chiggiato1.jpg
Le Marmarole alle spalle del rifugio Chiggiato (scorri la gallery!)
chiggiato3.jpg
Antelao dietro le nubi, al rifugio Chiggiato
chiggiato4.jpg
Marmarole, luci ed ombre
inverno3cime.jpg
Vista invernale sulle Tre Cime dal Pian dei Buoi
invernociareido.jpg
Monte Ciareido in veste invernale
padova1.jpg
Spalti di Toro dal rifugio Padova
padova2.jpg
Spalti di Toro dal rifugio Padova
padova3.jpg
Rifugio Padova
vedorcia1.jpg
Cridola da Casera Vedorcia (tra rifugio Padova e rifugio Tita Barba)
vedorcia2.jpg
Casera Vedorcia
Veneto

Cadore

Dicendo "Cadore" s'intende una regione storico-geografica molto estesa i cui confini non sono riconducibili semplicemente all'alto bacino del fiume Piave con il quale, in realtà, coincide quasi completamente. Ad est, il Cadore confina con la Carnia e tale confine è segnato dai monti Duranno, Cridola, Terza Grande e dal profilo degli Spalti di Toro. A nord è "Cadore" tutto il Veneto fino a Cima Sappada, passo Monte Croce di Comelico e tutta la cresta confinale: sono parte del Cadore anche le Tre Cime di Lavaredo, il Cristallo e la Croda Rossa.
Le Dolomiti di Fanes e le Tofane segnano il confine occidentale tra Cadore (che come si vedrà sotto comprende anche l'Ampezzano) e Alta Badia mentre gli spartiacque dei fiumi Maè e Cordevole - dove figurano montagne come il Nuvolau, il Pelmo ed il Bosconero - segna il confine con Agordino e Zoldano. 
Sono "Cadore" per motivi storici, ma non geografici, Selva di Cadore (in val Fiorentina) e Zoppè di Cadore (in val di Zoldo).
Anche Cortina d'Ampezzo, si diceva, fu, in origine, territorio cadorino ma ne fu staccata da Massimiliano d'Asburgo nel 1511: fu annessa al Tirolo storico e ne seguì le sorti fino al 1919. Ne derivò un'identità ampezzana distinta pur mantenendo una parlata simile a quella delle altre località del Cadore. Destino simile per Sappada che però ha sviluppato una parlata carinziana.
Wikipedia riassume in questa cartina il territorio del Cadore: clicca. Gli stemmi peraltro presentano delle analogie: due torri incatenano un abete (stemma del Cadore); due abeti incatenano una torre (stemma dell'Ampezzano).

Il bacino del Piave è quindi un territorio molto esteso: a Sappada, friulana dal 2017, comune dove si trovano le sorgenti del fiume, è dedicata questa pagina (clic), ad Auronzo di Cadore, porta d'accesso alle Tre Cime di Lavaredo ed al lago di Misurina, invece, è dedicata questa pagina (clic) mentre alle pedalate nel Comelico, l'estremo nord del Veneto, ai confini con Austria e Alto Adige è dedicata questa pagina (clic). Le pedalate tra Borca, San Vito e Cortina d'Ampezzo sono invece raccolte in questa pagina (clic) mentre per le pedalate nello Zoldano è sufficiente aprire questo link (clic). Il termine Cadore si trova anche ben lontano dal bacino dell'Alto Piave: a Selva di Cadore, in val Fiorentina, è dedicata questa pagina (clic).

In questa pagina, invece, vogliamo raccogliere le più belle pedalate nel cuore del Cadore, partendo dai confini meridionali di Auronzo per arrivare fino alle porte di Belluno senza dimenticare, ovviamente, le tante vallate laterali. In sostanza al Centro Cadore escluso Auronzo.


RIFUGIO PADOVA
Il caratteristico tetto rosso del rifugio Padova (1278 mslm) ai piedi di una radura mirabilmente affacciata sugli Spalti di Toro, può essere il punto di partenza di tante passeggiate a piedi ma anche l'arrivo di una bella pedalata da fare in sella ad una mountain bike o, quantomeno, di una gravel: il fondo è infatti asfaltato ma estremamente dissestato.
Salita severa, ma con qualche tratto per rifiatare, è immersa nel bosco. Regala qualche scorcio sulle Dolomiti prima dell'incantevole arrivo.
Il punto di partenza è Domegge di Cadore (692 mslm) e la salita misura otto chilometri. Il rifugio Cercenà, a 1030 metri di altitudine, può essere una sorta di spartiacque della salita (km 4.2).
I momenti più duri della salita sono appena prima della fine del km 1, quando si supera il 17% di pendenza media, ed i millecinquecento metri tra il km 5.5 ed il km 7 quando si mantiene una pendenza media del 13% con strappi anche più severi.
L'altimetria nel dettaglio cliccando questo link, a cura di www.salite.ch Nella mappa, il rifugio evidenziato in rosso.



AL RIFUGIO CHIGGIATO
A 1911 metri di altitudine, il rifugio Chiggiato si trova in una fortunata posizione dalla quale è possibile ammirare le Marmarole, dove spicca il Cimon della Froppa, e l'Antelao a breve distanza mentre sullo sfondo, verso est, si stagliano le affilate sagome degli Spalti di Toro e di altre vette che segnano il confine tra Veneto e Friuli. 
Salita non completamente pedalabile ma discesa divertente con qualche tratto di bici in spalla: meglio evitare l'alta stagione (che è lunghissima per questo rifugio con un'apertura molto prolungata nel tempo) per non trovare troppo ... "traffico" sul sentiero. 
Le vie d'accesso al sentiero su due, i sentieri 260 e 261, ma solo il 261 si presta alla mountain bike.
Il sentiero 261 sale dalla val Vedessana: si parte da Calalzo di Cadore (806 mslm), si passa per il bar Alpino, a quota 870 mslm, e si raggiunge località La Stua, a circa 1120 metri di quota, su asfalto. Qui iniziano le pendenze più severe e si prende quota dapprima su una mulattiera poi su un caratteristico sentiero di montagna. Fino ai 1337 mslm di località Costa rimanere in sella è abbastanza agevole, poi diventa una vera sfida alle proprie capacità di grimpeur.
Le Marmarole si fanno vedere solo a tratti per poi proporsi in tutta la loro maestosità una volta raggiunta la meta. Spicca, ovviamente, anche il Re delle Dolomiti, l'Antelao.
La salita misura circa undici chilometri: La Stua è a 5.6 km da Calalzo di Cadore ed a 5.1 km dal rifugio.
Sul sito del rifugio sono presenti numerose informazioni ed anche la pagina Facebook risulta aggiornata con frequenza e dovizia di particolari ed informazioni (www.rifugiochiggiato.it/home.html).
E d'inverno? Al rifugio Chiggiato con le ciaspole! (clicca)



PIAN DEI BUOI
A 1880 metri di altitudine il Pian dei Buoi è uno dei luoghi più panoramici del Cadore. Il Ciareido è in primo piano, all'interno delle Marmarole, e spicca sul verdeggiante alpeggio ma a media distanza si gode di un'insolita vista sulle Tre Cime di Lavaredo, sui Cadini mentre più lontane si scorgono Ajarnola, Spalti di Toro e Cridola. Oltre all'affascinante panorama, questa pedalata porta a scoprire diverse tracce della Grande Guerra, fortificazioni ed opere ancora ben visibili lungo il tracciato.
Si sale da Lozzo (750 mslm) su una strada asfaltata oppure su una sconnessa mulattiera da Auronzo, 900 mslm (percorrendo la val Poorse). Il fondo di quest'ultima è talmente sconnesso che è consigliabile usarla soIo come discesa per disegnare un percorso circolare che preveda la salita da Lozzo (dodici chilometri asfaltati salvo qualche "scorciatoia" sterrata), il passaggio in quota, la discesa ad Auronzo ed il rientro a Lozzo lungo il fondovalle del Piave.
In totale il percorso circolare misura poco più di quaranta chilometri di cui quasi dieci sono un panoramico saliscendi in quota.
L'altimetria della salita da Lozzo di Cadore, grazie a www.salite.ch



Qualche altimetria, sempre grazie a www.salite.ch:
- forcella Cibiana, da Venas di Cadore
- passo della Mauria, da Pelos di Cadore


Il Cadore ed il Veneto su www.cicloweb.net:
- in bicicletta in Veneto ed in Cadore,
- guida alle località del Cadore
- altre escursioni in Veneto

Condividi su  -