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Autunno a Molveno (scorri la gallery)
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Dolomiti di Brenta dalla valle delle Seghe
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Prime nevicate autunnali
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Autunno a Molveno
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Verso la bocca di Tuckett dal rifugio La Montanara
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Spunta il Campanile Basso
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Immersi nei colori dell'autunno
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Larici in veste autunnale ai piedi delle Dolomiti di Brenta
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Il sentiero 340, a picco sulla vallata sottostante
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Dolomiti di Brenta tra le nubi
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Autunno nel fondovalle, San Tommaso a Cavedago
Autunno

Molveno e le Dolomiti

Molveno ed il suo pittoresco centro storico dominano l'omonimo lago a 860 metri di quota. Frequentatissima d'estate, la località è molto più tranquilla in autunno quando viene visitata dagli ultimi "temerari" della mountain bike (che frequentano le piste di downhill) e dagli innamorati dell'autunno: i colori dei larici e delle latifoglie, infatti, regalano panorami variopinti lungo tutto il mese di ottobre.
Una passeggiata impegnativa, ma non proibitiva, consente di immergersi in queste calde cromìe e, nello stesso tempo, di godere di indimenticabili viste sulle Dolomiti di Brenta che qui, nel loro versante orientale, si ergono ancora più maestose rispetto al versante rendenero. Proprio dai dintorni di Molveno, in passato, furono lanciati diversi assalti a cime allora ancora inviolate come l'iconico Campanile Basso. Partì da Molveno anche Julius Payer, il luogotenente dell'esercito austroungarico che, conquistando la bocca di Brenta per raggiungere Pinzolo, scoprì il regno dei ghiacci che si estendeva ad ovest della val Rendena e che culminava con le cime dell'Adamello e della Presanella. Ammirato quel regno imbiancato da lontano, chiese un prolungamento del permesso all'esercito e si dedicò ad una meticolosa esplorazione lasciando una toponomastica incredibilmente precisa per l'epoca.

Tornando a Molveno, la passeggiata si snoda nella sua prima metà nella valle delle Seghe. Ne parla così il Parco Naturale Adamello Brenta: "La Valle delle Seghe, di origine glaciale, è tra le più caratteristiche del Gruppo di Brenta. Dal Lago di Molveno si inoltra nel cuore del Brenta, fino alla Bocca di Tuckett. Un grande anfiteatro di pareti: Croz dell’Altissimo, Cima Lasteri, Cima Gaiarda sul versante sinistro. Monte Daino, Cima delle Fontane Fredde, Castello alto dei Massodi, Cima Brenta sul versante destro. È percorsa dal rio Massò. Alla testata della Val Perse, la Bocca di Tuckett (2648m) la mette in comunicazione con la Vallesinella, la Bocca della Vallazza (2443m) con la Valle di S. Maria Flavona, il Passo Clamer (2164m) con il sottogruppo della Campa. Nell’800  la Valle delle Seghe è stata il principale accesso al Gruppo di Brenta per i primi alpinisti-esploratori. La Val delle Seghe è caratterizzata dalla dolomia e calcare che danno alla valle un aspetto geologico uniforme. Di origine glaciale nella parte alta, nel tratto medio e basso svela, con il tipico profilo a “V”, la più recente azione del torrente Massò. La Valle prende il nome dalle “Seghe”, antiche segherie ad acqua che sorgevano lungo il corso del torrente Massò. Una di queste è visitabile vicino alla sponda occidentale del lago, appena fuori Molveno".

Si parte dunque dalle sponde del lago e ci si incammina sulla strada comunale che porta al campo sportivo per proseguire oltre, in direzione della Baita Ciclamino. Superate le ultime case, la pista forestale (segnavia 319), quasi sempre cementata ed al più uno sterrato compatto, inizia a salire con decisione addentrandosi in un fitto bosco di latifoglie ed abeti che lascia raro spazio al panorama sulle Dolomiti di Brenta. Il torrente Massò scorre talora impetuoso ma per larghi tratti, invece, è stato deviato e quindi il suo alveo è asciutto. Se un tempo alimentava segherie, infatti, oggi è destinato alla produzione di energia idroelettrica.

Su pendenze decise si cammina per quasi due ore fino a raggiungere il rifugio Croz dell'Altissimo (1480 mslm, due ore circa) dove lo scenario si apre e si contempla uno spettacolare anfiteatro dolomitico. Due vallate si arrampicano fino alle più alte cime del gruppo del Brenta mentre verso sud si scorgono le tracce del sentiero che porta al rifugio Selvata e poi al Tosa Pedrotti. Lungo tutta la camminata sono le latifoglie ad aver acceso i colori dello sfondo: sul finale, invece, iniziano a stagliarsi i colori dei larici posti ai piedi delle candide pareti delle Dolomiti di Brenta.

Presso il rifugio Croz dell'Altissimo si abbandona l'ampia traccia, che qui ha termine, per proseguire su un sentiero più esile (340) che corre a mezza costa tra pareti rocciose, letteralmente a picco sulla vallata sottostante ma sempre largo e mai davvero esposto. L'attenzione comunque non deve mai mancare. Suggestivo anche un passaggio in una breve galleria!
Attenzione: dal rifugio bisogna prendere il 340 verso Pradel, il rifugio La Montanara  non è indicato.

Effettivamente, dopo quasi un'ora di cammino si affronta un bivio: si può rientrare più velocemente a Molveno passando da Pradel oppure, e ne vale la pena, si può percorrere il tortuoso sentiero delle grotte (340 bis) che si arrampica nel bosco tra anfratti, caverne e tantissimi faggi prima di arrivare al rifugio La Montanara (40' dal bivio, 1h30' dal rifugio Croz dell'Altissimo). Posto a 1525 metri di quota questo rifugio offre una bellissima vista sulle Dolomiti di Brenta e sull'iconico Campanile Basso: ad ottobre 2020, quest'ultimo rifugio è l'unico aperto durante l'autunno (verificare telefonando ai gestori).

Una giornata meteorologicamente fortunata regalerà un trionfo di colori valorizzato dai contrasti tra le pareti delle Dolomiti, il verde degli abeti e le cangianti tonalità regalate dall'autunno: larici, faggi ed altre latifoglie garantiscono un ottobre cromaticamente molto vivace!

La discesa a Molveno può essere abbreviata dall'utilizzo degli impianti di risalita, seggiovia da La Montanara a Pradel, funivia da Pradel al paese.


Molveno, Andalo e Fai della Paganella su www.cicloweb.net:
- in bici tra Paganella e Dolomiti
- passeggiate e trekking tra le Dolomiti di Brenta  e la Paganella,
- guida all'altopiano della Paganella
E quando nevica? Da www.ciaspole.net
- ciaspolata al rifugio La Montanara,
- ciaspolata alla Paganella,
- ciaspolata al Piz Galin

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