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L'arrivo a Noventa (scorri la gallery!)
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Inaugurazione della ciclabile
Veneto

La riviera berica

La ciclabile Riviera Berica è costruita sul sedime di quella che fu la Ferrotramvia Vicenza-Noventa-Montagnana e tocca i comuni di: Vicenza, Longare, Castegnero, Nanto, Mossano, Barbarano, Villaga, Sossano, Agugliaro, Campiglia dei Berici e Noventa Vicentina.
La ferrotramvia entrò in esercizio nel corso del 1911. A seguito di danneggiamenti, subiti durante la seconda guerra mondiale, il tratto Noventa-Montagnana fu soppresso negli anni ’40, mentre il tratto Vicenza-Noventa è rimasto attivo fino al 1978. La ferrotramvia, a scartamento ordinario, correva per alcuni tratti su sede stradale: non mancavano attraversamenti senza passaggi a livello dove il treno si faceva strada "a fischio". 
La percorrenza di questa ciclabile consente un ampia visuale dei Monti Berici, dei Colli Euganei e, nelle giornate limpide, anche delle Prealpi. Appena fuori dal centro abitato di Vicenza si ha una vista ideale della storica villa del Palladio “Capra Valmarana”, della “la Rotonda” ed è inoltre possibile, con brevi digressioni, recarsi a visitare centri abitati, ville e borghi di grande interesse. Per ampi tratti il tracciato fiancheggia rive di canali e fossati, ove è possibile ammirare fauna selvatica (aironi cinerini, folaghe, lepri, fagiani, ecc.), fauna ittica (lucci, tinche, rane, ecc.) e una flora tipica della pianura padana, con una particolare presenza dei caratteristici filari di gelso, antica memoria dell’allevamento dei bachi da seta (i cosiddetti “cavalieri”).
Lungo la pista ciclabile si trovano inoltre opere di ingegneria idraulica, testimonianza del continuo lavoro presente e passato dell’uomo, per la regimazione delle acque. 

Informazioni e foto tratte da http://www.rivieraberica.net/
 

Il primo tratto della ciclabile, che parte da Porta Monte a Vicenza, vicino alle Scalette di Monte Berico, affianca la celeberrima Villa Capra Valmarana detta “la Rotonda” e arriva nei pressi del ponte verso l’autostrada A4 in località Debba.
Passato l’incrocio (pericoloso in verità) con il Ponte di Debba, si pedala dolcemente a poche decine di metri dai Berici, in mezzo a campi, accompagnati dall’argine del Bacchiglione.
Prossima tappa è Longare.
Dall’incrocio con la strada provinciale della Riviera Berica, si arriva in prossimità dell’inizio del nuovo tratto della CRB, passando in mezzo al centro di Longare sino all’antico borgo di Costozza (per chi vuole iniziare qui è possibile parcheggiare comodamente la propria auto: c’è un parcheggio veramente ampio, proprio accanto all’imbocco della ciclabile). Passando accanto alla nuova circonvallazione, porta d’accesso alla zona artigianale di Longare, si arriva a Castegnero, con una splendida panoramica dei Berici, delicatamente "seduti" al termine di campi coltivati e frutteti.
Dal centro di Castegnero, in prossimità di un piccolo parco giochi, si imbocca la pista verso Nanto. Si possono intravedere i tre campanili delle chiese di Castegnero, Nanto vecchia e l’attuale parrocchiale di Nanto. Passato il centro di Nanto si arriva in prossimità dell’incrocio con l’altra ferrovia dismessa, nota come Treviso – Ostiglia, il cui tracciato potrebbe essere trasformato in ciclabile anche per il tratto in provincia di Vicenza (per il tratto di competenza di Treviso e Padova già è così).
Oltrepassato l’incrocio con la Treviso-Ostiglia si attraversa la zona artigianale di Mossano e si giunge ai confini di Barbarano. A Mossano si costeggia uno dei caselli meglio conservati, poi si imbocca un bel tratto di pista con un paesaggio e alcuni scorci veramente appaganti.
Partendo dal casello di Barbarano, deposito delle rotaie della dismessa ferrovia, viaggiamo verso Villaga. Appena attraversata la provinciale verso Sossano, inizia uno dei tratti ininterrotti più lunghi della ciclabile. Il tracciato è in un centro virtuale tra i Berici e gli Euganei, tutto in mezzo alle campagne.
In prossimità della meta, si lambiscono gli ultimi due piccoli centri del Basso Vicentino: Agugliaro e Campiglia. La ciclabile è diritta, immersa nel verde, pienamente Pianura Padana.

 

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