castelcoira.jpg
Castel Coira, sopra Sluderno (scorri la gallery!)
curon1.jpg
Curon Venosta
glorenza.jpg
Glorenza, la più piccola città  dell'Alto Adige
glorenza1.jpg
Glorenza, la più piccola città  dell'Alto Adige
malles.jpg
Malles Venosta
resia.jpg
Resia, ultimo paese prima del passo omonimo
resia3.jpg
Resia, il lago
santamaria.jpg
Al Giogo di Santa Maria
sluderno.jpg
Sopra i monti di Sluderno
stelvio1x.jpg
Sulla strada per il passo dello Stelvio
stelvio2x.jpg
Sulla strada per il passo dello Stelvio
stelvioprato.jpg
Prato allo Stelvio
Alto Adige

Val Venosta

Borghi dal fascino antico, distese di meleti, verdi vallate laterali ed imponenti cime alte quasi quattromila metri. Ed il Parco Nazionale dello Stelvio. Tutto questo è val Venosta!
La valle si estende dalla conca di Merano verso ovest e verso nord per circa novanta chilometri: il territorio è caratterizzato da un clima mite e soleggiato, punteggiato da una serie di paesi davvero suggestivi dove chiese, palazzi e castelli sono testimoni di un'antica grandezza.
Tra le tante perle, l'antica città di Glorenza, sulle cui rovine pianse addirittura un imperatore. O il campanile di Curon, evocativo quanto triste. Il Parco Nazionale dello Stelvio, la valle di Solda ed il settore dell'Ortles-Cevedale non hanno poi bisogno di presentazioni.
Altri itinerari su queste pagine: treno + bici, valvenosta-altoadige.info e la ciclabile di fondovalle.
Con il treno della Val Venosta, la passione per la bicicletta si fa ancora più interessante: al servizio di trasporto bici si affianca anche un capillare servizio di noleggio presso le stazioni. Informazioni sul sito www.ferroviavalvenosta.it e chiedendo alla locale associazione turistica.
A tre percorsi in partenza da Naturno è dedicata questa pagina (clic) che vi invitiamo a visitare! Invece questa pagina (clic) è dedicata all'area vacanze Passo Resia, l'estremo nord della val Venosta.
Tanti percorsi anche attorno a Merano, cliccando qui: www.cicloweb.net/bicicletta/b-altoadige/newmerano.htm


IN DISCESA VERSO MERANO
E' quasi tutta discesa ma la distanza è notevole e numerosi sono i tratti in saliscendi quando si decide di percorre gli ottantacinque chilometri che dai confini con l'Austria portano sino a Merano, la seconda città del Sud Tirolo.
Al passo di Resia, 1507 mslm, si prende la direzione dell'abitato di Resia e si continua poi lungo la destra orografica del lago fino a San Valentino alla Muta. In alternativa, si può percorrere l'altra sponda, passando così da Curon, il paese sommerso famoso per il suo triste campanile. Triste perchè ricorda il forzoso trasloco degli abitanti, l'abbandono delle case e la distruzione di uno storico abitato per far posto ad una diga idroelettrica.
Da San Valentino (km 10, 1470 mslm) si aggira il lago omonimo sulla destra e, lasciando la piana di Malles a sinistra, si prosegue attraverso Burgusio proprio sino a Malles. Da non perdere, l'abbazia di Monte Maria. Risale al 1150 ed è il monastero benedettino più "in quota" d'Europa: ospita spazi espostivi ed antichi affresci romanici. Antichissima anche la chiesa di San Benedetto a Malles (km 20, 1050 mslm), paese che merita ben più di una fugace deviazione.
Si prosegue verso valle: l'itinerario ciclabile passa da Clusio e Laudes per sbucare a Glorenza (907 mslm, km 24) , una città leggendaria ricostruita dopo la terribile incursione dei Grigioni nel 1499. Si racconta che Massimiliano I pianse sulle macerie e lui in persona volle rifondare una città che, all'epoca, era davvero importante perchè crocevia di traffici e postazione di confine (si basti pensare alle tre vallate che convergono attorno a Glorenza).
Si scende ancora fino a Spondigna e Sluderno: possibili deviazioni sono Castel Coira, a Sluderno, che risale al XIII secolo e castel Monte Chiaro dove sono custoditi affreschi quattrocenteschi.
Lungo l'argine dell'Adige si passa da Prato allo Stelvio, celebre "attacco" della salita al passo dello Stelvio e poi fino a Lasa (870 mslm, 44 km).
Successiva meta è Silandro, cittadina principale della val Venosta, e tappa intermedia verso Laces e Stava. S'incontra, in questo tratto, il castello delle Erbe: un piccolo castello circondato da giardini biologici.
Merano è ormai in vista: vi si arriva dopo aver colmato un dislivello in discesa di circa 1200 metri e percorrendo alcune strade secondarie. L'ufficio turistico locale segnala che "l'itinerario conduce (in senso orografico a destra dell'Adige) da Stava fino al ponte di Cirlano, poco prima della località Naturno, km 70 mslm 528. Troviamo qui san Procolo, una delle più antiche chiese cristiane del Sud Tirolo, e nei pressi del paese si trova anche castel Juval, abitazione e museo di Reinhold Messner. L'itinerario ciclistico a Naturno si porta lungo l'argine dell'Adige (orograficamente a sinistra del fiume) fino ai paesi di Plaus e Rablà.
Da Rablà la pista ciclabile continua in direzione di Tel, dove attraversa la strada principale all'altezza della chiusa per poi svoltare a sinistra in via Plars. Lì si attraversa la strada provinciale per continuare lungo le serpentine in pendenza fino all'argine dell'Adige. Sul tracciato tra l'Adige e la superstrada MeBo la pista ciclabile conduce fino a via Postgranz dove risulta connessa alla rete ciclabile urbana di Merano."
Da qui ogni destinazione è possibile: Merano offre mille motivi di interesse, dal centro storico ai giardini Trauttmandsdorf alle Terme.
Appena fuori Merano, Castel Tirolo, Castel Fontana e Castel Scena non deluderanno le attese.


VAL MARTELLO
Il 27 maggio del 2014, la sedicesima tappa del Giro d'Italia si concluse in val Martello, una laterale della val Venosta situata a breve distanza da Merano. Quel giorno Nairo Quintana vinse la tappa conquistando la maglia rosa che mantenne poi fino all'ultimo giorno, trionfando a Trieste. Clicca qui per visualizzare quella tappa!
Si inizia a salire a Laces, inizialmente senza grandi fatiche fino a Coldrano. Poco oltre questo paese si inizia a fare sul serio: impossiible sbagliare strada, si segue la provinciale di fondovalle fino al lago artificiale della val Martello. Costeggiare il lago consente di tirare il fiato prima dell'ultimo strappo che porta a Gasthaus Schönblick (2056 mslm) dove si conclude l'ascesa, al cospetto dei ghiacciai del gruppo Ortles - Cevedale.
Davvero difficile descrivere le pendenze, estremamente varie, soprattutto tra il km 10 ed il km 17. Generalmente duri risultano i chilometri dal 2.5 al 6 ed i due finali mentre più facili il tratto dal km 7 al km 9 e dal 17.5 al 20 (il citato passaggio lungo il lago).
L'altrimetria da www.salite.ch (clicca)



VAL SENALES
Dai dintorni di Merano, e precisamente in località Compaccio - Kompatsch, una frazione di Naturno,  parte la lunga e panoramica salita verso Maso Corto, punto più alto della Val Senales, ai piedi della Palla Bianca e porta aperta verso i ghiacciai di confine, quelli dove fu rinvenuta la salma di Oetzi, un uomo preistorico vissuto oltre 5000 anni fa.
La salita avviene in un ambiente molto vario: i primi chilometri si snodano tra i boschi, spesso a mezza costa in intagli della roccia, mentre più avanti la valle sembra aprirsi, in particolare in corrispondenza del bacino artificiale sulle cui rive sorge Vernago (che dà il nome al lago formato dallo sbarramento). Quota 1708 mslm.
Vernago si raggiunge al sedicesimo chilometro di salita e proprio i chilometri tra l'ottavo ed il sedicesimo (come i primi due) sono i più impegnativi: la pendenza media per chilometro, infatti, non scende mai sotto l'8% pur non superando il 10%.
Dopo aver superato il lago, nei cui dintorni si è goduto di un tratto di circa quattro chilometri caratterizzato pendenze irrilevanti o quasi, si riprende a salire superando ancora qualche tornante! In meno di tre chilometri si raggiunge Maso Corto, in un panorama tipicamente d'alta quota! La salita misura in totale 23 km e colma un dislivello di 1440 metri, dai 550 mslm di Kompatsch ai 1989 di Maso Corto (Kurzras in tedesco).
Lungo la discesa si può deviare verso Certosa, senza dubbio l'abitato più interessante della valle, erede diretto di un antico monastero le cui tracce sono ancora oggi ben evidenti oppure verso il trecentesco santuario di Nostra Signora di Senales (a Madonna di Senales).
Da segnalare qualche galleria, comunque illuminata, nei primi chilometri di cui una lunga ben 1160 metri appena partiti: viste anche le pendenze da superare si potrebbe consigliare di iniziare la pedalata fuori da questa prima galleria. Le successive sono più brevi. Non intraprendere i vecchi tracciati, fuori da alcune gallerie, che si inoltrano nella gola: sono tutti sbarrati e vietati al transito.
L'altimetria da www.salite.ch


PASSO EISJOCHEL - TRA VAL SENALES E VAL PASSIRIA
Il passo Eisjoechl si propone come una vera e propria sfida. Per alcuni la sfida consiste nel riuscire ad arrivare al valico senza mai scendere dalla mountain bike, per altri arrivarci è già un successo.
Questo tour viene spesso organizzato in 2 giorni, in modo da avere tempo di godersi le montagne del Parco naturale del Gruppo di Tessa.
Il percorso inizia a Stava/Staben, presso Naturno, e prosegue seguendo la strada asfaltata in val Senales. Si svolta poi a destra, sulla strada che porta nella val di Fosse, fino ai masi di Vorderkaser. Da qui inizia una strada forestale, che tortuosa porta fino al maso Eishof, passando per Mitterkaser. Dopo una breve sosta o, a scelta, una notte di riposo, si prende la strada carraia, che conduce fino alla fine della valle. La salita di sassi prosegue da qui con leggera pendenza regolare, fino ad arrivare appena sotto il passo Eisjoechl. Subito dietro il passo c’è il rifugio Stetiner (rifugio Petrarca).
La discesa verso Pfelders (Plan, in val Passiria) è tecnicamente difficile e piena di sassi finché si resta su sentiero. Dalla malga Lazins e dal pittoresco villaggio omonimo, invece, un'ampia strada forestale porta fino a Pfelders (Plan). Seguendo la strada asfaltata si raggiungono Moso e poi San Leonardo in Val Passiria.
Seguendo la pista ciclabile della val Passiria, si arriva infine alla città termale di Merano. Dopo una visita a questa meravigliosa città, si torna verso punto di partenza, passando per Lagundo; dopo Tell, seguendo la pista ciclabile dell'Adige si torna a Naturno.

 

ATTORNO A LASA
Un facile itinerario attorno a Lasa, lungo quattordici chilometri. Da Lasa, 868 mslm, lungo la roggia di Sgumes fino alla strada di Cengles e facilmente in leggera salita verso l'abitato di Cengles, 950 mslm.
Di qui sulla strada provinciale in direzione di Spondigna piegando subito a sinistra e percorrendo stradina forestale (n 3) in breve all'abitato di Prato, 911 mslm. Rientro sulla provinciale Spondigna-Cengles. Giunti a Cengles, seguire la direzione Oris fino a raggiungere il fiume Adige e lungo le sue sponde sino al punto di partenza nel centro di Lasa.
Per mountain bike.



GIRO DEL LAGO DI RESIA
Diciotto chilometri e poco dislivello per questo facile itinerario lungo le rive del lago di Resia. Si parte da San Valentino alla Muta in salita leggera e costante seguendo le indicazioni per Roia, verso la diga del lago di Resia. Superata la salita segue un tratto pianeggiante in mezzo al bosco sulla sponda orografica destra del lago. Da questa posizione si scorge, in lontananza, la cima del campanile sommerso di Curon.
Un'altra breve salita sino al bivio per Roia e poi in discesa fino a Resia. Il ritorno può avvenire lungo la sponda sinistra del lago su strada cementata, in parte vicino alla statale e a pochi metri dalla torre sommersa.
Il campanile è l'unico ricordo visibile dell'antico paese di Curon. Intorno agli anni '50, infatti, il paese venne "traslocato", demolito ed allagato perchè si vollero unire due precedenti laghi naturali in un unico bacino artificiale per produrre energia idroelettrica. Facile, per mtb o gravel.



MASO DICKHOF
L'itinerario parte a cinque chilometri dall'imbocco della val Senales, tra Ratisio Vecchio e Nuovo. Nei pressi di un maso abbandonato si attraversa un ponte sul Rio Senales.
Si sale su una stradina asfaltata che porta prima ai masi Unterwasant-Oberwasant poi al maso Kopfron ed infine ai masi Unterinner-Unterstellhof.
Si continua attraverso il bosco e dopo qualche serpentina si raggiunge il maso Dickhof.
Il ritorno è sullo stesso tragitto.
Il dislivello è di 850 metri con un tragitto di nove chilometri.
Difficoltà alta, pur nella brevità del percorso.



DA GLORENZA ALLA VAL MONASTERO
Diciannove chilometri e trecentocinquanta metri di dislivello da Glorenza verso la val Monastero.
Da Glorenza si esce su strada poderale al di sopra dell'abitato in direzione Laudes (bella vista), proseguendo sino alla strada per la val Monastero.
Si attraversa un paese e passando per il bosco, su strada forestale, si arriva a Rivaira (1106 mslm).
Di qui si procede verso il confine di Stato (Puntveil, porta d'accesso alla Svizzera romancia) oppure direttamente verso Tubre in val Monastero (1258 mslm), ultimo paese in Italia, con un ripido percorso che chiude la pedalata in meno di dieci chilometri. Si fa ritorno a Glorenza lungo la statale oppure mediante la strada dell'andata.
Glorenza, la più piccola città del Sud Tirolo, merita una visita approfondita: la cinta muraria racchiude un borgo prezioso che fu ricostruito per mano di Massimiliano I d'Asburgo. Costui pianse sulle rovine della città, distrutta dai Grigioni durante la guerra di Svevia (1499), e ne volle una rapida e gloriosa ricostruzione. Nonostante l'incursione napoleonica del 1799 la città s'è ben conservata fino ai giorni nostri.
Non da meno è Mustair, in val Monastero, già in territorio svizzero, dove si trova un'abbazia che custodisce opere d'epoca carolingia di inestimabile valore artistico.
Difficoltà crescente man mano che ci si spinge in alta valle. Su strada.
Chi volesse può salire fino alla sommità del passo Fuorn, i cui dettagli altimetrici sono esposti in www.salite.ch



MALGHE DI MALLES
Itinerario per mtb attraverso le malghe di Malles: in tutto tredici chilometri e 570 metri di dislivello.
Dal centro di Malles (1050 mslm) in direzione nord sulla forestale fino all'alpe Malettes e ripidamente in salita fino alle malghe a circa 1620 mslm. Poi leggera discesa verso Muntatschinig, 1376 mslm, e oltre, giungendo all'imbocco della strada di Mazia.
Seguire quest'ultima in discesa fino ad incontrare la strada statale, dirigersi verso Tarces e ritornare all'abitato di Malles.
Per mountain bike, difficoltà medio alta.



LE MALGHE DI CASTELBELLO
Per mountain bike, difficoltà medio-alta.
Il percorso inizia a Castelbello, all’incrocio con la pista ciclabile vicino al ristorante Gstirnerkeller. Procedendo in salita sulla strada asfaltata si passa accanto al laghetto di Lacinigo. Seguendo numerose curve, la strada asfaltata porta fino a Freiberg.
Appena sopra il paese, si abbandona la strada asfaltata per proseguire sulla strada forestale fino ai campi da fieno di Freiberg. Un breve percorso (sentiero A) porta dalla malga fino al parcheggio davanti alla segheria. La leggera salita verso la malga Marzoner è la meta del percorso.
La strada del ritorno porta indietro verso Tarres, che si raggiunge pedalando su una strada forestale tra i campi. 



VAL DI ROIA
Da San Valentino, 1470 mslm, a Muhlhauser e poi, seguendo la stretta e ripida strada, fino a Schonen/Belpiano a 2084 mslm. Di qui discesa all'abitato di Roia nell'omonima valle, 1968 mslm.
Ritorno percorrendo in uscita la val di Roia sino al lago di Resia, imboccando poi sulla destra la stretta strada per San Valentino.
In tutto venti chilometri e 620 metri di dislivello.
Difficoltà medio alta, per mountain bike.



SAN VALENTINO ALLA MUTA
Dal centro di Malles, 1050 mslm, parte questo itinerario lungo venti chilometri e con un dislivello di 440 metri.
Si prende la strada di Planeil/Planol ripidamente in salita verso Ultimo ed alla residenza di Alsago, 1540 mslm. Attraversando poi la foresta in direzione nord-ovest al lago Haider, salita all'abitato di Dorfl/Montelai (1490 mslm) ed in discesa verso San Valentino, 1464 mslm.
Il sentiero di rientro conduce per un breve tratto sulla strada statale poi verso destra su una sconnessa strada non asfaltata lungo il corso dell'Adige in discesa verso Burgusio, 1237 mslm. Proseguendo si costeggia l'Adige sino a Clusio, 1064 mslm, e sulla provinciale si rientra a Malles



SAN MARTINO
Impegnativo itinerario di circa venticinque chilometri per un dislivello totale di 1106 metri.
Il tragitto si sviluppa dalla stazione a valle della funivia per San Martino, 630 mslm, dapprima in direzione del centro abitato di Laces (per circa trecento metri) poi verso sinistra attraverso i frutteti sino a Maragno e Castelbello.
Da qui per mezzo di una strada asfaltata di montagna si giunge con una lunga serie di serpentine all'abitato di San Martino, 1736 metri sul livello del mare. Sosta per la visita del Santuario.
Rientro in discesa per la stessa via sino al bivio di Ratschill; di qui su stradina forestale proseguire sino al castello di Annenberg e scendere su di una stretta stradina a Coldrano. Più avanti imboccare la strada per Tis e ritornare verso Laces alla stazione della funivia.
Difficoltà medio alta, per mountain bike.



PASSO DELLO STELVIO
Una delle salite mitiche dell'arco alpino, conosciuta, temuta ma amata da cicloamatori italiani e stranieri. Il versante altoatesino è considerato il versante più difficile dello Stelvio, dal momento che da Trafoi al passo le pendenze medie chilometro per chilometro non scendono sotto l'8%.
Trafoi (1540 mslm) si raggiunge in undici chilometri (dal km 5 si sale oltre il 7% di media) da Prato allo Stelvio (916 mslm) ed è l'ultimo centro abitato superato dalla strada dello Stelvio.
Oltre il paese la salita si mantiene sempre severa, le pendenze (come detto) sono sempre superiori all' 8%, senza concedere significativi cali di ritmo.
La pendenza media complessiva è del 7,2%, il dislivello è di 1800 metri.
Fantastico il panorama, molto vario: i primi diciotto chilometri sono tra latifoglie e conifere, un bel bosco alpino che si dirada man mano fino a sconfinare negli enormi prati alpini e poi nei ghiaioni che accompagnano al passo.
Stimolante anche la numerazione dei tornanti, pedalata dopo pedalata si arriva al numero 48: una gioia dopo lo stillicidio dei precedenti chilometri!
Scendendo i primi tre chilometri verso Bormio si ha rapido accesso al giogo di Santa Maria (Umbrailpass): da lì si scende veloci nei Grigioni svizzeri (val Monastero) e concludendo un bel percorso circolare si rientra a Prato allo Stelvio dopo aver sfiorato anche Glorenza. Questa pagina è dedicata a questo percorso circolare!
Lo Stelvio è uno dei passi più difficili, per lunghezza e dislivello anche senza picchi di pendenza.
Per i dettagli della salita al passo dello Stelvio, clicca su www.salite.ch



GIOGO DI SANTA MARIA
Salita decisamente impegnativa ed "internazionale" il giogo di Santa Maria, detto Umbrailpass in tedesco. La strada attraversa tre culture: la cultura germanica del Sud Tirolo, i grigioni ladini (o romanzi) e, scollinando, si entra nell'italiana Lombardia.
Un dislivello di oltre mille metri dunque attraverso due stati, tre regioni Lombardia, Alto Adige ed il cantone svizzero dei Grigioni e tre culture.
La discesa può avvenire lungo l'itinerario di salita oppure si può scendere oltre il passo verso la Valtellina, salire al passo Stelvio (solo gli ultimi tre chilometri dell'ascesa) e tuffarsi infine verso Prato allo Stelvio.
ll percorso: fuori Glorenza si prosegue oltre Tubre ed il confine di stato (strappi severi), si pedala per cinque chilometri fino a Santa Maria. In questo tratto le pendenze sono modeste.
Si incomincia dunque a salire sul serio: dai 1370 mslm di Santa Maria in Val Monastero, dopo tredici chiometri un tempo in parte sterrati (comunque agevole, un fondo compatto), si arriva fino ai 2500 metri di quota del Giogo.
Difficile: si può affrontare in bici da corsa.
Per ulteriori dettagli sulla salita, www.salite.ch



SINGLE TRACK A SILANDRO
Il percorso parte da Covelano, all’incrocio con la pista ciclabile; per riscaldarsi, si segue la pista ciclabile in direzione Lasa. All’ingresso del paese di Lasa si svolta a sinistra verso la valle di Lasa e si abbandona questo percorso seguendo le indicazioni che portano verso Tarnell. Al primo incrocio si prosegue dritti sulla strada forestale. Continuando su questa strada, si scende verso l’albergo Spiesshof, passandoci accanto fino a raggiungere l’incrocio Wiebenhof.
Da qui si procede poi in salita fino a raggiungere l’albergo Wiebenhof, continuando poi a seguire la strada forestale che sale fino ad un’altitudine di 1189 mslm con diverse serpentine. A questo punto si scende nuovamente verso valle, sempre seguendo la strada forestale fino a raggiungere l’incrocio con la strada che porta al maso Lepre (Haslhof). Si continua su questa strada fino a ritornare al punto di partenza a Covelano.
Difficile per mountain bike.
http://www.vinschgau.com/valvenosta/attivi_sport/mountainbike/mountainbiketour.php?we_objectID=613


MALGHE ATTORNO A LACES
Dal parcheggio presso lo stadio dello sport di Laces (640 mslm), proseguendo in direzione di Tarres, al maso Laces e percorrendo l'Almweg (segnavia 11) in parte ripido sino al ristoro Tobrunn (Casa forestale), 1718 mslm.
Si prosegue su strada forestale (segnavia 9) per malga Laces, 1715 mslm, e poi ancora in salita verso la malga di Tarres, 1940 mslm. Molto ripida la discesa sino alla stazione a valle della seggiovia, poi su asfalto a Tarres ed infine il rientro a Laces.
In totale i chilometri percorsi sono ventidue per un dislivello totale di 1300 metri.



Una pagina speciale dedicata a Mazia, villaggio degli alpinisti: www.cicloweb.net/guide/g-altoadige/nsmazia.htm
La guida alla val Venosta di www.cicloweb.net: www.cicloweb.net/guide/g-altoadige/nsvenosta.htm
E d'inverno, ciaspolate in Alto Adige - Sudtirol: www.ciaspole.net/itinerari1/altoadige


In collaborazione con
Apt Val Venosta
www.vinschgau.org
Turismusverein Naturns - Associazione Turistica di Naturno
www.naturns.it - www.naturno.info



La cartografia è fornita da Kompass
Carta K52 Val Venosta
www.kompass-italia.com

Condividi su  -