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Chiavenna e le sue montagne (scorri la gallery!)
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Cascate dell'Acqua Fraggia
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Alpe Scima
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Alpe Cermine
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Chiavenna, sul torrente Mera
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Nel centro di Chiavenna
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Passeggiando nel centro di Chiavenna
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Lo storico ponte sul Mera
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Una delle porte di Chiavenna
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Chiavenna ed il Mera
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Chiavenna ed il Mera
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Sul sentiero per San Giorgio, vista sul lago di Mezzola (foto Ganassa)
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Soglio, borgo della vicina val Bregaglia
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Il Pizzo Badile da Soglio, nella vicina val Bregaglia
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Chiavenna, storia e cultura
Lombardia

Val Chiavenna

Dove l'Adda devia verso sud e confluisce nel lago di Como, si apre verso nord la val Chiavenna, una vallata che spazia dai 300 metri di quota del fondovalle sino agli oltre duemila metri del passo dello Spluga, chiusa da vette alte più di tremila metri. 
Centro della vallata, al crocevia tra la stessa val Chiavenna, la Valle Spluga (o di San Giacomo Filippo) e la val Bregaglia, che porta in Svizzera, Chiavenna si trova incastonata tra le Alpi Lepontine e Retiche.
Posto a 325 metri d'altitudine, questo paese è un piccolo tesoro alpino, storicamente luogo di traffici e commerci (qui passa infatti la via Spluga e si diramano, come detto, due direttrici fondamentali verso l'Engadina e verso Splugen). Spesso si sente parlare di Chiavenna come "chiave" delle Alpi ma anche se la sua posizione è davvero strategica - e quindi controllare questo paese è la "chiave" per governare un vasto territorio - il nome pare derivare da "clava", vocabolo che rimanda a caratteristiche geologiche.
Storicamente Chiavenna ha seguito le vicende della Valtellina, facendo parte del Ducato di Milano e della Repubblica delle tre Leghe dei Grigioni, divenendo anche un punto di diffusione del Protestantesimo. Fece poi parte della Repubblica Cisalpina e, con il Congresso di Vienna, tornò a seguire le sorti della Lombardia come parte del Lombardo-Veneto austriaco. Con tutta la regione seguì poi il percorso di indipendenza del Regno d'Italia.
Chiavenna è bandiera arancione del Touring Club Italia che sul proprio sito ne parla così.
"Suggestiva la via Dolzino su cui si affacciano antichi palazzi con bei portali e graziosi balconcini. Nella parte alta dell’antico nucleo, spicca il severo quattrocentesco Palazzo Balbiani con due torri cilindriche e il Parco del Paradiso su una rupe, sistemato a giardino archeologico e botanico. Nelle vicinanze inizia un sentiero che sale al Parco delle Marmitte dei Giganti (area a tutela regionale), con formazioni di origine glaciale scavate nella roccia. Notevoli la Collegiata di San Lorenzo, il Museo del Tesoro, ospitato all’interno del complesso e il Mulino di Bottonera, raro esempio di archeologia industriale.www.bandierearancioni.it/borgo/chiavenna)
La cittadina, quasi settemila abitanti, merita senz'altro una passeggiata: incanta il corso del Mera su cui si affaccia il centro storico. O meglio, il Mera sembra oggi scavarsi una strada tra le antiche case del centro. Tra le vie più antiche si aprono alcune caratteristiche piazze. Spiccano, nel centro, la Collegiata di San Lorenzo, i portoni, la secentesca fontana in piazza Pestalozzi ed i palazzi Pestalozzi-Luna e Pestalozzi-Baldovini. Ma vale la pena perdersi e girovagare curiosi per Chiavenna, fermandosi, magari, a degustare anche i suoi prodotti più tipici. la bresaola ed i pizzoccheri chiavennaschi (diversi da quelli valtellinesi), magari innaffiati da un buon rosso del territorio.

Tutti i dintorni di Chiavenna, così come diverse aree della Valtellina e delle coste lariane, sono disseminate di crotti: cavità naturali in cui si mantiene un microclima particolare, grazie alle correnti d'aria (celebre è il sorél, il vento che proviene dalle profondità della Terra) che garantiscono una temperatura ed un'umidità costanti. Situazioni ideali per la conservazione dei cibi: con il tempo molti di questi sono diventati trattorie e ristoranti molto caratteristici.
La Sagra di Crotti, in autunno, è uno degli eventi di maggior richiamo per Chiavenna ed il suo territorio.

Gli spunti di interesse in Val Chiavenna non sono certo pochi ed è difficile farne una selezione:
- le Cascate dell'Acqua Fraggia, raggiungibili da Borgonuovo di Piuro. Il salto è spettacolare, alto oltre 170 metri. Nella zona, all'imbocco ovest della val Bregaglia, per effetto della ricchezza d'acqua presente nel suolo e nell'aria, vive una rara specie di felce, la Pteris cretica. Le cascate furono apprezzate anche dal geniale Leonardo da Vinci.
- due riserve naturali di interesse: la Riserva delle Marmitte dei Giganti (geomorfologica, paesistica ed archeologica) dove si ammira il singolare fenomeno delle marmitte glaciali e, quasi sul lago di Como, la Riserva Naturale del Pian di Spagna e del lago di Mezzola, vasta zona alluvionale dove abbondano i canneti e le praterie igrofite.
- a nord della valle di Starleggia il Piano dei Cavalli, nelle montagne di Madesimo, un vasto altopiano calcareo di interesse archeologico: vi sono stati ritrovati manufatti e reperti risalenti ad oltre settemila anni fa.

La storia della val Chiavenna è legata ai traffici commerciali attraverso lo Spluga e tale importanza è ben documentata nei vari musei: il Museo di Palazzo Vertemate a Prosto di Piuro (dimora signorile cinquecentesca davvero pregevole), il Museo della Valchiavenna a Chiavenna, il Museo Storico, Etnografico e Naturalistico della Val Codera a Codera (questo museo ocumenta, come singolare ecomuseo, la particolarità dell'ambiente naturale e della vicenda umana della Val Codera, unica valle lombarda priva di accesso stradale, ma abitata in permanenza, attraverso sezioni espositive dislocate in più sedi nei due antichi borghi di Codera e di San Giorgio, raggiungibili solo a piedi) ed il Museo degli Scavi di Piuro.

Incuriosisce il paese abbandonato di Savogno: antico borgo di boscaioli, pastori e cacciatori ha perso via via tutti gli abitanti nel corso del Ventesimo secolo. Perfettamente conservato ispira riflessioni sulla Lombardia che fu.
A livello architettonico è preziosa la chiesa di San Fedele a Novate Mezzola: risale al X secolo, probabilmente eretta dove furono rinvenute le ossa di San Fedele. All'interno si trovano affreschi risalenti allo stesso periodo del tempietto.
A Campodolcino, già in Valle Spluga, si trova invece una maestosa ed imponente statua che raffigura la Madonna, alta quindici metri e dal peso di quattro tonnellate: è un vero e proprio santuario all'aperto.

Su www.cicloweb.net:
- pedalate in val Chiavenna,
- trekking in val Chiavenna
E quando c'è la neve? L'occasione è ideale per
- ciaspolare verso l'Alpe Lendine,
- ciaspolare in valle di Fex, oltre il confine con la Svizzera,
- ciaspolare verso le baite e la vetta di Grevasalvas
- ciaspolare verso il Piz Arpiglia (Engadina)
- ciaspolare verso il Piz Lagrev (Engadina)


In collaborazione con
Consorzio Turistico Val Chiavenna
www.valchiavenna.com

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