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Fundres (scorri la galleria a cura dell'ufficio turistico locale!)
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Malga Fane
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Galleria a cura dell'ufficio turistico locale!
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Attorno al passo di Monte Giovo
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Passeggiando in quota
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Rodengo
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Weitental
Alto Adige

Maranza - Valles

Tra val Pusteria e val d'Isarco, tra le Dolomiti e le Alpi del Tirolo si trova un'area vacanze dedicata d'inverno allo sci e d'estate al trekking tra gli alpeggi!
La zona, alla confluenza fra Valle Isarco e Val Pusteria, con i suoi plateau in quota, le distese di boschi e prati splendidamente protesi sulle vallate, ma anche le alte cime, si presta perfettamente alla scoperta passo dopo passo, grazie a una serie d’itinerari ‘tutta natura’.
Con la possibilità di toccare una delle trenta malghe, dove gustare la cucina contadina a km zero e recuperare la dimensione più autentica della montagna.
L’area, formata essenzialmente da boschi, prati e pascoli alpini fra i 1500 e i 2500 metri di quota affacciati a sud (con 280 giorni di sole l’anno), è infatti caratterizzata dalla presenza di oltre trenta baite e alpeggi (in tedesco, ‘Almen’, o malghe, quintessenza della cultura alpina), concentrate soprattutto nella zona tra Rodengo, Rio Pusteria, Valles/Jochtal, Maranza/Gitschberg, Spinga e Vandoies/Val di Fundres. Molte di esse offrono ristoro tipico di alta qualità, e alcune anche pernottamento.

Tra i gioielli nascosti dell’area ‘Sci & Malghe Rio Pusteria’, c’è l’insediamento storico di Malga Fane , in fondo alla valle di Valles a 1700 mslm: un idillico villaggio alpino in cui il tempo sembra essersi fermato. Baite in legno con i tetti di scandole che paiono comporre un quadretto: impossibile non pensare di fotografare questo armonioso nucleo. Un alpeggio con baite abitate, fienili, stalle, una piccola chiesa, costruita nel 1898, e tre piccoli spacci e punti ristoro, dove assaggiare il formaggio d’alpeggio locale: il Valler Gold che nella bella stagione viene prodotto nella baita Kuttnhütte. Da non perdere, poi, la festa tradizionale di fine luglio, un vero tuffo nel mondo contadino: a mezzogiorno i malgari servono canederli di polenta saracena, gnocchi al formaggio, la tipica Muas e l'omelette spezzettata dolce (Kaiserschmarren). Gruppi folcloristici locali suonano musiche tradizionali tra danzatori tirolesi e schioccatori di frusta.

In Val di Fundres c’è il Sentiero dei masi di Fundres: un percorso didattico e panoramico di circa sette km che illustra il patrimonio storico e culturale di Vandoies-Fundres-Vallarga. Qui si ammira un paesaggio naturale e antropico unico, ma si entra in contatto anche con un ormai perduto (altrove) artigianato tradizionale: la cappellaia, il bottaio, il carraio, la lavoratrice del feltro… Oltre a osservare gli artigiani al lavoro, si possono gustare il formaggio di Fundres, assaggiare il pane appena sfornato o lo speck, o ancora acquistare i prodotti nel negozietto interno di alcuni masi. Il Sentiero dei masi offre poi, all’altezza del Maso Pichler, una piattaforma panoramica con una splendida vista. Realizzata su un vecchio muretto a secco, è attrezzata con una mappa che indica gli edifici più significativi e le vette circostanti. Lungo il percorso sono state migliorate le condizioni dei sentieri, sono state installate tavole esplicative e stazioni interattive con diverse curiosità. Una di queste, alla confluenza fra il rio del Feudo e il rio Fundres, è dedicata all’acqua, e permette di osservare il movimento di piccoli mulini. Questi sentieri sono facilmente percorribili anche dai bambini.
Fra le proposte specificamente dedicate ai bambini, ecco il Sentiero delle api a Rodengo o il Sentiero degli Elfi a Vandoies.
Diversi altri sentieri sono percorribili anche con il passeggino ed entusiasmano i nonni per la vista spettacolare e la dolcezza del percorso.

In questa zona, poi, vi sono anche altri piccoli caseifici che lavorano in proprio il latte di montagna (e si può anche assaggiare il formaggio): alla Baita Gampis e Weitenberg sempre in Val di Fundres, oppure alla Baita Zingerle a Valles, o ancora in Valle d’Altafossa a Maranza si produce formaggio di malga alla Baita Wieser. Ma a proposito di formaggi, all’arte casearia si lega un’altra una grande attrazione della zona, il concept store Capriz (legato al proprio caseificio), a Vandoies, specializzato in formaggi di capra. Lì accanto, infine, c’è anche l’ormai famoso Museo del Loden.

E durante i giri nelle malghe, da non dimenticare la ‘scalata’ alla cima di Maranza (monte Gitschberg, 2510 mslm): da qui una piattaforma panoramica con tavola esplicativa circolare permette di abbracciare con lo sguardo fino a cinquecento vette alpine: dalle Alpi della Zillertal, dello Stubai e delle Alpi Venoste a tutte le Dolomiti. Emozione unica.

In particolare, si possono percorrere sei sentieri diversi, che fanno parte del più vasto circuito dei trentatrè migliori sentieri circolari della Valle Isarco. Si tratta di percorsi individuati e mappati specificamente per dare all’escursionista uno spaccato reale del territorio in tutte le sue sfaccettature, che si caratterizzano per una facile accessibilità, spesso sono raggiungibili con mezzi pubblici, e per la circolarità: punto di partenza e arrivo coincidono sempre, ma variano ovviamente la tipologia e il tempo di percorrenza.

Tra gli itinerari più spettacolari, il Giro sull’Alpe di Rodengo-Luson, escursione adatta a tutta la famiglia, di circa tre ore per 11,5 km con dislivello di 240 metri. Protagoniste sono di nuovo le malghe e come sempre i panorami, che spaziano da una parte su tutte le Dolomiti, con i massicci del Sass Putia e delle Odle, dall’altra sulle Alpi Austriache e le Vedrette di Ries. Lungo il percorso si incontrano siti di speciale pregio ornitologico, piccole torbiere e zone paludose utilizzate da varie specie di uccelli per nidificare. La scenografica passeggiata si snoda su un altopiano erboso partendo dal parcheggio Zumis, a quota 1725 mslm (raggiungibile anche con autobus – fermata malga Rodengo), per dirigersi verso la Baita Roneralm, a quota 1832 mslm, poi prosegue sul sentiero MK 2, oltre la croce Pianerkreuz, fino alla baita Rastner Alm, e più avanti fino alle Malghe Starkenfeld e Kreuzwiesen.
La malga Kreuzwiesen in particolare è famosa per il formaggio, il burro e lo yogurt, prodotto dal giovane malgaro Johannes. Appuntamento festoso il 24 agosto, sull’Alpe di Rodengo, con la grande Sagra a base di musica e specialità proposte nelle baite e negli stand delle associazioni locali disseminati sulla distesa dell’Alpe.

O ancora si può optare per i Sentieri Tematici, come il sentiero del latte di Valles o il sentiero dei Masi di Fundres o sperimentare l’azione benefica delle pure acque di montagna con i percorsi ricavati lungo rii e ruscelli.

Fra i tanti il Percorso Kneipp Valle d’Altafossa a Maranza, interamente ricavato nell’ambiente naturale. Dal parcheggio omonimo, a Maranza, si segue la stradina forestale (chiusa al traffico) in direzione Großberghütte (1644 mslm), all’interno della Valle Altafossa. Qui percorrendo a piedi il laghetto di montagna ‘a serpentina’ sono presenti quattro stazioni in cui è possibile praticare gli esercizi terapeutici di Kneipp. Il sentiero porta poi di malga in malga fino alla baita Wieserhütte (1850 mslm). E poi si ritorna sulla stessa via d’andata.

Un percorso storico è invece il facile sentiero dedicato a una famosa eroina tirolese, ‘Sulle tracce di Katharina Lanz’, a Spinga, caratteristico paesino in posizione soleggiata. Katharina, detta la fanciulla di Spinga, era una giovane contadina che affrontò da sola i soldati francesi nella famosa battaglia di Spinga del 1797. L’escursione parte dalla chiesa di Spinga (1100 mslm) e prosegue fino a un punto panoramico che si affaccia su Rodengo, sulla Plose, sulla conca di Bressanone e Fortezza. Un sentiero più diretto riconduce quindi in discesa al luogo di partenza presso la chiesa.


DOLORAMA
E' stato aperto ufficialmente nell'estate 2016 il nuovo sentiero ‘Dolorama’ (il nome nasce da Dolomiti + panorama).
In quattro tappe dall’Alpe di Rodengo/Luson, all’incrocio fra Val Pusteria e Valle Isarco, il percorso è una sorta di balconata naturale continua lunga decine di chilometri. Si snoda attorno alla Plose, la montagna di Bressanone, e poi lungo la Val di Funes fino a Laion, all’ingresso della Val Gardena: protagoniste assolute, le meravigliose guglie delle Dolomiti, in particolare delle Odle Patrimonio mondiale dell'Unesco!
Il nuovo percorso panoramico è lungo sessantuno chilometri e corre quasi interamente su strade forestali e sentieri con una segnaletica uniforme e dedicata (oltre a quella consueta ufficiale), con un solo attraversamento di una strada asfaltata.
Il dislivello totale in salita è di 2356 metri, in discesa di 3004 metri, per un tempo di percorrenza complessivo di diciannove ore circa (l’intero percorso può comunque essere affrontato in tratti separati, infatti si può accedere o scendere da punti intermedi).
Inoltre i punti di partenza e arrivo sono facilmente raggiungibili con mezzi pubblici.
Lungo il sentiero s’incontrano invitanti punti di sosta panoramici, come ad esempio il sito dell’insediamento preistorico Astmoos sull’Alpe di Luson o quello di fronte alle stratificazioni geologiche al passo delle Erbe, che costituiscono una sorta di libro aperto sulla storia della terra. E ovviamente, nei punti strategici, ci sono baite panoramiche con ristorazione tipica (e anche gourmet) di alta qualità ed autenticità.
Sono in totale ventidue i rifugi lungo l’itinerario o nelle prossimità; in dodici di questi è anche possibile pernottare (preferibilmente previa prenotazione).
Prendendo come base il parcheggio in località Zumis, sopra Rodengo, l’itinerario inizia dolcemente sul sentiero n. 4 tra i paesaggi d’altura, in un mare di fiori variopinti sull’Alpe di Rodengo/Luson. Panorama mozzafiato da due lati, a nord verso le Alpi di confine e i monti di Fundres, a sud le Dolomiti, fra cui spicca il Sass de Putia: sul finale sarà possibile osservare anche i laghetti alpini Glittner.
Nella seconda tappa ci si avvicina poi alle rocce ardite delle Odle di Eores e di Funes, che sembrano tanto vicine da poterle quasi toccare con mano. Ma sulla sinistra, oltre la Val Badia, dopo aver attraversato i 2100 metri del passo Göma, appaiono le vette del del Sasso di Santa Croce. Poi si tocca il Passo delle Erbe e si percorre il sentiero “Giro Sasso Putia”, girando attorno a questa imponente formazione rocciosa, fino al rifugio Genova.
Nella terza tappa, attraverso estese foreste, si arriva alla Brogles Hütte. E dopo tanta roccia ci si rituffa nel verde, leggermente in pendenza verso sud, tra prati e pascoli di Rasciesa, fino al rifugio omonimo. Sulla Rasciesa, grandioso affaccio su Sassolungo, Sasso Piatto e Sciliar.
Da qui, con la quarta tappa, si continua su ampi prati e alpeggi scendendo fino a Laion a sud di Chiusa all’entrata della Val Gardena in tre ore di discesa.
Presentazione a cura di Fabio Bottonelli - clicca per approfondire


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Per informazioni:
Area vacanze ‘sci & malghe’ Rio Pusteria
tel. 0472 886048, info@riopusteria.it
www.gitschberg-jochtal.com
www.valleisarco.info/it/valle-dei-percorsi/33-escursioni/escursioni-gitschberg-jochtal/

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