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Mtb in Alta val Resia (Pietro Gemme ph)
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Malga Coot (foto archivio Pnpg)
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Sella Carnizza (Marco Di Lenardo)
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Il centro di Venzone sotto la pioggia
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Panoramica su Venzone (Movitex)
Friuli Venezia Giulia

Prealpi Giulie

Dopo vent'anni di discussione, nel 1996 il settore settentrionale dell'arco prealpino orientale e una parte delle Alpi Giulie italiane sud orientali, al confine con il Parco Sloveno del Tricorno (Triglav), sono diventate un'area protetta.
Si tratta di una zona definita "settore di transizione" tra i diversi distretti alpini e ciò dona tratti di peculiarità non indifferenti. I comuni interessati sono Chiusaforte, Moggio Udinese, Resia, Resiutta, Lusevera e Venzone, tutti in provincia di Udine.
Il territorio del Parco accoglie una variegata fauna: presenti il capriolo, il camoscio, il cervo e la volpe, unico canide presente. Qualche avvistamento ha riguardato orsi e linci in libera uscita dalle foreste austriache e slovene, ma anche dal Trentino.
Per quanto riguarda l'avifauna si segnalano il gallo cedrone ed il gallo forcello.
Il Rio Resartico è un ottimo esempio della varietà naturale offerta dal Parco ed un sentiero permette di coglierne gli aspetti botanici e geologici.
La flora presenta aspetti ambientali complessi caratterizzati da una molteplicità di biotopi naturali che incidono positivamente sulla ricchezza del patrimonio floristico. Esemplari di stella alpina si possono trovare anche a quote basse, fino ai 650 metri di altitudine.

La val Resia è considerata la valle del Pino Nero d'Austria per eccellenza, anche per effetto delle particolari condizioni meteorologiche che contraddistinguono la vallata. Nel sottobosco della pineta spiccano l'erica, la timelea odorosa ed il rododendro. Più rari gli esemplari di ginestra stellata. Ampie anche le superfici ricoperte da faggi lungo pendii meno erti o nei pianori, mentre salendo di quota il pino mugo domina dove le condizioni ambientali impediscono l'insediamento del fitto bosco di latifoglie.

Nell'alta valle, a 995 mslm lungo le pendici del Monte Plauris, si trova una vecchia miniera da cui nel corso dei primi decenni del '900 veniva estratto un minerale bruno. Una volta trasportato a valle ne venivano estratti olii minerali e ricavato l'ittiolo, usato come farmaco.

Venzone
Il borgo rinato, Venzone, ricostruito dopo il terribile terremoto del 1976 che sostanzialmente rase al suolo questo paese che dal 1965 lo stato italiano aveva deciso di proteggere nella sua interezza, giudicandolo un' unità monumentale da sottoporre a tutela integrale.
Il paese, la cui storia è millenaria, ha vissuto un processo di ricostruzione che, anche per le ridotte dimensioni del paese, ha avuto un successo tale da fare di Venzone un modello. Elementi di marmo, portali, cornici sono stati recuperati e collocati nelle esatte posizioni. Lo stesso è stato fatto, quando possibile, con le pietre.
Da vedere in Venzone il Duomo, monumento in stile romanico e dedicato a Sant'Andrea Apostolo che sorse sui resti di una statio romana e di varie chiese costruite nei secoli.
Il Duomo fu consacrato nel 1338 dal Patriarca di Aquileia Bertrando. Non mancano edifici "laici" di valore: il Palazzo settecentesco è uno dei più integri palazzi nobiliari di Venzone. Notevole il cortile, impreziosito da un ballatoio con parapetto in ferro battuto: prima del 1976 anche la facciata recava delle decorazioni, si trattava di affreschi della fine del Settecento, opera della scuola del Tiepolo. Palazzo Scaligeri ed il Palazzo Comunale, simbolo di una piazza tra le più ammirate del Friuli, sono due altri gioielli dell'architettura venzonese.

Moggio
Moggio, nella splendida val Aupa, è caratterizzato soprattutto dalla chiesa abbaziale di San Gallo, costruita nel 1761 dall'abate Daniele Delfino e consacrata nel 1768 dall'arcivescovo di Udine, Gradenigo. Nel corridoio spicca un crocifisso del XV secolo, un tempo collocato nell'arco trionfale della precedente chiesa gotica. Da notare anche la berlina posta sul viale del convento, una colonna del 1653 recante la scritta "supplicio dei malfattori".
E' la testimonianza del potere giudiziario esercitato dall'abbazia sul feudo di Moggio e serviva per la fustigazione dei condannati.

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