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Vista dal Sacro Monte (scorri la gallery!)
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Primavera sul lago d'Orta
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Approdando a San Giulio
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Verso l'isola di San Giulio
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Mergozzo (Archivio Fotografico Distretto Turistico dei Laghi)
Piemonte

Orta, Mergozzo e Mottarone

Il lago d'Orta è un bel lago alpino situato ad occidente del lago Maggiore: dalla riva occidentale si aprono numerose vallate dove sorgono piccoli paesi, contraddistinti da antiche case.
Sulla riva orientale sorge invece il comune di Orta San Giulio: sul declivio della collina si trova la frazione Legro, "paese dipinto", ovvero un paese i cui muri sono impreziositi da affreschi e dipinti. Tema delle raffigurazioni di Legro è "Il cinema messo al muro".
Il capoluogo, Orta San Giulio, è il "cuore" storico e spirituale del lago: è un paese dall'aspetto antico caratterizzato da un elegante palazzo municipale risalente al 1582.
Orta San Giulio accoglie il visitatore con l'elegante Villa Crespi, proprio all'incrocio tra la strada costiera e la via di accesso al centro storico.
Sul lago e sull'elegante paese domina il Sacro Monte, scosceso promontorio montuoso (alto circa cento metri) dove nel 1590, per volere dell'abate novarese Amico Canobio, fu istituito un complesso sacro, visitato anche dal filosofo Nietzche.
Situato tra il verde dei boschi di pino silvestre, tasso, faggio e carpino, il Sacro Monte conta ventuno cappelle, costruite tra il XVI ed il XVIII secolo, e decorate con affreschi e sculture in terra cotta relativi ad episodi della vita di San Francesco.
Un'area protetta di tredici ettari tutela sia l'area monumentale sia le pendici della collina: questo perché chi studiò il Sacro Monte desiderò realizzare qualcosa che integrasse arte, fede e natura.
Il Sacro Monte è uno dei nove presenti tra Piemonte e Lombardia (Belmonte, Crea, Domodossola, Ghiffa, Oropa, Orta, Varallo - Ossuccio e Varese): sono stati tutti iscritti dall'Unesco nel novero del Patrimonio Mondiale dell'Umanità perché "in aggiunta al loro significato simbolico e spirituale possiedono notevoli doti di bellezza, virtù e gradevolezza, e risultano integrati in un ambiente naturale e paesaggistico di colline, boschi e laghi. Contengono inoltre reperti artistici molto importanti".
Di fronte al piccolo paese, si trova la piccola quanto scenografica isola di San Giulio, custode di storie importanti ed evocativa di origini leggendarie. L'edificio centrale della piccola isola era un castello, distrutto nel 1842 per costruirvi un seminario dove ora si è insediata una comunità di monache Benedettine.
Nell'isola si trova anche una chiesa antichissima, fondata da San Giulio nel IV secolo e successivamente risistemata.

A Pettenasco, altro centro rivierasco, si trovano il Museo della Tornitura del Legno che testimonia il lavoro dei "grata gamul" e l'EcoMuseo Cusius, impegnato a perseguire la salvaguardia e la valorizzazione dell'identità culturale della zona.
Panoramici ed intimi i borghi a mezza costa: Armeno, Miasino, Vacciago, Ameno e Carcegna.

Il lago di Mergozzo, lungo poco più di due chilometri e largo uno, ha una profondità massima di 74 metri. Un tempo non era altro che un'estremità occidentale del lago Maggiore ma nel corso dei secoli le frequenti inondazioni del Toce hanno creato un deposito detritico che ha separato i due bacini e formato la zona pianeggiante dove ora sorge Fondotoce, frazione di Verbania. I due laghi sono collegati da un canale, unico sbocco del lago, alimentato però da numerosi torrentelli.
Le acque del lago, interdette alla navigazione dei natanti a motore, sono pulite e prive di inquinamenti significativi: per questo motivo attirano numerosi amanti degli sport acquatici.
Intimo e raccolto, Mergozzo è un intricato sistema di piccole viuzze che allontanandosi dal lago si inerpicano fino a divenire scalinate. Il lungolago è il punto più affascinante del paese: curato e ristrutturato con pietre di origine locale, è dominato dal campanile della parrocchiale e vivacizzato dai colori accesi delle case che vi si affacciano.
Fuori da Mergozzo, nei pressi della frazione Candroglia, si trovano le cave di marmo che forniscono da secoli la materia prima necessaria alla costruzione ed alle ristrutturazioni del Duomo di Milano.
La Veneranda fabbrica del Duomo continua ad operare dal 24 ottobre del 1396 e da allora gode del privilegio perpetuo di sfruttamento delle cave di Serizzo e Candroglia.

Tornando a sud, e riaffacciandosi sulle rive del lago d'Orta, appaiono i raccolti paesi della sponda occidentale del lago d'Orta: la riva occidentale è infatti più aspra e scoscesa rispetto a quella opposta.
Nei pressi di Omegna, si apre la valle Strona. Questa è una valle sinuosa e incassata tra i monti, ricoperta dai boschi: tutti i paesi sono caratterizzati da angusti viottoli, strette scalinate scavate nella roccia e da una tradizione ancora viva. Sono infatti ancora presenti artigiani che lavorano il legno per realizzare svariati oggetti tra i quali i celebri "Pinocchio" di legno. A Forno si trova il Museo che raccoglie la storia e la tradizione di questa celebre attività produttiva.
Campello Monti, ultimo villaggio della valle abbarbicato su un ripido pendio, conserva gli inconfondibili segni dell'origine walser, giunti a Campello dalla vicina val Sesia. Questo stesso paese è buona base di partenza per piacevoli escursioni.
Sempre dalla riva occidentale del lago d'Orta si accede alla vallata delle Quarne: anche qui è forte e viva una tradizione legate ad una produzione tipica, quella degli strumenti musicali.
Da Omegna, dirigendosi invece verso sud si incontrano altri piccoli e piacevoli borghi: Nonio, Cesara, Arola, Madonna del Sasso (paese che prende il nome dal grandioso santuario eretto, tra il 1730 ed il 1748, su una rupe granitica nei pressi della frazione Boleto), Pella, San Maurizio d'Opaglio (capitale mondiale del rubinetto e sede di un museo dedicato appunto al rubinetto) fino a giungere a Gozzano, capoluogo storico della riviera meridionale del Lago. Oltre alla parrocchiale di Gozzano, con un bel campanile romanico ed una cripta dove si trova il corpo di San Giuliano, vale la pena visitare la chiesetta romanica della Madonna di Luzzara, documentata a partire dal 1134.

Il Vergante è il territorio collinare che si trova ad ovest della sponda piemontese del lago Maggiore: si tratta di un territorio molto vario, caratterizzato da insediamenti umani ed aree incontaminate di grande valenza naturalistica.
Area protetta è il Parco dei Lagoni di Mercurago, nei pressi di Arona: si tratta di una torbiera con stagni, paludi ed un'area boschiva nel cui territorio trovano rifugio numerosi esemplari di una specie minacciata di estinzione, i pipistrelli.

Se le cittadine rivierasche offrono al visitatore eleganti ville e fioriti viali che corrono lungo le rive del lago , anche i vari paesi dell'entroterra conservano i propri motivi di interesse: sulle pendici del Mottarone, a Gignese, per esempio, si trova il Museo dell'Ombrello e del Parasole (raccoglie circa mille esemplari), chiese medioevali impreziosiscono Paruzzaro, Oleggio Castello, Pisano o Nebbiuno.
A Oleggio Castello si trova anche uno degli esemplari meglio conservati di architettura neogotica in Italia: il castello del Pozzo d'Annone mentre Invorio, considerata la "porta del Vergante" ospita un'alta torre medioevale, unico resto di un castello del XII secolo.
Oltre Gignese ed oltre la frazione Alpino (Stresa), si entra nella strada panoramica detta "la Borromea", voluta nel 1892 dal principe Vitaliano Borromeo, che conduce alla "cima dei due laghi", l'appellativo a volte riservato al Mottarone: dalla cima, infatti, si dominano il lago Maggiore ed il lago d'Orta e, nelle giornate limpide, si ammirano anche gli specchi d'acqua più lontani come i laghi del Varesotto (Comabbio, Monate e Varese) o il lago di Lugano.


In collaborazione con
Distretto Turistico dei Laghi
www.distrettolaghi.it


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