camminate in Valtellina, a valle ed a monte del capoluogo provinciale
A breve distanza dal fondovalle o nelle vallate laterali, che si addentrano fino alle pendici di imponenti montagne di confine, la Valtellina offre ottime occasioni per camminare alla scoperta di straordinari panorami o nostalgici nuclei rurali spesso abbandonati, ma testimoni della vita che caratterizzava questi luoghi fino a pochi decenni fa. Tre proposte escursionistiche a cura del locale ufficio turistico.
FUSINE - PIZZABELLA
Una bella camminata, impegnativa per il suo dislivello di 900 metri, porta da Fusine a Pizzabella (1168 mslm) per rientrare di nuovo a Fusine (285 mslm).
Dal centro di Fusine (piccolo centro sul versante sinistro dell'Adda, a metà strada tra Sondrio e Morbegno) parte una mulattiera lastricata che porta ad una strada asfaltata da seguire solo per qualche decina di metri. Si riprende il sentiero sulla sinistra fino a raggiungere la chiesa della Madonnina e da qui si prosegue lungo la strada, proseguendo e superando due tornanti fino all'altezza di alcune abitazioni. Sulla destra si riprende la mulattiera, al bivio si continua sulla destra fino alle case di Ronco ed ai prati del Dosso di Sotto. La mulattiera, poco prima di Pizzabella, è stata distrutta da una frana nel 1987.
Giunti a Pizzabella si prende la strada carrozzabile che entra nella valle e porta al nucleo di Valmadre. Al ritorno si segue la carrozzabile sino a Prati del Dosso di Sopra da dove parte un bel sentiero che, con una serie di tornanti, giunge al Dosso di sotto, da dove si segue nuovamente la mulattiera.
Valmadre è stato fino all'inizio del Novecento un luogo importante per l'estrazione del ferro: con il trascorrere del tempo, tuttavia, i costi di estrazione hanno reso inefficiente lo sfruttamento di questi giacimenti che sono stati progressivamente abbandonati. Diversi secoli fa, nel corso del '500, il Ducato di Milano fece realizzare la mulattiera per rendere più agevole il trasporto del ferro e dei prodotti agricoli verso valle: prima, infatti, il tutto veniva trasportato a spalla dall'uomo.
VALLE D'ARIGNA
Un lungo ma affascinante percorso conduce da Bruga, nei pressi di Ponte in Valtellina, sino a San Matteo, lungo l'antichissima mulattiera della valle d'Arigna.
Si parte risalendo la destra orografica del torrente Armisa e oltrepassando la contrada Costabella (609 mslm). In seguito si entra nel bosco dove si incontrano alcuni antichi nuclei abitativi quasi completamente invasi dalla vegetazione: si osserva anche un incremento della vegetazione presente ed un'antica frana ricoperta da muschi e licheni. Poco oltre, prima della deviazione che porta a Luviera (da percorrere al ritorno), si scorge sulla destra la forra dell'Armisa.
Oltrepassate due diramazioni che portano alle località Gerna e Luviera si prosegue lungo il sentiero che lambisce i prati di Fontanaviva e che conduce all'antica contrada di San Matteo. Lungo il percorso si incontra la strada sterrata che conduce alla centrale dell'Armisa.
Seguendo le indicazioni, in pochi minuti si arriva all'abbandonata contrada San Matteo (924 mslm). Al ritorno si percorre il sentiero dell'andata passando per Fontanaviva: si esce dal paese e si prosegue verso Gerna.
Da Gerna si rientra sul percorso dell'andata e si devia per Luviera (730 mslm), fino agli anni '50 granaio di Castello dell'Acqua.
SENTIERO ETNOGRAFICO
Un sentiero etnografico è sempre una miniera d'oro in termini di suggestioni, spunti e motivi di interesse. Non è da meno il sentiero etnografico che da Cavallari, nei pressi di Castello dell'Acqua, passa da Nesina, Paiosa, Cortivo e Le Pile, con un dislivello contenuto (300 metri). Camminando su questo percorso si può immaginare come fosse la vita fino agli anni Cinquanta: mulini, fucine, la Pila dove si battevano le castagne (il castagno è l'albero del pane in tante vallate delle Alpi, a testimonianza del suo ruolo cruciale per l'alimentazione delle genti di montagna) e la Grat dove venivano seccate, i forni, i frantoi ed i boschi che, coltivati a selva, fornivano l'indispensabile legname.
Il percorso parte da contrada Cavallari e salendo in un bosco costituito da castagni, tigli, frassini e betulle porta ad un frutteto abbandonato e poi alla contrada Nesina. Lungo il sentiero si scorge la chiesa di San Giuseppe. All'altezza della fontana il sentiero prosegue sino a Paiosa, posta in un punto panoramico. Si percorre per un tratto la mulattiera che entra in val Magnina per poi scendere alla contrada dell'Albert dove si trovano la Pila ed il Mulino. Si scende verso Cortivo dove si incontrano altri due mulini. Si prosegue per duecento metri sino ad una carrozzabile che porta a valle e da qui un sentiero taglia lungo i prati fino alla contrada delle Pile. Attraversata di nuovo la strada un sentiero scende fino al fondovalle dove si ritorna al punto di partenza passando per la fucina Cavallari.
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