Brescia

Originariamente furono i Reti ed i Liguri a vivere rispettivamente nelle Alpi e nella pianura bresciane. In seguito si stanziarono i Cenomani, V secolo, che, in rapporti di amicizia con Roma, mantennero una certa autonomia sino al II secolo avanti Cristo. Sotto Ottaviano Augusto gli abitanti di Brixia divennero cittadini romani e nel 16 a.C. anche le popolazioni valligiane ed, in particolare quella camuna, vennero assoggettate da Roma.
Con la calata dei barbari e la fondazione del Regno Longobardo, Brescia diviene capoluogo di un ducato e Rotari, famoso per l'editto che nel 643 codifica le leggi del suo popolo, è eletto Re. Sempre nei pressi di Brescia, e precisamente in un monastero, si ritira la longobarda Ermengarda dopo essere stata ripudiata da Carlo Magno, re dei Franchi: questo episodio ha originato una fiorente serie di componimenti poetici, tra cui il celebre Adelchi di Alessandro Manzoni.
Nel XII secolo spicca la figura del vescovo Arnaldo, monaco agostiniano che si lancia contro la Chiesa ed il clero, accusati di corruzione e nel 1154 solleva il senato romano contro papa Adriano IV: nel 1155 però questo frate che oggi definiremmo "controcorrente" viene catturato da Federico Barbarossa che lo consegna alla Chiesa ed al rogo.
Il dominio dei Visconti e del Ducato di Milano dura dal 1337 al 1426 quando Brescia passa ai veneziani. La dominazione veneta apre allo sviluppo delle produzioni che rendono Brescia celebre nel mondo: armi in Val Trompia, cartiere a Toscolano e poi acciai, componentistica, tessuti e filati.
Quando nel 1508 i signori del Nord Italia ed il Pontefice decidono di porre fine all'espansione di Venezia, Brescia subisce pesanti attacchi tra cui il feroce sacco del 1512 operato dai francesi nelle cui fila figurava Baiardo, cavaliere senza macchia e senza paura. Venezia, tuttavia, si re-impadronisce di Brescia nel 1516 e ne conserva il dominio sino all'avvento di Napoleone sotto la cui dominazione tutto il Nord Italia subisce vari sconvolgimenti.
La Restaurazione post-napoleonica toglie l'autonomia a Venezia ed inserisce i territori della Serenissima nel Regno Lombardo Veneto, sotto l'Austria. Durante il Risorgimento, Brescia si dimostra particolarmente valorosa tanto da resistere per ben dieci giorni (dal 23 marzo al 1 aprile del 1849) alle truppe austriache e meritandosi l'appellativo di Leonessa d'Italia.

Ma cosa c'è da vedere a Brescia? Il centro storico, innanzitutto. 
In piazza Paolo VI si trovano gli edifici che simboleggiano i poteri civili e religiosi del passato. Il Broletto, con la torre del Pègol e la loggia delle grida, è il palazzo pubblico più antico della città. E poi il Duomo Nuovo, tardo barocco, realizzato con il marmo delle vicine cave di Botticino (ricche e generose quanto irrispettose della natura e del paesaggio, purtroppo). Nei pressi si trova anche il Duomo Vecchio che invece risale al XI secolo sui resti di una precedente basilica.
Vera gemma della città lombarda è Piazza della Loggia, lascito della dominazione veneziana. Il palazzo della Loggia (più comunemente detto "la Loggia") fu edificato tra il 1492 e il 1570. I portici e l'elegante Torre dell'Orologio, con i Monti di Pietà, sono le parti che costituiscono questa elegante struttura del centro cittadino.
Brescia vanta anche un'area archeologica risalente al periodo romano, numerose chiese di varia epoca, un sistema museale di primo piano ed una delle meglio conservate fortezze cittadine d'Italia. Il castello sorge su un colle che domina il centro cittadino ed ha un'origine abbastanza varia: il mastio, per esempio, è trecentesco e fu costruito dai Visconti mentre i bastioni sono stati costruiti dai veneziani (come nella vicina Bergamo) e risalgono al '500. All'interno del castello si trovano il Museo delle Armi Luigi Marzoli - una raccolta di armature, elmi, spade, pistole ed altri tipi di armi bianche e armi da fuoco - ed il Museo del Risorgimento.
Una passeggiata dal centro di Brescia al castello è davvero suggestiva, sia per gli scorci goduti durante la salita sia per il panorama che si apre raggiunto l'antico ponte levatoio. Affascinanti anche i panorami regalati dal monte Maddalena, vera e propria "montagna urbana": sulle sue pendici, da secoli, si trovano ville di grande eleganza così come scalinate e viottoli di antico fascino.
 

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