dalla "chiave" delle Alpi ai passi di confine con la Svizzera
Poco prima dela confluenza nel lago di Como il corso dell'Adda disegna una secca curva verso sud. Verso nord, invece, si apre un'ampia vallata, solcata dal torrente Mera: è la val Chiavenna.
Convenzionalmente si indica con val Chiavenna il corso del Mera a valle di Chiavenna, fino al Pian di Spagna; val Bregaglia è l'alto corso del Mera, da Chiavenna oltre il valico con la Svizzera, fino al passo Maloja, mentre è detta valle di San Giacomo, o valle Spluga, il ripido solco che sale fino a Campodolcino, Madesimo ed al passo dello Spluga.
Questo territorio, ricco di storia ed un tempo importante via commerciale verso il nord Europa (da qui passa la via dello Spluga, direttrice di traffici e commerci), propone interessanti spunti artistici e naturali per visite, passeggiate, escursioni e pedalate. Tra gli itinerari di questa pagina, due valichi internazionali - porta aperta per la Svizzera - e tre salite sulle ripide pendici verso occidente: oltre a questi percorsi "inclinati" i meno allenati possono pedalare lungo la strada "secondaria" che porta da Chiavenna alle sponde del lago di Mezzola.
LA CICLABILE DELLA VALTELLINA E DELLA VALCHIAVENNA
"Il Sentiero Valtellina è un percorso che, con la Ciclabile della Valchiavenna, arriva a oltre centocinquanta chilometri di lunghezza ed attraversa quasi per intero la provincia di Sondrio: da Colico, sul Lago di Como, salendo verso nord si raggiunge Chiavenna e da lì si prosegue fino al confine svizzero; puntando a est si raggiungono invece Morbegno, Sondrio, Tirano, Grosio fino a Bormio, in Alta Valtellina.
Un tracciato sicuro, per buona parte dedicato esclusivamente alle biciclette, che permette di scoprire le bellezze del fondovalle, fare deviazioni verso tradizionali borghi con eleganti e affascinanti centri storici ed attraversare accompagnati dal fiume Adda ampie praterie, lambire vigneti e frutteti. Lungo gran parte dell'itinerario corre parallela la linea ferroviaria e pertanto il treno offre la possibilità di salire e proseguire senza fatica o rientrare al punto di partenza.
Il Sentiero Rusca, invece, collega Sondrio, capoluogo di provincia, a Chiesa in Valmalenco mentre il Sentiero Viola attraversa tutta la Valdidentro seguendo il corso del fiume Viola. Non mancano poi le piste ciclabili, come quella di Livigno che si snoda lungo il paese per un totale di 17 km o il Sentiero Frodolfo, che collega Bormio alla Valfurva".
(da https://www.valtellina.it/it/bike/cicloturismo)
La ciclabile della Valchiavenna è un percorso di fondovalle che parte da Colico e arriva fino al confine con la Svizzera (Val Bregaglia). Lungo i 40 km di percorso si risale la valle raggiungendo Chiavenna, l'antico borgo di Piuro con i suoi scavi archeologici, le cascate dell'Acquafraggia e il suggestivo Palazzo Vertemate Franchi.
Lungo la Ciclabile della Valchiavenna è possibile cogliere i segni della contaminazione di questi due territori così diversi per cultura, ma che si influenzano reciprocamente, respirando un’atmosfera mitteleuropea.
Scarica un PDF dedicato, a cura di www.valtellina.it
PASSO MALOJA
Il passo Maloja non è certo tra i più conosciuti nel mondo gli amanti della bicicletta. E’ invece una salita da scoprire perché rappresenta un terreno di allenamento ideale per gli stradisti e può essere concatenato al versante engadinese del passo Bernina e del passo Julier.
Il punto di partenza è in Italia, a Chiavenna, bella borgata alpina, antica “claves” delle Alpi perché posta sull’importante crocevia tra le vie dello Spluga ed appunto la strada per il Maloja e l’Engadina.
Si parte tra le case di Chiavenna e si prosegue per dieci chilometri tra Prosto, Santa Croce e Borgonuovo fino alla dogana tra Villa di Chiavenna e Castasegna, km 10. In questo tratto le pendenze medie, chilometro su chilometro, non superano il 6%. La SS37 diviene la S3 svizzera e prosegue con un profilo altimetrico affine a quello in territorio italiano: falsopiani alternati a qualche breve strappo. In Svizzera, il traffico è meno pressante.
I bei borghi di Promontogno, Bondo e Soglio (per quest'ultimo è necessaria una deviazione di tre chilometri da Promontogno) invitano ad una sosta esplorativa (magari sulla via del ritorno, più rilassati) ed aprono le porte della val Bregaglia. Stampa viene annunciata dall’elegante palazzo Castelmur mentre dopo Borgonovo e Vicosoprano inizia una prima serie di tornanti che prende quota tra le conifere.
Le pendenze aumentano ma senza diventare mai “hors categorie” se non nel finale quando la successione di tornanti è davvero suggestiva. Al passo si apre un ampio altopiano caratterizzato da due laghi dalle limpide acque blu. Si può valutare se procedere in direzione di Sankt Moritz e successivamente scegliere tra il passo Bernina ed il passo Julier (la cui salita parte a Silvaplana, alle porte di St Moritz) oppure “girare la bici” e rientrare sui propri passi a Chiavenna.
Se accompagnati da un’altra auto o desiderosi di utilizzare il servizio “treno+bici” si può eventualmente scendere a Tirano passando per il passo Bernina e rientrare a Chiavenna prendendo il treno fino a Colico dove si cambia linea e si fa ritorno a Chiavenna (verificare gli orari su www.trenitalia.it).
Ovviamente resta aperta anche la possibilità di affrontare in bici i novantacinque chilometri tra Tirano e Chiavenna privilegiando, però, le strade secondarie, meno trafficate.
Su www.salite.ch le altimetrie dei passi:
- passo Maloja;
- passo Bernina, da Sankt Moritz;
- Julierpass, da Silvaplana
PASSO DELLO SPLUGA
La salita al passo dello Spluga non è per niente facile: misura quasi trenta chilometri e colma un dislivello di quasi ottocento metri. In questi trenta chilometri, tuttavia, non mancano momenti in cui rifiatare.
Si parte a 333 mslm, da Chiavenna, l’antica ”claves” delle Alpi proprio per la sua posizione all’incrocio tra le vie dello Spluga e del Maloja, e si sale con decisione in valle San Giacomo, ormai più comunemente indicata come valle Spluga.
Quattro chilometri impegnativi conducono a San Giacomo Filippo, (km 3, 488 mslm) paese da cui la vallata ha tratto il suo antico nome. Le pendenze sono relativamente costanti fino al km 11, località Prestone: si viaggia tra il 6 e l’8%.
In vista del comune di Campodolcino il tracciato si ammorbidisce per poi ricominciare a salire con decisione: dal km 14 alle porte della diga si sale con pendenze medie, chilometro su chilometro, prossime al 9%.
Si arriva al pittoresco abitato di Montespluga (km 23, 1902 mslm) con un veloce falsopiano di quattro chilometri, terreno ideale per rifiatare in vista dell’ultimo strappo fino al passo, antico confine con la Svizzera.
Numerose le gallerie.
Per l’altimetria della salita, www.salite.ch
VAL BODENGO
Itinerario di difficoltà medio alta, su strada. Sono due le salite che prendono il via da Gordona, uno dei comuni della conca di Chiavenna. Una porta in val Bodengo.
Ad un’altitudine di 283 mslm, parte la panoramica serie di tornanti verso la val Bodengo: inizia morbida (relativamente) con pendenze intorno al 7% per poi impennarsi in corrispondenza della fine del secondo chilometro: 18%!
Su un fondo relativamente buono si prende quota tra le latifoglie affrontando una salita abbastanza costante al 9-10% fino a località Dunadiv, dove si incontrano una trattoria e le indicazioni escursionistiche per gli alpeggi Orlo, Cermine e Scima.
Oltre Dunadiv il tracciato spiana per qualche centinaio di metri, abbandona il versante orientale della val Chiavenna e si addentra in val Bodengo. Continua la sua corsa verso la meta con un andamento abbastanza vario ed anche un nuovo tratto abbastanza agevole prima dell’ultima rampa fino ai 1030 mslm di Bodengo.
Per i dettagli della salita, www.salite.ch.
MENAROLA - VALLE DELLA FORCOLA
Oltre ad affrontare la salita verso la val Bodengo, da Gordona si sale in direzione di Menarola e della valle della Forcola, antico passaggio per contrabbandieri e mercanti.
Non è una salita facile ma rimane un tracciato breve, ideale per scoprire angoli ancora genuini della montagna lombarda ed affacciarsi sulla piana di Chiavenna: qui, un tempo, arrivavano le acque del lago di Como. Oggi rimane invece una fertile piana verdeggiante, punteggiata dal piccolo lago di Mezzola.
La salita da Gordona a Menarola misura otto chilometri e colma quasi ottocento metri di dislivello: immediato, dunque, calcolare la pendenza media del tracciato. I chilometri però non si susseguono con costanza: dal km 3 al km 4 e l’ultimo chilometro si sale oltre il 13% mentre nei restanti tratti si viaggia su pendenze comprese tra il 7 ed il 9% (media chilometro su chilometro).
Si tratta di un itinerario per bicicletta da strada, difficoltà medio-alta.
Per i dettagli altimetrici della salita, www.salite.ch.
OLMO E SAN BERNARDO
E’ davvero una bella serie di tornanti quella che porta dai 522 mslm di San Giacomo Filippo – bivio tra la provinciale e la strada statale dello Spluga – al paese di Olmo ed ai 1170 mslm dell’altra frazione in quota, San Bernardo.
Diciotto tornanti e pendenze da togliere il fiato: durante i primi due chilometri si parte all’8-9% e poi si continua oltre il 15% per lunghi tratti fino al quinto chilometro quando si può rifiatare affrontando un falsopiano.
L’ultimo chilometro richiama all’appello le ultime forze: si fronteggiano pendenze superiori al 12%. In totale, sette chilometri.
Olmo è una gradevole frazione che conserva diversi tratti caratteristici del paese di montagna lombardo: ancora più suggestivi gli alpeggi del suo circondario, da scoprire però a piedi o in inverno con le racchette da neve. I sentieri 26 e 27 conducono all’Alpe Lendine ed all’Alpe Laguzzolo, entrambi a quote comprese tra i 1700 ed i 1800 metri di altitudine.
Percorso su strada, impegnativo.
Per i dettagli della salita, www.salite.ch
VALCHIAVENNA GRAVEL ESCAPE, 2024
Impossibile descrivere il percorso, pertanto ci affidiamo alle tre tracce GPS riportate in calce a questo pezzo. Ed è ecco cos'è successo il 12 maggio 2024!
Decine di gravel, diverse mountain bike ed anche qualche e-Mtb hanno affollato le strade ed i sentieri di val Chiavenna e val Bregaglia la scorsa domenica!
Questa è stata la prima Valchiavenna Gravel Escape, una pedalata non competitiva che ha proposto tre percorsi disegnati tra le strade sterrate ed i sentieri, le strade secondarie e le ciclabili attorno alla città di Chiavenna.
I tre tracciati - da 50, 80 e 100 km - sono stati svelati solo il venerdì notte, per alimentare un effetto sorpresa. Nessuna tracciatura o balisatura, quindi, ma solo la guida del gps o la possibilità di aggregarsi agli altri. I partecipanti sono stati circa 250, in prevalenza sui percorsi da 80 e da 100 km: partenza "alla francese", tra le 8:30 e le 9:30, con il "grosso" del gruppo che ha scelto di partire alle 9, orario della partenza condivisa.
L'evento è senz'altro riuscito, complice anche il meteo che ha offerto una giornata soleggiata, in particolare al mattino, e asciutta. Il clima caldo, ma non caldissimo, ha reso il tutto ancora più confortevole.
Cosa porteremo con noi di questo evento? Prima di tutto, la felicità di aver esplorato, ancora una volta pedalando, un territorio conosciuto ma mai abbastanza visitato e poi una serie di immagini:
- il borgo di Cuelta, frazione di Samolaco
- le antiche case di Casenda, frazione di Samolaco
- il ristoro nella chiesetta di San Giovanni all'archetto
- i crotti della "zona storica" di Prata Camportaccio
- il bivio che proprio non si vedeva attorno al km 42
- le cascate dell'Acqua Fraggia
- i crotti di Motta, a breve distanza da Villa di Chiavenna
- l'eleganza di Castasegna, in Svizzera
- le fioriture della val Bregaglia, attraversate da strade forestali e piste erbose
- i baiti in legno e pietra locale sparsi a valle di Soglio
- la vista sul Pizzo Badile
- la cascata Caroggia, che si supera in galleria
- i paesini rurali della val Bregaglia come Coltura e quelli più grandi come Vicosoprano
- l'antico ponte in pietra di Promontogno
- la Müraia e Nossa Dona, la chiesa e le antiche mura a breve distanza da Promontogno
- Palazzo Castelmür in val Bregaglia
E poi ovviamente la bella Chiavenna, che non finisce mai di stupirci!
L'ultimo ricordo sono i buonissimi pizzoccheri chiavennaschi del ristoro finale (quelli di Chiavenna sono in realtà gnocchetti, molto diversi dai pizzoccheri valtellinesi veri e propri).
Le tracce GPS:
- cinquanta chilometri
- ottanta chilometri
- cento chilometri
Su www.cicloweb.net:
- guide alla val Chiavenna,
- trekking in val Chiavenna
E quando c'è la neve? L'occasione è ideale per
- ciaspolare verso l'Alpe Lendine,
- ciaspolare in valle di Fex, oltre il confine con la Svizzera,
- ciaspolare verso le baite e la vetta di Grevasalvas
- ciaspolare verso il Piz Arpiglia (Engadina)
- ciaspolare verso il Piz Lagrev (Engadina)