Rocca Pietore, ai piedi della vetta delle Dolomiti
Il territorio di Rocca Pietore, ai piedi della Marmolada, è situato all’estremità dell’Alto Agordino, al confine con il Trentino, ad un’altitudine compresa tra i 974 metri sul livello del mare ed i 3270 mslm, quota raggiunta dalla Regina delle Dolomiti.
CENNI STORICI
La datazione riguardo ai primi insediamenti nella zona è di difficile individuazione.
La popolazione originaria (secondo gli studiosi) giunse dalle valli dell'Isarco e dell'Adige al pari delle genti che popolarono Badia, Gardena, Fassa e Livinallongo. Le ultime ricerche ipotizzano che il territorio di Rocca Pietore fosse un'arimannia Longobarda già alcuni secoli prima dell'anno mille. Le arimannie erano insediamenti di tipo militare posti a difesa di un dato territorio facenti capo ad una fortificazione che in questo caso era la Rocca di Pietore.
Il territorio controllato da detta rocca era all'epoca molto più ampio degli attuali confini comunali, comprendendo anche l'alta val di Fassa e il Livinallongo. Dall'anno Mille e fino al '400 circa, Rocca Pietore fece poi parte della Contea del Tirolo e della Diocesi di Bressanone. In seguito a vicende politiche, il territorio passò successivamente sotto la dipendenza della città di Belluno nel 1395, riuscendo però a mantenere le antiche usanze e tradizioni, nonché una forte autonomia, che venne messa per iscritto nel 1417 con gli statuti della Magnifica Comunità della Rocca, i quali, permisero a Rocca Pietore di divenire una repubblica autonoma. Una testimonianza dei quattrocento anni di vita della Magnifica Comunità di Rocca sono i ruderi del Palazzo di Giustizia "El Banch de la Reson" ubicato nella frazione di Saviner di Laste. Questa situazione perdurò fino al 1806 quando la venuta di Napoleone Bonaparte fece sì che finisse quella che fu la pagina più gloriosa della singolare storia. Da quella data in poi, infatti, le vicende storiche di Rocca Pietore furono legate a quelle dell'Italia, con l'importante parentesi del dominio asburgico su tutto il Veneto, che per circa cinquant'anni e fino al 1866, fece ritornare Rocca Pietore con quelli che furono i suoi antichi padroni.
La popolazione attuale (1466 abitanti) mantiene ancora vivi molti caratteri tipici delle genti ladine, fra i quali bisogna segnalare la parlata che è di tipo ladino-atesino e che si presenta ancora schietta soprattutto nelle frazioni di Laste e di Sottoguda.
Lo sviluppo turistico ha inizio nella seconda metà degli anni '60, con la creazione degli impianti di risalita per la Marmolada.
SOTTOGUDA
Si tratta di una piccola frazione del comune di Rocca Pietore, incastonata tra le rocce ai piedi della Marmolada. E’ infatti l’ultima località che si incontra, prima di raggiungere Malga Ciapela, punto di accesso alla Regina delle Dolomiti. Nell’autunno del 2016, questo piccolo gioiello ha avuto il giusto onore, ricevendo il titolo di Uno dei Borghi più Belli d’Italia. L’architettura dei suoi caratteristici fienili, la piccola chiesetta dedicata a San Rocco e San Fabiano, la pulizia, la cura e lo spiccato senso del bello da parte dei residenti, rendono il paesino un posto magico e speciale. E’ inoltre il punto di accesso per visitare la famosissima gola dei Serrai di Sottoguda.
Vaia, la tempesta del 2018, ha colpito duramente questa zona che, tuttavia, sta lavorando alacremente al ripristino della sua unicità.
GASTRONOMIA
Ricette semplici, ma preziose, fatte di accorgimenti sapienti sono la base della cucina di questa zona.
Una cucina riscoperta oggi dai più prestigiosi ristoranti e che si fonda su prodotti genuini: lo speck, i formaggi di malga, i “casonzièi”, a forma di mezzaluna, di zucca con ricotta e burro fuso ma che si possono preparare anche con altri ripieni: di spinaci, di patate, erbe selvatiche molto saporite “grìsoi o gaméita”. Simili sono le “turtole” (in Val Pettorina) che però hanno un ripieno di crauti o di spinaci e si friggono nell’olio bollente. Uno dei piatti più noti della cucina dell’intera zona assieme ai “casonzièi” sono le “bale” o “balòte” in italiano canerdeli allo speck, agli spinaci, al formaggio accompagnati allo spezzatino, in brodo o con l’insalata. Altre pietanze tipica sono la selvaggina nobile ed erbe selvatiche accompagnata dalla polenta e la “menèstra da orz”, zuppa d’orzo con stinco di maiale affumicato. Molteplici le varietà di dolci come le “fiorostide” oppure i “tortiei da pom” frittele di mele, delle frittelline da accompagnare con il vin brulè che erano tipici delle feste.
Non mancano nella tradizione le grappe aromatizzate al cumino, al pino mugo, al ginepro, ai mirtilli e fragoline di bosco.
MONUMENTI E LUOGHI DA VISITARE
Chiesa Monumentale S.Maria Maddalena, a Rocca Pietore: costruita in stile gotico nel 1442 fu restaurata nel 1872; all'interno vi si trovano numerose opere preziose come la pala d'altare realizzata nel 1518 da Roberto Posch, il tabernacolo del 1600, altri due altari uno dedicato alla Madonna e l'altro dedicato alla Santissima Trinità.
Santa Maria delle Grazie, a Rocca Pietore: santuario Mariano retto dai frati minori e dedicato alla Madonna delle Grazie. E' impreziosito internamente ed esternamente da numerose opere realizzate da Agusto Murer, Toni Benetton. Negli anni è divenuta meta importante nelle valli Dolomitiche.
Museo Storico della Grande Guerra, a Rocca Pietore: fulcro di un interessante itinerario alla scoperta delle gallerie e dei camminamenti del conflitto del ’15-’18 a quota 2950 mslm, il museo più alto d’Europa. E’ stato rinnovato nell’estate del 2015.
Centro Informativo della Grande Guerra (sala multimediale) a Sottoguda presso l'ufficio Turistico
Gola dei Serrai di Sottoguda, considerato “capolavoro della natura”, trattasi di profondo canyon lungo due chilometri e definito una meraviglia delle Alpi Venete.
La Marmolada per la vista sulle Dolomiti e a Punta Rocca la statua della Vergine “Madonna delle Nevi” (opera realizzata dallo scultore Franco Fiabane), consacrata e benedetta “Regina delle Dolomiti” da Papa Paolo Giovanni II° il 26 agosto 1979
MANIFESTAZIONI E APPUNTAMENTI RICORRENTI
In inverno …
* Ogni giovedì per tutta la stagione invernale alle ore 21.30 suggestiva fiaccolata lungo la splendida gola dei Serrai di Sottoguda con partenza da Malga Ciapela ed arrivo a Sottoguda.
* 31 dicembre Fiaccolata con i maestri di sci, partenza dalla località di Tabià Palazza ed arrivo a Sottoguda.
* 5 gennaio Falò della Befana.
* 7 aprile La Sbrisèda: discesa lungo la pista della Marmolada con vestiti e sci d’epoca
In estate…
* Festa degli Alpini a Bosco Verde.
* Ogni giovedì sera tra luglio e agosto dalle 20:30 nel borgo di Sottoguda “Na sera da Zacàn”, prodotti tipici, folklore, musica tradizionale e gastronomia tipica.
* Marcia Barbana – 15 agosto.
TRADIZIONI E CULTURA
* Una notte magica la notte del 5 gennaio si accendono i grandi fuochi augurali di buon raccolto per l’anno che ha inizio e a Laste si brucia “la vegia” cantando tutti attorno al fuoco e in coro “Pagaruoi e pagarele......”
* Un carnevale tutto da scoprire i protagonisti in assoluto del Carnevale di Sottoguda e Laste sono i Matazin e Matacink. Giovani ragazzi dal bell’aspetto, vestiti con colori raggianti e un cappello dai mille fiori. Danzare con loro è auspicio di fertilità e abbondanza.
* Ferro e Legno, come per magia, vengono trasformati in meravigliose aquile reali, gallo cedrone, farfalle e tanto altro... Sono le mani e la genialità degli artigiani di Sottoguda che con grandi capacità riescono a creare personaggi, animali, oggetti davvero unici.
Per testi e fotografie si ringrazia Consorzio Turistico Marmolada Rocca Pietore Dolomiti
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