Il Naviglio Grande

Il Naviglio Grande si chiama così perché, storicamente, è sempre stato il più importante: sin dal Medioevo serve a trasportare merci, persone, alimentare mulini, convogliare acque irrigue. Lungo questa asta navigabile arrivavano i marmi di Candroglia (nell'Ossola) che servirono alla costruzione del Duomo di Milano e sempre queste acque furono un utile presidio per sbarrare la strada ad eserciti nemici.
Le prime notizie sullo scavo di un canale risalgono addirittura al XII secolo. Il Settala, nel 1603, scrive che "fu fatto questo Naviglio per dire a Milano abbondanza di legna da fuoco e da opera, di carbone, di vino, di calcina, di pietre in vivo e cotte, di carne, di pesci, di merci che dal lago Maggiore de' Svizzeri e da luoghi circonvicini in abbondanza e con poca fatica si conducono; et per levare da Milano sale, ferro, grani, risi, lini et altre robbe che a i lacuali e a' Svizzeri si vendono".
Il Naviglio prende le acque dal Ticino poco a sud dell'aeroporto di Malpensa e scorre parallelo al fiume per circa trenta chilometri prima di svoltare decisamente verso est ad Abbiategrasso, dirigendosi verso la Darsena di porta Ticinese, nel cuore di Milano. Oggi accanto al Naviglio corre l'alzaia, una pista ciclabile tra le più battute del Milanese, dove ville, mulini, ponti ed opere idrauliche sono attrattive di fascino e rappresentano uno spaccato della storia civile della Lombardia.
Chi - nei nostri tempi - pedala alla ricerca di evasione, in fondo, imita Lodovico il Moro che, alla fine del '400, usava il naviglio per recarsi alle sue "ville di delizia".
Albano Marcarini racconta ne "La ciclabile del Naviglio Grande" (Cycle!) un percorso di cinquanta chilometri, privo di difficoltà altimetriche, dal ponte di Oleggio lungo la SS527 Bustese fino alla Darsena di Milano Porta Ticinese. Il percorso è quasi interamente asfaltato.
Ponendo a zero il contachilometri al Ponte di Oleggio si incontrano:
- Turbigo con la sua centrale elettrica ex-Castelli, al km 7.6;
- ponte di Castelletto, al km 14;
- Bernate Ticino, km 17, il primo abitato a svilupparsi a cavallo del Naviglio;
- Boffalora sopra Ticino, km 18.8, dove si trova una casa con i segni delle cannonate della battaglia di Magenta;
- Robecco sul Naviglio, km 24.6, che come Cassinetta di Lugagnano (km 26.6) è un paese di ville nobiliari di notevole fascino;
A Castelletto di Abbiategrasso (km 30.2) il Naviglio cambia direzione ed imbocca la via di Milano. La lunga linea retta che separa Gaggiano (km 38) ed Abbiategrasso è un'immagine iconica della campagna milanese. Proprio Gaggiano è l'ultima "cartolina" del Naviglio prima della poco panoramica immersione nell'hinterland milanese.
A Castelletto, peraltro, ha origine il Naviglio di Bereguardo che segue il corso del Ticino fino ai dintorni della cittadina alle porte di Pavia. Pedalare lungo questo Naviglio, affiancato da una pista ciclabile asfaltata, può essere il primo passo per una gita fuoriporta verso l'Abbazia di Morimondo.
Il volume di Albano Marcarini non è una semplice descrizione del percorso ma è una vera e propria scoperta - o riscoperta - del Naviglio, della sua storia, della cultura dei territori attraversati ed uno scrigno che contiene tante curiosità che vale la pena ricordare pedalando in questo angolo di campagna lombarda che, talvolta, conserva l'aspetto di secoli fa.
Per tutte le percorrenze, salvo si voglia accumulare un cospicuo chilometraggio, è consigliabile scegliere le opzioni treno+bici offerte dai servizi ferroviari locali (stazioni Trenitalia di Milano, Abbiategrasso, Turbigo e Castano Primo, da dove si raggiunge il ponte di Oleggio percorrendo un tratto dell'alzaia del Canale Villoresi).
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