperdibile, da fare in mountain bike (clicca) o a piedi (clicca) per scoprire il territorio attorno a Monforte d'Alba, Barolo e Serralunga d'Alba!

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