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Nel cuore dell'Appennino bolognese
Emilia Romagna

Corno alle Scale

Sulla Porrettana, la statale 64 che congiunge Bologna e Pistoia, si incontra Silla, piccolo paese dal quale, percorrendo la statale 324, si accede a Lizzano in Belvedere.
Collocato tra le pendici del monte Pizzo e del monte Grande, il paese fu perno del sistema difensivo bolognese dalla metà del quattordicesimo secolo e nel Medioevo assunse un ruolo importante come punto di transito tra i territori di Modena e Bologna e quelli di Pisa e Lucca.
Fu centro fortificato e coinvolto nelle lotte tra Bologna ed i fuoriusciti e tra la città ed i ghibellini toscani. Nel paese si trova il Delubro, una costruzione risalente al VI-VII secolo e contemporanea alle testimonianze bizantine della provincia di Ravenna: si tratta dunque del più antico edificio della provincia di Bologna.

Risalente al Medioevo, e dunque teatro di "epici" scontri per la difesa del territorio, è Rocca Corneta. Ai piedi della Rocca permangono segni della via medioevale di transito da Bologna ai territori toscani.

Testimonianze settecentesche a Pianaccio ed a Monteacuto delle Alpi. Settecentesco è anche il Santuario della Madonna del Faggio: una terracotta rappresentante una Madonna con Bambino era conservata nel faggio di cui ora resta solo un troncone a causa del crollo della secolare pianta.

Il castello del Belvedere, che denominò il comune sino al 1864 quando il nome fu cambiato in Lizzano in Belvedere, è una fortezza del tredicesimo secolo.

Particolari sono anche gli altri borghi: Vidiciatico, attrezzato centro turistico, Poggiolforato, il cui nome deriva da "monte forato" con richiamo al canale fatto costruire presumibilmente nel 1333 per portare legname a Bologna e che nel suo territorio ospita le cascate del Dardagna, i Borghi di La Ca'. Importante nella storia anche l'arroccato castello di Monteacuto nelle Alpi: tanto importante che nel 1298, quando firmarono la Pace, Bologna e Pistoia pretesero in calce la firma del rappresentante di Monteacuto. E' un paese molto caratteristico e tra i più affascinanti dell'intero Appennino Emiliano. Purtroppo, però, del castello non è rimasta alcuna traccia!

Da non perdere sono le specialità gastronomiche di queste valli: miele, marmellate, grappe e succhi derivati dai frutti del sottobosco. Tipici i piatti della cucina "povera": castagne "caldarroste" e ciacci, crescentine e pastefritte.

Parco Regionale del Corno alle Scale
L'area del Parco è percorsa da una serie di sentieri e mulattiere che portano a bivacchi e rifugi percorrendo tratti suggestivi e panoramici.
Le guide consigliano la valle del Silenzio, la panoramica escursione alla Bocca delle Tese, l'escursione al lago Scaffaiolo (facilissima ed ancora più facile utilizzando gli impianti di risalita), alla Madonna del Faggio, lungo i torrenti o percorrendo le antiche vie di crinale, un tempo rifugio di briganti e contrabbandieri.
Le guide del Parco sono a disposizione per informazioni ed escursioni al numero: 0534/51761.

E in bici? Clicca per le pedalate attorno al Corno alle Scale!

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