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Rifugio Petrarca

Correva l’inverno 2013-14 quando una valanga distrusse il rifugio Petrarca all’Altissima (o Stettinerhütte), nei pressi del passo Gelato, confine tra la val Passiria e la val Senales. Da allora, si sono susseguiti progetti, bandi e – complice la pandemia – solo quest’estate è stata inaugurata la nuova struttura.
Chi ci segue sa che difficilmente apprezziamo interventi troppo vistosi in montagna – e odiamo le colate di cemento, sbancamenti e quant’altro – ma questa volta (per il poco che conta il nostro giudizio) siamo abbastanza soddisfatti di come la nuova struttura, pur se molto più ingombrante della precedente, si inserisce nell’ambiente che, maestoso, riesce ad accoglierla senza venirne stravolto.


Un po’ di storia
Il primo rifugio fu costruito dalla sezione Stettin del DÖAV nell'anno 1897 per essere ingrandito e ristutturato nel 1913. I più attenti noteranno che Stettin, ovvero Stettino, si trova oggi il Polonia. Ma entrò a far parte dello stato polacco solo dopo la Seconda Guerra Mondiale mentre prima di quell’anno era una città tedesca e prima ancora era stata nell'orbita del regno svedese. Proprio Stettino fu citata da Winston Churchill come estremità della “cortina di ferro” che segnò la seconda metà del ventesimo secolo in Europa: “Da Stettino nel Baltico a Trieste nell'Adriatico una cortina di ferro è scesa attraverso il continente.”
Dopo la Grande Guerra l'immobile fu assegnato al CAI – sezione di Padova ed in seguito alla sezione di Bolzano. Nel 1931 fu distrutto da una valanga e, ricostruito, fu trasferito al CAI - sezione di Merano. Dal 1965 al 1971 venne utilizzato dall'esercito italiano per la sorveglianza del confine dello stato. Nel 1990 il fabbricato esistente venne demolito per dar posto ad un nuovo rifugio, che fu inaugurato nel 1995.
Come detto, nell'inverno 2013/2014 è stato nuovamente distrutto quasi per intero da una valanga ed è stato inaugurato, in una veste completamente rinnovata, nell’estate del 2022.
Per alcuni anni a servizio di alpinisti ed escursionisti sono state posizionate alcune casette in legno, ancora presenti nel luglio 2022.
 

Come arrivare dalla val Passiria
Entrambe le vie d’accesso più frequentate sono tecnicamente semplici ma atleticamente impegnative.
Dalla val Passiria si parte da Plan e, nonostante i cartelli indichino 4h20’ per completare la salita, un buon camminatore può – senza troppi disagi – completare l’ascesa in poco più di tre ore. La camminata inizia su ampio tracciato forestale, e su pendenze moderate, e continua così fino alla malga di Lazins (appena dopo l’incantevole villaggio di Lazins, sede di un caratteristico rifugio).
In questo primo tratto si colma un dislivello di soli duecentocinquanta metri in poco più di un’ora.
Alla malga di Lazins, invece, le cose cambiano e si inizia a prendere quota su un sentiero ben battuto, largo ed agevole ma sempre ripido. Si sale tra numerose serpentine scavate nella roccia.  
Tra ruscelli, cascatelle e pietraie si raggiunge un unico punto in cui la salita “molla la presa” regalando un breve passaggio in piano. E’ la prima volta in cui si vede il rifugio: da qui mancano ancora 30-40 minuti di salita, sempre impegnativa, prima di conquistare la meta.
Svettano la Cima Altissima (Hohe Wilde), a nord del rifugio, e la Hohe Weisse (Cima Bianca Grande) a sud-est, a dominio di una sterminata pietraia che ricorda il passato glaciale di questa zona.
Il versante della val Passiria ospita anche una gara di corsa in montagna, la Stettiner Cup. Per saperne di più, clicca qui: https://stettiner-cup.com/it/

Come arrivare dalla val Passiria
La salita dalla val Senales ha caratteristiche simili: una lunga ascesa che risale tutta la val di Fosse su un ampio tracciato che prende quota, però, con pendenze meno severe tant’è che – complice anche il fondo compatto – è percorso anche dalla mountain bike. La salita dalla val di Fosse, laterale della val Senales, consente di apprezzare alcuni storici masi – un tempo masi autarchici, oggi malghe gestite solo in stagione – ovvero Casera di Fuori, "Bachhaus", Casera di Mezzo, Maso "Gampl", "Rableid" e Maso Gelato.
A proposito di mountain bike, si può immaginare un lunghissimo itinerario circolare che preveda la salita dalla val di Fosse e la discesa lungo la valle di Plan.
Magari sostando proprio al rifugio Petrarca per la notte.

  24/07/2022

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