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Cavalli al pascolo lungo il sentiero del castagno, sullo sfondo le Odle (scorri la gallery!)
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Bressanone
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Abbazia di Novacella
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Abbazia di Novacella
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Castello di Velturno
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Castello di Velturno
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Castello di Velturno
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Velturno, San Lorenzo
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Velturno, la parrocchiale
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Velturno, la parrocchiale
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Sul sentiero del castagno
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Un maso sul sentiero del castagno
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Odle dal sentiero del castagno
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Odle tra le viti
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Vigneto con panorama sulle Odle
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Una chiesa presso il maso Moar zu Viersch
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Foliage sul sentiero del castagno
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Foliage sul sentiero del castagno, Odle sullo sfondo
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Gudon e le Odle
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Mucche al pascolo sul sentiero del castagno
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Sul sentiero del castagno
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Vigneti verso l'abbazia di Sabiona
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Abbazia di Sabiona
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Verso Sabiona, tra le vigne
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Nell'Abbazia di Sabiona
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Nell'Abbazia di Sabiona
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Scendendo a Chiusa
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Chiusa medievale
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Per le vie di Chiusa
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Per le vie di Chiusa
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Torre medievale a Chiusa
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Chiusa, in autunno
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San Nicolò, sull'altopiano di Renon, Sciliar sullo sfondo
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Vigneti in veste autunnale, affacciati sulla val d'Isarco
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Verso la gola del rio Rivellone
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Piramidi di terra nella gola del rio Rivellone
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Vista sulle Dolomiti dai dintorni del maso Partschoner
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Vista sulle Dolomiti dal maso Partschoner
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Vista sulle Dolomiti dal maso Partschoner
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Sentiero del castagno, che vista sulle Dolomiti
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Vista sulle Dolomiti dal maso Partschoner
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Renon, vigneti in veste autunnale
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Renon, Santa Giustina in un trionfo di colori autunnali
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I vigneti del Renon
Alto Adige

Sentiero del castagno

Il sentiero del castagno, che in loco è più spesso indicato come Keschtnweg, dal momento che si sviluppa in località altoatesine a prevalenza germanofona, si sviluppa sul versante orografico destro della val d’Isarco per terminare su quello sinistro della valle dell’Adige. Percorrendo questi novanta chilometri non ci si devono aspettare impressionanti pareti montuose o spettacolari cascate ma, piuttosto, colori, boschi inondati di luce, campi coltivati, alpeggi, vigneti e paesaggi dove l’opera dell’uomo ha saputo integrarsi con lo scenario naturale. Le montagne più affascinanti ci sono ma rimangono sullo sfondo: camminando da Bressanone a Vilpiano, infatti, si possono ammirare le Odle ed il Sass de Putia, il Latemar, il Catinaccio e le Torri del Vajolet.

Non da ultimo si toccano borghi di notevole interesse storico e culturale e luoghi d’arte di antica origine, a partire dall’Abbazia di Novacella, dove il sentiero inizia, o il castello di Velturno per proseguire poi con l’Abbazia di Sabiona, la città medievale di Chiusa, le “tre chiese” di Barbiano, a breve distanza dal sentiero, Castel Roncolo.

Viste le quote mediobasse è consigliabile percorrere questo sentiero in autunno, sia per le temperature sia per l’opportunità di ammirarlo nel suo massimo splendore: ad ottobre e novembre, infatti, le foglie cambiano colore regalando panorami davvero unici. Non solo: in queste settimane è tempo di törggelen e sono numerosi i masi che aprono le proprie porte agli escursionisti proponendo i prodotti tipici del periodo. Anche i ristoranti più tradizionali offrono un menù “ad hoc” per rispettare una tradizione secolare.

Ma cos’è il törggelen ? Il törggelen non è semplicemente l’inizio dell’autunno, è una vera e propria “quinta stagione”. E’ un momento particolarmente sentito nei territori dell'Alto Adige Sudtirol dove si coltivano le viti e dove si raccolgono le castagne, ovvero tra Bressanone e Merano, con qualche “excursus” nei dintorni, verso Tires, San Genesio, Appiano e Caldaro, ad esempio.
Il törggelen, come detto, ha origine antica: dopo avere messo al riparo il raccolto, i contadini volevano ringraziare con un grande banchetto tutte le persone che avevano aiutato nel lavoro nei campi. Sono le osterie contadine, le buschenshänken, quindi, i luoghi dove goderne lo spirito più autentico

Il sentiero del castagno è lungo novanta chilometri e ovviamente, pur non proponendo nessuna difficoltà tecnica, dev’essere percorso in più tappe o in diverse giornate sfruttando anche la possibilità di rientrare alla base con il trasporto pubblico locale (www.sad.it). L’intero tracciato è marcato da un’apposita segnaletica contraddistinta da una castagna.
 

Le Odle viste dal sentiero del castagno
 

LE TAPPE

Tappa 1: dall’Abbazia di Novacella a Varna fino a Velturno
Dall’Abbazia dei Canonici Agostiniani di Novacella, alle porte di Bressanone, si sale sulle pendici delle Alpi Sarentine, attraverso piccoli villaggi, masi tradizionali e monumenti culturali.
Lunghezza del tracciato: 17 km
Salita: 660 metri
Discesa: 388 metri
Percorrenza media: ore 5.30
Percorso: il punto di partenza si trova all’Abbazia di Novacella, presso la fermata autobus vicino il ponte sul fiume Isarco (594 mslm). Il tragitto inizia presso la passeggiata lungo l’argine del fiume e prosegue in leggera salita su una stradina campestre, costeggiando alla sinistra un campo del maso Punter. Si sbuca ad una selletta, nella quale si trovano un capitello ed una panchina. Ora il sentiero sale a sinistra inoltrandosi nel bosco per proseguire attraverso i campi. Camminando verso sud si arriva al maso Ehrenreicher, collocato sull’altopiano di Gols. Dopo una lieve e breve discesa sulla strada (trafficata), si percorre il sentiero che si incontra sulla destra e che si dirige verso il viadotto.
Oltrepassato quest’ultimo si gira nuovamente a destra per raggiungere, oltre i campi, l’abitato di Varna. Attraversando un ponte si prosegue lungo il torrente in leggera salita, dopo si gira a sinistra attraversando un altro ponte nel castagneto di Varna (678 mslm). Si scende, quindi, nel centro del paese e si attraversa il parcheggio sottostante alla chiesa parrocchiale e si gira a destra per seguire la strada in direzione sud che si dirige verso il bosco situato oltre l’abitato. Al primo tornante si scende su una stradina forestale che risale attraversando i prati del maso Neuhäusler. Il cammino segue la stradina campestre abbastanza ripida, che sale fino al maso Burger (750 mslm). Da qui si gode una bellissima veduta panoramica della conca di Bressanone e sulle montagne che la circondano. L’itinerario ora prosegue verso i masi Oberbener, Eder e Villscheider, separati tra loro da valloncelli boscosi. Dal maso Villscheider (715 mslm, punto di ristoro) si segue la strada asfaltata in salita fino alla selletta dietro la collina, dove sorge la chiesetta di San Cirillo. Presso un capitello a sinistra ci si infila sul sentiero che conduce al successivo maso, nei pressi del quale la stradina attraversa un altro valloncello e si dirige al paese di Pinzago (806 mslm, Albergo Alpenrose). Il cammino prosegue in direzione sud su suggestivi sentieri campestri con bellissimi scorci panoramici.
Il percorso giunge al nucleo dei masi Rittner. In seguito, si sale sulla strada verso Tecelinga (presso il punto di ristoro maso Sader) e si raggiunge l’abitato di Tecelinga (920 mslm). All’ultimo maso si gira a destra e si cammina per un lungo tratto attraverso un bosco di conifere fino al canalone Wöhrgraben. Dopo una ripida discesa si attraversa il torrente e si giunge al maso Wöhrmann (punto di ristoro) e si prosegue su sentiero pianeggiante attraversando prati e campi, godendosi sempre l’ampio panorama.
Il sentiero sbuca nell’abitato di Velturno (857 mslm), a pochi passi dal castello rinascimentale, edificato nel 1580 - come residenza estiva - dal principe vescovo di Bressanone Johann Thomas von Spaur. La struttura è imponente e maestosa: dal suo giardino, dove un tempo si trovavano una voliera ed il parco dei cervi, si ammirano le Odle mentre le sue eleganti stanze meritano assolutamente una visita. L'atmosfera degli interni, infatti, è unica grazie alla purezza degli interni ed alla conservazione di affreschi ed elementi d'arredo.
 

Tappa 2: da Velturno a Chiusa
La seconda tappa ha inizio nel paese di Velturno, caratterizzato da un elegante castello rinascimentale che merita senz’altro una visita. Si prosegue in quota passando per prati e boschi di castagno per poi scendere verso l’Abbazia di Sabiona e poi la cittadina di Chiusa.
Lunghezza del tracciato: 5,8 km
Salita: 95 metri
Discesa: 428 metri
Percorrenza media: 1:55 h
Percorso: visitato il castello di Velturno si prosegue lungo la strada principale ignorando le varie strade laterali (salvo si voglia dare un’occhiata alla parrocchiale) raggiungendo una piccola chiesetta (San Lorenzo) “aggirata” dalla strada che sale verso le frazioni più in quota. Si prosegue, guidati dalle indicazioni, verso sud, raggiungendo un’altra chiesetta ed uscendo definitivamente dal paese.
Si segue la stradina in direzione sud-ovest fino alla frazione di Pedratz. Dopo un ponticello si gira a destra, oltrepassando il maso Radoar (elegante punto di ristoro e possibile eventuale degustazione vinicola), si cammina su una stradina sterrata fra campi e frutteti.
Si è attesi da una breve ma intensa salita oltre la quale si prosegue nuovamente in piano, verso un castagneto ed alcuni vigneti davvero panoramici: fantastico scorgere le Odle incorniciate dalle foglie di vite! Successivamente si arriva al maso Moar zu Viersch, posto al limitare di un alpeggio affacciato sulle Odle e sui paesi del versante orientale della val d’Isarco: si riconoscono Gudon e Tiso.
Impreziosisce il tutto una piccola chiesetta: il maso, molto caratteristico, offre ristoro solo durante la stagione del törggelen.
Superata la roggia che corre accanto al maso si prosegue verso Pardell, si lascia sulla destra l’osteria Huber e si guadagna un primo affaccio sull’Abbazia di Sabiona. Si scende, anche su asfalto, tra meleti e vigneti, si lambisce il maso Säbener Hof per immettersi su una mulattiera a fondo selciato che sale decisamente ma per poche decine di metri. Si attraversa il portale settentrionale del Monastero e si cammina in discesa lungo le mura passando anche per una galleria scavata nella roccia.
Raggiunta la parte inferiore del monastero si inizia la discesa su acciottolato fino a Chiusa, a 523 mslm, una cittadina da visitare e scoprire a partire dalla sua via principale!

Abbazia di Sabiona
 

Tappa 3: da Chiusa a Barbiano
La terza tappa del “Keschtnweg” porta dal centro della cittadina degli artisti di Chiusa a Barbiano, passando per Villandro.
Lunghezza del tracciato: 10,8 km
Salita: 621 metri
Discesa: 298 metri
Percorrenza media: 3:55 h
Percorso: dopo aver ammirato il centro di Chiusa, “uno dei borghi più belli d’Italia”, si inizia a salire oltre il ponte sul rio Tinne (Tinnebach). Si percorre la stradina che sale la destra orografica lungo il torrente per deviare a sinistra, passata una stretta galleria; in salita tra vigneti e frutteti si segue la strada di accesso al maso Muttner (664 mslm). Sul piazzale del maso si gira leggermente a sinistra. Ora inizia una stradina agricola molto ripida, che sale attraversando un meleto e una fascia boschiva. Ben presto si oltrepassa un antico maso abbandonato per raggiungere i prati del maso Johannser (754 mslm, punto di ristoro, duecento metri a sinistra del Sentiero del Castagno). La salita diviene qui meno faticosa; attraverso campi e bosco si arriva al punto panoramico Wetterkreuz (825 mslm) ed al maso Tschotthof. Seguendo una stradina campestre si arriva ad un tornante della strada che porta al Castel Gravetsch. In leggera salita si cammina sulla strada asfaltata e al successivo tornante si gira a sinistra attraversando i prati del maso Glatzner. Il sentiero conduce in un valloncello e in seguito fino alle prime case dell’abitato. Senza dislivelli la stradina si dirige verso il piazzale della chiesa parrocchiale di Santo Stefano a Villandro, con il suo suggestivo cimitero. Una particolarità: qui i defunti, anziché appoggiare il capo alla croce, la toccano con i piedi.
La strada del paese che porta al centro di Villandro (880 smlm) è uno scorcio pittoresco molto gradevole. Seguendo per un breve tratto la strada principale verso sud, si imbocca la strada a sinistra che attraversa la parte inferiore dell’abitato e che conduce verso i campi. Oltrepassato un valloncello e dopo una breve risalita, si raggiunge la frazione di San Maurizio (780 mslm, punto di ristoro). Dal maso Winkler si scende percorrendo una stradina asfaltata poco trafficata fino alla prima deviazione a destra. Qui si segue la stradina che porta ai masi e si prosegue sul sentiero che conduce nella gola del rio Zargenbach. Dopo la passerella, che oltrepassa il torrente, il sentiero si inerpica per un ripido pendio roccioso e prosegue sempre in salita, attraversando il bosco e campi fino a raggiungere la strada asfaltata, che collega a mezza costa i paesi di Villandro e Barbiano.
Si prosegue il cammino sulla stradina panoramica e poco frequentata per circa due chilometri, fino a raggiungere il centro del paese di Barbiano (857 mslm) con la torre pendente della chiesa parrocchiale di San Giacomo.
 

Tappa 4: da Barbiano a Castel Roncolo
Si passa per l’altopiano del Renon, camminando sui pendii orientali delle Alpi Sarentine: le cascate di Barbiano, gli affacci sulle Dolomiti, le piramidi di terra, i vigneti ed infine il maniero illustrato di Castel Roncolo sono le chicche di questa penultima tappa del sentiero.
La tappa, di per sé, è lunghissima e difficilmente si può concludere in una giornata. E’ meglio dividerla in due semi-tappe programmando un soggiorno in uno dei tanti paesi o agriturismi del Renon.
Lunghezza del tracciato: 33,9 km
Salita: 934 metri
Discesa: 1498 metri
Percorrenza media: 11:15 h
Percorso: dal centro di Barbiano, l’itinerario segue la stradina asfaltata in direzione S. Ingenuino/Saubach per una decina di minuti, dove inizia il ponte di centoventi metri che attraversa l’impervio vallone del torrente Gonderbach, dominato da pareti rocciose con cascata. Il ponte porta sulla stradina verso S. Ingenuino/Saubach (Albergo Saubacher Hof). Il sentiero segue il marciapiede, che porta ai masi Bischof e Penn. Qui si scende a sinistra per una stradina campestre (via di accesso con segnavia in salita da Colma). Dopo un breve tratto si arriva sulla strada asfaltata e si raggiunge il canalone del Rio Dicktele; oltrepassando il ponte, che fa confine fra i comuni di Barbiano e Renon, si segue la strada asfaltata che fiancheggia un tratto roccioso fino ai masi Rotwand. Questo confine, oggi innocuo, era un tempo molto tormentato: non mancano leggende e racconti che narrano di terribili incursioni da parte dei pastori di una e dell'altra comunità ai danni dei vicini.
Si cammina lungo la strada fino al bivio seguente, al quale si gira a sinistra e nei pressi di uno stagno inizia il sentiero che sale alla collina con la chiesetta di Santa Verena. Dopo una breve salita raggiunge il celebre punto panoramico (889 mslm), che offre una vista molto ampia sulla valle solcata dal fiume Isarco. La discesa per la via crucis sul versante sud porta al suggestivo maso Penzl ed una fertile campagna pianeggiante coltivata. Il sentiero si innesta nella stradina asfaltata fino al maso Braun, dove si gira a sinistra in una stradina campestre. Dopo il successivo maso si segue la strada in discesa fino al maso Weidacher,e da qui si cammina lungo i campi fino all’albergo Zuner (790 mslm, chiesetta di Sant’Andrea sulla collina adiacente). Qui è possibile collegarsi a Campodazzo e Longostagno per eventuali deviazioni. Il sentiero del castagno, invece, sale per la stradina fino ai successivi masi e segue una stradina campestre che porta al maso Steidacher nel nucleo Antlas (810 mslm).
Si aggira la costa del monte sul versante sud per la strada dei masi e si entra nel vallone Finsterbach. Il sentiero e la stradina da campagna salgono fino al maso Falkner (898 mslm), situato sotto il paese di Longostagno. In lieve discesa si scende nel vallone del Köblbach. Nei pressi di una casa, situata vicina al torrente, si risale sul versante opposto fino a giungere al maso Vigl. L’itinerario attraversa il vallone Finsterbach su un sentiero in discesa e poi in controsalita. Passando il maso Joggum si raggiunge il maso Schmaleich (950 mslm) e, seguendo una stradina in lieve discesa in direzione sud, si arriva nei pressi del punto panoramico Atzwanger Aussicht. Dopo aver oltrepassato due tornanti in discesa si passa accanto al maso Rieser e camminando lungo i campi si oltrepassa il valloncello di Siffiano. Qui si raggiunge la strada e dopo una breve discesa si arriva ai masi di Leitach/Siffiano (826 mslm, tre masi con offerta di pernottamento). Arrivati al maso Rielinger (che offre un servizio cucina), l'itinerario continua in ripida discesa, a destra su strada campestre e si addentra nel bosco passando a monte del pittoresco rudere di Castelpietra (Ruine Stein). Si attraversa l’impervio canalone Rösslerbach (760 mslm) per risalire sui campi del maso Tasenegger. Camminando lungo i castagneti si risale fino ai masi Melterer e Blümler. Il sentiero continua per raggiungere il canalone Gasterer Graben, nel quale si possono ammirare le piramidi di terra di argilla bianca situati a breve distanza dal paese di Auna di Sotto.
Le piramidi di terra ricorrono spesso lungo questo sentiero. Ma come nascono le piramidi di terra? La loro origine è davvero sorprendente.
"I pinnacoli sono formati da coni di materiale morenico su ciascuno dei quali poggia un grande masso creando singolari strutture di terra costituite da argilla morenica di origine fluvio-glaciale, residuo del ghiacciaio principale della Val Isarco e di alcuni ghiacciai locali secondari. Queste formazioni geologiche hanno la peculiarità di essere coese e compatte in condizioni di siccità, ma in quanto argillose, se esposte alla pioggia perdono stabilità e si sgretolano formando scarpate di 10 – 15 metri. I massi aderiscono all'argilla creando una barriera contro la pioggia, così che ad ogni precipitazione si verifica un inconsueto fenomeno: il materiale non protetto dai massi viene eroso e trasportato a valle facendo emergere letteralmente dal fondo le maestose piramidi di terra. È difficile definire il lasso di tempo entro il quale si può formare una piramide di terra, in quanto il fenomeno dipende da numerosi fattori. Così come è pressoché impossibile definire con precisione l’età delle piramidi di terra o che possono raggiungere. Una cosa però è certa: le piramidi di terra più belle e più grandi si sono formate nel corso di migliaia di anni. Una piramide di terra è destinata a scomparire rapidamente quando il cosiddetto „cappello“ cade dall’apice della colonna: in tal modo, privo di protezione, il materiale rimane esposto alle intemperie e la colonna si riduce ad ogni precipitazione. E mentre nel corso di questo processo una piramide di terra scompare, sulla scarpata se ne forma contemporaneamente una nuova" (da www.ritten.com).
Usciti dal bosco si fiancheggiano i frutteti del maso Hinterhuber per seguire la stradina, che dirige nel centro dell’abitato di Auna di Sotto, con la sua chiesa parrocchiale di Auna di Sotto (m 910). Ora si sale nella parte superiore del paese e si arriva all’incrocio con la strada principale del Renon. Si attraversa la strada presso il parcheggio e la fermata dell’autobus e si prosegue accanto a un gruppo di masi nelle campagne di Eschenbach. Il sentiero prosegue nel bosco e raggiunge i prati del maso Partschuner (996 mlsm): prima di scendere, su asfalto, verso Signato, c’è da ammirare lo spettacolare panorama sulle Torri di Vajolet, sul Catinaccio e sulla Roda di Vael. A Signato, dopo l’incrocio presso l’Albergo Signater Hof (848 mslm), la strada continua in lieve discesa e termina presso il maso Pieracher. Si cammina sul sentiero che scende attraversando un prato e un successivo bosco fino al torrente nel canalone Katzenbachtal (745 mslm, rio Rivellone) con le sue piramidi di terra, poste a breve distanza. Dopo una controsalita sul pendio opposto si raggiunge una strada forestale. All’innesto si gira a sinistra e si cammina fino al maso Spornberger (871 mslm). Dopo aver attraversato il maso l’itinerario scende dall’altipiano, percorrendo una stradina sterrata e in alcuni tratti cementata: qui, cinquant’anni fa correva la ferrovia a cremagliera del Renon (qui un PDF per togliersi ogni curiosità su questo dismesso trenino).
Nei pressi di un viadotto della ferrovia il sentiero gira a destra e sale fino al maso Ebnicher (832 mslm). Dall’osteria si segue la strada asfaltata in lieve salita verso ovest (incrocio con la nuova funivia del Renon) e dopo mezzo chilometro circa il sentiero gira a sinistra e scende a valle. Questa mulattiera con fondo parzialmente selciato è una storica via di comunicazione che percorre il lungo e ripido pendio boscoso. Arrivati ad un incrocio con una strada forestale si gira a destra e si cammina in lieve discesa. Al successivo bivio con il sentiero 3 (Nesselbrunn) si cammina diritto con comode serpentine fino all’incrocio con la strada di accesso ai vigneti e al castello. Girando a destra e dopo una breve salita e ridiscesa tra i vigneti, ci si porta a Castel Roncolo (361 mslm, possibili visite guidate). Dal castello si scende lungo il sentiero d’accesso fino al parcheggio, alla fermata della linea 12 SASA, alla ciclabile e la strada principale. Castel Roncolo è un castello completamente integro e visitabile. Edificato tra il 1237 e il 1242, nel XIV secolo venne trasformato dai fratelli Franz e Nikolaus Vintler in residenza gotica impreziosita da notevoli cicli di affreschi a soggetto profano, i più importanti e meglio conservati del Medioevo della zona.

Le Dolomiti dal maso Partschoner
 

Tappa 5: da Castel Roncolo/Bolzano a Terlano/Vilpiano
L’ultima tappa passa a nord di Bolzano e segue la val d’Adige fino a Vilpiano, passando nuovamente per vigneti e castagneti. Pur svolgendosi anche a quote basse propone un notevole dislivello e può suggerire anch’essa una divisione in due semi-tappe.
Lunghezza del tracciato: 27,5 km
Salita: 1446 metri
Discesa: 1511 metri
Percorrenza media: 9:40 h
Percorso: da Castel Roncolo si raggiunge la stazione a valle della funivia per San Genesio, qui si procede lungo una stradina molto ripida in direzione Castel Rafenstein fino al maso Sandner per poi girare a sinistra (segnavia 1B), costeggiando una suggestiva piramide di terra fino alla chiesetta di S. Giacomo (500 mslm).
La salita percorre una stradina poco trafficata (contrassegnata con il numero 1a) con bellissimi scorci e panorami. Poco prima dell’innesto della stradina nella strada provinciale si gira a sinistra si segue il sentiero 5 fino al maso Winterle. Seguendo il 5 si attraversa la strada provinciale SP99, che porta a San Genesio (attenzione al traffico, non eccessivo ma nemmeno trascurabile). Si gira a sinistra rimanendo sulla stradina che porta a Cologna/Glaning (nei pressi della locanda Trattnerhof), sempre contrassegnata dal segnavia 5. Dopo circa un chilometro la stradina incrocia il sentiero 9, che sale da Bolzano – località Gries – partendo dalla celebre Passeggiata del Guncina e prosegue assieme fino all’abitato di Cologna/Glaning con la sua bellissima chiesetta di S. Martino e la vicina osteria Messner. Da Cologna si segue la stradina poco trafficata (SP171) in direzione ovest (segnavia 9) fino a Cologna di Sotto/Unterglaning. Qui il sentiero 11 scende al maso Noafer (locanda-agriturismo) e offre la possibilità di visitare l’antico rudere di Greifenstein (un quarto d’ora di deviazione).
Sopra il maso Noafer si cammina sulla stradina fino a un maso e si segue il sentiero (sempre contrassegnato con il 9) in un continuo saliscendi, attraversando un bosco di faggi, querce e castagni. Il sentiero sbuca sulla stradina asfaltata e segue questa fino al maso Moar in Rumsein. Si scende lungo la stradina (sempre segnavia 9) oltrepassando il maso e dopo circa cinquecento metri si gira a destra per arrivare ai masi Lanzoner-Wegscheider. La stradina sale, incrocia con il sentiero 10 e continua fino a un tornante. Qui si gira a sinistra seguendo la direzione maso Wegscheider. In seguito il sentiero attraversa un prato fino al segnavia 8 per poi scendere lievemente lungo i prati Gruneberg e proseguire come sentiero 8B fino alla locanda Bergjosl. Qui il sentiero 4a prosegue fino alla strada provinciale (SP98) che da Terlano porta a Meltina. Dopo un breve tratto di provinciale si scende lungo il 4 nella ripida valletta solcata dal Klausenbach. Ben presto si vedono i vigneti e la tenuta Köstenholz (legno di castagno) e sfiorando la celebre Cantina Terlan si arriva nel centro abitato di Terlano.
Non resta che arrivare a Vilpiano: dalla parrocchiale di Terlano si sale seguendo il 4° fino alle vecchie miniere sulla Silberleiten, ovvero la “costa d’argento” ai pendii della montagna. Il sentiero sale per cinquecento metri di dislivello fino a un tornante di una stradina poco trafficata. In leggera discesa si cammina verso ovest (direzione maso Ober-Tschirggl) e si segue la stradina, che costeggia la montagna (segnavia 1a) fino a Ober-Planatsch e all’agriturismo Oberschol-Hof. Un ponte sospeso sulla cascata di Vilpiano consente di attraversare la gola del rio Meltina. Il sentiero 1 è una bella discesa, a tratti insidiosa: da affrontare con attenzione. Si sbuca nei pressi dell’edificio della sede della scuola per la formazione per i vigili del fuoco per continurare fino a Vilpiano dove termina il Sentiero del Castagno

Il sentiero del castagno sfiora diversi ambiti dell'Alto Adige Sudtirol: per le passeggiate in provincia di Bolzano si può cliccare qui (www.cicloweb.net/trekking/t-altoadige), mentre qui si possono sfogliare gli itinerari ed i percorsi da fare in bicicletta (www.cicloweb.net/bicicletta/b-altoadige) ed infine qui si possono leggere le nostre guide alle località del territorio altoatesino: www.cicloweb.net/guide/g-altoadige

La pagina, in particolare nella descrizione delle tappe 1, 4 e 5, ha ripreso i contenuti di www.klausen.it/it/valle-isarco-sud/valle-dei-percorsi/sentiero-del-castagno-bolzano-terlano-vilpiano/

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