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Catinaccio ... giardino delle rose?

Siamo tutti convinti che lo splendido Catinaccio sia chiamato in tedesco "Rosengarten", ovvero "giardino delle rose" in omaggio alle tante leggende che raccontano dell'epopea di Re Laurino e delle sue vicende. C'è chi racconta che tentò un rapimento e fu tradito dal giardino e c'è chi, invece, narra che il giardino, così incantevole, gli costò una figlia.
Quale che sia la vicenda, alla fine della favola Re Laurino maledice il giardino: "né di giorno né di notte nessuno potrà più ammirarti". Dimentica però alba e tramonto ... ed è così che in questi momenti del giorno le pareti dolomitiche si tingono del caratteristico colore rosa-arancio che, in ladino, prende il nome di "enrosadira".

In realtà, probabilmente anche il nome tedesco, come quello italiano (Catinaccio, ovvero un'aspra conca di detriti) e ladino (Ciadinac) ha un'origine molto più prosaica.
Se ci fermiamo a riflettere un attimo, infatti, sono tanti i nomi che hanno "rosa" all'interno senza legarsi in alcun modo al colore o al romantico fiore. E "gart" senza essere legati a giardini in fiore. Qualche esempio.  "Monte Rosa", dove "rosa" nasce da antiche voci lessicali che stanno ad indicare il "ghiacciaio" o la cittadina svizzera di Arosa. E Gardeccia, proprio ai piedi del Catinaccio, o Gardena, sia in Alto Adige sia nelle Orobie.

Rosengarten quindi fonde due antiche voci indoeuropee che stanno a significare "luogo scosceso e roccioso"... anche se immaginare Re Laurino con il suo mantello dell'invisibilità ed il fantastico roseto è senza dubbio più suggestivo!

  28/12/2022

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