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Rifugio Schatzer

Ormai trovare posti "sconosciuti" è praticamente impossibile e non fa eccezione la verde vallata che corre tra Bressanone ed il passo delle Erbe (Würzjoch), passando per piccoli paesi come Eores, al cospetto delle Odle di Eores, meno celebrate delle dirimpettaie (le Odle di Funes), e del Sass de Putia

Tuttavia, per regalarsi una giornata "fuori dal comune" la salita al rifugio Schatzer rimane davvero una bella idea!
Si tratta di una passeggiata estremamente facile che può essere estesa nel caso si voglia... faticare di più!
Il rifugio, posto a 1984 mslm, è accessibile da più punti ma l'ascesa più suggestiva parte dalla baita Edelweiss (1860 mslm), sulla strada per il passo delle Erbe, e segue fedelmente i segnavia 4/8 che guidano lungo un sentiero che prende quota senza mai "strappare".
Le indicazioni escursionistiche prevedono una passeggiata di trentacinque minuti e - procedendo a buon passo - si può tranquillamente stare sotto la mezz'ora.
Si tratta dunque di una passeggiata ideale per chi ha solo una mezza giornata di tempo, ad esempio, o per chi vuole avvicinare i bambini alla montagna, quella vera, fatta di sentieri, rocce e radici e non di banali forestali.
La facilità dell'escursione consente di apprezzare senza affanno i meravigliosi panorami attraversati: le Odle di Eores si dispongono a sud e più ad est spicca il Sass de Putia, un quadretto dolomitico meno celebrato di altri ma di indubbio fascino (vedi la foto in testata!).
La storia del rifugio Schatzer parte nel 1926 quando il nonno dell'attuale gestore realizzà una struttura che serviva in particolare per la gestione dei pascoli alpini tutt'attorno.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, il rifugio Schatzer, grazie alla rinomata cucina ("chef" era Luis Schatzer Luis, lo zio dell’odierno oste del rifugio), era già diventato una delle mete di escursione più amate, ben oltre i confini nazionali.
Nel 1982 il rifugio è stato rilevato da Franz Pernthaler che, alle soglie del ventunesimo secolo, lo ha fatto interamente rinnovare: l'adeguamento agli standard più moderni non ha compromesso l'atmosfera originaria della struttura, rimasta calda ed accogliente, a partire dall'accogliente "stube" con la sua tipica stufa in maiolica.  

Abbiamo parlato di estensioni ed in effetti da queste parti si può camminare molto di più. Un'idea è sicuramente raggiungere la vetta del monte Gabler (2576 mslm), alle cui pendici si trova l'iconico bivacco Gabler Hütte (di cui parliamo in questa pagina di www.ciaspole.net - clicca). Il Gabler, detto monte Forca in italiano, è formato da due cime, con un'altitudine simile: il monte Forca Grande (Großer Gabler) e il monte Forca piccolo (Kleiner Gabler). Una volta raggiunta la cima il panorama è davvero estesissimo: abbraccia gran parte delle Dolomiti tra Badia ed Ampezzano, oltre alle già citate Odle e Sass de Putia, la cresta di confine che chiude a nord la val Pusteria e ampi settori delle vette più occidentali del Trentino Alto Adige.

Il panorama si amplia anche estendendo di poco la passeggiata, fino ad una croce posta nel cuore dei prati dell'Alpe di Eores (segnati su alcune mappe come Gampen Wiesen). Si tratta di una destinazione "non ufficiale" (non contrassegnata da indicazioni o tabelle) ma aperta verso l'Alta Badia: da qui si possono ammirare la Montejela de Sennes, la Croda Rossa ed il Sasso delle Nove. Per arrivarci bisogna portarsi su una forestale che - poco prima di arrivare al rifugio Schatzer - piega decisamente verso est e prosegue oltre un isolato maso caratterizzato da un'alta croce in legno. Continuando a camminare si segue l'andamento della montagna, superando un torrente e portandosi poi in prossimità della croce da raggiungere percorrendo una traccia tra erica e prati da sfalcio. Per questa destinazione è da considerare una mezz'ora per direzione, a partire dal rifugio Schatzer.
Poco importa, comunque, raggiungere una destinazione: la soddisfazione panoramica è massima quando si riesce ad affacciarsi verso est. Rientrando verso il rifugio Schatzer i più attenti noteranno una cima più a sud delle Odle: è il Catinaccio di Antermoia che riesce a spiccare nonostante sia effettivamente lontano!

Per informazioni, il rifugio Schatzer risponde al numero 328/7782228 

Clicca qui per uno stralcio d'insieme della zona, tratto dalla cartografia Kompass.

Attenzione: se volete esplorare questo territorio in mountain bike verificate le forestali interdette al traffico ciclistico!

  05/10/2022

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