passeggiate di confine nell'estremo nord del Veneto
Ai piedi del monte Popera, della Croda Rossa di Sesto e della Pala di Popera si snoda un percorso davvero panoramico e tutto sommato nemmeno troppo impegnativo. E' richiesto comunque un discreto allenamento dato che il dislivello complessivo arriva a sfiorare i novecento metri: non sono presenti tratti esposti ma raggiungere la vetta della Croda Sora i Colesei è sconsigliato a chi soffre di vertigini (salvo fermarsi poco sotto la vetta).
La partenza può avvenire dalla splendida radura di Campotrondo o dal rifugio Lunelli, raggiungibile in auto e dotato di un parcheggio abbastanza capiente. La partenza da Campotrondo allunga l'escursione di un'ora ma consente di godere di una splendida vista su questo settore delle Dolomiti di Sesto: si spera che i progetti di collegamento sciistico tra il Comelico e la val Pusteria, qualora realizzati, tengano conto dell'unicità e dello splendore di questo luogo.
Dal rifugio Lunelli (1568 mslm ) si percorre un sentiero ampio ed abbastanza tortuoso che prende quota rapidamente sfiorando diverse cascatelle e ruscelli che confluiscono poi nel Risena. Il panorama già grandioso in partenza si fa sempre più affascinante dal momento che le vette più slanciate si fanno sempre più vicine: raggiungere il rifugio Berti è davvero appagante, la struttura è infatti circondata dalle Dolomiti e la Pala di Popera e la Croda Rossa sono le quinte di un palcoscenico naturale davvero sontuoso.
Dal rifugio Berti (1950 mslm) le opportunità sono molteplici.
Si può raggiungere il laghetto del Popera (2142 mslm) in circa mezz'ora, avvicinandosi alle pendici della Croda Rossa lungo il sentiero 101. Da lì si può proseguire verso la forcella di Popera (2298 mslm) per iniziare un percorso che unisce al panorama una sorta di "lezione di storia" all'aperto. La forcella, infatti, è segnata dalle trincee della Prima Guerra Mondiale e tutta la cresta è stata poi lavorata negli anni '30 del Novecento per la realizzazione del Vallo Alpino, detta anche "linea non mi fido". Questa serie di fortificazioni fu voluta da Mussolini per prevenire eventuali attacchi da parte del Reich che pure era alleato all'Italia fascista. Le stesse opere, ora dismesse ovunque, furono poi utilizzate come presidio per un'eventuale incursione da parte delle forze sovietiche durante gli anni della Guerra Fredda. La "linea non mi fido" corre lungo tutto il confine altoatesino, dalla val Pusteria sino al passo Resia.
Seguendo il segnavia 122 si può rientrare al rifugio Berti percorrendo un altra via ed incrociando quasi subito un'ulteriore deviazione: in dieci minuti si arriva alla vetta della Croda sora i Colesei. A 2371 mslm questa vetta è ancor più panoramica della forcella Popera: qui, come dalla forcella, lo sguardo abbraccia le Dolomiti di Sesto e la val Pusteria, fino a cogliere la vetta dei Tre Scarperi. Solo dalla cima, però, lo sguardo si apre a tutto il Comelico, alla cima Colesei ed infinite vette che segnano il confine del Comelico e del Veneto con l'Austria ed il Friuli. Sotto la cima, poi, un bunker di poche decine di metri riporta ancora alla memoria i cruenti anni della Grande Guerra. Queste terre pagarano un dazio molto pesante al primo conflitto mondiale.
Rientrati sul sentiero si scende rapidamente al rifugio Berti passando ancora per tante trincee distratti da un panorama sempre incredibile.
Un'ultima deviazione può portare all'ex rifugio Olivo Sala, un tempo comando delle truppe di Vallon Popera.
Il laghetto Popera, la forcella, la cima Croda sora i Colesei ed il rifugio Olivo Sala sono "in circuito" nel percorso Vallon Popera, uno dei trekking tematici parlanti proposti dal CAI Veneto nella sua App (per info: www.caiveneto.it/sentieriparlanti).
Ben più impegnativo è raggiungere il passo della Sentinella, proprio ai piedi della Croda Rossa di Sesto, ed alto 2757 metri. Questa meta richiede allenamento e piede saldo. Altre deviazioni possono portare a raggiungere la cima Colesei dove si trovano altre opere del Vallo Alpino, ancor più appariscenti e inquietanti.
Non mancano, ovviamente, altre possibilità escursionistiche nel territorio comeliano: dalla cresta di confine con l'Austria (con la salita al col Quaternà), alla val Visdende, ad altri sentieri che si addentrano nel gruppo del Popera e nelle Dolomiti di Sesto partendo dai dintorni del passo di Sant'Antonio passando, magari per il laghetto Aiarnola!
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