camminare decine di metri sotto terra, tra i boschi sloveni
Le grotte di Postumia (Postojnska jama, in sloveno) sono uno dei più affascinanti complessi carsici dell'intero territorio sloveno e più in generale europeo. Sono costituite da un intreccio di ventuno chilometri di gallerie e cavità sotterranee, di cui cinque sono visitabili, in parte a piedi, in parte a bordo di un trenino che sfreccia anche in un'ampia cavità, detta "sala dei concerti" perchè qui si tenevano ricevimenti e feste della nobilità austroungarica (notevoli i lampadari che illuminano la ... "stanza"). Le grotte, infatti, sono note da secoli e già nell'Ottocento erano visitate ed apprezzate.
Stalattiti e stalagmiti nelle forme più varie, da tozze concrezioni dette "medusa" a leggiadre "veli" e affilati "spaghetti, sono le protagoniste della visita che lascia davvero senza fiato. Il percorso guidato dura circa novanta minuti e riesce a far dimenticare le "brutture" dei dintorni (la speculazione edilizia ha colpito duro su questo sito turistico).
Una particolare curiosità è rappresentata dalla presenza del proteus, un anfibio che vive in questo ambiente e che riesce a sopravvivere svariati mesi senza mangiare. Il suo particolare metabolismo gli consente di vivere anche più di cento anni. Durante le piene del fiume sotterraneo, i protei venivano sbalzati fuori dalle grotte e ciò - in epoca passata - generava grande sgomento nella popolazione che li riteneva "cuccioli di drago". Il proteo è l'unico vertebrato troglobio d'Europa, ovvero l'unico vertebrato a vivere esclusivamente in grotte sotterranee.
Attenzione: la via Postumia romana (toponimo ricorrente in svariate località del Nord Italia) non prende il nome dalla cittadina slovena ma dal console romano Postumio Albino, vissuto nel II sec a.C.
Ad alcuni chilometri dalle grotte (e con la possibilità di prendere un biglietto d'ingresso integrato) si trova il castello di Predjama (Castel Lueghi), inespugnabile ed indomito, abbarbicato su una parete rocciosa di 123 metri. L'aspetto odierno risale alla fine del '500: le sue origini sono però anteriori.
Una vera e propria avventura è poi offerta dal viaggio nel misterioso sottosuolo del castello: interessante anche per chi non è speleologo!
La fortificazione è avvolta nella leggenda come la storia del suo ultimo possessore, il cavaliere predone Erasmo. Fu sconfitto, nel XV secolo, solo dopo un tradimento: morì colpito da una palla di cannone mentre si trovava nel gabinetto.
Fino al tragico epilogo, invece, superbo, si era preso gioco per mesi degli assedianti ai quali aveva fatto calare addirittura frutta fresca che i castellani andavano a raccogliere nei dintorni, sfruttando gallerie e cavità sotterranee che collegavano il castello al territorio circostante.
Sempre a due passi dal confine italiano si trovano le grotte di Skocijan (San Canziano). Sono composte da undici grotte, doline di crollo, inghiottitoi e ponti naturali. Nel 1986 sono state dichiarate Patrimonio Mondiale dell'Unesco per la loro valenza geologica. Le grotte si trovano nel territorio definito come Kras primordiale, termine dal quale deriva il nome Carso, e sono impreziosite dalle formazioni calcaree, stalattiti e stalagmiti.
La visita, guidata, dura quasi un paio d'ore e prevede un quarto d'ora a piedi, nel bosco; più di un'ora di cammino tra cavità sotterranee e ponti sospesi; l'uscita all'aperto e la risalita al punto di partenza con una funicolare.
Eccezionale - nella seconda parte del tour sotterraneo - la vista sul corso del fiume Velka Voda - Reka che, nei dintorni di Skocjan, scompare nel sottosuolo e continua il suo corso, formando cascatelle, laghetti e rapide. Un canyon sotterraneo che lascia davvero senza fiato.
Testi e foto:
Park Skocijanske Jame
www.postojna-cave.com
www.slovenia-tourism.si
Altre pagine su www.cicloweb.net:
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