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Alla Klammalm, in val di Racines (scorri la gallery!)
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Salendo alla Klammalm, in val di Racines
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Che verde intenso! Malga Klammalm, sopra Racines
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Klammalm
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Torrenti ed attraversamenti oltre la Klammalm
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Fioriture a malga Klammalm
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Verso la malga Aglsboden
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Alla malga Aglsboden
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Il caratteristico ponticello oltre Aglsboden
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Il laghetto presso malga Aglsboden
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Cascate oltre malga Aglsboden
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Cascate lungo la Burkhardklamm
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Cascate lungo la Burkhardklamm
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Sul sentiero 9 verso Aglsboden!
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Il Museo delle Miniere di Ridanna Monteneve, punto di partenza di diverse passeggiate
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Mittertal, in val di Giovo
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Cascata Gurgl, lungo la Ontrattal (val di Giovo)
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Bergalm, nella Ontrattal (val di Giovo)
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Bergalm, nella Ontrattal (val di Giovo)
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Ontrattalm, nella Ontrattal (val di Giovo)
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In val di Vizze
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Passo Vizze, verso l'Austria
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Sguardo verso l'Austria
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Croda Rossa sopra il passo Vizze
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Fioriture di luglio in val di Vizze
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Ghiacciai tra le nubi in val di Vizze
Alto Adige

Attorno a Vipiteno

Obiettivo ambizioso per questa pagina: raccogliere le più belle camminate da fare attorno a Vipiteno.
In realtà, per raccontare le più belle ed interessanti escursioni attorno a Sterzing, il nome tedesco di Vipiteno, servirebbe una pagina dedicata ad ognuna delle vallate che si aprono proprio alle porte della città dei Fugger.
Val di Vizze, val Ridanna, valle di Racines, la stessa val d'Isarco, la vicina val di Fleres (cui però è davvero dedicata una pagina, clicca): ogni valle è un piccolo mondo da esplorare.

Racines, con le sue malghe in quota e la sua corona di vette; la val Ridanna con le miniere e l'accesso ai ghiacciai; la val di Fleres con il Tribulaun, cima dolomitica dimenticata ma quanto mai affascinante; la val di Vizze con il Gran Pilastro, la Gerla, la Croda Alta e la Croda Rossa e le passeggiate "transfrontaliere".

Ammettiamo, dunque, che le prossime righe non saranno che un assaggio per scoprire queste vallate e che tante pagine, ed infinite parole, dovrebbero essere spese per raccontare le passeggiate e le escursioni a Vipiteno e dintorni.


IN VAL RIDANNA
Sono tantissime le malghe che punteggiano i prati in quota e le radure tra i boschi della val Ridanna. Difficile quindi scegliere un'escursione anche perché molte delle malghe sono avvolte da un'atmosfera rustica quanto autentica: Aglslam, a 2004 mslm, ad esempio. Oppure la Joggelealm (1987 mslm), a mezza costa, raggiungibile in circa novanta minuti da Gasse, così come la Kerschbaumeralm, a 1905 metri di quota. Altre malghe, con servizio ristoro, sono la Valtiglalm, la Staudenbergalm, la Prischeralm, la Martalm, la Moarerbergalm e la Obere Gewingesalm.
La malga Aglsboden ha però diverse particolarità. Si trova alla testata della valle dove il torrente rallenta la sua fragorosa corsa verso l'Isarco aprendo ad un vasto pianoro dove il verde dei prati è segnato dall'azzurro delle acque e dal grigio del limo glaciale. E' un punto intermedio per la salita al rifugio Biasi al Bicchiere (per esperti): un affaccio indimenticabile sul ghiacciaio.
E poi si raggiunge al culmine di una salita che sfiora un'infinità di rapide e cascate rendendo emozionante ogni singolo passo.
Le possibilità di salita sono in realtà due ed entrambe partono da Masseria, nei dintorni del Museo delle Miniere di Ridanna Monteneve (1405 mslm).
Il principale punto intermedio è il cancello d'ingresso alle gole Burkhard, più o meno a metà strada (1605 mslm).
Seguendo la traccia 8a-8 si percorre un sentiero che poi si innesta su un'ampia forestale: facile ma abbastanza monotono fino appunto all'accesso alle gole (Burkhardklamm). Questa è la prima opzione per la prima parte della salita.
Ignorando invece le prime indicazioni e proseguendo oltre l'ingresso al Museo, sarà possibile seguire il segnavia 9 che, snodandosi in un fitto bosco sulla destra orografica, prenderà quota in modo molto vivace tra ruscelli, piccoli guadi, ponticelli, pietre e radici. Nessun passo sarà uguale al precedente e si guadagnerà agevolmente il dislivello che conduce alle porte della gola Burkhard. Questa seconda opzione è decisamente più invitante anche se un po' più impegnativa.
Anche giunti al cancello, si può scegliere se proseguire lungo la forestale (tagliata in più punti da un sentiero più ripido ma più breve) o, com'è preferibile, regalarsi la salita tra le cascate e le rapide della gola Burkhard (Burkhardklamm). Il sentiero è davvero piacevole ed apre una bella serie di affacci sulle cascate che segnano il corso del torrente Ferner.
In tutto si cammina per circa 1h30'-2h dal fondovalle sino alla malga Aglsboden (1750 mslm) dove si arriva camminando in piano per gli ultimi dieci minuti. Curiosità: accanto alla malga si trova un laghetto ed è possibile noleggiare l'attrezzatura per la pesca alla trota. Le trote, peraltro, possono poi essere cucinate e gustate sul momento!
Si può, come detto, proseguire oltre verso i rifugi Vedretta Pendente e Biasi al Bicchiere (impegnativo) o semplicemente superare un rustico ponte dondolante per ammirare da vicino un'ultima cascata (cinque minuti dal rifugio). 
Un'ultima deviazione, infine, consente di conquistare anche malga Agls (Agslalm) ad una quota leggermente superiore: per arrivarci, però, bisogna deviare dalla traccia verso malga Aglsboden prima di arrivare al pianoro finale.

In val Ridanna, peraltro, si ha un impegnativo accesso ai ghiacciai: come detto, proseguendo oltre malga Aglsboden si raggiunge dapprima il rifugio Vedretta Pendente (2586 mslm, non meno di due ore dalla malga) e, su sentiero per esperti attrezzato anche con funi, il rifugio Biasi al Bicchiere, sull'omonimo ghiacciaio (3195 mslm, non meno di sei ore totali per la salita).

 

KLAMMALM
Altra passeggiata "di testa", perché diretta verso la testata di una vallata, in questo caso quella di Racines
L'ideale è disegnare un percorso quasi perfettamente circolare che consente di ammirare diversi scorci e passeggiare in varie ambientazioni ritagliandosi così 3-4 ore di assoluta contemplazione tra boschi, pascoli, radure e torrenti in un'atmosfera di totale serenità.
Da Flading - Vallettina (1490 mslm) si seguono le indicazioni per la malga Klamm (Klammalm): guidati dal segnavia 12, si sale lungo una forestale abbastanza sconnessa, si supera un bivio (si tiene la sinistra ignorando la deviazione a destra, verso un alpeggio dal quale si scenderà al rientro) e si accede in circa quaranta minuti ad un verde declivio, un bucolico pascolo per bovini ed equini. Si supera un cancello e si prosegue su sentiero tra prati, rododendri e (poche) rocce. In circa 1h30' si conquista malga Klammalm la cui bandiera era già stata avvistata al cancello del pascolo (1925 mslm).
Qui il panorama, già affascinante, diviene incantevole: un ampio altopiano a poco meno di duemila metri, cinto da una corona di monti le cui pendici sono solcate da numerosi torrenti. Qualche baita punteggia prati e radure. Fino a luglio il verde è intensissimo così come vivaci sono i fiori che punteggiano il panorama: carota selvatica, silene rigonfia, tarassaco, ranuncolo e tante altre specie regalano uno spettacolo coloratissimo.
Il ritorno può avvenire, come detto, lungo il sentiero 12a. Si prosegue, quindi, oltre la malga assecondando l'ampia forestale che consente di scavalcare in due punti due torrenti immergendo nelle radure appena ammirate.
In corrispondenza di una baita la forestale termina ed inizia la discesa su sentiero, a tratti ripida, verso Flading.
Inizialmente si scende in campo aperto poi si prosegue nel bosco incontrando qualche corda metallica che aiuta nei passaggi meno agevoli. Niente di insuperabile ma occorre passo sicuro.
Prima di ricongiungersi alla forestale percorsa in salita si supera un ultimo torrente alla base di un ennesimo verdeggiante alpeggio.
Si possono considerare 1h30'-2h per una tranquilla salita ed altrettanto per la discesa che è preceduta da un lungo tratto in piano.
Le malghe di Racines sono unite da un lungo percorso che consente di scoprirle tutte sia a piedi sia, con alcune deviazioni, in mountain bike. Una nota di servizio: non confondete la Innere Wumblsalm e la Aussere Wumblsalm: la prima non ha un servizio di ristorazione, mentre la seconda ha solo bevande.



IN VAL DI GIOVO: BERGALM E ONTRATTALM
Passeggiata affascinante quella nella Ontratt Tal (valle di Ontratt): si sale da Obertal (Valle di Sopra) fino alle malghe Bergalm ed Ontrattalm, seguendo il segnavia 12a.
Dal parcheggio (indicazioni per parcheggio Bergalm, 1315 mslm circa) si prende un'ampia forestale che si addentra nel bosco costeggiando il torrente. Si può scegliere se continuare lungo la sterrata oppure (consigliatissimo) seguire - più o meno a metà strada - le indicazioni per la cascata Gurgl. Scegliendo questa variante, infatti, si cammina all'ombra del bosco, su un tipico sentiero di montagna e si ammira l'imponente salto d'acqua. 
In meno di un'ora si raggiunge la malga Bergalm (1615 mslm) che è un vero paradiso per i bambini, vista l'ampia area gioco, ed un ristoro per tutti: la cucina propone i più caratteristici piatti della tradizione locale. Con qualche prodotto a centimetro zero!
Si può proseguire oltre, verso la malga Ontrattalm (1642 mslm), che si raggiunge camminando per meno di quindici minuti, in piano. Ci si immerge così nella valle, guadagnando una vista d'insieme senz'altro appagante. Questa seconda malga è aperta solo per eventi privati, generalmente per le gite in compagnia del titolare di un hotel della valle, responsabile anche dell'azienda agricola che si appoggia su questa malga.
Discesa per la via di salita!


Se, invece, cercate l'immagine da cartolina della Val di Giovo (Jaufental), una delle tre valli di Racines (Ratschings), la fatica da fare è davvero poca: è sufficiente passeggiare dalla chiesa di Mittertal (Valle di Mezzo) lungo una stradina che sale leggermente tra i prati. Il segnavia è il 13 e in meno di cinque minuti si raggiungono un paio di masi ed una struttura ricettiva dove voltarsi ed ammirare l'incantevole panorama.
Un quadretto bucolico da cartolina.

 

RIFUGIO VAL DI VIZZE E PASSO VIZZE
Fino agli anni Duemila al passo Vizze si arrivava in auto: non era un passo dove "sconfinare" perché sul versante austriaco la strada non è mai stata carrozzabile ma la strada sterrata era aperta ad auto e moto. Inutile dire come passeggiare da queste parti non fosse piacevole come invece è ora, con la strada aperta al solo traffico autorizzato (pochissime auto di proprietà del gestore del rifugio e di qualche pastore che segue le sue bestie in quota), alle biciclette ed ai camminatori.
Se in bicicletta la scelta di percorrere la vecchia strada è obbligata, a piedi è meglio deviare sul più ripido ma più breve e suggestivo sentiero 3 che, intercettando in pochi punti la forestale, prende quota su pendenze più severe ma immergendosi in uno scenario più caratteristico. Fitti boschi di abeti, radure e pascoli: si cammina distratti dalla vista delle imponenti vette che chiudono la val di Vizze. Tra tutte spicca il Gran Pilastro, una delle montagne simbolo della valle ed ambita meta alpinistica. Ai suoi piedi si trova anche il rifugio omonimo.
La salita al rifugio Passo di Vizze parte da un parcheggio posto a circa metà dello sterrato tra Sasso (Stein) ed il passo Vizze, in corrispondenza del quarto tornante (1785 mslm): seguire la forestale impegna per circa cinque chilometri di moderate pendenze, il sentiero 3, invece, è come detto più breve e ripido. In meno di due ore si raggiungono il rifugio, i tanti laghetti che punteggiano la zona del valico ed il cippo di confine con l'Austria. E' piacevole anche incontrare i tanti escursionisti che salgono dal versante settentrionale e scambiarsi un cenno di saluto: al rifugio, poi, il pranzo avverrà in un'atmosfera davvero internazionale!
La strada del passo Vizze faceva parte del percorso della SS508 che raggiungeva questo valico partendo da Bolzano: l'arteria, quindi, superava due valichi alti più di duemila metri, il Pennes (2215 mslm tra Sarentino e Vipiteno) ed appunto il passo Vizze (2275 mslm). L'itinerario nasceva come un'alternativa alla val d'Isarco ed era stata pensata, negli anni Trenta, come accesso ad un fronte potenzialmente caldo.
Sono anche tante le curiosità legate al rifugio Passo di Vizze. Innanzitutto è il più antico a gestione privata a trovarsi in Alto Adige - Sudtirol: la famiglia Volgger, infatti, è la quinta generazione di discendenti del fondatore, Alois Rainer (1888). Il rifugio rimase chiuso durante le due guerre mondiali ma nemmeno in tempo di pace visse in tranquillità: fu infatti occupato dai militari italiani che intendevano presidiare un'area dove il terrorismo separatista altoatesino era abbastanza attivo. Nel 1966, infatti, si registrò un attentato mortale con distruzione della struttura originaria in legno, ricostruita solo nel 1971. Anche il già citato rifugio Gran Pilastro, sempre in val di Vizze, venne distrutto negli anni Sessanta: non si capì se per una valanga o per un atto terroristico.
Nel 1992 il rifugio Val di Vizze divenne uno dei primi a collegarsi alla rete fognaria!


 

SENTIERO DOLOMIEU - MONTE CAVALLO
Forse non tutti sanno che la "dolomia" non venne scoperta nelle Dolomiti ma ai piedi del Tribulaun di Fleres, a breve distanza da Vipiteno. Lo scopritore fu  l'aristocratico francese e geologo Deodat de Dolomieu: osservando la particolare reazione del materiale contattò de Saussure che gli confermò la natura assolutamente inedita della roccia che aveva scoperto. Era il 1790: le Dolomiti presero il nome che ancora oggi le rende famose solo nel 1864! 
Questo percorso richiede l'utilizzo degli impianti che, da Vipiteno, conducono in vetta al monte Cavallo. L'itinerario tocca sei diverse malghe per scendere poi in val di Fleres (verificare l'apertura degli impianti, Ladurns chiuso nell'estate 2021 per lavori): il protagonista dell'itinerario, oltre al paesaggio, ovviamente, è il formaggio. Il grau kase - formaggio grigio - è il principale prodotto caseario della zona.
Il percorso conduce dalla stazione a monte di monte Cavallo (Rosskopf) a sinistra verso le malghe Kuhalm e Ochsenalm sotto le Cime Bianche di Telves (che arrivano a 2588 metri di quota). Da qui si torna indietro al biotopo Kastellacke passando per le malghe Valmigna, un affascinante villaggio di malghe immerso tra i pascoli. Da qui, il sentiero continua in direzione di Ladurno/Ladurns e offre una magnifica vista sulla parete bianca e sul Tribulaun.
Dalla malga Ladurner il sentiero prosegue attraverso serpentine e passa attraverso un bosco verso la malga Allriss e, infine, alla malga Ochsenhütte (più nota come Furtalm) in val di Fleres. 
L'itinerario completo è molto lungo e può essere, quindi, percorso parzialmente o alleggerito con una discesa a Ladurno con gli impianti.
Clicca qui per aprire una mappa d'insieme del percorso, a cura della Provincia Autonoma di Bolzano.
 


Clicca i link per scoprire:
- le altre passeggiate in Alto Adige - Sudtirol
- le pedalate e le escursioni in mountain bike in Alto Adige - Sudtirol
- le guide di www.cicloweb.net alle località ed alle vallate dell'Alto Adige Sudtirol


E d'inverno? Ciaspole!
Su www.ciaspole.net sono descritte tante ciaspolate da fare in Alto Adige - Sud Tirol e diverse si trovano tra Vipiteno ed il Brennero, tra Racines, Ridanna e Colle Isarco!
- ciaspolate attorno a Vipiteno
- ciaspolata tra le malghe di Racines
- ciaspolata facile in val Ridanna
- ciaspolata in val di Fleres
- ciaspolata a malga Prantner

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