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Una vista dall'altopiano di Renon (scorri la gallery!)
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Bolzano by night (scorri la gallery!)
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Castel Mareccio
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I vigneti di Caldaro
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I vigneti di Caldaro
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Rastenbachklamm
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Rastenbachklamm
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L'antichissima chiesetta di San Pietro
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Caldaro, autunno tra lago e vigneti
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Caldaro, autunno tra lago e vigneti
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Dolomiti da passo Mendola
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Pascoli estivi con Sciliar sullo sfondo
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Signato, tra i vigneti tinti dall'autunno
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Autunno nel Renon
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Uno specchio d'acqua a Longomoso
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Vigneti salendo al Renon
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Nubi basse sulla val d'Isarco
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Cavalli al pascolo sui pendii del Renon
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Tipica baita in val Sarentino
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Dalla Vecia Ferrovia
Alto Adige

Attorno a Bolzano

Oltradige è una vasta area compresa tra la città di Bolzano ed i confini meridionale della provincia, un tempo era indicata sui depliant turistici come il "Giardino del Sud Tirolo".
Rientrano in questo ambito, nei dintorni di Bolzano, il lago di Caldaro, i luoghi lungo la Strada del Vino, il Parco Naturale del Monte Corno con le famose gole del Bletter e le straordinarie pendici dell'altopiano del Renon. Tra questi verdi pendii dal profilo dolce e sinuoso si nascondono pittoreschi borghi ed imponenti castelli medioevali.
E numerose sono le opportunità per pedalare su morbidi percorsi collinari o impegnative ascese.
La bellezza del territorio acquista ancora più valore grazie a servizi capillari e offerte interessanti per i visitatori: i noleggi, ad esempio, sono una certezza in tutto l’Alto Adige, con quattro ditte che mettono a disposizione svariati punti per l’affitto e oltre settemila biciclette e cinquecento e-bike, per chi preferisce la pedalata assistita. E per un soggiorno il più possibile ecologico, c’è la BikeMobil Card: si tratta di un biglietto combinato, che comprende l’utilizzo di tutti i mezzi del Trasporto Pubblico Integrato Alto Adige e il noleggio per un giorno di una bicicletta, grazie alla partnership con “Bici Alto Adige”. La card è disponibile in versione giornaliera, per tre o sette giorni consecutivi (la bici può essere restituita in uno dei qualsiasi punti di noleggio partecipanti all’iniziativa senza sovrapprezzo – www.mobilcard.info).
Tanti, infine, sono gli appuntamenti estivi legati al mondo delle due ruote: perfetti per chi ama pedalare in compagnia.
Altre idee su  weinstrasse.com.


GIRO DEL LAGO DI CALDARO
Venticinque chilometri sostanzialmente pianeggianti permettono di compiere il percorso attorno al lago di Caldaro.
Si parte e si arriva presso gli stabilimenti Lido.
Si prende in direzione nord verso la trattoria Geier: si spinge la bici per circa duecento metri di sentiero (nr.3) e poi in rapida successione si gira a sinistra, destra ed ancora destra per raggiungere il versante orientale del lago di Caldaro. Qui si gira nuovamente a destra per imboccare la carrozzabile che porta al Klughammer - Campi al Lago, godendo di una bella vista sulla rovina di Castel Chiaro. Si passa per il biotopo di Caldaro e da una zona militare.
Dopo una curva a sinistra (segnale Gmund) si prosegue diritto per una strada agricola verso sud.
Si attraversa la provinciale Ora - Termeno e si continua lungo una strada tra i frutteti che si immette sulla carrozzabile che proviene dall'autostrada. Al seguente incrocio si gira a destra in direzione di Termeno e dopo il sottopassaggio della seconda strada agricola si gira a destra e quindi nuovamente in direzione nord.
Si percorre un tratto della provinciale Ora-Termeno, si piega a destra poi a sinistra e si risale la strada agricola.
Circa cinquanta metri dopo una curva a destra si svolta a sinistra e, dopo il deposito munizioni - zona militare, si torna al biotopo lago di Caldaro.
Qui si sale a sinistra fino alla parte occidentale del lago: poco prima di immettersi sulla provinciale si sale a destra per una stradina immersa nei frutteti e dopo circa settecento metri si gira a sinistra, si attraversa la strada principale e tenendosi leggermente a destra si sale su un tracciato di strada antica.
In seguito si spinge la bici lungo un marciapiedi sopraelevato, si prosegue sino al successivo marciapiede sino alla chiesetta di San Giuseppe al Lago. Qui si gira a destra, poi si prosegue per tornare al punto di partenza. Media difficoltà. Per mountain bike.



PIANA ROTALIANA
I sessanta chilometri di percorso, privi di sensibili variazioni altimetriche, si snodano attraverso i ricchi vigneti della Piana Rotaliana: da queste uve si ricava il celebre Teroldego.
Si parte dal parcheggio situato 1.5 km a sud di Ora, al lato della strada statale, si segue la ciclabile dell'Adige per circa un chilometro in direzione sud. All'altezza di Egna si attraversa il ponte e prima della stazione ferroviaria si gira a sinistra.
Alla seconda strada si volta a destra per passare sul versante opposto della valle. Si piega a sinistra e si prosegue sino ad imboccare la terza strada a sinistra che si percorre fino all'incrocio Salorno - Roverè della Luna.
Si prende la direzione per Roverè della Luna (destra) fino a giungere all'abitato: la strada che lo attraversa è in leggera salita.
Dopo trecento metri si prende a sinistra via Rosmini, in direzione Mezzocorona.
Si scende nuovamente nel fondovalle e dopo circa 1.5 km a sud, direttamente ai piedi della montagna nei pressi di una cava di ghiaia, si gira a sinistra in una strada agricola, percorrendola fino a metà della vallata per poi dirigersi a Mezzocorona.
All'ingresso della cittadina si piega a sinistra (via San Marco) e poi nella seconda strada di nuovo a sinistra (sempre via San Marco) giungendo dopo circa cinquecento metri ad un crocevia con un capitello, lì si gira a destra.
Dopo solo cento metri si gira a sinistra in via Rovereto. Sempre diritto, attraverso incroci e binari, si arriva alla via di Sant'Antonio che conduce in via Teroldego, nei pressi di una distilleria.
Si gira a destra in direzione di Mezzolombardo fino al ponte sul fiume Noce. Si prosegue a sinistra sull'argine sinistro del Noce (biotopo La Rupe) fino al ponte in cemento armato nei pressi di Zambana. Qui si gira a sinistra e per la strada principale si raggiunge il ponte sull'Adige.
Subito dopo si gira a sinistra e si prende la ciclabile dell'Adige che riconduce al punto di partenza.


DA MERANO AL LAGO DI CALDARO
L'itinerario inizia alla stazione ferroviaria di Merano e prosegue fino al Lido, dove atraversa il fiume e continua affianco all'ippodromo di Merano Maia fino a via Palade proseguendo fino ad un chiosco.
Da lì il percorso conduce da via Caserme attraverso via Cadorna per arrivare in via Roma.
Si viaggia paralleli al rio Nova ed ai binari fino a poco prima del sottopassaggio dell'ingresso alla MeBo. Da questo punto l'itinerario continua lungo la strada statale fino al paese di Postal. All'incrocio vicino all'hotel Gunther si gira a destra verso la stazione ferroviaria di Lana-Postal. Arrivati alla stazione, la pista ciclabile prosegue in direzione di Gargazzone.
Da qui la pista scorre sempre tra il tracciato ferroviario ed il corso del fiume Adige. Prima di Firmiano, dove si attraversa l'Adige in direzione di Cornaiano, si può deviare verso Nalles o verso il museo della montagna di Reinhold Messner.
Da Firmiano la pista ciclabile conduce fino a Frangarto ed Appiano. Ultimo sforzo per raggiungere le rive del lago di Caldaro dove si può anche fare un bel bagno!
In totale, circa 45 km ed un dislivello in discesa di cento metri (vari saliscendi, però!).


APPIANO - PREDONICO
Solo quindici chilometri ma un buon dislivello, circa quattrocentosettanta metri, per questa escursione in mtb. Severo il tratto iniziale, con pendenze che arrivano al 10%.
Appena al di sopra dell'albergo Kreuzstein, in località Appiano/Monte, si gira a sinistra nella forestale e la si risale per quattro chilometri, fino ad un bivio.
Si svolta a sinistra e si prende la forestale Buchberg: al termine di questa strada si spinge per qualche centinaio di metri la bici lungo un sentiero nel bosco (n.11).
Ci si congiunge poi con l'altra forestale che diviene asfaltata e conduce a Predonico: da qui la strada principale riporta al punto di partenza.


PASSO MENDOLA
L'altitudine raggiunta non è ragguardevole ma comunque un buon test o un buon allenamento può essere fatto sulle strade che in 25 km portano dal centro di Bolzano al passo della Mendola, uno dei valichi di confine tra Alto Adige e Trentino. Un altro stimolo a pedalare su questo percorso è il panorama dal passo: se il tempo è favorevole, si possono ammirare i monti dell'Alto Adige da un bel terrazzo naturale .
Da Bolzano (262 mslm) si raggiunge agevolmente San Michele (450 mslm, 10 km) e poi, in 14 km con pendenze impegnative fino a picchi del 10%, il passo a quota 1363 mslm. Dal passo, già in territorio trentino, si può salire - in mtb - per quattro chilometri fino alla cima del monte Penegal. Arrivando da Bolzano si attraversa l'Oltradige passando attraverso i castelli di Appiano e la bella cittadina di Caldaro: attorno ai paesi, rigogliosi vigneti!
Il dettaglio della salita, con le altimetrie chilometro per chilometro, si verifica grazie al sito www.salite.ch



SUI PENDII DELLA MENDOLA
Sulle montagne di Caldaro, poco prima dell'inizio del bosco di Castelvecchio (zona sportiva) si prende a destra la forestale nr.523 in direzione dei Masi Ziegel. Dopo circa 2.5 km si gira a destra nella forestale di Sant'Antonio che sale sino alla sommità dell'altura. Si prosegue sulla medesima che riporta, dopo una lunga discesa, al punto di partenza.
Dieci i chilometri di percorso con un dislivello totale di 270 metri.



FAVOGNA
La salita a Favogna prende le mosse dal fondovalle, dai meleti ai piedi di Termeno e Cortaccia ed inizia salendo proprio verso quest’ultimo paese, elegante e caratteristico. Qui le pendenze si impennano: dieci chilometri impegnativi, dapprima tra i vigneti poi tra latifoglie e conifere fino a scollinare a Favogna Alta (1174 mslm).
Superata una verdeggiante radura, in circa un chilometro, si arriva dove termina la provinciale (segnale di strada senza uscita) e dove sorge la chiesetta di San Leonardo, al cospetto del Monte Cucco e della Cima Roccapiana.
Il dislivello – da Cortaccia - è di circa ottocento metri, colmato in modo molto diseguale: la salita, infatti, alterna tratti al 15% a falsopiani. Il momento più impegnativo si ha tra il terzo ed il sesto chilometri.
I dettagli del profilo altimetrico cliccando qui: http://www.salite.ch/002625.asp?Mappa=
Per conoscere Favogna, visita questa pagina di www.cicloweb.net (clic)



PASSO PENNES
Ad oltre 2200 metri di quota si apre nelle creste d'alta quota un valico: è passo Pennes, confine tra la val Sarentino ed il bacino della val d'Isarco. L'ascesa, partendo da Bolzano, è lunga e diluita tra lunghissimi tratti pianeggianti e sprazzi in salita fino al crescendo finale. In uscita da Bolzano, l'attenzione è tutta per Castel Roncolo: attenzione, però, le frequenti e lunghe gallerie rendono davvero poco consigliabile una partenza dal capoluogo altoatesino, meglio dunque iniziare a pedalare nel verde, tra prati e malghe della val Sarentino.
Ci si riscalda - volendo - per oltre quindici chilometri partendo da Sarentino: fino a Rio Bianco, dove ha inizio la vera salita, infatti, si fa poca fatica.
Da Rio Bianco, invece, le cose cambiano: qui, a 1355 mslm, la strada vira verso est e prende a salire. Inizialmente la salita è morbida: fino al km 6 non si supera una media del 4% ma dal km 6 al km 14 l'ascesa è severa e propone una pendenza costantemente in crescita. Dall'8% al 9% (dato km su km) fino al penultimo chilometro ad oltre il 10% di media. Il finale si alleggerisce leggermente ma solo a 2211 mslm, al cartello del passo, ci si può davvero rilassare.
Per godere di nuovi panorami si può scendere in picchiata verso la bella Vipiteno e rientrare a Bolzano lungo la ciclabile della val d'Isarco (più di 50 km) oppure in treno.
E' un itinerario che porta a conoscere un Sud Tirolo diverso, senza profili dolomitici e grandi flussi turistici, ma piuttosto aspro, selvaggio e, specie in quota, dominato da vette tondeggianti, rocce e grandi spazi, più tipici del Tirolo austriaco.
Sul sito www.salite.ch l'altimetria dell'ascesa al passo partendo da Vipiteno. Il profilo altimetrico del versante di Bolzano - val Sarentino è dettagliato su questa pagina.
Una traccia del percorso tratta da www.openstreetmap.org cliccando questo link (apre pagina in pop-up).


AL MONTE CORNO
Punto di partenza è Trodena, verso la val di Fiemme: si prende il sentiero Pichala in direzione Runggan e per l'omonima forestale si arriva al rio Trodena. Qui si gira a destra e si scende sino al bivio da dove si prende la strada che sale a sinistra verso Siebenstirn. Si prosegue sino a Gampen per giungere ad un incrocio dove si gira a sinistra in direzione di Goldbrunnen (Fontana d'Oro) e della malga Krabes.
Raggiuntala, si prosegue per la strada nr 9 in direzione Masi Pausa Bedolli. Poco prima di arrivare ai masi si abbandona la traccia nr.9 (diventa un sentiero) e si prosegue per la strada che passa tra i masi fino al passo Cisa.
Si sale quindi fino al rifugio Monte Corno (1710 mslm): ad un bivio tenersi sulla destra e proseguire verso il lago Nero (1717 mslm). Tenersi ancora sulla destra e per un sentiero nel bosco si fa ritorno al rifugio Monte Corno. Circa cinquecento metri prima del rifugio si piega a sinistra, si scende al passo Cisa e poi a Trodena per il sentiero E5.
In totale i chilometri sono trenta, con un dislivello di seicento metri.
Salita impegnativa per mountain bike.



LA SALITA ALL'ALTOPIANO DEL RENON
Una serie di tornanti attraverso i vigneti del Santa Maddalena prende quota rapidamente dalle porte della città di Bolzano.
Obiettivo è raggiungere i pittoreschi paesi dell'Altopiano del Renon: vi si arriva con un'impegnativa salita che regala grandi soddisfazione panoramiche, in particolare durante l'autunno.
Dapprima si ammirano la val d'Isarco, i suoi borghi ed i suoi castelli, successivamente lo sguardo inizia ad abbracciare le Dolomiti ladine: Catinaccio, Vaiolet e poi Sassolungo e Sassopiatto si stagliano nell'orizzonte regalando scenari indimenticabili.
Su strada, superata Collalbo, si può raggiungere la frazione di Pemmern. In mtb, invece, si può pensare di salire anche oltre, fino alla vetta del Corno del Renon dalla quale ampliare ulteriormente i propri orizzonti e, magari, studiare una discesa via Villandro e Chiusa.
Cliccando questo link un'interessante idea per una giornata treno + mtb!
All'altopiano del Renon, altimetria da www.salite.ch
Una traccia del percorso da Bolzano a Pemmern, via Collalbo, tratta da www.openstreetmap.org cliccando questo link (apre pagina in pop-up).


Un'altimetria: Passo San Lugano, da Ora


GLI ITINERARI A BASSO MEDIO ED ALTO IMPATTO
A CURA DEL CONSORZIO TURISTICO BOLZANO VIGNETI E DOLOMITI


A basso impatto
Per chi utilizza la bicicletta come mezzo per andare alla scoperta del territorio, in tutta tranquillità e magari con bambini al seguito, la Strada del Vino dell’Alto Adige è la destinazione ideale: piste ciclabili facili e pianeggianti, per pedalare tra magnifici frutteti e vigneti, o su strade poco trafficate. Inoltre nella pianura della Bassa Atesina la stagione ciclistica è davvero lunga – da marzo fino all’autunno inoltrato – e gli itinerari toccano paesini incantevoli, come Cortina, Magré, Egna, Ora e Termeno. Molto interessante è anche il servizio “Vino e bici”, con tre percorsi diversi per chi vuole approfondire la propria conoscenza delle produzioni enologiche locali: “Sulle tracce del Lagrein e del Santa Maddalena”, “Sulle tracce del Pinot bianco e della Schiava” e “Sulle tracce del Pinot nero e del Gewürztraminer” permettono di visitare le più belle cantine della zona, autentici gioielli di architettura contemporanea o dimore tradizionali dal fascino antico.
Senza dimenticare naturalmente i tanti punti d’interesse sparsi lungo gli itinerari: dai suggestivi Castel d’Appiano e Castel Roncolo, fino ai musei, tra i quali spicca il Messner Mountain Museum Firmian. Degustazioni a parte, i cicloamatori qui sono coccolati in tutti i sensi: acqua, custodia della bici e, con un piccolo contributo-spese, la possibilità di farsi consegnare direttamente in hotel gli eventuali acquisti fatti nelle cantine. Molto piacevoli sono infine i percorsi intorno ai laghi di Caldaro e di Monticolo, perfetti per divertenti scampagnate su due ruote in mezzo alla natura.
Ma anche la città di Bolzano sembra fatta su misura per chi ama le due ruote: oltre ai tanti percorsi cittadini e alle vie che seguono l’Adige, dalla città partono itinerari extra-urbani davvero belli, come la strada che porta a Merano, poco meno di 30 km, o la più impegnativa Bolzano-Bressanone, 46 km per un dislivello di 320 metri.

A medio impatto
La Val Sarentino, incontaminata e selvaggia, è capace di regalare ai suoi visitatori panorami di montagna unici: a cavallo di una bicicletta poi si possono raggiungere malghe, baite e rifugi di grande fascino. La difficoltà dei percorsi varia, con tour facili ma anche dislivelli impegnativi (si raggiungono i 1.500 metri di altitudine). Una curiosità: il direttore dell'associazione turistica locale, Walter Perkmann, guida le escursioni in mountain bike di persona ed è in grado di dare consigli utili per migliorare le capacità tecniche.
Spostandosi invece più a sud, altro percorso da non perdere è la salita lungo il vecchio tracciato ferroviario per la Val di Fiemme: la linea da Ora a Predazzo – costruita durante la Prima Guerra Mondiale dai prigionieri di guerra russi e dismessa negli anni Sessanta – ha trovato nuova vita diventando un tracciato amatissimo dai ciclisti, con pendenze che non vanno oltre il 5-6% (i treni non potevano superare infatti queste pendenze) e gli immancabili paesaggi mozzafiato, che qui spaziano dalle Dolomiti fino alla Bassa Atesina.
Ma anche la città di Bolzano sembra fatta su misura per chi ama le due ruote: oltre ai tanti percorsi cittadini e alle vie che seguono l’Adige, dalla città partono itinerari extra-urbani davvero belli, come la strada che porta a Merano, poco meno di 30 km, o la più impegnativa Bolzano-Bressanone, 46 km per un dislivello di 320 metri.

Ad alto impatto
Una delle zone preferite dagli sportivi più allenati è quella intorno al massiccio della Mendola, dove i colli scavati anticamente dai ghiacciai creano dislivelli piuttosto impegnativi e percorsi molto eterogenei (tra l’altro l’Associazione Turistica di Caldaro noleggia gratuitamente dispositivi GPS con gli itinerari consigliati, di media o elevata difficoltà).
Sebbene le piste intorno al vicino lago di Monticolo siano facili e adatte a tutta la famiglia, questa è una zona dove anche i più accaniti freerider troveranno pane per i loro denti, grazie a quattro impianti di risalita che portano in quota chi vuole cimentarsi in emozionanti discese. Per i freerider, infine, un’altra discesa di culto è quella che dal Colle arriva fino a Bolzano.
Spostandosi invece un pochino più a sud, sull’altra sponda dell’Adige, il Corno di Trodena è un’altra ottima zona per chi si vuole allenare, con 900 km di percorsi; inoltre i collegamenti con le regioni del Catinaccio, del Latemar, della Val di Fiemme (Trentino) e con l’area per mountain bike ”Dolomiti Lagorai Bike”, lo rendono un vero e proprio paradiso per ciclisti estremi, ma non solo: il bikepark, la scuola di MTB e la presenza di una decina di guide esperte fanno sì che tutti, anche i principianti, possano trovare l’itinerario perfetto.

Consorzio Turistico Bolzano Vigneti e Dolomiti
Via Pillhof 1
I-39057 Frangarto (Bolzano)
Tel. 0471 633 488 - Fax 0471 633 367
info@bolzanodintorni.info
www.bolzanodtinorni.info



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