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Al monte Lussari - foto IlTarvisiano.org (scorri la gallery)
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Verso la vetta (foto f.gallina2013)
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Passeggiate tarvisiane
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Monastero in vetta al monte Lussari
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La vetta del Lussari
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Vista sul Mangart, già in Slovenia
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Val Saisera in autunno: vista sullo Jof di Montasio
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Autunno in val Saisera
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Laghi di Fusine - foto IlTarvisiano.org
Friuli Venezia Giulia

Passeggiate nel Tarvisiano

Una serie di proposte per passeggiare e camminare attorno a Tarvisio, tra montagne che segnano il confine tra tre Stati - Italia, Austria e Slovenia - e tre culture - latina, germanica e slava.


RIFUGIO LOCANDA AL CONVENTO
Ubicazione: Monte Lussari
Quota: 1790 mslm
Comune: Tarvisio (UD)
Tel. 0428-63184
Il rifugio fa parte del piccolo nucleo di edifici attorno al Santuario del Lussari, dominante la Valcanale. La splendida vista è aperta sulla catena carnica, sui gruppi montuosi austriaci e sloveni, sulla vicina cima Cacciatori e sulle pareti settentrionali dello Jof Fuart e Montasio. E' un grande edificio in muratura, su due piani più sottotetto, con terrazza panoramica e caratteristico tetto in scandole di legno. Le otto camerette sono dotate di servizi igienici e riscaldamento.
Il rifugio è particolarmente apprezzato anche per i piatti della cucina internazionale e delle tradizioni proprie alle etnie presenti nella valle; la latina, la friulana, la tedesca e la slovena. Sulla tavola troviamo fra l'altro la selvaggina, carne di maiale, gnocchi di patate alle erbe e gnocchi di ricotta fresca con menta, sformati di Montasio, pasticci ai funghi, frico e polenta.
Tra le escursioni si segnalano: salita alla Cima dei Cacciatori (2071 mslm); la traversata al rifugio Pellarini, la traversata al bivacco Calligaris; l'Alta Via Alpi Tarvisiane.
Accessi: da Camporosso con telecabina del Lussari. Da Valbruna per sentiero in ore 2.30; dall'imbocco della Valsaisera per strada forestale in ore 3. Da Camporosso per itinerario della "Via Crucis" in ore 2. Da Tarvisio per strada forestale e sentiero (percorso Alta Via Alpi Tarvisiane) in ore 3.


RIFUGIO CELSO GILBERTI
Ubicazione: Monte Canin, Conca di Prevala
Quota:1850 mslm
Comune: Chiusaforte (UD)
Tel. 0428-54015 - il gestore è raggiungibile anche allo 0432 670933
Il rifugio è sistemato su una rilevanza, al centro del Vallon di Prevala, fra l'omonima sella e la sella Bila Pec nel gruppo del Canin, che con il monte Forato e l'Ursic formano la lunga muraglia calcarea di confine con la Slovenia. E' rilevante la conformazione generale del massiccio del Canin, con gli estesi fenomeni di carsismo in alta quota. Sull'altopiano calcareo del Canin, tra il Bila Pec, il picco di Carnizza, il Picco di Grubia e il Col delle Erbe esiste un enorme reticolo sotterraneo di grotte, cavità e voragini esplorato solo in parte. Qui troviamo inoltre l'unico consistente ghiacciaio-nevaio della regione. Molte sono le specie vegetali endemiche, come la campanula Zoysii; diffusi sono i saliceti misti a larice, sorbo, rododendro.
Il rifugio sorge su un dosso roccioso tra la sella Prevala e la sella Bila Pec. La struttura su tre piani è in pietra; il piano rialzato comprende la cucina, il bar e la stanza da pranzo; il primo piano ha otto camerette a due posti e una camerata con 20 posti; altri posti nella mansarda. Complessivamente la ricettività è di 40 posti letto. La stanza da pranzo può ospitare fino a sessanta persone.
Ascensioni: al Monte Canin (2587 mslm). Ore 2.30 (via attrezzata Julia o via delle Cenge) quella alla Sella Prevala, per la Conca del Prevala. Ore 1. (Sent. C.A.I. n. 636). Al Monte Forato (2498 mslm), al Bila Pec (2146 mslm), la Monte Lopa (2402 mslm), al Monte Cergnala (2344 mslm)
Accessi: il rifugio e' collegato a Sella Nevea con funivia. Puo' essere raggiunto a piedi in due ore di cammino per sentiero che risale la pista da sci.
Traversate:  Bivacco Marussich, a Tamaroz in Val Raccolana, a Stolvizza in Val Resia, al Bivacco Modonutti-Savoia, a Sella Nevea.


RIFUGIO GUIDO CORSI
Ubicazione: Jof Fuart, versante Sud
Quota: 1874 mslm
Comune: Tarvisio (UD)
Tel. 0428-68113
il gestore è raggiungibile anche allo 040 811752 oppure 349 0778699
Il rifugio sorge su un terrazzo erboso in bella posizione, al centro di un anfiteatro coronato dal versante meridionale del Jof Fuart, delle Madri dei Camosci, della Cima di Riofreddo. Magnifica la vista panoramica sulla catena che va dalla cima del lago al monte Canin.
Il rifugio sorge su un gradone della conca, in posizione panoramica verso la valle Rio del Lago e in vista del Gruppo del Canin (dal monte Forato alla Cima del Lago). La costruzione dispone di 4 vani al pianoterra (bar, cucina, saletta, stanza da pranzo con focolare) e al primo piano di sei camere e quattro servizi igienici; nel sottotetto ci sono altri 20 posti letto su brande. Nel totale 65 posti letto. Il rifugio offre la possibilità di accesso a vie alpinistiche, a sentieri attrezzati, anche su vecchi percorsi di guerra.
Accessi: Da Sella Nevea per il passo degli Scalini, sentiero 625, ore b3. Dalla Val Rio del Lago, 4 km da Sella Nevea, sentiero 628, ore 2.40.
Ascensioni: La salita al Jof Fuart (2666 mslm), per la via normale. Ore 2. Da segnalare le salite per le vie normali alle Cime Castrein (2502 mslm), al Campanile di Villaco, alle Madri dei Camosci, alla Cima di Riofreddo, alla Cima del Vallone e alla Cima Alta di Riobianco. Sentieri attrezzati "Anita Goitan" e del "Centenario"
Traversate: al Pellarini, al Bivacco Mazzeni, al Bivacco Stuparich e al Rifugio Grego.


PONTEBBA ED IL GIRO DEL MONTE CORONA
Dal passo Pramollo (1530 mslm), nei pressi degli alberghi, si prende la comoda strada forestale che sale alla base del versante sud del monte Auernig attraversando ampie zone di pascolo arborato. In breve si giunge a Casera Auernig (1609 mslm), malga situata alla base dell'omonimo monte e dalla quale si gode un'ampia visuale verso il monte Malvuerich (a sud). Da qui, proseguendo lungo la comoda strada forestale che scende per un breve tratto, si arriva a Casera For (1614 mslm), situata nel suggestivo pascolo sottostante il Monte Corona. Si abbandona la strada e si prende il sentiero C.A.I. 501. Superato in poco tempo il tratto pascolivo e attraversando una zona caratterizzata da vegetazione arbustiva con pino mugo, rododendro e ginepro, si raggiunge la vasta cima prativa del monte Corona (1832 mslm), dal quale si ha una splendida veduta sul territorio austriaco e su tutti i monti della valle del Gail. Particolarmente interessante e bella è la vista sul monte Gartnerkofel e sulle malghe sottostanti. Dal monte Corona si costeggia il confine di Stato lungo un sentiero in cresta che porta a sella Carnizza (1675 mslm). La sella Carnizza è una grande depressione erbosa tra il Corona e il Carnizza che costituiva la via più breve da Pontebba per raggiungere il grosso centro abitato di Hermagor, in Carinzia, prima della costruzione della strada di passo Pramollo. Dalla sella, prendendo il sentiero del versante italiano, si scende ritornando a Casera For dove si riprende la strada forestale che riconduce a passo Pramollo.
Punti di appoggio - Alberghi e punti di ristoro di passo Pramollo


SENTIERO NATURALISTICO DELL'ALPE VECCHIA
La conca dei Laghi di Fusine, nota per la bellezza del paesaggio e per l'integrità dell'ambiente montano, è uno dei luoghi di maggior pregio naturalistico dell'intera catena alpina. Il sentiero qui proposto intende offrire a tutti la possibilità di accostarsi al meraviglioso e vario mondo della montagna cercando, in ogni caso, di formare quella coscienza naturalistica che fu uno degli obiettivi della creazione dell'area protetta. L'ambiente circostante è straordinariamente ricco di significati naturalistici e paesaggistici; dall'imponente gruppo montuoso del Mangart ai laghi stessi, dai depositi morenici ai ciclopici massi erratici, dalla foresta alla situazione faunistica. L'itinerario proposto, un anello chiamato Sentiero dell'Alpe Vecchia prevede la salita al rifugio Zacchi, la bellissima traversata sotto le pareti della Strugova, della Veunza e del Mangart, con discesa verso i laghi attraverso l'Alpe Tamer. Ciò permette di spostarsi a piedi, con tempi di percorrenza contenuti, in un ambiente incontaminato e selvaggio, senza difficoltà alpinistiche e al cospetto, dapprima, di una catena montuosa e poi di alberi secolari dal fascino indiscusso. Le foreste che si attraversano, nelle parti iniziali e finali della gita, sono rigogliose e costituite prevalentemente da abete rosso e faggio.
Dal Lago Superiore (924 mslm) si arriva al Rifugio Zacchi (1380 mslm) con il segnavia 512. Da qui si procede per un tratto lungo la carrabile che riporta a valle e dopo poco si imbocca il segnavia 513 in direzione Alpe Vecchia (1307 mslm). Avanzando sul segnavia 517 si raggiunge l'incrocio (1475 mslm) con il sentiero per il bivacco Nogara. Discendere verso l'Alpe di Tamer (1010 mslm) da dove rimarrà l'ultimo tratto di strada verso i laghi.
Punti di appoggio: rifugio Zacchi,  tre chalet presso i laghi.


PANORAMI SULLE ALPI GIULIE
Da Ugovizza si percorre la strada che arriva al parcheggio nei pressi del quale sino al 2003 sorgeva il rifugio Nordio; lasciata l’autovettura si prende la comoda strada forestale (sentiero CAI 507) a tornanti che risale l’alta Val Uque tra ampie peccete.
Superato il rio Uque su un ponticello lo si costeggia ancora per pochi minuti sino al nuovo rifugio Nordio (1406 mslm - 45 min circa - inaugurato nel 2013 - aperto anche nei fine-settimana invernali) posto al bivio del sentiero verso la sella di Lom (1499 mslm - 10 min).
Si prosegue a destra e si supera il torrente Uque fino ad entrare in un bosco di abete rosso, che si fa più rado man mano che si sale, fino a scomparire quando si incontra l'ampio e bellissimo pascolo di malga Bistrizza (1718 mslm), situato sotto le pendici del monte Osternig, dove passa anche il confine di Stato con l'Austria. In territorio austriaco sono collocati alcuni fabbricati in legno ed anche un punto di ristoro (Feistritz Alm). Costeggiando la linea di confine, attraverso una vecchia mulattiera di guerra, si giunge alla Madonna della Neve (1750 mslm), bella cappelletta costruita da Anton Achaz nel 1911. Già da questo punto si può ammirare uno stupendo panorama su monti delle Alpi Giulie e sulla catena delle Caravanche. Risalendo ancora lungo un sentierino si raggiunge la cima del monte Gozman dove si trovano ancora resti di costruzioni del Vallo Alpino. Dalla Madonna della Neve si scende fino a Sella Pleccia (1616 mslm), da qui si prende il sentiero che scende sulla destra all'interno di un bosco di abete rosso e larice alternato da alcune radure. Al termine del sentiero si segue il torrente Pleccia fino a raggiungere il parcheggio. Gli escursionisti più preparati, arrivati alla sella Bistrizza, possono affrontare anche la salita al monte Osternig o al monte Acomizza e godere di un panorama ancora più ampio.
Questi percorsi vengono effettuati anche d'inverno da molti appassionati delle escursioni con le ciaspe, si raccomanda comunque di chiedere informazioni sullo stato dei sentieri ai gestori del rifugio Nordio (tel 334 6002742).


GIRO DELLE MALGHE DEL MONTASIO
Il percorso naturalistico inizia da Sella Nevea nei pressi della Casermetta della Guardia di Finanza. Il sentiero (C.A.I. 625) sale a fianco della sciovia fino ad intercettare una pista forestale sulla destra. Una volta nel bosco di abeti si procede in moderata salita fino allo spiazzo di malga Cregnedul di Sopra (1515 mslm). La malga, non più monticata, presenta una ridotta estensione del pascolo che è parzialmente colonizzato da arbusti e specie infestanti tra cui ginepro, pino mugo e salici. Da qui, in direzione ovest, attraverso la comoda strada a fondo naturale. (sentiero C.A.I. 624) si intraprende la traversata dell'altipiano all'interno dell'antico pascolo, inizialmente boscoso. Il percorso, interamente pianeggiante, permette di spaziare sulle circostanti catene montuose del Massiccio del Canin cogliendone tutto il singolare fascino. In breve si raggiunge la Casera Larice (1479 mslm) e successivamente la Casera Parte di mezzo (1530 mslm) tuttora monticata. Da qui, abbandonando la strada, si sale sulla destra verso il rifugio di Brazzà (sentiero C.A.I. 622) situato in posizione dominante l'altipiano (1660 mslm). Il rifugio, che costituisce il punto di riferimento degli escursionisti, è intitolato al conte Giacomo Savorgnan di Brazzà Cergneu, naturalista e geografo tra i primi alpinisti in Friuli e al quale è intitolata la via normale al Montasio. Da qui hanno inizio le principali salite alle vette circostanti tra cui appunto lo Jof di Montasio, la Cima di Terrarossa, il Foronon e il Modeon del Buinz, il Cregnedul.
Dal rifugio si riprende lo stesso sentierino in discesa. Si va fino alla strada precedentemente abbandonata. Da qui si scende a Sella Nevea attraverso la strada asfaltata.
Appoggi lungo il percorso: rifugio Brazzà e malghe del Montasio, durante il periodo di apertura.
Clicca per aprire un pop-up: qui per la prima parte da Sella Nevea alle casere e qui per la seconda parte con la discesa lungo la forestale e l'area del rifugio Brazzà.

Scarica da questo link una guida a cura della regione Friuli Venezia Giulia per il trekking nel Tarvisiano


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