01sansigismondo-min.jpg
San Sigismondo, arrivo della prima tappa (scorri la gallery!)
01zchiusapusteria-min.jpg
La "chiusa" di Pusteria
02casteldarne02-min.jpg
Casteldarne, la parrocchiale
03casteldarne01-min.jpg
Casteldarne
04sanlorenzodisebato-min.jpg
San Lorenzo di Sebato
05bbrunico-min.jpg
Brunico, passeggiando per il centro
05brunico-min (1).jpg
Brunico, Santa Maria Assunta
06valdaora-min.jpg
Valdaora
07dolomitidamonguelfo-min.jpg
Le Dolomiti viste da Monguelfo
08bsancandido1-min.jpg
San Candido, la collegiata dei Santi Candido e Corbiniano
08bsancandido2-min.jpg
San Candido, la parrocchiale di San Michele
08monguelfo1-min.jpg
In bici tra i prati da sfalcio attorno a Monguelfo
09bversciaco-min.jpg
Versciaco
09dolomitidaversciaco-min.jpg
Le Dolomiti tra San Candido e Versciaco
10pratoalladrava-min.jpg
Prato alla Drava
11sfalciaustria-min.jpg
Sfalci nella Hochpustertal austriaca
12sillian-min.jpg
Arrivo a Sillian
13heinfels1-min.jpg
Castel Heinfels
14heinfels-min.jpg
La ciclabile della Drava sotto Castel Heinfels
14zsillian-min.jpg
15hochpustertal-min.jpg
Nella Hochpustertal
16lienz0-min.jpg
Arrivo a Lienz
17lienz3-min.jpg
Lienz, la Hauptplatz
18lienz1-min.jpg
Lienz, la chiesa francescana
19lienz2-min.jpg
Lienz, la vecchia torre
Lasciati Ispirare

Val Pusteria: ciclabile per tutti

Approfittando di una "finestra" di bel tempo nel mese di giugno, abbiamo provato a percorrere la ciclabile della val Pusteria e della Hochpustertal austriaca in compagnia di un bambino di sei anni, Giulio, alla guida di una bicicletta con ruote da 16 pollici!

Era un'idea che cullavamo da tempo per vivere una ciclo-esperienza davvero totalizzante!

Ecco com'è andata: proponiamo un breve racconto sperando possa fornire qualche dettaglio utile a chi vuole cimentarsi con questa facile pedalata. Facile - ovviamente - per un adulto ma per un bambino piccolo diventa un'impresa, un'avventura da portare a casa con i giusti ritmi per viverla con entusiasmo!
Se avete dubbi o curiosità, scriveteci a cicloweb@hotmail.com e scorrete le foto in testata per iniziare a sognare questa pedalata!

Bressanone
Nei dintorni di Bressanone la ciclabile della val d'Isarco incrocia la ciclabile della val Pusteria. Prima di iniziare la pedalata, un giretto per l'antica città sulle rive dell'Isarco è irrinunciabile. I vicoletti del centro, la vista dal Ponte delle Aquile, il Duomo e la vicina chiesetta: cartoline ideali per iniziare il ciclo-viaggio.

La prima tappa: Rio di Pusteria - San Sigismondo
In compagnia di un bambino suggeriamo di evitare di partire da Bressanone ma di preferire Rio in Pusteria.
Perché?
Perché la ciclabile passa per luoghi poco ameni (il cantiere del traforo ferroviario lascia il segno) e sia passando da Fortezza ed Aica sia passando da Novacella e Sciaves si affronta una salita non indifferente. Iniziare con un dislivello di quasi duecento metri può scoraggiare e demotivare un bambino.
Fissare la partenza a Rio di Pusteria, invece, consente di pedalare in falsopiano e saliscendi, partendo con il sorriso (comodi parcheggi vicino alla stazione). Si seguirà sempre il pittogramma bianco su sfondo marrone, lungo il percorso ciclabile dell'Alto Adige numero 3.
Il principale motivo d'interesse dei primi chilometri è la Chiusa di Pusteria (Mühlbacher Klause o Haslacher Klause) che un tempo chiudeva ad ovest la valle. Questa fortificazione risale al '200 e voleva segnare il confine tra le contee del Tirolo e di Gorizia: ebbe compiti difensivi per svariati secoli, fu rimaneggiata profondamente da Sigismondo d'Austria, detto il Danaroso. Ebbe anche la funzione di residenza e di dogana.
Un po' per programmazione un po' per cause di forza maggiore e fortuna (non è facile trovare hotel con disponibilità nemmeno a metà giugno!) abbiamo fissato l'arrivo della prima tappa a San Sigismondo, alloggiando al Sigmunderhof. Si è rivelata una scelta logisticamente ideale perchè ha reso davvero facile la prima tappa posizionandosi a distanza ideale da Brunico, meta della seconda "semi-tappa".
Dalla nostra finestra si dominavano il corso della Rienza, la ferrovia ed il verde circostante. Per informazioni sull'hotel: www.sigmunderhof.com/it
La prima tappa, quindi, è stata di quattordici chilometri, tutto sommato facili, con lievi salite, facili discese e tratti pianeggianti. Il dislivello è stato irrilevante.
Accompagnati dal fragore della Rienza, una volta sistemati in hotel non resta che rilassarsi o giocare nel piccolo parco giochi.
Dopo cena, d'obbligo una passeggiata tra le case del vicino paese (San Sigismondo, appunto) sfruttando il sottopassaggio (con bei graffiti a tema alpino). Spicca la parrocchiale.

Seconda tappa - prima parte. Da San Sigismondo a Brunico.
Rispetto al giorno precedente, si fatica un po' di più. I tratti in pianura e falsopiano lasciano spazio a saliscendi più frequenti, comunque sempre brevi e modesti, in cui capita che i più piccoli debbano mettere il piede a terra e spingere. Niente paura, si tratta di pochi minuti.
Poco dopo la partenza, vale assolutamente la pena deviare verso Casteldarne ed ammirare l'imponente castello che domina il paese. Un tempo dimora dei conti di Künigl, la fortificazione secentesca ha una doppia "anima": a sud è pressochè invariata mentre l'ala est è stata profondamente rivisitata in chiave barocca. Pittoresca anche la parrocchiale che si trova sulla stessa collina del castello.
Con prudenza si percorre la veloce discesa che riconduce alla ciclabile e si procede verso San Lorenzo di Sebato, dove si arriva passando sotto la ferrovia. Anche qui, un'elegante piazza centrale a testimonianza dell'importanza storica della località, centro amministrativo del Sebatum. Uscendo dal paese si passa per un parco giochi che può rappresentare un imperdibile momento di svago per i bambini: alle classiche giostre si affiancano strutture da "parco avventura" ed un escavatore manuale.
Brunico è ormai vicina e ci si può fermare per il pranzo, passeggiando nell'elegante via centrale, posta ai piedi del Castello (sede di uno dei Messner Museum) e che unisce i principali monumenti della cittadina. 
La semi-tappa del mattino misura 16 km con un dislivello positivo di 180 metri (negativo di 115), compresa l'ascesa a Casteldarne.

Seconda tappa - seconda parte. Da Valdaora a Monguelfo.
Avendo quattro giorni a disposizione e non volendo "stressare" troppo un bambino di sei anni, la giornata ha previsto un passaggio in treno da Brunico fino a Valdaora (15 minuti di treno, biglietto di sette euro per la bici da adulti, 12 se fatto a bordo, e viaggio compreso nella Alto Adige Mobility Card consegnata in hotel). Con il treno si tagliano dieci chilometri piuttosto impegnativi ed il passaggio dal cantiere della tangenziale di Perca.
Usciti dalla stazione di Valdaora si seguono le indicazioni per Valdaora di Sopra e si inizia a pedalare. Una deviazione imperdibile per i più piccoli è il Mondo Bimbi, a monte del paese. Bisogna, però, mettere in conto un ulteriore mezzo chilometro di salita. L'area gioco è divisa in tre settori: un parco giochi più basso (un scivolo accessibile in modo avventuroso), i giochi acquatici affiancati dallo scivolo più lungo dell'Alto Adige ed una terza zona dove sono collocate diverse strutture in stile parco avventura.
Il tempo passa veloce e bisogna tenere d'occhio l'orologio perché Monguelfo dista una dozzina di chilometri.
Se ci si porta dietro la bici (a mano), dall'area Parco Avventura si può prendere una stradina che, dopo aver sfiorato una delle opere del Vallo Alpino Littorio, scende sul percorso ciclabile - che qui sfrutta la viabilità secondaria ed incrocia quindi una strada aperta al traffico. Attenzione e prudenza, quindi. Si passa per una chiesetta cimiteriale e si procede in bella discesa fino al lago di Valdaora (artificiale) che si costeggia su divertente fondo sterrato. Lungo questo tratto diverse opere legate ai "diritti dei bambini".
Appena si lasciano le rive del lago di Valdaora s'intravedono le prime case di Monguelfo dove si arriva con un'ultima facile salita.
Monguelfo merita non solo per la parrocchiale ed il tabernacolo medievale che si trova accanto alla chiesa ma anche per il castello Welsperg, raggiungibile con una facile passeggiata (circa quindici minuti, settantacinque metri di dislivello).
In paese abbiamo soggiornato presso l'Hotel Hell, integrato con la macelleria di famiglia (www.hotelhell.info/it/). La struttura è centralissima, a due passi da tutti i servizi tra cui anche il Dorfcafè (https://dorfcafe.it/) che propone un gelato indimenticabile.
Il castello è molto affascinante: spicca il mastio insolitamente alto, eretto tra il 1126 ed il 1140, per consentire di sorvegliare i dintorni ma anche di difendersi da eventuali assalti. La fortificazione ebbe alterne fortune ma rimase per ottocento anni proprietà della famiglia von Welsperg.
Questa semi-tappa misura meno di dieci chilometri con 150 metri di dislivello sia positivo sia negativo.

Terza tappa - da Monguelfo a Sillian
Anche se è la tappa più impegnativa, la terza frazione della gita vola via veloce. Si esce da Monguelfo con una bella discesa che immette tra i prati dell'Alta Pusteria: un incanto passare durante la stagione degli sfalci. Il profumo di fieno riempie l'aria di una fragranza indimenticabile.
Il saliscendi si snoda tra campi coltivati e boschi di conifere, cavalli al pascolo e prati da sfalcio. Si supera l'incrocio con la valle di Braies (severa quanto breve salita), si attraversa Villabassa e si procede in un ambiente bucolico dove anche i più piccoli non si accorgono della fatica. Le Dolomiti sono sempre sullo sfondo, da Monguelfo fino a Versciaco.
Appena oltre la stazione di Dobbiaco (12 km circa; per andare in paese, invece, bisogna fare una deviazione di un paio di chilometri) si può fare una sosta ed esplorare il Magico Mondo della Foresta, non un parco giochi (anche se non mancano uno scivolo ed altre strutture) ma una sorta di "libro aperto" dedicato al bosco ed ai suoi segreti.
La vicina ed elegante San Candido, raggiunta in meno di mezz'ora (meno di cinque chilometri dalla stazione di Dobbiaco) è l'ideale sosta per il pranzo: ai piedi della Collegiata ci si può ristorare in vista degli ultimi dodici chilometri. 
In uscita dal paese una lieve salita poi è discesa attraverso Versciaco (con la chiesetta e l'ultima vista delle Dolomiti sullo sfondo), Prato alla Drava (con la pittoresca chiesetta sulla collina) ed il confine: varcarlo in bici è un momento emozionante per un bambino.
Sillian arriva velocemente ma prima di entrare in paese, una nuova attrazione per i più piccoli: il Villaggio degli Gnomi. Si tratta di un vasto parco giochi con macchinine a pedali (per chi non è ancora stanco di pedalare), scivoli lunghissimi e un parco avventura (l'unica attrazione a pagamento). 
Dal Villaggio degli Gnomi si è a Sillian in men che non si dica: abbiamo soggiornato presso la Pension Adelheid (www.pension-adelheid.com/it/home), a due passi dal centro e caratterizzata da un ampio spazio verde in cui si è potuto giocare a calcio e a basket oltre che saltare sui tappeti elastici. La colazione del mattino seguente è stata da favola.
Coincidenza ha voluto che la sera del nostro passaggio il centro di Sillian sia stato animato dalla musica suonata dalla banda cittadina mentre nei dintorni venivano accesi i falò per la festa del Sacro Cuore: le montagne, quindi, erano orlate dalle luci delle fiamme. Uno spettacolo unico, diffuso solo in alcune vallate tirolesi e sudtirolesi.
In tutto, 30 km con un dislivello positivo di 215 metri ed altrettanto dislivello negativo. Curiosamente le località di partenza ed arrivo sono alla stessa altitudine, 1090 mslm circa.
Il punto più alto della tappa, e dell'intera gita, è a 1200 mslm, nei pressi della Sella di Dobbiaco. Questo valico è fisico ma non amministrativo, separa infatti il bacino della Drava (e del Mar Nero) da quello della Rienza (e dell'Adriatico) ma il confine tra Italia ed Austria è posto a Prato alla Drava, circa dieci chilometri ad est di Dobbiaco. Il motivo? Geopolitica successiva alla Grande Guerra.
La Drava è il fiume più lungo tra quelli con sorgenti in Italia: con 749 km di sviluppo, infatti, supera il Po di quasi cento chilometri. La Drava, però, corre in Italia per meno di dieci chilometri.
Altre curiosità? Lo spartiacque attuale ha "solo" undicimila anni di storia. In precedenza, infatti, il rio che scende da Sesto confluiva nella Rienza a Dobbiaco mentre a seguito di una colossale frana fu deviato verso est. 

Quarta tappa - da Sillian a Lienz
La tappa più lunga è in realtà anche la più facile. Cinque-sei chilometri di pianura fino ad Abfaltersbach e poi discesa più o meno ripida fino a Lienz, passando per boschi di conifere, in particolare all'inizio; isolate frazioni e spazi in cui il torrente si adagia pigramente. Spicca, in uscita da Sillian, castel Heinfels: ne parliamo qui (clicca).
A dieci chilometri dall'arrivo una piscina tenta i più piccoli mentre gli ultimi due chilometri segnano l'ingresso in città con l'arrivo nella Hauptplatz. Per una fortunata coincidenza abbiamo potuto tagliare il traguardo come se il gonfiabile fosse stato preparato per noi. In realtà era appena partita una tappa della Transalp ma l'allestimento era ancora montato. 
Dopo un giretto nella Hauptplatz (dove spicca il Liebburg, un elegante castello), un passaggio dalla chiesa francescana e dalla torre vecchia, in riva all'Isel, si può pensare di ripartire in treno per Rio di Pusteria.
I treni partono ogni ora, fermando in tutte le stazioni.
In poco più di due ore (da orario ufficiale 2h09' da Lienz a Rio di Pusteria) si rivivranno quattro giorni di emozioni, rivedendo borghi e paesaggi, rievocando sforzi e risate, rivivendo veloci discese e scatti in pianura. 
Nel 2023 il biglietto del treno per un adulto ed un bambino, bici compresa, è costato 28.40 euro per la tratta Lienz - San Candido. Come detto sopra, in Italia, invece, la bici "da adulto" paga un giornaliero di 7 euro (12 se fatto a bordo) mentre il biglietto ferroviario è compreso nella Alto Adige Mobility Card che solitamente forniscono gli hotel.
I numeri? 33 km dalla Pension Adelheid fino alla Hautplatz di Lienz con un dislivello negativo di circa 450 metri (positivo soli 40 metri).

Che dire? Un'esperienza indimenticabile per i più piccoli e per chi li ha accompagnati!

Condividi su  -