dal Pederù verso Sennes e Fanes, nel cuore delle Dolomiti
Sono due le passeggiate “simbolo” di San Vigilio di Marebbe ed entrambe partono dal rifugio Pederù, raggiungibile in auto (strada a pagamento salvo si sia fuori stagione) o in bicicletta, senza troppi sforzi, percorrendo la strada asfaltata della Val dal Tamersc o i paralleli percorsi sterrati.
Il rifugio, come detto situato a 1545 mslm, è la base di partenza per queste due escursioni molto diverse tra loro.
RIFUGI FODARA VDLA SENNES - MUNT DA SENNES
La prima conduce al rifugio Sennes, volendo anche al rifugio Munt da Sennes, e propone un avvio estremamente impegnativo. Si sale, infatti, con grande decisione lungo una mulattiera a tratti cementata che si eleva di circa quattrocento metri fino ai dintorni del rifugio Fodara Vdla che si raggiunge, in realtà, dopo una breve discesa (1950 mslm). La fatica è ripagata dal bellissimo panorama: un quadretto bucolico con la Croda Rossa a dominare la scena (meno di un’ora di cammino dal Pederù).
Per arrivare da qui al rifugio Sennes si può optare per il tracciato forestale, ampio e comodo ma poco affascinante, o per il più intrigante sentiero che prende quota in modo irregolare addentrandosi in un rado boschetto di arbusti e conifere. Sempre più ampi i panorami che abbracciano settori via via più vasti delle Dolomiti ampezzane. Sentiero e forestale si ricongiungono in vista del rifugio Sennes, 2116 mslm, a breve distanza dall’omonima alpe. Un laghetto, nel quale si specchiano baite secolari, rende ancora più scenografico l’arrivo: Croda del Becco, Croda Rossa e Cristallo sono le principali montagne a dominare il panorama (sentiero 7).
Una vista ancora più ampia si guadagna risalendo in direzione del rifugio Munt da Sennes, un’estensione poco impegnativa. Lungo questa variante si può deviare in direzione della cresta che regala un’ampia vista verso sud, verso il Sass de Putia e non solo.
La discesa avviene lungo la via di salita.
RIFUGI FANES E LAVARELLA
Meno impegnativa risulta la seconda passeggiata: obiettivi il rifugio Fanes (2060 mslm), con il vicino passo di Limo (2174 mslm) o il rifugio Lavarella a breve distanza dal Lé Vért ,ovvero il Lago Verde incastonato tra larici e Dolomiti (2050 mslm). Il percorso è più lungo ma il dislivello è colmato con moderazione. Si può percorrere la forestale o sfruttare il sentiero 7 che taglia in più punti la pista abbreviando la salita.
Una volta raggiunto il rifugio Fanes, un brevissimo strappo porta al passo Limo ed al vicino laghetto, porte aperte verso la valle di Fanes che scende verso Cortina d'Ampezzo.
Dal rifugio Lavarella, invece, si può proseguire verso mete più ambiziose: il sentiero 12 porta alla forcella di Medesc che apre le porte dell’omonima valle che scende fino ai dintorni di San Cassiano, in Alta Badia. Il 12 incrocia il sentiero 7 che sale invece verso la forcella dla Crusc, più ad est. Le due forcelle sono unite dal sentiero 12b. Il sentiero 13, invece, sale al passo di Sant’Antonio (2466 mslm), aperto verso La Val, in val Badia.
Più complessa, ed ancora più impegnativa, un'estensione oltre il rifugio Fanes: si può infatti raggiungere il Col dla Locia. Vi si arriva sul sentiero 11 che prende le mosse dalla Ucia de Gran Fanes (2104 mslm), già sul versante cortinese, poco a valle del passo di Limo. Questa passeggiata però risulta davvero molto lunga, meglio scendere in Alta Badia (rifugio Capanna Alpina) e rientrare a San Vigilio con un secondo mezzo o il trasporto pubblico (informazioni presso il rifugio Pederù o nelle associazioni turistiche locali).
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