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Baceno, foto di Susy Mezzanotte (scorri la gallery!)
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Baceno,foto di Susy Mezzanotte
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Architettura rustica attorno a Baceno, foto di Susy Mezzanotte
Piemonte

Baceno

Baceno è la porta d’accesso all’Alpe Devero, area protetta compresa nel territorio comunale. Siamo in valle Antigorio, una delle diramazioni della val d'Ossola, o meglio la sua naturale prosecuzione verso nord dato che è solcata dal medesimo torrente, il Toce. La valle Antigorio, dunque, si estende da Domodossola a Croce di Premia.
Più a nord di Premia, la medesima valle prende il nome di val Formazza, isola culturale walser tra le più caratteristiche delle Alpi italiane.

Baceno affonda le proprie radici in un lontano passato, con reperti risalenti al II millennio a.C.: a tale epoca, infatti, risale una tomba scoperta nel 1958. Le prime citazioni di Baceno si registrano invece in documenti dell'anno 918. D'altronde la sua posizione è strategica dato che si trova alla confluenza della valle di Devero nella valle Antigorio: da entrambi i lati, dunque, ci si poneva in contatto e relazione con i territori a nord delle Alpi. Momenti particolarmente cruenti della storia locale furono la peste del XVII secolo ed i processi alle streghe di Croveo. 
Il potere fu in mano a famiglie locali, De Rodis e De Baceno in particolare, fino a quando, nel 1381, avvenne il passaggio di Baceno e di tutta la Val d’Ossola sotto la dominazione dei Visconti (ovvero il Ducato di Milano), nel 1450 subentrarono gli Sforza, mentre nel 1595 il territorio venne dato in feudo ai Borromeo. Ci furono anche alcuni periodi in cui il territorio di Baceno, come gran parte dell'Ossola, passò sotto la dominazione elvetica, aggregato al Canton Vallese a seguito di vicende militari e battaglie tra Milano e la Confederazione Elvetica.
Nel 1647 Baceno e tutti gli altri centri della Valle Antigorio furono esentati dalla infeudazione.
Dal 1743, dopo un periodo di dominazione spagnola, il territorio ha seguito le sorti del Regno di Sardegna, sotto la dominazione sabauda (trattato di Worms).

Cosa resta di tanti secoli di storia? In paese spicca la monumentale chiesa di San Gaudenzio mentre passeggiando per le vie del nucleo più antico si possono ammirare diverse case che conservano linee ed estetica tradizionali. I tetti in piode proteggono abitazioni dove i materiali utilizzati sono quelli locali: pietra e legno. In tutto il territorio si trovano svariati edifici sacri, di epoca e stili diversi.

Interessanti le frazioni. Cuggine, ad esempio, è un tipico “villaggio di passo”, insediamento rurale che non ha subìto trasformazioni nel tempo ed è quindi una preziosa testimonianza di una peculiare architettura montana. Altrettanto rilevanti sono il “torchio di Croveo”, vero monumento etnografico: si usava per pressare le noci e ricavarne l’olio ma anche per spremere una varietà di pere e distillare poi il “vino di pìr”, ricordato ancora oggi da più anziani tra gli abitanti. Sempre a Croveo parte il percorso Borgo Antico, che termina alle Marmitte del diavolo, formazioni create dall’erosione, ma attribuite dalla leggenda al lancio di sassi da parte del demonio.
Infine, ancora a Croveo si trovano la parrocchiale (del 1671) e la Casa Museo del Cappellano don Amedeo Ruscetta, una sorta di museo contadino.

Tra le altre frazioni si segnalano tre comunità walser di cui una, Agaro, fu sommersa dalle acque dell'omonima diga nel 1938. Agaro, Ausone ed Esigo sono tra le colonie walser più antiche delle Alpi: l’etimologia dei nomi propri degli abitanti di queste località induce a pensare che le popolazioni fossero originarie di Binn, nel vicino Canton Vallese, da cui nel XIII secolo raggiunsero la Valle Antigorio attraversando il passo dell’Arbola. Per saperne di più sui walser, abbiamo scritto - tempo fa - questa pagina: https://www.cicloweb.net/?pg=news&art=un-giro-di-walser

Baceno è una delle tre porte di accesso (non la più comoda, in realtà) agli Orridi di Uriezzo. Si segue la mulattiera in parte lastricata e in parte scavata nella roccia, che dalla chiesa monumentale di San Gaudenzio scende fino a Verampio. Una volta giunti al bivio segnalato da frecce escursionistiche, si prende il sentiero a sinistra che attraversa in piano una zona di bosco terrazzato e poi scende fino ad incrociare la pista di servizio al metanodotto nel tratto che corre parallela all’Orrido Sud. Ma cosa sono gli Orridi di Uriezzo? Si tratta di canyon di origine glaciale, tunnel cunicoli e gole profonde scavate dai ghiacci durante le fasi di espansione e ritiro e, successivamente, dai torrenti. Ci sono quattro orridi raggiungibili: il sud, considerato il più bello e spettacolare, è lungo duecento metri e profondo da 20 a 30. Il nord-est è più breve e meno profondo ma altrettanto affascinante mentre l'ovest è indicato per gli escursionisti esperti ed è anche meno caratteristico. Proprio sotto la chiesa di Baceno si trova l'Orrido di Vallaccia, di difficile accesso.

E infine un cenno ai prodotti tipici che - naturalmente - derivano dalle tradizionali attività di allevamento ed agricoltura. Su tutti i formaggi: da provare il "regale" Bettelmatt (che si può produrre in un territorio davvero ristretto), l'Ossolano – d’alpe e di latteria –, i formaggi stagionati, gli spress, la mascarpa (ricotta d’alpe affumicata), accompagnati da un miele profumato, da composte o da una rustica fetta di pane nero.

E poi i salumi: lardo, pancetta, carne secca, salame di testa e mortadella di fegato.
Tornando alla filiera del latte, non si possono dimenticare burro e yogurt dell’Alpe Devero.
In cucina, la tradizione ricorda piatti essenziali ma ricchi di gusto, figli del severo ambiente di montagna: le patate, componente immancabile nella pasta rustìa; le cipolle, nella supa da pitunpane e latte, nelle torte. E poi riso e latte, selvaggina, paste, ravioli, minestre e gnocchi conditi con verdure ed erbe aromatiche e spontanee.
Sulla tavola di Baceno non può mancare infine la polenta, accompagnata da salamini, brasati, selvaggina o cucinata con ricette tipiche, come i fragait (polenta fritta nel burro), o al forno con i formaggi e il burro.

La pagina è redatta in collaborazione con www.visitbaceno.it/ che ha fornito anche le fotografie della gallery qui sopra. 

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