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Klammlsee, con la casermetta abbandonata (scorri la gallery!)
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Il castello di Campo Tures
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Il centro di Campo Tures, attraversato dall'Aurino
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Riva di Tures
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Knuttental, o valle dei Dossi
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Knuttenalm
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Tra la Knuttenalm ed il passo Gola (Klammljoch)
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Klammlsee, appena sotto il passo
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Arvental, il versante austriaco del passo Gola (Klammljoch)
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L'antica Jagdausalm
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Seebachalm
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I dintorni di passo Stalle, versante austriaco
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Anterselva, il lago ed i suoi incredibili colori
Lasciati Ispirare

Klammltour

Novanta chilometri tra Italia ed Austria, tra Tirolo e Sud Tirolo, pedalando su tanto asfalto ed un po' di sterrato (in totale circa quindici chilometri, quasi sempre compatti): una mountain bike offrirebbe più comfort sui tratti sassosi mentre senza dubbio la gravel renderebbe più agevoli i tanti chilometri su asfalto. A chi pedala la scelta!
Il dislivello complessivo è di circa duemila metri suddivisi tra i 1450 metri che separano la basse Valle Aurina (circa 850 mslm) dal passo Gola (2288 metri sul livello del mare) ed i quattrocento metri da superare per raggiungere il passo Stalle da Erlsbach, in Austria. A questo vanno aggiunti i piccoli saliscendi del finale, in val Pusteria.

Essendo un itinerario ad anello si può partire dove si preferisce: più equilibrata la scelta di Gais (840 mslm), nei dintorni di Brunico. Ma ovviamente si può partire dalla val di Tures (partendo da Riva si finisce con un arrivo in salita bello tosto!), da Brunico, da Valdaora, da Anterselva oppure dalle località dell'austriaca Defereggental.

Ponendo la base a Gais, piccolo paese caratterizzato da numerosi edifici rurali, ci si può scaldare risalendo la bassa valle Aurina fino a Campo Tures (865 mslm): poco meno di undici chilometri, facili, quasi tutti protetti da una pista ciclabile, e si prende a salire davvero verso Riva di Tures.
La salita, sulla provinciale, misura dodici chilometri fino alla sbarra sulla forestale per la Knuttental: pendenze molto variabili. I primi sette chilometri sono davvero impegnativi, si affrontano tratti oltre il 10% mentre la pendenza media chilometro su chilometri oscilla tra il 7.5% ed il 10% (www.salite.ch/005427.asp?Mappa=). Al settimo chilometro di salita si può tirare il fiato e godere di circa tre chilometri pianeggianti prima di uno strappo che porta alla chiesetta di Riva di Tures, oltre la quale si entra nella valle dei Dossi (o Knuttental). 
Alla fine dell'asfalto, il parcheggio per le auto è posto a 1770 metri di quota, raggiunti - come detto - con dodici chilometri di salita da Campo Tures (dislivello 900 metri, concentrato in nove chilometri di effettiva salita visti i tre di falsopiano): da qui, per diversi chilometri, si pedalerà su sterrato incrociando solo escursionisti a piedi e - eventualmente - i veicoli di servizio delle malghe.
Spettacolare il panorama offerto da Riva di Tures: le cime ad est e sud-est, caratterizzate da alcuni piccoli ghiacciai, incorniciano un bel quadretto alpino, poco alterato dallo sviluppo turistico. Siamo nel cuore del Parco Naturale delle Vedrette di Ries-Aurina e sono proprio queste piccole vedrette a caratterizzare il panorama, chissà per quanti anni ancora, visto il loro ineluttabile ritiro.
Spiccano il Collalto (Hochgall, 3354 mslm) ed il Sassolungo (Lenkstein, 3236 mslm, da non confondere con l'omonima vetta nelle Dolomiti).
La Knuttental - o valle dei Dossi - si risale pedalando, senza grandi fatiche, fino all'omonima malga: posta a circa 1900 metri sul livello del mare può rappresentare un'ideale punto di ristoro (2.5 km dal parcheggio).
E' anche una destinazione invernale: ne parliamo, infatti, su www.ciaspole.net (clicca).
Le pendenze si fanno più serie oltre la malga, quando si prosegue per il Klammljoch (o passo Gola). Niente di proibitivo ma si mantiene una pendenza media di circa il 10% lungo tutti i tre chilometri di pista sterrata. L'andamento regolare è tipico delle strade realizzate per finalità militari: fino a pochi decenni fa, infatti, il Klammljoch era un confine presidiato e qui attorno il terrorismo degli anni Sessanta e Settanta rappresentò un serio problema con picchi di violenza che portarono anche ad alcuni omicidi. Oggi, vista la libertà di circolazione offerta dall'Unione Europea, il valico non è più presidiato e le vecchie casermette della Guardia di Finanza sono in stato di abbandono. Nulla, però, che pregiudichi lo splendido panorama che caratterizza anche questa fase dell'ascesa. Anzi, è suggestivo fermarsi a riflettere su come - rapidamente - cambiano i tempi.

Al Klammljoch (passo Gola, 2288 mslm) si entra dunque in Austria, nel territorio del Parco Nazionale degli Alti Tauri: affascinano alcune vette e soprattutto il verde acceso che caratterizza l'Arvental, la vallata che verrà percorsa in discesa fino a Erslbach (a circa 1550 metri di altitudine). La discesa inizia su fondo sterrato e sassoso per terminare su asfalto.
Chicca della Arvental è la pittoresca Jagdausalm, un nucleo rurale tra i più antichi delle Alpi e riconosciuto come l'alpeggio più antico del territorio austriaco. Jagdausalm risale al XIV secolo, sette secoli di storia agricola ed alpina.
Non è l'unico punto di ristoro: prima, poco a valle del passo, si trova la Arventalalm, che prende il nome della valle. Lungo la discesa si passa anche per la Seebachalm, chiusa, però, al pubblico.

A Erlsbach si torna a salire, stavolta su asfalto, fondo che non si abbandonerà fino al termine della pedalata. Pochi chilometri, nemmeno troppo impegnativi, ma che si fanno sentire sulle gambe già provate da ore di pedalate. L'obiettivo sono i 2050 metri di passo Stalle, il valico che riporta in Italia e più precisamente nella valle di Anterselva. Sono otto chilometri, con pendenze iniziali attorno al 7-8% medio (chilometro su chilometro) e via via più facili fino al termine della salita (www.salite.ch/000204.asp?Mappa=).

Sul versante italiano il traffico veicolare è a senso unico alternato: le auto possono salire e scendere per un quarto d'ora ogni ora. Prestare, quindi, la massima attenzione. La veloce discesa conduce all'incantevole lago di Anterselva (colori meravigliosi ai piedi di vette parte del Parco Naturale delle Vedrette di Ries Aurina e, in alcuni casi, già ammirate da Riva di Tures nel loro versante occidentale.) e prosegue oltre fino alla val Pusteria (22 chilometri complessivi di discesa, dal valico fino al bivio nei pressi di Valdaora).

Raggiunta la grande segheria alle porte di Valdaora, dove la valle di Anterselva finisce, ci si porta sulla pista ciclabile della val Pusteria per rientrare in falsopiano e saliscendi a Gais, passando per Brunico (quindici chilometri di saliscendi e falsopiano, guidati dalle indicazioni ciclabili).

L'itinerario è lungo ed impegnativo: è bene partire al mattino presto per poter gestire eventuali imprevisti. Si può percorrere dal disgelo fino alle prime nevicate avendo cura di verificare l'apertura dei diversi punti di ristoro lungo il tragitto (Knuttenalm, Arventalalm e Jagdausalm in particolare). Fino a luglio saranno le fioriture ad impreziosire ogni pedalata mentre da settembre si faranno largo i colori dell'autunno che accenderanno i lariceti di infinite tonalità.

Per altre pedalate nelle valli di Tures ed Aurina si può visitare questa pagina: www.cicloweb.net/bicicletta/b-altoadige/newtures.htm

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