le tre salite di una gara con un finale assolutamente epico
L'edizione 2022 della GranFondo Stelvio Santini ha riproposto, come accaduto negli ultimi anni, tre percorsi per andare incontro ai diversi gradi di allenamento dei partecipanti.
La vera novità è stato il passo del Mortirolo, affrontato dal versante di Guspessa, presentato come più abbordabile rispetto a quello degli anni passati, dove tanti ciclisti erano costretti a scendere dalla bici viste le pendenze prossime al 30%.
Il percorso Breve prevedeva un'andata e ritorno Bormio-Sondalo per poi salire al passo dello Stelvio, il percorso Medio scendeva fino a Bianzone per salire fino a Teglio e poi scendere nuovamente nel fondovalle, da risalire fino a Bormio (con lo strappo di Sernio) per poi andare ad affrontare il passo dello Stelvio. Il percorso Lungo, invece, a Sernio si staccava dalla risalita del fondovalle per affrontare il Mortirolo (versante di Guspessa) e scendere poi lungo l'Adda nei pressi di Grosio. Gran finale, ovviamente, il passo dello Stelvio.
PASSO DEL MORTIROLO - GUSPESSA
Si tratta di una salita assolutamente inedita per la gara, una strada panoramica che congiunge Sernio al valico passando per castagneti ed abeti fino a Guspessa (1940 mslm) e proseguendo poi in quota con superbi affacci sulle Orobie ed il ghiacciaio del Bernina.
Il dislivello è di millecinquecento metri, distribuito su 13.5 km: pendenza media, quindi, superiore al 10% e alleggerita (per così dire) da numerosi tornanti. A Sernio, nel 2022, si dividevano i percorsi Medio e Lungo, proprio dopo il ristoro di ... "mezza via". Dopo la Stelvio Santini 2022, la salita è stata teatro della tappa del Giro d’Italia Under 23 da Folgaria a Santa Caterina Valfurva: da Sernio a Bormio ha seguito lo stesso percorso della GFSS andando ad inaugurare il nuovo versante del passo Mortirolo da Guspessa.
Ecco i dettagli altimetrici della salita, dal sito Strava
TEGLIO
Circa cinque chilometri di salita immersi nel verde, da Bianzone a Teglio, passando per vigneti e boschi di latifoglie prima di un finale... "urbano" dalle ultime case di Teglio al ristoro, nei pressi della parrocchiale e appena prima della discesa verso Tresenda. Il dislivello è di quattrocento metri, per una pendenza media dell'8%: nel dato medio si nascondono veri e propri "muri", con una massima del 15%, e tratti decisamente più pedalabili.
Teglio si presta a vari itinerari circolari visto che sono almeno tre le salite possibili: quella descritta da Bianzone, quella "normale" da Tresenda e quella con la variante che viene affrontata - in discesa - dalla Stelvio Santini (via Vangione - Passeggia).
Il dettaglio di questa salita, grazie a www.climbbike.com
PASSO DELLO STELVIO
Ha poco bisogno di presentazioni il passo dello Stelvio, il Re dei valichi italiani ed alpini, il secondo passo asfaltato più alto d'Europa ed il più alto in Italia. Antico confine tra Italia ed Austria, tormentato avamposto durante la Grande Guerra, itinerario pioneristico che mise alla prova le capacità ingegneristiche dell'Austria-Ungheria ottocentesca ed il genio dell'ingegnere lombardo Carlo Donegani: la strada del passo dello Stelvio è un mito. Ed è il sogno di ogni ciclista percorrerne i tre versanti. Tre? Sì, tre. Perchè a quello di Bormio ed a quello di Prato allo Stelvio si aggiunge quello elvetico: dalla val Monastero, infatti, si doma il Giogo di Santa Maria (Umbrailjoch) prima di immettersi sugli ultimi tre chilometri del versante lombardo del passo.
La salita in sè non è proibitiva, le pendenze non sono mai di quelle da tagliare le gambe: da Bormio, però, i chilometri sono più di ventuno, il dislivello supera i 1500 metri e la quota d'arrivo, 2756 metri sul livello del mare, lascia capire che di ... ossigeno ce n'è poco!
La salita ha una pendenza media del 7% con punte non oltre l'11%. Sul dato medio, però, pesano un falsopiano dopo il bivio per Bagni Vecchi e soprattutto un lungo tratto attorno alla Terza Casa Cantoniera quando si può davvero rifiatare o, se si vuole fare il tempo, spingere il rapportone.
Affascinanti i panorami: in corrispondenza del trentaseiesimo tornante si apre la valle e si inizia a capire quello che si andrà ad affrontare. All'incirca a metà della salita, invece, si costeggiano fragorose cascatelle che rendono davvero suggestivo il contesto. Le prateria d'alta quota incantano lungo il tratto in piano mentre nel finale è l'ambiente d'alta montagna a farla da padrone, un po' guastato da cavi e tralicci che bisogna sforzarsi d'ignorare.
Ed all'arrivo, l'affaccio sul versante altoatesino, la valle di Trafoi e l'Ortles con il suo pittoresco ghiacciaio.
"Su questa salita ci sono passati tanti campioni del ciclismo. Una delle prime volte fu quella del 1953 con Fausto Coppi vincitore a Bormio. Nel 1975, il Giro d’Italia si concluse proprio sulla cima dello Stelvio con il successo finale di Fausto Bertoglio. Negli anni la corsa rosa è transitata più volte ed ha visto protagonisti tanti campioni come Marco Pantani, Claudio Chiappucci e Miguel Indurain. Nel 2012, nuovo arrivo sul passo e successo per il belga Thomas De Gendt, al termine di un’azione nata nella discesa del Mortirolo" (da www.valtellina.it/it/bike/ciclismo-su-strada/percorsi/alta-valtellina/passo-stelvio-da-bormio#:~:text=Il%20Passo%20dello%20Stelvio%20da,media%2C%2011%20quella%20massima).
Una salita da fare!
I dettagli della salita al passo dello Stelvio, grazie a www.salite.ch
Stelvio Santini 2022: i percorsi in 3d
- il percorso Lungo, con Teglio, Guspessa - Mortirolo e Stelvio
- il percorso Medio, con Teglio e passo dello Stelvio
- il percorso Breve, con la salita al passo dello Stelvio, dopo un andata/ritorno Bormio-Sondalo