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Il rifugio Agostini ai piedi delle Dolomiti di Brenta (scorri la gallery!)
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Anfiteatro dolomitico, che panorama in val d'Ambiez
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Val d'Ambiez, rifugio Agostini
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Arrivando al rifugio Agostini
Trentino

Tra Dolomiti e Garda

MONTE SAN MARTINO
Itinerario breve e poco faticoso, ma molto gratificante dal punto di vista paesaggistico, una volta raggiunta la cima. La strada, partendo dai 1000 mslm del passo Duron (anticamente unica via di transito tra Trento e Tione), si alza con pendenza poco accentuata regalando suggestivi scorci sul Carè Alto.
Dopo circa mezz’ora di cammino si arriva in prossimità di un’amena conca prativa, costellata di tipici casolari montani, che si lascia sulla destra per salire, adesso con pendenza più accentuata, verso la sommità della montagna occupata purtroppo da un ripetitore (1449 mslm).
In prossimità del ripetitore si trovano i resti di un’antica chiesa e di un castelliere longobardo.
Quassù lo sguardo spazia sulle Giudicarie e, come detto, sul gruppo Adamello - Presanella dove spicca l'inconfondibile sagoma del Carè Alto.
La discesa si svolge su una comoda strada di recente costruzione, molto indicata - eventualmente - per le escursioni in mountain-bike.


DA VIGO LOMASO
Percorso non difficile che consente di attraversare lungo tutto il suo sviluppo la val Lomasona, magnifica valle a modellamento glaciale comprendente paesaggi forestali assolutamente unici a questa quota ed una torbiera dalle grandi peculiarità naturalistiche che ne hanno suggerito la tutela (biotopo).
Da Vigo Lomaso (o da Dasindo) si entra nella val Lomasona con l’auto, proseguendo per alcuni chilometri (bella campagna coltivata ed inizio della torbiera) fino ad arrivare nei pressi della pescicoltura. Si prosegue lungo il biotopo fino alla malga Lomasone (537 mslm) dove si lascia l’automobile (si potrebbe al limite, proseguire per alcune altre centinaia di metri).
Si cammina ora lungo una bella stradina che si inoltra tra i prati e, seguendo i segni bianco-rossi della SAT (traversare un grande prato mirando ad un voluminoso “masso”), ci si inoltra nel bosco lungo un sentiero. Dopo alcuni minuti di salita si giunge ad una radura con delle piccole abitazioni stagionali.
Si sale sempre fino a incontrare una stradina con segni bianco-rossi ben evidenti. La si segue per alcune centinaia di metri finchè non si giunge ad un bivio con una strada più ampia ma sempre sterrata.
Da qui in pochi minuti si raggiunge il valico di San Pietro (960 mslm), dal quale parte anche un sentiero che, a destra, sale sul monte Misone. Dal passo in pochi minuti si può scendere al piccolo rifugio San Pietro dal quale si gode un panorama sulla parte settentrionale del lago di Garda.


NEL CUORE DELLE DOLOMITI DI BRENTA
Gita molto bella che porta nel cuore del Gruppo di Brenta, sempre rimanendo sui sentieri ampi e sicuri anche se, per la lunghezza, un po’ faticosi. Chiudendo la passeggiata al rifugio Al Cacciatore (punto intermedio dell'escursione completa verso il rifugio Agostini) si gode comunque di uno splendido ambiente, un sorprendente anfiteatro dolomitico, riducendo nel contempo lo sviluppo del percorso.
Dalla chiesa di San Lorenzo in Banale si segue la ripida strada che porta, attraversando la frazione di Senaso, alla località Baesa dove, vicino al ristoro Dolomiti, si ha un’ampia possibilità di parcheggio.
Da qui, a piedi, si risale la valle con un percorso ritmato dai tre ponti: delle Scale, di Broca e del Paride, che in maniera suggestiva aprono e chiudono ambienti distinti e caratteristici. Fra il ponte di Broca ed il ponte di Paride si può godere di un tratto fra i più suggestivi racchiusi fra le pareti della forra del torrente Ambiez.
Dopo il ponte di Paride la valle si apre mostrando, in tutta la loro bellezza, le pareti dolomitiche della Tosa, della cima d’Ambiez, delle cime di Ceda e del Ghez (da sinistra a destra).
Questa bella prospettiva si gode dal rifugio Al Cacciatore (1820 mslm) che, dal ponte di Paride, si raggiunge in un quarto d’ora, dopo aver attraversato il pascolo di malga Prato di Sotto. Al rifugio si ha la possibilità sia di ristorarsi sia di pernottare.
Da qui si prosegue per l’ampia conca, oltrepassando la malga Prato di Sopra. Si continua per la traccia pietrosa che, passo dopo passo, ci porta in un ambiente d’alta montagna. Dopo alcuni tornanti si giunge infine al rifugio Silvio Agostini (2410 mslm), posto in un ambiente stupendo ai piedi delle Dolomiti.
E' possibile evitare la traccia più larga preferendo un più suggestivo sentiero che sale per ripide balze tra rododendri, praterie d'alta quota e infine pietraie.
Di qui, per l’alpinista esperto o anche per tutti gli altri, ma in compagnia di una guida alpina, si apre il meraviglioso regno dell’alta montagna. Il ritorno a valle è da fare sullo stesso sentiero, ma è caldamente consigliabile la permanenza di almeno una notte al rifugio, per apprezzare uno stile di vita diverso dal consueto e magari godere gli splendidi colori di alba e tramonto tra le Dolomiti.
Nella mappa Kompass, evidenziati in giallo il punto di partenza ed i due rifugi.



Altre pagine dedicate a Comano, alle sue terme, al Banale ed al Bleggio, su www.cicloweb.net:
- pedalate tra Stenico ed il Banale, tra il Bleggio e la valle del Sarca,
- la guida a Comano, alle sue terme, al Banale ed al Bleggio


In collaborazione con
Apt Comano Terme - Dolomiti di Brenta
www.visitcomano.it

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