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Museo del Ghisallo

Era il 2006 quando Fiorenzo Magni, il “terzo uomo” tra Coppi e Bartali, inaugurò il Museo del Ciclismo presso la Madonna del Ghisallo, una sorta di “Mecca” dei cicloamatori lombardi. È l’unico Museo al mondo che si rivolge a tutti i campioni e a tutti gli appassionati di ciclismo: il tema che lo caratterizza anzi lo domina è l’amore per la bicicletta.
Non solo: in cima a questa salita che si sono decise o si sono concluse alcune delle competizioni più famose della storia del ciclismo: dal Giro d’Italia al Giro di Lombardia, dalla Coppa Agostoni alla Giornata della Bicicletta. Anche per questo il Ghisallo è meta ogni anno di migliaia di sportivi che salgono fin qui anche per fare visita al Santuario, che risale al XVII secolo, dove si conserva un dipinto della Beata Vergine Maria, detta la Madonna del Ghisallo, proclamata Patrona dei Ciclisti dal 1949, con una bolla papale di Pio XII. L’idea del Museo è del 2000, quando venne organizzata una staffetta in memoria di questi eventi religiosi. Proprio allora prese l’idea di realizzare un museo del ciclismo, a fianco del Santuario, sviluppando una nuova raccolta, “curando la conservazione di cimeli, la ricerca scientifica e la divulgazione di questo sport, un fenomeno storico e sociale di grande rilevanza in Italia, in Europa e nel mondo. Il 31 maggio 2006, poi, Papa Benedetto XVI ha dato in Vaticano la benedizione all’ultima pietra solennizzando l’atto finale della costruzione del museo. La pietra, che si può vedere nel salone centrale della struttura museale, reca il messaggio “Omnia Vincit Amor” (l’amore vince ogni cosa)” (da https://www.museodelghisallo.it/).
E’ un museo “del ciclismo”, non solo della bicicletta e pertanto l’occhio è puntato sulle competizioni, sugli uomini e le situazioni ma anche su quel “mondo collaterale” fatto di giornalisti, preparatori atletici, organizzatori, dirigenti …
 

I NUMERI
Il Museo ha cinque sezioni: “Grande Enciclopedia del Ciclismo”; “Cimeli”; “Ciak e campioni – 100 film sul ciclismo”; “24 + 24”: intendendo i 48 ciclisti dal migliore palmares, richiamati singolarmente al presente e proposti agli occhi del pubblico all’interno di due ambienti circolari ed infine “L’uomo ed il suo mezzo. Il Design della bicicletta da corsa”.
I metri quadrati di area espositiva sono 570 al livello 3 e 4, 850 al livello 2, mentre 750 sono i metri quadrati del livello 1 che comprende spazio riunioni, sala conferenze, biblioteca, uffici, bagni, depositi.


IL 2022
Il 2022, con la riapertura del Museo, avvenuta lo scorso marzo, sarà un anno “rosa”, non solo per il Giro d’Italia ma anche – e soprattutto – perché il focus saranno le donne ed il loro ruolo nel mondo della bicicletta e del ciclismo. Dice il direttore del Museo del Ghisallo Carola Gentilini: “Abbiamo deciso con il presidente della Fondazione Antonio Molteni di dedicare questa riapertura stagionale al pianeta femminile. Un pensiero alla Madonna del Ghisallo che dal Santuario limitrofo ci protegge e protegge tutti i ciclisti. Anche questo è un messaggio di Pace. Lo porta sul manubrio anche il Museo con i suoi cimeli. Pianeta al femminile significa anche per noi biciclette, sempre più numerose e numeri unici da mostrare agli appassionati, maglie, oltre alle Rosa della collezione più grande al mondo in collaborazione con Rcs - La Gazzetta dello Sport, moltissime maglie storiche che sono arrivate da collezionisti privati e che si portano addosso storie speciali, fotografie e parti meccaniche che mostreremo con il rispetto dell’arte e della tecnologia innovativa che anno dopo anno ha portato a risultati inimmaginabili nel mondo della meccanica”.
Antonio Molteni - presidente della Fondazione – racconta che sarà “un anno dentro e fuori dal Museo con una serie di proposte legate anche alla scoperta del territorio e dell’ambiente grazie alla nuova dotazione di biciclette (anche e-bike), una flotta brandizzata Museo del Ghisallo”, acquisita grazie al finanziamento Interreg Italia-Svizzera con il quale è stato sviluppato il progetto denominato Mulm (Il “Museo più Lungo del Mondo). Il museo si propone infatti più che mai come integrato in una vera proposta turistica sempre più interessante, unendo le forze e facendo rete con enti promotori e istituzionali (Regione Lombardia, la Comunità Montana del Triangolo lariano, il Gal Triangolo Lariano (Oltrelario), Comune di Magreglio e Comune di Bellagio, la Fondazione Molteni, la Camera di Commercio di Como-Lecco), in un contesto di valorizzazione museale naturale e di ambiente.

  20/05/2022

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