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La valle dei cento percorsi

Montagna = escursioni. In piena estate, questa è l’equazione classica. Estate? Ma perché non ora, in settembre? O in ottobre? Non tutti sanno che fino ai primi di novembre spesso in montagna ci sono ancora condizioni ideali per camminare, a bassa e media quota, e in qualche caso in alta quota, semplicemente osservando elementari regole di buon senso e prudenza, in primo luogo attrezzandosi correttamente, ‘a strati’ e valutando bene le previsioni meteo.
In Valle Isarco, per esempio, nel cuore dell’Alto Adige, dove l’ambiente naturale presenta diverse sfaccettature – dal fondovalle mite pieno di vigneti, frutteti,  castagneti e boschi di caducifoglie, passando per le conifere e i prati, fino alle malghe di altitudine e al regno di ghiacci e rocce – lo scenario della tarda estate si rivela particolarmente attraente. E non c’è bisogno dei filtri di Instagram per rendere i magnifici colori della vegetazione verde, gialla, rossa, che contrasta con il cielo blu… La Valle Isarco, infatti, è una delle mete ideali per ammirare un vero Fall foliage nostrano, quasi come quello più famoso del nord est degli Stati Uniti…
Ebbene, adesso c’è anche una piccola ‘scusa’ in più per esplorare la Valle Isarco a piedi proprio in questa stagione: è appena uscita la versione italiana della nuova Guida “Escursioni in Alto Adige/Südtirol – Valle Isarco, la valle dei percorsi”, realizzata grazie alla locale società di promozione Valle Isarco Marketing (il libro è disponibile a 14,90 euro nei vari uffici turistici della Valle Isarco, oppure è ordinabile con contributo spese di spedizione di 2 euro, a info@valleisarco.com).
Non a caso, la Valle Isarco, quasi 100 km dal Brennero a Bolzano passando per Vipiteno, Bressanone, Chiusa e le valli laterali, è stata definita “la valle dei percorsi”. Non solo dei percorsi intesi come itinerari sentieristici, ma anche come itinerari culturali, storici, tematici. La nuova Guida racconta le più belle escursioni e i tour in montagna in questo contesto, dai 500 m ai 3500 m di altitudine. A misura di famiglia, trekking in alta quota, vie ferrate su roccia, sentieri tematici e didattici, itinerari culturali: con una simile varietà è facile trovare il percorso più adatto alle proprie esigenze.


I percorsi sono stati tutti preselezionati, di nuovo verificati e poi descritti da esperti e guide escursionistiche della Valle Isarco, e poi suddivisi in dieci tematiche:
·         Sulle cime
·         In malga
·         Sugli altopiani
·         Le passeggiate facili più belle
·         Le vie lungo i corsi d’acqua
·         Itinerari per prodotti tipici
·         Escursioni culturali
·         Sentieri didattici
·         Escursioni con i bambini
·         Passeggiate con i bimbi in carrozzina

In tutto, sono ben 100 itinerari! Ogni escursione comprende una descrizione dettagliata, il profilo altimetrico, il percorso e tutti i dati principali, un corredo fotografico.

Un paio di esempi fra le 100 escursioni, prendendo spunto dai vari percorsi descritti nella guida.

Va ascritta alla categorie delle passeggiate (gruppo tematico 3), adatte anche alla famiglia e durante le stagioni intermedie, il giro alle Cascate di Barbiano e al luogo mistico delle Tre Chiese. Il sentiero parte dal centro di Barbiano, con il suo tipico campanile pendente di 1,57 m, alto 37 metri. Lungo questo sentiero "Wasserfallweg" si raggiunge prima la cascata inferiore poi quella superiore. Sono in tutto 8 salti d’acqua che precipitano a valle da un gradone di 200 metri di altezza. Si prosegue sul sentiero 34 e 27 fino a Briol (possibilità di ristoro alla pensione ristorante Briol, particolare esempio di architettura alpina contemporanea). Proseguire verso le Tre Chiese (possibilità di ristoro) lungo il sentiero 4. Il sito è molto suggestivo: le 3 cappelle furono edificate in un luogo di particolare energia, sede di antichissimi culti pagani. La via di ritorno è dapprima sul sentiero 6, che poi sfocia nel n. 3, da cui poi si sbocca in paese a Barbiano.

La “Via dei masi di Fundres” è un percorso tematico che associa scorci paesaggistici, spunti storico-culturali ed esperienze autentiche attorno ai masi antichi più caratteristici dell’Alto Adige. Nella valle laterale che si diparte verso nord da Rio Pusteria, il punto di partenza è la  piazza di Fundres: primo maso, è il  Feurer, con la sua ghiacciaia naturale, ossia di un sistema naturale di raffreddamento che permette la conservazione di generi alimentari. Da qui parte il vero e proprio viaggio di scoperta  lungo la Via dei masi di Fundres, che raggiunge un’altitudine massima di 1325 metri, è lungo 8,5 km e dura 2,5 ore, tutto su stradina facile. Presso la fonte del bosco, in una pannello ‘dado dei racconti’ sono descritte alcune leggende. L'escursione torna indietro verso il paese di nuovo oltrepassando il maso Feurer, dove il proprietario del maso pratica l’arte del bottaio. Arrivati al campo sportivo, ci troviamo direttamente di fronte al maso Parth, con il Museo del tempo con il giardino aromatico. L'escursione prosegue lungo la vallata ombreggiata in direzione nord. Dopo circa 1 km ci si trova davanti ad un antico muro a secco con strane piccole porte e finestre, l’hotel “Al muro”. Si prosegue per il maso Pichler, dalla cui piattaforma panoramica si gode di una magnifica vista sull’intero paese di Fundres. Si nota anche la tipica recinzione in legno di Fundres, cosiddetta “a forbici”, che un tempo delimitava i confini tra i singoli masi. Dopo una breve discesa nel bosco, si proseguiamo lungo il rio di Fundres per circa 15 min. in direzione del paese, e attraverso un piccolo ponte raggiungiamo una figura di legno. poi di fronte ecco il maso Dorfer. Vicino alla piccola cappella sulla tabella informativa viene rievocata la storia delle rovinose valanghe dei secoli scorsi. Dieci minuti di camminata e ci troviamo presso il funzionante forno del maso Obergasser. Ora si piega in direzione sud, di nuovo verso il paese, fino a un bivio e poi s'incontrano tabelle informative sulle varie curiosità di Fundres. Dritto all’incrocio si raggiunge in 15 minuti il maso Wieser, dove viene spiegata la produzione del formaggio alpino di Fundres. L'ultima stazione, prima di ritornare al punto di partenza, è un'attrattiva per bambini, cioè i giochi d’acqua al rio di Fundres.

Ma sono molto belli in autunno anche:

L’itinerario Sunnseitnweg e Panoramaweg in Val di Funes; L’Itinerario del vino in Valle Isarco; Preziose opere d’arte in piccole chiese a Bressanone e dintorni; Il giro Walther- von der Vogelweide a Laion…

Fra le escursioni più montane, rimanendo sempre sui 2000 metri o poco più, l’escursione circolare attorno al Sass Putia resta una delle ‘classiche’ dolomitiche della zona ben percorribili fino a stagione avanzata (nella Guida la troviamo nel gruppo tematico 2 ‘Sugli altopiani’), stando attenti alla previsioni del tempo, perché qui la prima neve può cadere presto come è successo il 12 settembre scorso. Siamo all’interno del Parco Naturale Puez-Odle, e il massiccio del Sass de Putia fa parte del Patrimonio Naturale UNESCO e svela tutte le principali formazioni rocciose tipiche delle Dolomiti (per esempio la gola Moibach-Schlucht rende un’impressione di insieme della geologia dell‘era pre-dolomitico). La roccia delle guglie e dei picchi arditi delle Odle, di cui il Putia fa parte, che si stagliano da boschi e pascoli alpini la si ammira però da distanza di sicurezza, sempre ai suoi piedi, attraversando malghe e radure idilliache. Il punto di partenza e di arrivo è il Passo delle Erbe (2006 m), da cui si prende il sentiero nr° 8A fino ad arrivare un splendido prato alpino - sempre rivolti verso la parete del Sass de Putia. Al bivio si prosegue a destra sempre per l‘8A fino alla Forcela de Pütia (2357 m, punto più alto di questa escursione). Dalla forcella si seguono il sentiero n° 4B e il n° 35, attraversando pascoli montani e malghe, ora sul versante sud del Sass de Putia. Il sentiero prosegue fino al "Gömajoch" (2111 m). Da lì si scende leggermente finchè si arriva nuovamente alla parte nord del Sass de Putia e infine al punto di partenza. In tutto sono 12,8 km, da percorrere in 5 ore e 15’, con un dislivello totale in salita di 600 m, senza alcuna difficoltà.

Un’altra ragione per dedicarsi alle escursioni proprio in questa stagione è che vari rifugi ma anche diverse malghe restano aperti fino a fine ottobre e oltre. A questo proposito i gestori di rifugi della Valle Isarco sono protagonisti del nuovo progetto ‘Baite TOP’: un circuito di ormai 56 malghe e rifugi ‘certificati’ in base a 61 requisiti particolari di tipicità, autenticità e qualità della cucina e dell’accoglienza e dell’anima genuinamente altoatesina. Dove TOP sta per  "Tested-Outstanding-Place" (testato- eccezionale–luogo).

Presentazione a cura di Fabio Bottonelli

  25/09/2017

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