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Passo Gavia a giugno (scorri la gallery!)
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Altissima val Camonica: attorno a passo Gavia
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Ponte di Legno
Lombardia

Val Camonica

La val Camonica è celebre per le iscrizioni rupestri che, sparse in tutta la valle, sono anche all'origine del simbolo della Regione Lombardia.
Le iscrizioni sono tra i beni iscritti nel registro Unesco del "Patrimonio Mondiale dell'Umanità".
Pillole di storia di questa vallata.
I Camuni furono sottomessi nel 16 a.C. dai Romani guidati dal Proconsole Publio Silio che risalì la valle lungo la via Valeriana e pose il centro della valle a Cividate.
Nel 774 Carlo Magno affidò la valle ai monaci di Tours che lasciarono il segno costruendo numerose chiese dedicate a San Martino.
Nelle sue discese Federico Barbarossa passava dal Tonale, trovando appoggio nell'agguerrita nobiltà ghibellina camuna della quale, nel XV secolo, Venezia fece distruggere molti castelli.
Nel 1809 i soldati napoleonici fermarono in alta valle le truppe tirolesi ribelli di Andreas Hofer.
Ultimo grande avvenimento in ordine cronologico sono le sanguinose battaglie combattute nelle trincee dell'Adamello durante il primo conflitto mondiale: durante alcuni degli inverni più freddi che la storia recente ricordi, infatti, gli eserciti italiano ed austriaco si combatterono senza sosta per quattro anni, dal 1915 al 1918.
In memoria di questi eventi, tragici e gloriosi, a Temù è stato istituito il Museo della Guerra Bianca tra le cui mura sono conservati slitte, armature, attrezzi, cannoni e ricostruzioni di baracche dell'epoca. Non solo: a Incudine una comoda passeggiata porta a visitare le trincee di Davenino, terza linea e parte dello sbarramento del Mortirolo. Edolo ospita il Museo del Battaglione Edolo, uno dei più antichi del corpo degli Alpini.
Nel centro di Ponte di Legno, poi, si può percorrere l'itinerario "Guerra e Bombardamento" che ricorda i tragici eventi del 27 settembre 1917 quando il paese venne bersagliato dai Asburgici. Molto più in quota, a passo Paradiso, si trova una galleria scavata nel granito che fungeva da ricovero per i soldati assediati dal gelo e dall'artiglieria nemica. Risistemata, è oggi un allestimento multimediale con esposizione di reperti e notizie sintetiche sugli eventi bellici del fronte camuno. Al passo del Tonale, poi, si trova il Sacrario Militare del 1922, ampliato nel 1933 con l'ossario. Qui si trovava l'antico confine tra Regno d'Italia ed Austria-Ungheria, un confine cancellato proprio dalla Grande Guerra e dal sacrificio dei soldati le cui spoglie sono accolte in questi monumenti.
Tra Aprica e Mortirolo, ed in generale in tutta la montagna bresciana, infuriarono gli scontri tra i partigiani della Resistenza ed i soldati nazifascisti che difendevano la Repubblica di Salò e più in generale l'idea di un'Italia fascista. Numerose lapidi a ricordo dei caduti, in particolare tra le Fiamme Verdi, si trovano in alta valle.

La bassa valle è ricca di centri termali, in particolare ad Angolo Terme e Darfo Boario (quest'ultima frequentata da Alessandro Manzoni), e di testimonianze storiche. Accanto ad alcune chiesette ed incisioni rupestri spicca il ponte sul Monticolo, forse antecedente all'anno Mille, che fu teatro ed oggetto di numerose contese. Certamente rimangono anche tracce del passato romano, come la Torre di Cividate Camuno (che come detto era il centro principale della valle in epoca romana), e numerosi edifici sacri di ogni epoca, sparsi tra i vari borghi.

Da segnalare il castello che domina Breno e la bassa valle: tra le mura si nascondono opere di epoche comprese tra il XII ed il XVI secolo. Ruderi di un castello si ammirano anche a Cimbergo mentre è citato tra i "borghi più belli d'Italia" Bienno sulla strada per il passo Croce Domini.

Tra gli edifici cristiani spicca il Santuario della Via Crucis di Cerveno, collegato alla parrocchiale di San Martino da Tours, munito di 198 statue risalenti al XVIII secolo.

Per quanto riguarda le celebri iscrizioni rupestri la loro concentrazione è massima nella zona di Capo di Ponte. Sulla sponda sinistra dell'Oglio, si trova Naquane, sede del Parco Nazionale delle Incisioni Rupestri: le più antiche risalgono a diecimila anni fa.

L'alta valle è poi caratterizzata da scenari naturali eccezionali: da Edolo a Ponte di Legno, al Tonale ci si eleva verso le cime dell'Adamello, dell'Ortles, del Cevedale. Un vero paradiso per gli amanti del trekking, della mtb e della bicicletta da corsa.
Ma l'alta valle non è solo natura. Si possono cercare preziose testimonianze architettoniche, a partire dagli edifici sacri. A Edolo, ad esempio, la chiesa di San Giovanni custodisce affreschi cinquecenteschi ed è al XVI secolo che risalgono le forme attuali dell'edificio. 
Più a monte, sulla salita del Mortirolo, si trova la chiesa di San Giacomo: costruita a metà Ottocento grazie ai finanziamenti di Giacomo Melotti, di Monno, ha avuto una storia travagliata. Durante le due Guerre, infatti, fu utilizzata come magazzino, deposito e - quando si combattè la Resistenza - fu luogo di accoglienza delle salme dei partigiani.
Ad Incudine si trova un edificio di culto del Seicento, rimaneggiato ed ampliato nell'Ottocento. Al Settecento, invece, risale la ricostruzione della chiesa di San Martino, a Vezza d'Oglio, fondata nel Medioevo.
A San Gregorio Magno è dedicata la chiesa di Cané, che accoglie un altare di metà Settecento ed affreschi ottocenteschi, oltre ad essere affiancata da una casa parrocchiale del XVIII secolo. La vicina Temù ospita una chiesa di fine Seicento, derivante dalla ricostruzione di un'antica cappella per viandanti. La chiesa fu ampliata ed impreziosita da un portale in marmo bianco di Vezza d'Oglio. All'interno spicca la ricca cornice dell'altare principale (XVII secolo).
A Ponte di Legno, invece, la chiesa della Santissima Trinità risale al 1685 (nella vicina parrocchiale si trova il Museo di Arte Sacra) mentre all'anno Mille si fa risalire la rustica chiesa di Sant'Apollonio, uno dei più antichi luoghi di culto della val Camonica. Gli affreschi sono datati 1300 circa.

Non solo cristianità, ma anche edifici nobiliari: a Edolo si trova Casa Zuelli, con elementi gotici e rinascimentali. Particolare interesse desta il volto con quattro occhi scolpito nel capitello di una finestra. Palazzo Federici domina il centro di Vezza d'Oglio: è visitabile ciò che rimane dell'antica torre, sede oggi del Museo Civico Garibaldino IV luglio 1866, dedicato alla Terza Guerra di Indipendenza ed al tentativo locale di respingere gli Austroungarici.
Al passo del Tonale, tra gli edifici moderni e quelli risalenti al Dopoguerra, si trova anche l'Ospizio San Bartolomeo: la fondazione risale al 1127 e parimenti antica è la cappella intitolata a San Bartolomeo e San Lorenzo, voluta dal possidente di Vermiglio Domenico de' Marzi.

Vione, in alta valle, è invece sede del Museo Etnografico "'l Zuf": conserva ed espone attrezzi per la vita contadina, pastorale e montanara che s'è mantenuta, soprattutto nei centri più lontani dal fondovalle, addirittura sino alla metà del ventesimo secolo. L'esposizione si articola in dieci sale tematiche. "'l zuf" in dialetto locale significa "il giogo". A Cané si può invece visitare una segheria veneziana, rimessa in attività in particolari occasioni. Appena al di là del Tonale, poi, a Vermiglio, si trovano un Antico Mulino (visitabile) ed un caseificio turnario: la turnazione qui regolava la redistribuzione ai contadini della produzione casearia.

Scopri la val Camonica in bicicletta e mountain bikewww.cicloweb.net/bicicletta/b-lombardia/newedolo.htm
E su questa pagina passeggiate ed escursioni in val Camonica: www.cicloweb.net/trekking/t-lombardia/trekkingcamuni.htm
Ed inoltre ciaspolate in Lombardia, da www.ciaspole.net

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