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Veglia, antico villaggio (scorri la gallery!)
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Autunno all'Alpe Veglia
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Il caratteristico ponte che apre le porte dell'Alpe Veglia
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Sangiatto (Devero)
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Salendo al monte Cazzola d'inverno (Devero)
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Crampiolo, Alpe Devero
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Passeggiando attorno a Crampiolo
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Nei pressi di Crampiolo
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Riflessi nel lago di Sangiatto
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Autunno al lago delle Streghe
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Monte Leone ed Alpe Veglia in autunno
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Tra larici e borghi sull'Alpe Veglia
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Monte Leone ed Alpe Veglia in autunno
Piemonte

Parco Naturale Veglia Devero

ANTICHI ALPEGGI E CIME MAESTOSE
Il Parco Naturale Veglia Devero è stato istituito per tutelare l'ambiente di due ampie conche alpine alla testata delle Valli Divedro e Devero, al cospetto delle più alte vette delle Alpi Lepontine Occidentali. Nel 1995 sono stati uniti il Parco di Veglia, primo Parco naturale del Piemonte (1978), ed il Parco di Devero (1990).
L'origine di questi ambienti va ricondotta al modellamento glaciale che ha lasciato tracce evidenti della sua azione: rocce montonate, massi erratici, ampi accumuli morenici, numerosi laghi alpini e altipiani.
Caratteristica del Parco sono gli ampi pascoli contornati da lariceti ed un ricco sottobosco di rododendri e mirtilli. Numerose sono le specie floristiche e faunistiche. In cielo volteggiano i rapaci, diurni e notturni, tra i quali spicca l'aquila reale. Tra i boschi e le praterie di alta quota vivono invece numerosi esemplari di camoscio, caprioli, cervi e stamecchi.
Allegra compagna di ogni gita è la marmotta, curiosa sentinella pronta a fischiare ad ogni minimo pericolo, soprattutto la temuta nemica naturale del piccolo roditore: l'aquila reale.
Il Parco si pone l'obiettivo di favorire le attività compatibili con la conservazione dell'ambiente.
Interessante il progetto Il ritorno del gipeto. La diminuzione delle disponibilità alimentari e la persecuzione dell'uomo portarono all'estinzione di questo rapace. Pare che l'ultimo esemplare sia stato ucciso nel 1913, in Val d'Aosta.
Negli anni Settanta, sotto l'egida di WWF e IUCN (Unione Internazionale per la Protezione della Natura), si formò un gruppo di esperti provenienti da Germania, Italia, Francia, Austria e Svizzera per dirigere un ambizioso progetto di reintroduzione del gipeto. Dal 1986 ad oggi, in varie sedi alpine, sono stati liberati sessanta esemplari: ne sopravvivono 46 ma pare che nessuno si sia ancora riprodotto.

ECHI DI PREISTORIA
All'interno del Parco si trovano anche importanti siti archeologici: tra essi, il Balm d'la Vardaiola, un riparo sotto roccia a 1950 metri di quota sopra i pascoli di Pian dul Scricc alle spalle di Veglia.
Ai piedi della parete del balm, gli scavi hanno portato alla luce più strati che testimoniano momenti diversi di occupazione del luogo, riconducibili a diverse epoche: dal Medioevo al periodo Romano ed ancora prima all'Età del Ferro.
Nel 1992, sulla parete rocciosa del Balm d'la Vardaiola è stata individuata una pittura rupestre preistorica. Essa raffigura un ungulato a corna ramificate, probabilmente un cervo, ed è stata fatta risalire al IV millennio avanti Cristo.
All'alpe Veglia sono stati, invece, rinvenuti i resti di un accampamento temporaneo di cacciatori preistorici.
Nel 1986 gli archeologi hanno portato alla luce molte schegge lavorate (di quarzo, ma anche di selce) datati per analogia culturale al Mesolitico antico (metà dell'VIII millennio a.C.). Il ritrovamento assume un'importanza fondamentale in quanto è il primo nelle Alpi occidentali.

I PRODOTTI DEL PARCO
L'Ossolano è un formaggio di montagna grasso o semigrasso a pasta dura e semicotto: viene prodotto esclusivamente nel territorio delle comunità montane dell'Ossola (valle Ossola, valle Antigorio, Divedro, val Formazza, valle Antrona, valle Anzasca e val Vigezzo) con latte bovino. La stagionatura minima è di sessanta giorni: presenta una caratteristica occhiatura fine e diffusa, crosta liscia ed elastica, pasta compatta, di colore variabile dal bianco al paglierino. Il sapore è dolce, reso particolare dalle erbe aromatiche dei pascoli e prati ossolani.
Altri prodotti caseari sono il taleggio, il tomino, la ricotta ed il caprino ossolano. Si producono anche yogurt e burro.
Davvero unico è il Bettelmatt, un formaggio prodotto esclusivamente in alcuni alpeggi estivi siti nell'Ossola superiore. In particolare, alpe Bettelmatt, Kastel, Vannino e Toggia che si trovano in alta Val Formazza, e alpe Forno, Sangiatto e Poiala in Valle Antigorio (e più precisamente in Valle di Devero), tutti oltre i 1800 mslm.

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In collaborazione con
Distretto Turistico dei Laghi
www.distrettolaghi.it

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