un villaggio degli alpinisti, tra tanti gruppi dolomitici da scoprire
Caratteristiche dei villaggi degli alpinisti sono la loro appartenenza alle Alpi, le loro piccole dimensioni, la tranquillità, il risparmio energetico, la tradizione alpinistica, la conservazione delle tradizioni e la presenza di un paesaggio armonioso. L'obiettivo del circuito dei "villaggi degli alpinisti" è dunque quello di promuovere uno sviluppo sostenibile, laddove con sostenibilità non si intendono solo iniziative di "green washing" ma una reale tutela dell'ambiente che parta anche dalla tutela del paesaggio e della cultura di un luogo. Questo dovrebbe portare, negli intendimenti dei Club Alpini nazionali, promotori dell'iniziativa, ad una ricchezza diffusa che impedisca la svendita ad investitori estranei. Il CAI condivide e promuove le forme di turismo slow, leggero, alternativo che tutelino integrità e bellezza di un luogo.
Per saperne di più, ita.bergsteigerdoerfer.org/2606-2-Villaggio-degli-alpinisti-Val-di-Zoldo.html
Come Longiarù e Mazia in Alto Adige, in Veneto sono i tre comuni Val di Zoldo (nato dalla fusione di Forno di Zoldo e Zoldo Alto), Zoppè di Cadore e Cibiana di Cadore a costituire il villaggio degli alpinisti Val di Zoldo, una sinergia finalizzata a valorizzare le Dolomiti, le tradizioni, gli antichi mestieri e la tradizione gastronomica.
Come noto, Val di Zoldo si trova nelle Dolomiti Bellunesi, tra le valli del Cordevole, del Boite, del Piave e la val Fiorentina. Forno è il centro più importante dei tre centri ed un tempo era sede di numerosi forni e fucine. La cultura locale si manifesta nelle tante chiese secolari come la quattrocentesca San Floriano e nelle abitazioni più "prosaiche" come i tanti tabià (antichi fienili), i villaggi di Fornesighe e Bragarezza, la fùsinela restaurata di Pralongo. Zoppè il comune più piccolo, meno popolato e più in quota della provincia di Belluno: da vedere la chiesa di Sant'Anna ed il mulino. Cibiana, tradizionalmente legata alla produzione delle chiavi, è celebre per essere un paese dipinto: le frazioni ed il capoluogo, infatti, sono vivacizzati da tantissimi murales. E' spesso definito "il paese che dipinge sè stesso".
I monti che attorniamo Val di Zoldo sono:
- il gruppo Sforniòi - Bosconero - Sassolungo;
- il Mezzodì - Pramper, estremità nord-orientale del Parco delle Dolomiti Bellunesi, dove spiccano gli Spiz di Mezzodì;
- il gruppo Tamer San Sebastiano;
- il celebre Civetta, alta 3219 metri e simbolo per tutti gli amanti dell'alpinismo, che con la Moiazza rappresenta uno dei gruppi più imponenti e maestosi delle Dolomiti;
- altrettanto iconico è il monte Pelmo, il "caregon de Dio", ovvero il "trono di Dio" per la sua particolare conformazione. La vetta è posta a 3168 metri di altezza, il massiccio è molto compatto, interrotto da una sola fenditura (la "fisura", 2716 mslm) che lo separa dal poco più basso Pelmetto.
Tra i monti minori merita senz'altro una citazione il monte Rite, alto 2183 mslm e spartiacque tra le valli del Boite e di Zoldo. La cima è la più alta di una catena di monti ricoperti di boschi e pascoli ed è facilmente raggiungibile. Ad inizio Novecento, infatti, venne realizzato un percorso militare che oggi è percorribile a piedi (preferendo il sentiero che passa per il Col d'Orlando e la forcella Deona, evitando quindi le navette che partono dal passo e raggiungono la vetta), con le ciaspole o in mountain bike. La storia è particolare: nel 1904, infatti, il Regno d'Italia organizzò una linea difensiva che attraversava il Cadore e vedeva nel monte Rite un'importante fortificazione costituita da quattro cannoni con cupole corazzate girevoli, altre postazioni e diversi edifici al servizio dei militari. La linea del fronte, però, fu subito più settentrionale (si pensi alla guerra di trincea tra le Tofane, il Lagazuoi, il Col di Lana ed il Sass de la Stria) e questa linea cadorina divenne inutilizzabile. Con la disfatta di Caporetto la linea fu abbandonata e di fatto "consegnata" agli Austriaci che, a loro volta, la minarono per renderla inservibile quando furono costretti al ritiro.
Molti dei materiali ferrosi vennero poi recuperati dai "ricuperanti" di Cibiana che ne fecero largo uso nella già citata produzione di chiavi, uno degli orgogli locali e che fa di questa località uno dei tanti piccoli borghi dedicati ad una particolare attività produttiva (si pensi alla vicina occhialeria o a situazioni più distanti ma paragonabili: le forbici di Premana nella lombarda Valsassina, ad esempio).
La caserma è diventata un rifugio e l'edificio che ospitava le batterie è diventato il primo dei Messner Mountain Museum. Ospita dipinti e sculture della collezione dell'alpinista: il tema di fondo è ovviamente la montagna, intesa come obiettivo da conquistare o territorio da scoprire scientificamente.
Innumerevoli ovviamente le opportunità per camminare e pedalare in un contesto tanto vasto quanto invitante e spesso selvaggio.
Un percorso escursionistico impegnativo, articolato su sei tappe e quindi sei giorni, è l'Anello Zoldano. La quota media è quasi sempre inferiore ai 2000 metri di altitudine, la massima è di 2300 mslm: il dislivello complessivo supera di poco i quattromila metri.
Le tappe sono le seguenti:
1) da Forno di Zoldo al rifugio Casel Sora 'l Sass - G. Angelini - tappa "Mezzodì"
2) dal rifugio Casel Sora 'l Sass - G. Angelini al passo Duran - tappa "Tamer - San Sebastiano"
3) dal passo Duran al rifugio Sonino al Coldai - tappa "Moiazza - Civetta"
4) dal rifugio Coldai al rifugio Venezia - tappa "Pelmo"
5) dal rifugio Venezia a passo Cibiana - tappa "Col Dur - Rite"
6) da passo Cibiana a Forno di Zoldo - tappa "Sforniòi - Bosconero"
Per scoprire più nel dettaglio l'Anello Zoldano clicca qui: www.cicloweb.net/trekking/t-veneto/trekkingzoldo.htm
Da Val di Zoldo passano anche due Alte Vie delle Dolomiti, la 1, che collega le Dolomiti Atesine a quelle Venete, e la 3, detta anche Alta Via dei Camosci, che porta da Dobbiaco a Longarone.
Tanti i rifugi, sparsi per monti e valli, a volte raggiungibili addirittura in auto a volte meta di percorsi impegnativi. Per citarne solo alcuni: il Sonino al Coldai, nei pressi del pittoresco lago ai piedi del Civetta; il Venezia, ai piedi del Pelmo (quarto rifugio per anzianità in Italia, più antico delle Dolomiti); il Carestiato sul versante meridionale della Moiazza; il Tissi, affacciato su Alleghe che rimane mille metri più in basso; la Casera Bosconero, a 1457 metri di quota, è il primo rifugio alpino ad aver realizzato un completo ciclo di recupero delle acque reflue.
Sono ovviamente infinite le possibilità escursionistiche e l'ente turistico locale ha pensato di "catalogarne" qualcuna creando percorsi tematici.
Dall'Anello Zoldano descritto sopra si passa al Piccolo Anello Zoldano, versione ridotta e percorribile in giornata (richiede comunque nove ore totali); al giro del Pelmo (700 metri di dislivello da compiere in otto ore con partenza e ritorno dal passo Staulanza, facendo tappa al rifugio Venezia), alla salita al monte Rite (descritta sopra), all'anello delle miniere (facile percorso con duecento metri di dislivello, partenza da Cibiana di Sotto), alla scoperta di Arsiera, paese abbandonato a 1310 mslm; alla salita sul Sassolungo di Cibiana, alto 2413 metri, al facile percorso sulle tracce dei dinosauri (partenza dal passo Staulanza fino alla base del Pelmetto e poi deviazione indicata, 250 metri di dislivello). Ma è un elenco non esaustivo!
Vera particolarità del luogo sono i "viàz", arditi percorsi che tagliano in orizzontale le pareti rocciose e che un tempo venivano percorsi dai cacciatori di camosci. Percorrere uno dei viàz (del Gonela, de l'Oliana, de la Tana de l'Ors - El Zengiòn, del Fònch, dei Cengioni, del Pelmo e de le Ponte) è un'avventura riservata agli escursionisti più esperti, pratici di arrampicata ed amanti della wilderness più totale.
E per la mountain bike la val Zoldana propone l'anello del Civetta Superbike. Un percorso ad anello che parte ed arriva a Pecol paese (1380 mslm) dopo essere passato per Palafavera, Col dei Baldi, Forcella Pecol, Pescul paese, rifugio Fertazza, Piani di Pezzè e Forcella di Alleghe. In tutto cinquantré chilometri con 2381 metri di dislivello.
Clicca e scarica il PDF a cura del circuito dei villaggi degli alpinisti!
Per scoprire Zoldo e dintorni su www.cicloweb.net:
- la pagina dedicata al trekking;
- itinerari e pedalate in bicicletta e mountain bike nel territorio di Val di Zoldo.
E su www.ciaspole.net diverse ciaspolate nella sezione dedicata alla montagna veneta: clicca e scopri le ciaspolate in Veneto.