riflessi e colori, ombre e luci filtranti attorno ai due grandi bacini artificiali in Valtellina
E' soprattutto il più piccolo dei laghi di Cancano, quello detto di San Giacomo di Fraèle, a monte della diga più alta, a regalare i panorami e le opportunità escursionistiche migliori. Da qui, infatti, partono lunghe escursioni che si addentrano in Valle Pettini oppure verso l'Engadina o, infine, verso le sorgenti dell'Adda e la val Alpisella.
Posti nel territorio comunale di Valdidentro, tra Bormio e Livigno, questi due invasi sono alimentati, nel complesso, dalle acque del fiume Adda, nonché dalle portate del canale dello Spöl, del canale Gavia - Forni - Braulio e del nuovo canale Viola Bormina (da it.wikipedia.org/wiki/Laghi_di_Cancano). I laghi alimentano la centrale idroelettrica di Premadio ed hanno nomi diversi: Lago di San Giacomo (Lago Cancano I) e Lago di Cancano II.
Se il lago più a valle è il classico bacino artificiale alpino, obiettivamente poco interessante, il lago di San Giacomo è molto più suggestivo sia per le tante baite che ne punteggiano le rive sia per i colori autunnali: abbondano qui i larici che rendono più variopinto e suggestivo il panorama da ottobre a novembre.
Avvicinandosi al Ristoro San Giacomo, ed al bivio per la Valle Pettini, la vista inizia quindi ad appagare visitatori ed escursionisti.
Proprio la Valle Pettini, con il valico che conduce a Valdidentro, la splendida Malga Trela (una delle più antiche dell'alta Valtellina, chiusa però in autunno) e lo spartiacque tra Cancano, Livigno e Valdidentro, è una delle più belle destinazioni autunnali grazie alla presenza di larici immersi tra gli abeti. Un vero trionfo di colori.
Nel nostro viaggio, però, abbiamo puntato verso la più soleggiata val Alpisella: era già novembre, infatti, ed alle 11 la Valle Pettini era ancora in ombra. Avendo al seguito un bambino di sette anni abbiamo quindi preferito costeggiare il lago sulla forestale pianeggiante (circa trenta minuti) per poi salire sul sentiero (e non sulla più ampia forestale, anche questa molto in ombra) verso le sorgenti dell'Adda (1h15' dal Ristoro di San Giacomo) e poi oltre fino al passo di Val Alpisella, a 2292 metri, con una vista che si apre sulle montagne di Livigno.
Non solo: guardando verso est spiccano i ghiacciai dello Stelvio a rendere ancora più ricco il panorama di giornata. Durante la nostra escursione (meno di due ore in salita) abbiamo anche sfiorato diversi laghetti, parzialmente o completamente ghiacciati, nei quali si specchiava il roccioso versante settentrionale della val Alpisella, caratterizzato da formazioni che - a tratti - potevano ricordare ambienti dolomitici.
Il giro, da noi effettuato a piedi, si presta anche alla mountain bike e - con un po' di attenzione - anche alla gravel: la salita da Bormio e Valdidentro è una grande classica per chi ama la bici su strada, è stato anche un arrivo del Giro d'Italia e della Granfondo Stelvio Santini anche se quasi sempre come "ripiego" per le condizioni meteorologiche del passo dello Stelvio.
La stessa salita da Fior d'Alpe a Cancano, poi, è parte del progetto Enjoy Valtellina e viene quindi riservata alle bici per una o più domeniche in estate.
Con una bici da fuoristrada, invece, si possono disegnare percorsi più ambiziosi che prevedano appunto il passaggio dal passo di Val Alpisella con discesa verso Livigno oppure verso Trepalle passando dalla Valle Pettini e dal passo Trela (più impegnativa tecnicamente).
Qui la salita ai laghi di Cancano, nei dettagli altimetrici, con le pendenze chilometro per chilometro: www.salite.ch/001617.asp?Mappa=
Una curiosità: la salita asfaltata non segue il corso dell'Adda ma risale le ripide pendici settentrionali, a nord di Valdidentro, arrivando ai laghi per il passo di Fraèle. Il torrente Adda, invece, scende a valle più a nord per ricevere le acque del Braulio poco a valle di Premadio, a breve distanza da Bormio, dove riceve anche le acque del torrente Viola Bormina.
Attenzione: è bene informarsi sull'accessibilità ai laghi. Arrivare in auto fino al secondo lago, infatti, consente di risparmiare più di un'ora di cammino lungo le, invero monotone, rive del lago Cancano II. Al nostro passaggio, il giorno 3 novembre 2024, era possibile arrivare fino al Rifugio San Giacomo (che può essere una valida fonte cui chiedere informazioni insieme al disponibilissimo ufficio turistico di Valdidentro, 0342/985331).
Infine, un cenno alle Torri di Fraèle, poste a dominio dell'Alta Valtellina, appena a valle del Lago delle Scale (naturale, a differenza dei due laghi di Cancano), in corrispondenza del passo di Fraèle. "Le torri, originariamente, facevano parte di una struttura difensiva più ampia, finalizzata alla difesa dell'accesso alla valle. Di tale impianto non è rimasto nulla, eccetto le due torri seppur in stato di rudere. Le torri sono state costruite utilizzando la pietra presente nelle immediate vicinanze e hanno una forma quadrangolare con spesse mura. L'ingresso è posto in alto per fini di difesa, consentendo così l'accesso unicamente per mezzo di una scala che veniva ritratta in caso di pericolo. Nella struttura, delle scale interne permettevano di accedere ai diversi piani che venivano illuminati dalle poche feritoie presenti", da it.wikipedia.org/wiki/Torri_di_Fraele