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Il Santuario visto dalle ultime rampe del sentiero (scorri la gallery!)
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Vasti panorami sulla Valle dell'Adige
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Brentino
Autunno

Madonna della Corona

Il Santuario della Madonna della Corona si raggiunge, è vero, anche scendendo a piedi, per poche decine di metri, lungo una comoda strada che parte da un parcheggio a Spiazzi (tra i comuni di Caprino e Ferrara). La soddisfazione e l'appagamento sono però infinitamente superiori quando vi si arriva percorrendo quella che per secoli è stata l'unica via di accesso al luogo sacro, ovvero il sentiero in partenza da Brentino, sul fondovalle dell'Adige, ai confini tra le province di Trento e Verona. Il nome, forse, non dirà molto ma sicuramente questo curioso Santuario avrà attirato l'attenzione di chi percorre la A22 del Brennero: si vede per pochi istanti, tra le uscite di Affi ed Ala Avio, e solo volgendo lo sguardo nella giusta direzione. La sua posizione rende letteralmente omaggio all'origine eremitica.

“Nel XV secolo l’attuale Santuario era solo un romitaggio; la prima chiesa venne inaugurata nel 1530, dopo la visita del vescovo Gian Matteo Giberti. Divenne santuario nel 1625, quando i cavalieri di Malta fecero riedificare la chiesa, che venne poi completata nel 1680. All'inizio il santuario era noto col nome di "Santa Maria di Montebaldo". Nel 1898 si decise di ampliarla di circa due metri verso il piazzale antistante; fu così che nel 1899 fu rifatta la facciata in stile gotico e decorata con marmi diSant'Ambrogio. Nel 1928 furono fatti alcuni ritocchi all'altare maggiore nella nicchia della Madonna. Nell'Anno Santo 1975 iniziarono dei lavori per la ristrutturazione della chiesa, fu scavato nella roccia per ampliarla: da 220 m2 si passò ai 600 m2, ora è lunga 30 m e larga 20 m e la sua cupola è alta 18 m. Le sei Campane alla veronese, in tonalità di Si maggiore, sono state fuse nel 1884. “ (fonte: Wikipedia)

Ciò che colpisce del Santuario è proprio la parete in roccia che dona una particolare sfumatura a tutto l’ambiente. Per arrivare ad ammirarla, però, bisogna mettere in conto un paio d’ore di salita (anche meno, procedendo di buon passo!)

La partenza dell’escursione avviene, come detto, da Brentino seguendo le indicazioni per il sentiero della Speranza ed il Santuario. La traccia inizia con una scalinata che si alza oltre le ultime case del paese e poi si trasforma in un vero e proprio sentiero prendendo quota nel bosco fino ad un primo punto intermedio: una croce da cui dominare vasti settori della bassa valle dell’Adige. Lo sguardo al panorama può essere occasione per una prima sosta.
Si riprende a salire, nel bosco, per poi avvicinarsi ad una parete rocciosa e superare un tratto dove – per scrupolo – è stato posizionato un cavo di ferro per aiutarsi nel cammino.
Continuando a camminare si supera una grotta, detta della Pietà, e si inizia ad intravedere il santuario cui si arriva sempre protetti dall’ombra del bosco. Il ponte del Tiglio ed una ripida scalinata sono le ultime prove da superare per completare l’ascesa.
Il dislivello totale supera di poco i 630 metri, dai 135 mslm di Brentino ai quasi ottocento del Santuario.
La discesa avviene per la via di salita.

Dal momento che si cammina a bassa quota è ideale percorrere questo sentiero nelle mezze stagioni, in particolare l’autunno può regalare colori spettacolari!

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