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Bologna, vista dalla torre degli Asinelli (scorri la gallery!)
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Le Due Torri di Bologna
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Passeggiando per il centro di Bologna
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Bologna, centro storico
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Palazzi e chiese del centro di Bologna
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Bologna, vista dalla torre degli Asinelli
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Piazza Maggiore dalla Torre degli Asinelli
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Piazza Maggiore
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Bologna, piazza Maggiore
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Bologna, la fontana di Nettuno
Emilia Romagna

Bologna

Bologna è una città di contrasti e, forse di eccessi, a partire da due delle sue definizioni più famose. Ecumenicamente, è detta Bologna la "dotta", perché sede della più antica Università italiana e di tutto il mondo occidentale (data di fondazione convenzionale: anno 1088). Più prosaicamente si parla anche di Bologna la "ghiotta" per la ricchezza del suo patrimonio enogastronomico.
Comunque la si guardi, Bologna è una città che merita di essere scoperta perché è una città d'arte di straordinario valore che rimarrà nel cuore grazie ai portici (il cui sviluppo è di circa trentotto chilometri) che caratterizzano tutto il centro storico e non solo, grazie all'eleganza monumentale della celebre piazza Maggiore, dove si trova la Basilica dedicata a San Petronio, Duomo cittadino dall'aspetto davvero unico, e grazie alle inconfondibili sagome sghembe della Torre degli Asinelli e della Garisenda (le "due Torri").
Nonostante la sua fama, la sua attuale importanza e la sua storia Bologna non fu mai una "vera" capitale limitandosi ad essere la "capitale settentrionale" dello Stato Pontificio nella cui orbita rimase dal Cinquecento fino all'Unità d'Italia, fatti salvi gli anni dell'epoca napoleonica. Curiosamente, fu un Podestà di Bologna, Bonaccorso da Soresina, uno dei primi a parlare di abolizione della schiavitù, riscattando i servi della gleba, e fu la gotica basilica di San Petronio ad ospitare l'incoronazione di Carlo V ad opera di Papa Clemente VII. Completata in circa tre secoli, la basilica è il centro della cristianità cittadina sin dal Quattrocento.
Risulta curiosa anche Santo Stefano, detta "le sette chiese" a causa della complessa articolazione di chiese e cappelle collegate da un chiostro. La più lunga via porticata del mondo (quasi 3.8 km e 666 archi) conduce invece al Santuario della Madonna di San Luca, posto sul Colle della Guardia, a sud della città, in posizione panoramica.
Accanto al Duomo, in piazza Maggiore si trovano il palazzo Comunale, detto anche d'Accursio, che risale al XIII-XV secolo, ed il quattrocentesco palazzo del Podestà. Rilevante anche l'Archiginnasio di Bologna che fu sede universitaria fino al 1803.

Qual pare a riguardar la Garisenda
'sotto 'l chinato, quando un nuvol vada
sovr'essa sì, che ella incontro penda
tal parve Anteo a me che stava a bada
di vederlo chinare ...
(Dante Alighieri, Divina Commedia, Inferno XXXI - 136-140)

Simbolo della città sono comunque le due torri, degli Asinelli e della Garisenda, leggermente pendenti e citate anche nella Divina Commedia. La loro storia è ricca di eventi curiosi, molti dei quali sconfinano nella leggenda: risalgono entrambe ai primi anni del XII secolo e devono il loro nome alle famiglie che le fecero erigere. Bologna, comunque, vanta un cospicuo numero di torri realizzate con finalità difensive ma anche, come spesso accadeva nel Medioevo, per affermare la grandezza della famiglia che ne decideva la costruzione.
Tra i personaggi colpiti dal fascino di Bologna anche Johann Wolfgang Goethe che scrisse così nel suo Viaggio in Italia: "Sul far della sera, mi sono finalmente appartato da questa antica città veneranda e dotta, da tutta quella folla che, sotto tutti i suoi portici sparsi per quasi tutte le vie, può andare e venire, al riparo dal sole e dalla pioggia, e baloccarsi, e fare acquisti e attendere ai fatti suoi. Sono salito sulla torre a consolarmi all'aria aperta. Veduta splendida! A Nord si scorgono i colli di Padova, quindi le Alpi svizzere, tirolesi e friulane, tutta la catena settentrionale, ancora nella nebbia. A occidente un orizzonte sconfinato, nel quale emergono solo le torri del Modenese. A oriente, una pianura sconfinata fino all'Adriatico, visibile al sorgere del sole. Verso sud i primi colli dell'Appennino, coltivati e lussureggianti fino alla cima, popolati di chiese, di palazzi e di ville, come i colli del Vicentino. Era un cielo purissimo; non la più piccola nuvola; solo all'orizzonte una specie di nebbione secco".
Un altro luogo caratteristico della città è, infine, la fontana del Nettuno, nota a Bologna come "il gigante", che fu terminata nel 1566 come opera volta a glorificare il governo pontificio di papa Pio IV.

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