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Arrivando a passo Sella (scorri la gallery!)
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Ultimi tornanti verso passo Gardena
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Maratona dles Dolomites

Sono tre i percorsi caratteristici della Maratona delle Dolomiti, o meglio, delle ultime edizioni della gara ciclistica che da più di trent'anni porta alla ribalta televisiva e mediatica l'area delle Dolomiti ladine. Ladine perchè lungo le quattro valli che convergono sul gruppo Sella (val di Fassa, val Gardena, val Badia e Livinallongo) si parla questa lingua neoromanza, orgogliosamente difesa dall'ingombrante ed incombente presenza delle lingue italiana e tedesca.
Dal 1987 al 2006 il percorso è stato più volte rivisto (i primi tracciati potevano definirsi, a buona ragione, epici) fino ad arrivare ad un "trittico" che è stato poi riproposto fino ad oggi.
I percorsi sono dunque tre: il percorso classico, o Sellaronda (non chiamatelo breve!!), misura 55 km e colma un dislivello di 1790 metri. Il medio misura 108 km e colma un dislivello di circa 3100 metri mentre il percorso Maratona misura 138 km con un dislivello di 4230 metri.
La partenza è a La Villa, a 1436 mslm. Lungo la SS242 si percorrono 3.9 km e si raggiunge Corvara, una delle capitali del turismo in Alta Badia. Qui inizia la prima vera salita: in 5.8 km si superano i 353 metri di dislivello che portano al passo Campolongo, 1875 mslm. La salita non è mai difficile: dapprima i tornanti si susseguono, poi la strada si fa meno tortuosa fino al valico. Da estasi il panorama sull'alta Badia e sulla vetta del Sassongher e forse ancora più suggestivo ammirare il serpentone colorato dei ciclisti impegnati nella salita al passo!
Al Campolongo inizia la prima discesa, una veloce picchiata di quattro chilometri fino a quota 1601 mslm, al bivio di Arabba, dove inizia la salita al leggendario passo Pordoi. A dispetto della sua gloriosa storia questa ascesa risulta poco impegnativa per chi ha un po' di allenamento: un'infinita serie di tornanti si snoda tra i verdi pendii ai piedi del gruppo Sella fino al valico, a quota 2239 mslm. Anche su questa salita l'occhio non può che essere rapito dalla sfilata dei novemila ciclisti, la strada quasi non si vede, si vedono i colori delle maglie e delle bici!
Da Arabba al passo Pordoi i chilometri sono 9.2 per un dislivello complessivo di 638 metri. Non appena si scollina il panorama si apre alla splendida sagoma del Sassolungo e del Sassopiatto: non si fa in tempo ad ammirarli che già inizia la discesa verso Canazei.
Non si arriva tuttavia nella località fassana: a metà discesa, infatti, si svolta a destra e si riprende a salire. Le pendenze, stavolta più severe, nonostante un falsopiano poco dopo il bivio, conducono fino ai 2243 metri di passo Sella. Il panorama qui è ancor più grandioso: Sassolungo e Sassopiatto incombono sul valico mentre in lontananza si scorge il profilo di Odle, Puez e, alle spalle di chi pedala, si staglia il massiccio del Sella.
La salita a passo Sella misura 5.5 km e colma un dislivello di 436 metri.
Veloce e breve discesa e si raggiunge Pian de Gralba, a 1871 mslm. Da qui partono 5.8 km di salita equamente divisi tra un primo ed un ultimo tratto con pendenze mediamente impegnative ed un tratto centrale pianeggiante che lascia spazio a chi vuole rifiatare o spingere lunghi rapporti. Passo Gardena si trova a 2121 metri di altitudine.
E' il momento della prima lunga discesa: nove chilometri per tuffarsi verso Corvara (1530 mslm) e portare a termine il percorso breve, o Sella Ronda o giro dei quattro passi.
In tutto questo itinerario misura 55 km e cumula un dislivello di 1790 metri.
Quasi il doppio misura il percorso medio: 106 km con un dislivello che supera i tremila metri per effetto della seconda salita a passo Campolongo e dell'ascesa ai passi Falzarego e Valparola, anche se - a rigor di logica - quest'ultima è un'unica ascesa al passo Valparola con il passo Falzarego a segnare una tappa intermedia.
Chi sceglie questa variante, dunque, è atteso - dopo il SellaRonda - da una nuova ed identica salita a passo Campolongo e scollina al km 60.9
Superato il valico si è attesi dalla medesima discesa su Arabba. Raggiunta la località ai piedi del passo Pordoi (km 64.8) si svolta però a sinistra e si inizia un lungo tratto che alterna una discesa poco ripida a qualche tratto in falsopiano e qualche breve salita. Con tutto il tempo di ricaricarsi si arriva a Livinallongo e poi al bivio per Ca d'Andraz dove si inizia a salire. In località Cernadoi si presenta l'ultimo bivio.
Seguendo le indicazioni del percorso medio, verso passo Falzarego e passo Valparola si inizia un'ascesa di 9.4 + 2.2 km (totali 11.6) per colmare un dislivello di 589 + 83 metri (totali 672). La salita ha uno strappo al 15% nel finale ma non è mai proibitiva: risulta invece faticosa sia per i chilometri cumulati sia per la probabile esposizione al caldo sole delle ore centrali del giorno.
Il percorso Maratona, invece, affronterà il versante cortinese di passo Falzarego. Prima, però, si deve superare la prova più severa della gara: passo Giau. Dunque al bivio tra medio e maratona (località Cernadoi) si tiene la destra, seguendo le indicazioni per passo Giau.
Uno strappo di pochi chilometri porta dai 1311 mslm di Rucavà ai 1484 metri del Belvedere di Colle di Santa Lucia. Discesa e poi 9.9 km colmano i 922 metri di dislivello tra Selva di Cadore e passo Giau. E', come detto, la salita più dura con una pendenza media del 9.3%. Si respira solo su pochi metri pianeggianti in corrispondenza dei ponti sul torrente: ma la strada non spiana quasi mai!
Scollinati ai piedi del Ra Gusela si inizia una discesa tecnica che termina con un falsopiano che porta fino ai 1535 metri di Pocol, frazione di Cortina d'Ampezzo ai piedi delle Tofane.
E' il momento di riprendere a salire davvero: 10.3 + 2.2 km (totali 12.5) e 582 + 83 metri di dislivello (665 totali) separano dai passi Falzarego e Valparola dove ci si ricongiunge con il percorso medio.
La discesa a La Villa è piacevole ed invita a velocità elevate. E' bene però mantenere sempre attenzione e prudenza, soprattutto perchè su strade di montagna non mancano insidie improvvise come sassi, buche o anche animali selvatici.
La Villa si è in dirittura d'arrivo: gli stessi 3.9 km della mattina separano da Corvara e dal meritato arrivo.
Dal 2014, però, c'è una coda velenosa. Una coda.. felina: il mur dl Giàt (il muro del gatto), uno strappo di poco meno di mezzo chilometro, con pendenze che arrivano al 20%, per mettere ancora alla prova le gambe di chi ha scelto il percorso medio ed il percorso Maratona!

Cliccando sulle immagini qui sotto è possibile visualizzare altimetrie e planimetria della Maratona dles Dolomites!









ANDANDO INDIETRO NEL TEMPO


2023
E' andata in archivio anche la trentaseiesima edizione della Maratona dles Dolomites e stavolta ci sarà da aspettare più di un anno per la successiva: nel 2024, infatti, la prima domenica di luglio, infatti, sarà il giorno 7 ed in tale data sarà in calendario la 37esima edizione dell'evento.
Dedicata alla Umanità (Umanité, in ladino) l'edizione 2023 si è caratterizzata per la buona sorte meteorologica oltre che per la consueta organizzazione perfetta e per il calore dei volontari e degli abitanti delle località attraversate.
Buona sorte meteo? Proprio così. Venerdì e sabato, infatti, sono state giornate caratterizzate da scrosci di pioggia anche notevoli e così pure il lunedì successivo alla gara. Domenica, invece, si è partiti con un cielo sereno e sotto il sole si sono salite le rampe del Campolongo e del Pordoi, così come i tornanti del Sella e del passo Gardena. Un po' di copertura solo verso la fine della mattinata, alternata però a nuovi sprazzi di cielo sereno.
Sempre più concreto l'impegno per la tutela dell'ambiente (il ristoro non prevedeva materiali usa e getta, per esempio) e ancora più fattiva la spinta solidale: quest'anno s'è sostenuto il progetto Dynamo Camp oltre che la onlus Insieme si può, da tempo vicina all'evento.
Una festa per tutti, anche per oltre quattrocento bambini che - sabato mattina - si sono sfidati sui prati di Corvara nell'ambito della Maratona 4 Kids by Sportful. Una bella festa, all'insegna della spensieratezza.
Michil Costa, patron dell'evento, ha annunciato il tema per il 2024: "mutatio", metamorfosi, ovvero la capacità di cambiare e cambiarsi.

2022
Quasi settemila partecipanti (6871 per la precisione, di cui 691 donne), un dato in crescita rispetto al 2021 ma volutamente inferiore alle edizioni pre-Covid, per un'edizione baciata dal sole e da temperature ideali.
Con un'accurata gestione dell'abbigliamento si poteva portare a termine il percorso SellaRonda senza mai fermarsi per cambiarsi mentre per i percorsi Medio e Maratona le soste potevano essere dedicate esclusivamente ai (golosi) ristori offerti lungo il tracciato.
L'edizione dedicata ai "ciüf", ovvero ai fiori ed alla flora delle Dolomiti, va in archivio con il consueto carico di ricordi, emozioni e panorami con la consapevolezza di aver accolto migliaia di ospiti facendo scoprire, o riscoprire, lo spettacolo di queste montagne in una giornata dedicata esclusivamente alle biciclette.
Cresce l'impegno "green" con merchandising e imballlaggi sostenibili (anche al pasta party che, abbandonata la plastica, ha utilizzato sedicimila piatti in vetroceramica), si conferma l'attenzione mediatica, con l'ormai consueta diretta Rai di sei ore, rimane il richiamo globale di una manifestazione che parla straniero per il 50% dei partecipanti. Una vetrina non solo per l'Alta Badia ma per tutti i territori attraversati, compresi Livinallongo, Colle Santa Lucia e Selva di Cadore, così colpiti dalla tempesta Vaia e dal bostrico che sta dando ulteriori colpi ai boschi.
Una vera chicca è stata la medaglia riservata ai finisher: un capolavoro di artigianato, dove una margherita è pressata su un letto di fieno delle Dolomiti, tenuto insieme da un supporto in legno di cirmolo.
Con la conferenza stampa del sabato si è scoperto il tema dell'edizione 2023: sarà la "umanitè", l'umanità, un invito ad avere fiducia e speranza nel genere umano, nell'auspicio sappia fare qualcosa per salvare il Pianeta, o meglio per preservare le proprie possibilità di abitarlo in armonia.

2021
Per molti versi, forse, questa è stata l'edizione più attesa di tutte. Dopo un anno di forzata pausa, in Alta Badia si è riusciti ad organizzare l'evento - al momento di andare in scena - più partecipato d'Europa. In sicurezza - con tutte le prescrizioni del caso - seimila ciclisti si sono sfidati sui tre percorsi ormai noti a tutti.
La diretta Rai ha raccontato una giornata che, nonostante le previsioni fossero pessime fino al giovedì prima, ha goduto di un bel sole fino a metà mattina ed i successivi annuvolamenti hanno scaricato qualche rovescio solo sugli ultimi ciclisti, impegnati a concludere i percorsi Medio e Maratona.
E' stata una vera festa, dedicata all'arte. E proprio le opere d'arte degli artisti ed artigiani locali hanno impreziosito queste strade, già baciate da panorami unici al mondo. La Maratona dles Dolomites 2021 ha portato alla ribalta Smach, l'esposizione di opere "en plein air" che, giunta alla quinta edizione, caratterizzerà le montagne della val Badia fino a settembre.
Appuntamento al prossimo anno, con un'edizione dedicata ai fiori che - in questi primi giorni di luglio - punteggiano i prati in quota regalando emozioni cromatiche indimenticabili!

2020
Il tema dell'edizione 2020 era l'arte. E come capita, talvolta, alle opere d'arte, questa edizione è rimasta un'incompiuta. La gara, e tutto l'evento, sono stati annullati a causa dell'emergenza sanitaria legata al coronavirus Covid-19.
Diverse centinaia di persone, però, hanno vissuto la propria personale Maratona dles Dolomites: con #myMdd, infatti, si è potuto percorrere uno dei tre tracciati e, una volta mostrate le foto all'ufficio turistico, ritirare il proprio cappellino souvenir.

2019
Il tema del 2019 è stato il "dùman", inteso come prospettive e futuro delle Dolomiti e del pianeta. Un tema che spinge a riflettere, a pensare e ad interrogarsi. Speriamo, come Michil Costa, che tanti dei partecipanti lo abbiano fatto e siano rimasti incantati guardando i panorami durante la gara. Incantati ma anche spinti a riflettere. E che abbiano inteso che solo un turismo capace di futuro può veramente rispettare questi luoghi. Un turismo che faccia a meno di nuovi sbancamenti, nuovi impianti e nuove piste, che rispetti l'ambiente, che punti a ridurre il traffico ed il frastuono dei mezzi motorizzati, necessari sì, ma come mezzo non come fine.
La gara 2019 si è svolta con la consueta allegria ed all'insegna di un'organizzazione perfetta, dalla consegna dei pacchi gara al ristoro finale, ricco e gustoso.
Domenica 7 luglio, i 9000 sono partiti sotto uno splendido sole che ha accompagnato la gara fin verso le 10.30. Poi qualche nube ha oscurato il cielo ma i ciclisti hanno preso solo poche gocce, quantomeno fino alle 15, quando un temporale ha bagnato la discesa del Valparola.
"La Maratona è fatta di numeri e di percorsi. Partiamo dai numeri: quest’anno le richieste sono state 31.600 per i consueti 9.000 posti a disposizione; le richieste sono arrivate da 81 nazioni diverse, dopo il sorteggio ne sono rimaste 72. I tour operator che hanno richiesto posti sono stati 45, 32 quelli accettati per ragione di limite di posti. Il ritorno del ripescaggio lanciato l’anno scorso ha portato i seguenti risultati: sono 881 le persone che ne avevano diritto, ripescati dopo sei sorteggi negativi. Non bisogna mai perdere la speranza di poter correre la Maratona". 
La Maratona è fatta di solidarietà e, per rimanere in ambito dolomitico, citiamo i fondi destinati alle popolazioni colpite dai terribili eventi della tempesta Vaia, che ha snaturato il paesaggio alpino per migliaia di chilometri quadrati: fondi per il risanamento dei boschi ed utilizzo del legname proveniente dal Veneto ladino per il villaggio della Maratona.
"E dùman?"
Dùman è il 2020, il 5 luglio 2020, per l'esattezza, quando si terrà la 34esima edizione della Maratona dles Dolomites, dedicata all'arte.


2018. L'equilibrio.
Ecuiliber, il motto del 2018. Ed anche questa edizione, la numero 32, è stata perfettamente equilibrata tra competizione e partecipazione, tra agonismo e turismo, tra natura e cultura. La Maratona dles Dolomites si conferma un evento da non mancare. Più di novemila persone hanno preso il via alle 6.30, un infinito serpentone che si è snodato sulle rampe del Campolongo e del Pordoi per poi "snocciolarsi" lungo i successivi chilometri. Sette ore di continui arrivi sul traguardo di Corvara: c'è chi è arrivato prima delle 9, chiudendo il SellaRonda, e chi, invece, ha pedalato fino alle quattro del pomeriggio.
Il cielo azzurro e le temperature gradevoli hanno invitato molti a pedalare senza affanno, godendosi il panorama ed i fantastici ristori: una scelta che ha caratterizzato in particolare i tantissimi cicloamatori stranieri (praticamente la metà dei partenti) che più difficilmente possono permettersi il  "lusso" di pedalare tra queste splendide montagne, Patrimonio dell'Umanità. Un patrimonio che - come ha ricordato il patron Michil Costa - è sempre sotto assedio: un assedio maleodorante e rumoroso, quello condotto da motociclisti e torpedoni, che impedisce una piacevole fruizione a chi, su queste montagne, vorrebbe godere di quiete e tranquillità.
Anche per questo la Maratona dles Dolomites, come gli eventi non agonistici che hanno portato a due chiusure dei passi nei weekend precedenti di giugno, è un evento da non perdere! Tantissime le cartoline da portare con sè fino alla prossima edizione: l'emozione della partenza, i costumi e l'entusiasmo degli abitanti, i colori del serpentone che si arrampicava su Campolongo e Pordoi, il verde dei prati, il suono dei campanacci in val di Fassa e delle "fruste" in Alta Badia, lo sguardo incuriosito delle mucche al pascolo, i sapori tipici dei ristori, l'entusiasmo sui trecento metri del Mùr dl Giat.. e chissà quanti altri ricordi più "personali" accompagneranno ogni partecipante!

2017, all'insegna dell'Amore.
E' stato l'amore a contrassegnare l'edizione 2017 della Maratona dles Dolomites, la più bella e partecipata delle granfondo ciclistiche. "Non c'è vita senza amore, c'è solo esistenza": come dare torto all'organizzatore Michil Costa? E pedalando si può riscoprire l'amore per la natura, per la montagna, per la fatica e per la conquista di un traguardo.
All'edizione 2017 - la numero 31 -  hanno partecipato oltre novemila ciclisti, in gran parte sorteggiati tra trentatremila aspiranti, tra cui diversi campioni come Bradley Wiggins o i fratelli Moelgg e numerosi esponenti dell'industria, del giornalismo, dello spettacolo. Non è mancato nemmeno il simpatico CT della nazionale ciclistica, Davide Cassani, che ha colto l'occasione per annunciare la partnership ufficiale ed esclusiva di Enervit con la Federazione.
L'edizione 2017 ha visto la presenza di Luca Mercalli che, sposando la linea carbon free e environmental friendly della Maratona, ha voluto ribadire alcuni concetti legati al riscaldamento globale, al clima ed all'importanza di assumere comportamenti rispettosi dell'ambiente e capaci di pensare al futuro del pianeta. Si parlava di amore: noi speriamo che le parole del meteorologo abbiano destato in qualcuno l'amore per il pianeta e per il futuro!
La giornata - contrassegnata da un cielo velato ma senza precipitazioni - è scivolata via troppo veloce, come sempre. Per fortuna, comunque, c'è stato il tempo di alzare lo sguardo dal manubrio ed ammirare lo splendido scenario offerto dalle Dolomiti ladine e, soprattutto, di godere dell'assenza di motori. La Maratona ha anche questo merito: ha aperto la strada alla fruizione ecosostenibile della montagna e dei passi. Dalla Maratona è venuto il Sella Ronda Bike Day (25 giugno 2017), già rodato da alcuni anni, e quest'anno si sono affiancati i "mercoledì di passo Sella" (chiusura del passo dalle 9 alle 16 nei mercoledì di luglio ed agosto) e la giornata senz'auto lungo i passi Campolongo, Falzarego e Giau (Dolomites Bike Day, lo scorso 18 giugno 2017).
Un'attesa lunga un anno per una gara le cui ore filano via veloci!
Impeccabile, come sempre, l'organizzazione e ricco il programma di eventi collaterali tra cui un particolare plauso è riservato - da parte nostra - alla Maratona for kids che punta a coinvolgere e far divertire anche i più piccoli!

Un 2016 di festa, l'Alta Badia e la Maratona dles Dolomites si sono tinte di rosa!.
Per celebrare la trentesima edizione della Maratona dles Dolomites – Enel ed a coronamento del progetto Alta Badia Bike Friendly, che da alcuni anni lavora per presentare un’offerta a 360° per il ciclista più esigente, infatti, la carovana rosa è transitata sulle strade che hanno reso celebre la gran fondo più famosa d’Europa. Si tratta di un riconoscimento eccezionale da parte degli organizzatori del Giro d’Italia, reso pubblico lunedì 5 ottobre 2015 in occasione della presentazione del Giro d’Italia 2016 all’Expo di Milano. “Questo per noi è davvero un risultato straordinario. Negli ultimi anni abbiamo lavorato costantemente e con molto impegno alla realizzazione di progetti e proposte per gli amanti delle due ruote, frequentatori ormai assidui del nostro comprensorio. Si tratta di un premio meritato, nonché di una nuova sfida che affrontiamo mettendoci tutto l’impegno e passione, propri dell’Alta Badia”, dice Roberto Huber, Direttore del Consorzio Turistico Alta Badia, che ha seguito con molta suspense, l’assegnazione delle varie tappe.
Sabato 21 maggio 2016 il tappone dolomitico è partito da Alpago, in provincia di Belluno, e si è concluso in Alta Badia, precisamente a Corvara: una volta raggiunta la località di Arabba, dopo 85 chilometri, i corridori hanno affrontato le strade classiche della Maratona nella consueta girandola di passi mozzafiato che toccano tutte le valli ladine: Pordoi, Sella, Gardena, Campolongo, Giau, Falzarego e Valparola. I corridori, una volta raggiunta La Villa, hanno superato anche il Mür dl giat (muro del gatto), una rampa di circa un chilometro con pendenze vicine al 19%, introdotto nel 2014 nel percorso della Maratona. La tappa di 210 km ha condotto i ciclisti a superare oltre 5.000 metri di dislivello. L’arrivo è stato a Corvara, sullo stesso rettilineo d’arrivo della Maratona. Era dal 2002 che il Giro non si fermava in Alta Badia: l’ultimo vincitore di una tappa conclusasi a Corvara fu lo spagnolo Julio Perez Cuapio.

2014
Sei e sette passi non bastavano: gli organizzatori hanno regalato una sorpresa ai partecipanti alla Maratona dles Dolomites: il mur del Giàt, ovvero muro del gatto! Si tratta di una salita breve ma severa che porta dalla statale del fondovalle alla chiesa della zona "alta" di La Villa. Uno strappo di meno di mezzo chilometro ma che rischia di essere pagato a caro prezzo da chi sottovaluterà questa salita dopo aver già percorso gran parte dei percorsi medio e maratona della competizione sudtirolese! Il "muro" infatti sarà l'ultima asperità a caratterizzare la giornata di chi avrà già avuto il coraggio e la forza di superare: Campolongo, Pordoi, Sella, Gardena, Campolongo, Falzarego (e Giau per chi avrà scelto il lungo)!

I "temi" della Maratona.
In calendario dal 1987, la Maratona è associata ad un tema dal 2000

2024 - Mutatio, la metamorfosi
2023 - Umanité
2022 - Ciùf
2021 - Arte
2020 - Arte (non disputata)
2019 - Dùman
2018 - Ecuiliber / equilibrio
2017 - Amore
2016 - Il viaggio
2015 - Il perdono
2014 - Il tempo
2013 - Armonia
2012 - Il sorriso
2011 - Giulan (ovvero, grazie in ladino)
2010 - Eco?Logical!
2009 - Energia
2008 - Fostus (tracce)
2007 - Gotes (gocce)
2006 - I colori
2005 - Gli angeli
2004 - La famiglia
2003 - Una dedica ai disabili
2002 - Dedicata alle donne
2001 - L'incantesimo vive in noi
2000 - Vivere è un arte ed è un bel viaggiare
 


La Maratona dles Dolomites non si improvvisa.
Per "pedalare con giudizio" segui i consigli di Enervit e di Davide Cassani.
Clicca!
Qui sotto, invece, tre link per guardare i video-consigli di Davide Cassani quando si affrontano:
- il percorso classico, o Sella Ronda,
- il percorso medio,
- il percorso maratona

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