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Apuane viste dal monte Caprione (scorri la gallery!)
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Castelnuovo Magra
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Fontia, verso le Alpi Apuane
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Fosdinovo
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Giucano, piccolo borgo tra Sarzana e Carrara
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Lerici, castello e porto
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Fioriture nel Levante ligure
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Lavaggiorosso
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La costa di Bonassola
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Nicola, frazione di Ortonovo, a due passi da Sarzana
Liguria

Tra la terra ed il mare

Marmi, mare, boschi spontanei, vigne ed uliveti. Borghi e castelli. Tra la città della Spezia e Sarzana, tra Massa e Carrara, tra il passo della Cisa e la piana del Magra questo ampio territorio offre una serie di percorsi praticamente infinita. Ne proponiamo qualcuno, per scoprire gli angoli più suggestivi del Levante spezzino, della Lunigiana, della piana del Magra e della riviera Apuana.

UN TRIONFO DI BORGHI E PANORAMI
Bell'itinerario circolare, quasi sempre lontano dal traffico e vicino all'essenza più profonda dell'entroterra ligure ed apuano.
Si parte da Marinella di Sarzana e, prestando la massima attenzione, si sopportano i primi chilometri sul lungomare e poi sul vialone che da Marina di Carrara sale verso la città di Carrara.
Pagato dazio al traffico in questi primi 7.5 km, si svolta a sinistra lungo via Agricola (indicazioni per Fontia - Ortonovo) e progressivamente si inizia a godere di una certa tranquillità. Le auto diminuiscono, il silenzio aumenta. Pian piano si prende quota fino a raggiungere Fontia, incorniciato dalle Alpi Apuane sullo sfondo, e poi, in saliscendi dolce, Ortonovo (km 15).
Qui il panorama è massimo: si ammira la sagoma del monte Caprione che si tuffa nel mare e chiude l'orizzonte. In primo piano, Nicola e la piana del Magra.
Veloce discesa verso la fascia costiera lungo la SP24 fino all'incrocio con la via Aurelia (km 22).
Ancora un paio di chilometri di traffico e si gira a destra tornando a salire: la nuova destinazione è Castelnuovo Magra, con i resti dell'antico castello dei Vescovi di Luni e la memoria di quella visita del sommo poeta Dante Alighieri, una notte di sette secoli fa.
Si arriva nell'abitato (km 28) dopo una bella salitella tra viti ed olivi: una passeggiata per le vie del paese e si torna in sella e stavolta, come tra Fontia ed Ortonovo, si pedala tra boschi spontanei di latifoglie.
Si segue infatti la SP23 dirigendosi verso l'entroterra: ad un'insellatura si prende la SP51 in direzione di Fosdinovo (km 35). E' un'altra superba visione: un borgo medievale, un castello, i fitti boschi dell'Appennino, il panorama sul mare.
Spiace quasi dover proseguire e iniziare a scendere, rapidamente, verso il punto di partenza: vi si arriva per varie vie. Consigliata la deviazione per Giucano e poi Sarzana che allunga un po' il rientro ma consente di ammirare prima proprio la piccola frazione Giucano e poi la cittadina di Sarzana, impreziosita da due fortezze.
Si chiude dopo quasi sessanta chilometri (ed un migliaio di metri di dislivello), di nuovo al livello del mare.
Clicca per una mappa d'insieme, tratta da www.openstreetmap.org 


MONTEROSSO - BARDELLONE
Da Monterosso si prende quota per alcuni chilometri andando ad incrociare, in prossimità della colla di Gritta ("colla" in Liguria si usa al posto di colle o valico), la provinciale che collega a Levanto.
All'intersezione si gira a destra per continuare verso il Santuario di Soviore. In salita, si prosegue per deviare poco oltre a sinistra per imboccare una laterale che punta verso il monte Bardellone. Ad un primo bivio si prosegue diritti, lasciando sulla destra una variante che scende su Pignone. Una volta raggiunta la Cappella di San Bernardo si passa a pedalare su sterrato, superando di seguito la foce ("foce" in questo territorio significa valico, passo, altra particolarità linguistica) di Sant'Antonio ove si entra nell'area protetta di Monte Serro e Punta Mesco. Usciti dalla foce del Bardellone, 594 mslm, si continua compiendo un ampio semicerchio verso destra che porta dapprima al colle della Madonna, in prossimità di una costruzione diroccata, e successivamente ad aggirare i monti Pistone e Castellaro.
La parte finale, interamente discendente, taglia in diagonale il pendio della Costa Bandita, arrivando all'abitato di Cassana (frazione Valle), 265 mslm (km 19). Da qui è possibile chiudere il giro puntando verso Pignone, un caratteristico borgo ben restaurato, superando per alcuni chilometri un alternarsi di brevi salite e discese che riconducono presso il Santuario di Soviore e di lì al punto di partenza.
Itinerario abbastanza difficile.
Clicca per una mappa d'insieme, tratta da www.openstreetmap.org 


NEL CUORE DI MARMO DELLE ALPI APUANE
Dal cuore di Carrara ci si sale verso le frazioni del marmo.
Si raggiunge dapprima Codena, a 251 mslm (km 3) e poi si può scegliere se:
- proseguire verso Colonnata, una manciata di chilometri dapprima veloci poi sempre più impegnativi. Il dislivello da Codena è di trecento metri, colmati tra il km 4 ed il km 7. Fino a Bedizzano (km 4), infatti, come detto si pedala in falsopiano;
- guadagnare i panorami di Bergiola, distante circa cinque chilometri.
Soprattutto d'estate, le piccole frazioni ospitano sagre e manifestazioni di paese che vale la pena frequentare, alla ricerca di prelibatezze gastronomiche.



PASSO RASTRELLO
Il tracciato ripercorre parte dell'antica via Reggia, asse principale delle comunicazioni tra costa ed entroterra nel corso del Medioevo. Dalla piazza di Calice, a 405 mslm, si raggiunge Nasso. Passati su sterrato, si esce all'altezza della Sella Alpicella, a 714 mslm, oltre la quale si prosegue verso sinistra sino ad incrociare la strada provinciale proveniente da Calice. Di seguito si compie una conversione a destra e poco dopo una deviazione a sinistra continuando lungo una diagonale panoramica. Di nuovo su fondo sterrato, si raggiunge un tratto più facile che conduce sino a Nove Fontane. Da qui si prosegue verso sinistra, rimanendo a cavallo del crinale segnato dall'antica "via Reggia". Si tratta di un passaggio spettacolare che si sviluppa per alcuni chilometri aggirando la cima del Monte Cornoviglio per arrivare poi al passo dei Casoni. Oltre il valico si continua a quota costante passando in prossimità del monte Civolano ed attraversando dunque la foce del Termine.
Si risale e poi si scende di nuovo fino a giungere al passo del Rastrello, a 1047 mslm (km 22).
Il ritorno avviene lungo il percorso di andata.
Itinerario difficile.


DA VARESE LIGURE ALLA CAPPELLETTA
Da Varese Ligure, 353 mslm, si segue la statale per il passo Centocroci, fino ad un primo tornante: qui si devia a sinistra per una stradina che raggiunge Taglieto. Alla biforcazione si prende il ramo di sinistra, scendendo poi ad attraversare un ponte.
Ripresa la salita, ad un successivo bivio, si va ancora a sinistra pedalando su sterrato. Superata una casa contadina si prosegue in piano, lungo un diagonale che esce sulla statale del passo Centocroci, appena prima del valico a 1055 mslm.
Di fronte allo sterrato da cui si proviene si apre una laterale, inizialmente asfaltata, che sale leggermente per aggirare un poggio ed arrivare quindi al passo della Cappelletta, a 1070 mslm, dove un tempo passava l'antica "strada dei termini", chiamata perché sul tracciato si trovavano i cippi di confine tra la Repubblica di Genova ed il Ducato di Parma.
Il ritorno è sulla via dell'andata.
Itinerario difficile per mountain bike.


MONTE PORCILE
Ai confini tra le province di Genova e La Spezia svetta sulla val di Vara il monte Porcile, la cui cima svetta a circa 1300 metri sul livello del mare.
Dal paese di Torza si sale, in mountain bike perchè la strada lo impone (dall'asfalto si passa allo sterrato e poi a mulattiera), con pendenza media del 5%, colmando il dislivello di 900 metri in diciassette chilometri circa. Per arrivare alla meta, si sale a Tavarone, 3.5 km, per poi scendere leggermente e poi di nuovo risalire con decisione. Il monte è un punto di osservazione estremamente privilegiato e consente di ammirare mare e monti a 360 gradi. Altrettanto suggestivo l'ambiente in cui pedalare, ideale anche fuori stagione: si viaggia tra boschi di faggi, castagni ed abeti.
Itinerario difficile.


MONTEMARCELLO
Itinerario circolare poco impegnativo ma estremamente suggestivo. Da Bocca di Magra, sul livello del mare, si prende la stradina che sale a Montemarcello passando per località La Ferrara. E' una salita dolce, ombreggiata, dove ci si esalta per i panorami, sempre più ampi ad ogni pedalata, e per gli aromi, tipicamente mediterranei, regalati dalla pineta in cui ci si muove.
In sei chilometri si raggiunge Montemarcello, a 266 metri sul livello del mare, e le fatiche - quelle vere - terminano. E' infatti il momento di lanciarsi in una veloce discesa che lungo la SP26 conduce a Pugliola (km 15), alle porte di Lerici, prestando attenzione a non lasciarsi distrarre troppo dai superbi panorami sulla costa e sulla cittadina, impreziosita dal castello del XII secolo.
Giunti a Pugliola si può rientrare seguendo le indicazioni e la SS331, oppure si può disegnare un altro percorso ad anello seguendo le indicazioni per Guercio, Cerri e Trebiano per scendere sulla viabilità principale a Romito Magra da cui si ha poi veloce ritorno al punto di partenza lungo la SS432. Il fondo stradale è spesso davvero sconnesso: richiede attenzione massima!
Clicca per una mappa d'insieme, tratta da www.openstreetmap.org 


RIFUGIO CITTA' DI MASSA
Dal centro di Massa si sale per diversi chilometri fino al rifugio città di Massa percorrendo dapprima la via dei Colli e proseguendo poi oltre attraverso una lunga serie di case sparse, piccoli borghi e pendici ammantate da un fitto bosco spontaneo.
Il rifugio sorge a circa novecento metri di quota, nei pressi di Pian della Fioba, a poco meno di venti chilometri dalla città.
La salita è dapprima impegnativa: guadagna infatti quasi 230 metri di quota nei primi quattro chilometri fino a San Carlo. Successivamente offre un profilo vivace, con salite e discese, falsipiani e tratti in pianura, fino al km 9.
Dopo Artona si riprende a salire con buona costanza: le pendenze sono variabili ed i chilometri più impegnativi risultano essere gli ultimi due.
Il profilo altimetrico è presente su www.salite.ch, dove si propone l'ascesa al passo del Vestito, 1050 mslm, distante poco più di due chilometri dal rifugio.
Il fondo è sempre asfaltato e sono presenti alcune gallerie comunque non insidiose.



DIGRESSIONE STERRATA
Un'interessante digressione per mtb s'incontra sulla strada della Foce, che unisce Massa a Carrara.
Prima del passo si nota sulla destra uno sterrato che, seguito con costanza a dispetto delle pendenze e del fondo insidioso, consente di guadagnare vasti panorami sulla costa.
Lontani dal traffico si pedala tra vigneti e bosco spontaneo prima di scendere rapidamente sulla statale, alle porte di Massa.


IN BICI A LEVANTO
In vacanza a Levanto? Da pedalare ce n'è!
Sulla località, infatti, convergono diverse strade provinciali, solitamente poco trafficate, dove dedicarsi ad impegnative salite o gratificanti itinerari circolari. Ma anche chi non ha voglia di faticare trova la propria soddisfazione.
Partendo dal percorso più facile, a Levanto ha inizio un itinerario ciclopedonabile di circa sei chilometri che conduce a Bonassola ed alla spiaggia di Framura. Tra andata e ritorno si tratta di una dozzina di facili e pianeggianti chilometri che scorrono sull'ex tracciato ferroviario, ora dismesso a favore di una linea spostata verso l'entroterra.
Lunghe gallerie illuminate si alternano ad affascinanti affacci sulla costa: piccole spiagge, scogliere ed il bel golfo di Bonassola sono le cartoline di questa facile pedalata.
Seconda idea, più difficile. Sul golfo di Bonassola si affaccia la tortuosa provinciale che risale verso la collina. Lungo la strada principale di Levanto, poco prima dell'ufficio turistico e del lungomare, si notano le indicazioni per Genova.
E' il momento di alzarsi sui pedali ed affrontare l'inizio di una lunga salita, con frequenti tratti di respiro e numerosi affacci panoramici, che si alza sopra Bonassola (evitare le deviazioni verso il paese ma proseguire verso A12 e Genova) e Deiva Marina passando per alcuni caratteristici borghi come Castagnola. Appena fuori da quest'ultimo paese (km 14) ci si lancia in una rilassante discesa verso sinistra al termine della quale si riprende a salire seguendo, di nuovo, le indicazioni per il casello A12. In assenza di traffico, quest'ascesa cala nella macchia mediterranea tipica della fascia costiera ligure ed è un trionfo di profumi e fragranze.
Poco prima del casello si svolta a destra in direzione della SS1 Aurelia dove si arriva al km 23, a quasi seicento metri di altitudine. Pochi chilometri di strada statale, comunque ampia e relativamente sicura, lo scollinamento del passo del Bracco e si incontrano le indicazioni per Levanto. Si svolta quindi a destra e, dopo qualche chilometro di saliscendi tra i boschi, si inizia una veloce discesa verso il mare.
L'ultimo tratto di discesa ripercorre i primi chilometri di salita già percorsi all'inizio della pedalata. In tutto si pedala per 42 km superando un dislivello effettivo superiore agli ottocento metri.
Clicca per una mappa d'insieme, tratta da www.openstreetmap.org 
Terzo percorso attorno a Levanto. Salendo i primi metri dell'anello appena descritto, si nota una deviazione verso Lavaggiorosso: è possibile dunque disegnare un altro itinerario ad anello, autonomo o concatenato al percorso precedente. Si sale per poco meno di quattro chilometri alla volta di Lavaggiorosso, piccola frazione, aggrappata alla montagna. Case alte e slanciate, addossate l'un l'altra ed unite da stretti vicoli. Poco fuori, la parrocchiale. Lavaggiorosso è davvero una bella immagine da portare via da una giornata a Levanto. Tra salita e discesa a Levanto, passando da Montale, altro panoramico borgo, si pedala per circa undici chilometri colmando un dislivello di trecento metri (Lavaggiorosso si trova a 290 mslm).
Clicca per una mappa d'insieme, tratta da www.openstreetmap.org 
Un ultimo splendido percorso - caratterizzato da asfalto sconnesso come quasi tutte le strade dell'entroterra - porta a Monterosso, la più occidentale delle Cinque Terre.
Si pedala dal centro di Levanto in direzione dell'autostrada per circa 1.5 km prima di svoltare a destra in direzione Chiesa Nuova, Fontona, Monterosso.
La SP38 risale verso il santuario di Nostra Signora di Soviore ma prima di arrivarvi si notano sulla sinistra le indicazioni per Monterosso (km 7), in corrispondenza di un hotel.
La ripida e tortuosa discesa porta fino al centro di Monterosso, nei pressi della stazione ferroviaria (km 10).
Due passi per il centro, un passaggio sul lungomare e si può tornare a salire. Per ripartire e "chiudere il cerchio" si attraversa tutta Monterosso in direzione nord fino all'inizio della zona a traffico limitato, dove ha sede il Consorzio Turistico Cinqueterre. Da qui una diramazione della SP38 sale tra mille curve fino al bivio incontrato al km 7 da cui si rientra a Levanto.
Per chi ha più tempo ed allenamento la SP38 confluisce poi nella SP51 che corre alta sopra le Cinqueterre fino a Riomaggiore prima di entrare in una lunga galleria che apre le porte di Spezia (e dunque non pedalabile oltre).

Altre salite in provincia della Spezia
- Colle della Gritta, da Monterosso,
- Passo del Termine, da Monterosso,
- Passo del Termine, da Levanto,
- Passo del Termine, da Pignone,
- Passo del Bracco, da Borghetto di Vara,
- Passo del Bracco, da Levanto,
- Passo del Bracco, da Deiva,
- Passo del Biscia, da Varese Ligure,
- Passo Cento Croci, da Varese Ligure


Su www.cicloweb.net sono molte le pagine dedicate alla Liguria, da Levante a Ponente, senza dimenticare l'entroterra:
- passeggiate ed escursioni in Liguria
- le guide alle località da Ventimiglia a Sarzana

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