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Val di Cembra (scorri la gallery!)
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Cascata del Lupo
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Piramidi di Segonzano
Trentino

Piné e Cembra

Questa verdeggiante zona del Trentino è particolarmente interessante sia dal punto di vista ambientale sia da quello culturale. Durante la stagione autunnale i colori della val di Cembra, terra di vigneti, si fanno indimenticabili così come i riflessi sui tanti specchi d'acqua di questo territorio. L'area è caratterizzata dai verdi boschi incontaminati ed è impreziosita dalle Piramidi di Segonzano, un esempio quasi unico di piramidi di terra, modellate negli anni dal vento e dagli agenti atmosferici fino ad assumere una connotazione davvero suggestiva.
Tutti gli itinerari in questa pagina, salvo il primo, Bosco Negro, sono di difficoltà medio alta e riservati a chi pedala in sella ad una mountain bike.
Oltre agli itinerari proposti, una serie di percorsi si può trovare cliccando su www.visitpinecembra.it/Sport/Mountain_bike/Mountain_bike.aspx .
Sempre il locale ufficio turistico segnala come "tracciato più battuto, per la mtb, (circa 55 km A/R) quello che parte da Palù di Giovo (patria dei Moser e di Gilberto Simoni) ed aggirando il Monte Corona, conduce a Masen, Roccolo del Sauch, Maderlina, Lago Santo, Zise, Lago di Valda (torbiera in riserva naturalistica), Potzmauer, Valdonega (con possibile deviazione in Alto Adige: Cauria), Lago del Vedes (torbiera in riserva naturalistica) e rientro ripercorrendo lo stesso tracciato con un giro di boa o scendendo verso i centri abitati per rientrare a Palù di Giovo su strade asfaltate.
Ci sono infinite varianti: una, interessante, da Zise, discesa verso Faver, attraversamento del torrente Avisio sul ponte di Cantilaga, castello di Piazzo di Segonzano (ruderi), Piramidi Segonzano (con prevalenza di bosco ceduo) e rientro su strade asfaltate (provinciale o interpoderali) oppure proseguimento attraverso la Val Regnana toccando l’Altopiano di Piné a Bedollo."

BOSCO NEGRO
Breve itinerario adatto a tutte le gambe: nove chilometri, una salitella di tre chilometri che sale ripida per un solo tratto, tutto sommato breve.
Si parte a Miola di Pinè a 990 metri di quota, dallo stadio del ghiaccio e si sale su asfalto verso Costalta. Al km 1, in località Parciocca, la strada si fa sterrata ed al primo tornante presenta un bivio: non si segue la strada seguita finora (ovvero si abbandona la direzione Costalta) ma si prosegue invece diritto.
La strada si fa impegnativa appena dopo un chilometro di rilassante pianura: lo strappo dura solo un chilometro e porta alla sommità del percorso, località Bosco Negro - km 3.2 1300 mslm . da dove incomincia la discesa verso Campolongo, poi verso il centro ippico ed infine si costeggia il lago di Serraia per rientrare al punto di partenza.

LOCALITA' CIROCOL
Vivace itinerario di soli dodici chilometri ma impegnativo e divertente. I quattro chilometri di salita vengono affrontati per colmare un dislivello di 282 metri, pendenza media dunque del 7%.
Sette dei dodici chilometri sono sterrati, mentre le altitudini variano dai 1030 mslm del lago Piazze ai 1200 mslm di località Cirocol, una cava per l'estrazione del porfido oggi abbandonata.
Si parte dal lago Piazze e dopo duecento metri di provinciale si devia verso Piazze, al primo tornante si va a destra e, cento metri dopo, giunti ad un incrocio si sceglie la via pianeggiante più di sinistra (via Ciaramont).
Segue ancora un incrocio dove svoltare a destra ed un altro nuovo incrocio dove si svolta ancora a destra e si saluta l'asfalto.
Al primo tornante (km 1.4) si svolta a sinistra per attaccare il primo breve strappo in salita che porta a Cirocol, km 3.5.
Si scende dolcemente verso Palù-Baita del Nello (km 4.5) per risalire prontamente lungo una strada carrabile, visibile nel prato, che porta ad una forestale che si seguirà verso sinistra fino ad incominciare la discesa.
Si arriva a Sternigo, si volta a destra per Serraia e lì si torna, in leggera salita, alla diga del lago di Piazze.

TANTE PIRAMIDI, UNA CASCATA
Nei pressi dell'ufficio di promozione turistica di Pinè Cembra, tra Baselga ed il lago, si pedala verso il lungolago e poi in direzione del lago delle Piazze, si esce dunque dallo sterrato per entrare sulla provinciale. Giunti a Bedollo si esce dalla provinciale per seguire l'itinerario E5 dove bisogna dare sfogo a tutta la propria abilità di bikers per mantenere l'equilibrio.
Si arriva presto a Quaras, piccolo borgo solitario rinato negli ultimi anni. Ancora qualche centinaio di metri e poi si sbuca su una carrozzabile che apre la visuale sulla valle di Cembra.
Si scivola verso Segonzano e ben presto si è dominati dalle famose piramidi di terra, un curioso fenomeno geologico . Si prende verso la val Regnana, stretta incisione, che collega la valle all'altopiano di Pinè.
Si sale progressivamente attraverso i resti dei mulini che valsero un tempo l'epiteto di valle dei Mulini a questa stretta vallata.
Uno sguardo alla cascata del Lupo e l'ultimo strappo riporta a Piazze da cui agevolmente si fa ritorno a Baselga. I chilometri percorsi sono ventiquattro, per un dislivello di 540 metri.

PERCORSO DELLE CANOPE
Il percorso inizia da Fornace, al centro sportivo (700 mslm). Si sale lungo la strada asfaltata che porta al Pian del Goc, si gira a sinistra attraversando il bosco su sterrato e seguendo sempre l'indicazione Monte Piano. Al km 3 si prende a sinistra in discesa su cemento e sulla sinistra si trova la calcara Kalkofen.
Proseguendo a destra si percorre la strada sterrata sino alla provinciale, poi in direzione Mazzanigo: allo stop si gira a destra per il lago di Santa Colomba - sentiero delle Canope, suggestivo per le antiche miniere la cui attività viene descritta con pannelli informativi lungo il tragitto.
Al km 15, termine del sentiero, si scende a destra verso Albiano. Dopo la stretta che attraversa il centro si imbocca la discesa a sinistra verso la provinciale che porta a Lases.
Prima del centro abitato, nei pressi del cartello che annuncia Lases, si gira a sinistra, dopo duecento metri di nuovo a destra per poi prendere la strada di sinistra sino al centro sportivo.
Si attraversa la provinciale e si segue su strada sterrata l'indicazione Palù-Redont. Si prosegue salendo sopra il lago di Lases: al bivio, girando a sinistra, si seguirà l'indicazione val Fredda. Si sale ammirando sulla sinistra i Castellieri di Lana fino alla strada che scende nella val Fredda. Si scende per la strada che porta al lago di Lases ed arrivati ad un gruppo di case si gira a sinistra per tre volte consecutive. Si prosegue a destra costeggiando il lago.
Continuando a sinistra sulla provinciale e costeggiando il lungolago per circa due chilometri, si trova il bivio che sale alle cave e poi a Santo Stefano. Per evitare il traffico pesante è consigliabile seguire la provinciale sino a Fornace.
Lunghezza: 26.5 km
Sterrato: 14.5 km
Dislivello: 429 metri

GRAUNO - CAPRIANA
Il percorso ripercorre un tratto della vecchia strada della valle di Cembra. Si parte dal piazzale di Grauno, scendendo per la Sega Vecia (circa 1,5 km) per poi seguire a destra l'imbocco della strada forestale per un altro chilometro.
Si sale seguendo l'indicazione Mulino al Broccon per poi arrivare alla chiesa di Grauno dopo una discesa. Tra la chiesa e la Canonica, giunti al Valèt, si prosegue su un terreno pianeggiante in direzione nord, lasciando che la strada principale si inerpichi diritta lungo la Pantara.
Si entra poco dopo nella Vallaccia e si esce alla Madonnina dove si trova un capitello dedicato alla Madonna di Lourdes, si gira al Paluat per poi toccare la Preda de Lào e proseguire sino alla val dele Bòre.
In questa valletta, che scende dalla sovrastante Fontanadào, si trova sulla sinistra la Grava Longa, dove venivano fatti scendere fino all'Avisio i tronchi di larice, abete e pino che venivano poi "fluitati" verso Lavis.
Alle Mandre la strada si avvicina alla statale per risalire alla malga di Capriana, dove si attraversa la valle del Rivo Secco e si prosegue in direzione del primo centro della val di Fiemme.
Seguiamo la strada Pian del Mas per poi salire leggermente dopo tre chilometri al tornante di Capriana, Cao de Villa. Si prosegue per la valle del Rio Ruat ed imboccando il sentiero per Fontanadào si sale sino a quota 1250 mslm. Dopo una breve discesa: punto panoramico.
Si riprende il percorso ed attraverso una breve salita si arriva a Fontanadào (km 15), radura che accoglie vecchie baite alpine ed il rifugio forestale. Si prosegue con ampi panorami sul versante sinistro dell'alta val di Cembra ed anche della val di Fiemme.
Da Fontanadào si entra nella valletta del Tò dela Mandra, si attraversa la zona dei Lastroni per trovarsi in località Monel. Si scende verso la polsa del Borich, le Pinede e Pantara sino a Grauno.
Lunghezza: 18 km
Sterrati: 15,2 km
Dislivello: 600 metri

MALGA STRAMAIOLO
Dal palaghiaccio di Miola di Pinè si prende a sinistra in direzione località Fovi. Sempre diritto in direzione cima Costalta si arriva presto a pedalare su sterrato. Al km 1.6 si ignora la deviazione per la sorgente ferruginosa e si prosegue diritto sino al km 2.9 Qui si gira a sinistra (non più in direzione di cima Costalta) superando una sbarra metallica.
Da qui inizia il tratto più ripido fino in località Piazzola (km 3.9, 1480 mslm).
Ora la salita si fa meno impegnativa fino alla fine della forestale (1550 mslm, km 5.8): scendendo dalla bici si prosegue su un breve e ripido sentiero che si collega con un'altra forestale (indicazioni: malga Stramaiolo).
Si segue la strada sterrata ed in costante salita, pedalabile, si arriva alla destinazione, malga Stramaiolo, 1670 mslm km 13.
ll ritorno avviene lungo lo stesso tragitto.
Lunghezza: 26 km
Sterrati: 24 km
Dislivello: 830 metri

MALGA FREGASOGA
Itinerario impegnativo (km 23) che risale lungo le pendici occidentali del gruppo del Lagorai. Il dislivello non è eccessivo (650 metri) ma l'impegno richiesto non è da sottovalutare. Da Brusago (1100 mslm) si sale verso il rifugio Tonini ma questa direzione si abbandona presto: si gira a sinistra al primo bivio affiancando il torrente Mattio e superando un ponte sul Rio Spruggio.
Si sale e dopo un chilometro in corrispondenza di un tornante si riprende la direzione Tonini ed in seguito la direzione Monte Croce.
Si prosegue in salita sempre superando un ponte ed andando a destra ad un successivo bivio per continuare la salita, tornante dopo tornante. L'ultimo della serie annuncia malga Fregasoga, 1703 mslm, dove la strada si riduce ad un sentiero che, nel bosco, riporta ad un'altra strada forestale. Si incomincia a scendere incrociando dapprima malga Vasoni Bassa e poi un evidente bivio: si va a sinistra fino a ritrovare l'asfalto ed il paese di Montesover (1120 mslm) dove si riprende la provinciale per tornare a Brusago (km 23).

PINE' BIKE
Quarantatré chilometri e millecinquecento metri di dislivello per un bell'itinerario che tocca i luoghi più caratterisitici ed i punti più panoramici dell'Altopiano di Pinè.
Si giunge alla malga Stramaiolo passando per località Piazzolla (vedi itinerario "Cima Costalta"). Una volta arrivati in tale località si prosegue fino alla fine della forestale quando si prende un sentiero che porta ad un'altra forestale: la si segue fino a sbucare sulla provinciale che sale al passo del Redebus. Al passo i chilometri da Serraia sono otto, il dislivello colmato di 400 metri (il passo è a 1390 mslm). Cento metri dopo il passo si incrocia una forestale che sale a malga Stramaiol e la si imbocca fino a giungere, al km 13, alla malga.
Si è ora nel punto più alto dell'itinerario, a 1680 metri sul livello del mare: si prosegue in saliscendi per quattro chilometri scarsi fino a finire su un sentiero dove in single track si scende per qualche centinaio di metri, in seguito una discesa molto tecnica porta a Brusago, km 22 - 1100 mslm.
Qui si raggiunge il Lago dove una rampa riporta a 1200 metri di altitudine, località Bedollo, ed una successiva discesa su strada bianca (imboccata al quinto tornante sulla provinciale in discesa) scende veloce ad 800 mslm, a Laite (km 27). L'escursionista è atteso ora dall'ultima fatica: superare i cinque km di salita (prima forestale poi asfalto poi acciottolato andando sempre dritto oltre un parco giochi poi a sinistra al primo incrocio) che portano alla Baita del Nello, km 33 - 1225 mslm.
In mezzo ai prati parte una carrabile che presto si congiunge con un'altra forestale sulla quale ci si immetterà proseguendo verso sinistra e girando a destra al secondo incrocio ed a sinistra in seguito. Discesa, poi saliscendi verso Beldopian e Bellavista: 50 metri dopo il cartello di indicazione panoramica per Bellavista si sale a destra per una carrareccia (solo 50 metri di salita) e poi ci si tuffa con prudenza in una difficile discesa che porta a Chiesa di Baselga vecchia, Tressilla ed alla strada provinciale che riconduce a Baselga.

CIMA COSTALTA
Da Baselga di Pinè, 1000 mslm, si percorre la strada principale dell'altopiano per circa 5.5 km fino ad incrociare la piccola stradina che sale al passo del Redebus (1453 mslm), ove si giunge dopo un totale di 8.5 km.
Durante questa prima parte del percorso lo sguardo avrà già incrociato i due bei laghi dell'altopiano, il Serraia ed il lago delle Piazze.
Dal Redebus si sale ancora su asfalto fino ad un prato dove si incrocia una ripida strada forestale che conduce sino alla vetta. La cima, quasi 2000 metri di altezza, è un punto di osservazione molto fortunato da cui si può spaziare dalle valli sottostanti alle cime più lontane: la sfida è stare in sella il più possibile!

Il Trentino su www.cicloweb.net:
- passeggiate ed escursioni tra l'Altopiano di Pinè e la val di Cembra,
- guida all'altopiano di Pinè ed alla val di Cembra

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