altopiani e verdi colline a nord di Verona
Poco a nord di Verona, nel cuore dei primi rilievi, la Lessinia si trova stretta tra la valle dell'Adige, le piccole Dolomiti e la provincia di Vicenza.
La sua conformazione è quella tipica di un altopiano, solcato però da valli profonde, digradante verso la pianura.
La ricchezza di questo affascinante territorio sta nel particolare ambiente naturale - che unisce elementi mediterranei (come oliveti e vigneti) a tratti più alpini caratterizzati da faggi e castagni - ma non solo.
In questa zona infatti fissarono la residenza estiva numerosi nobili e mercanti veronesi dei quali oggi rimangono le antiche ville: villa della Torre Cazzola (Fumane), villa Arvedi (Grezzana), villa Carlotta (Illasi). Il patrimonio storico, culturale ed artistico della Lessinia è dunque davvero notevole.
Altri itinerari nel Parco della Lessinia sul sito pedalaparco.it!
DODICI CHILOMETRI IN LESSINIA
Questo percorso si svolge interamente su strade secondarie e sterrati per un totale di dodici chilometri (di cui quattro sterrati) per un dislivello di 400 metri. Si parte dal Museo di Sant'Anna d'Alfaedo (950 mslm) verso il centro del paese fino a raggiungere la strada comunale. Si procede dunque a destra verso Fosse (salitella seguita da discesa).
Giunti al paese si prosegue sulla sinistra della Chiesa verso il Corno d'Aquilio, attraverso le contrade di Martelengo, Adamoli e Tommasi.
Da quest'ultima località (in saliscendi) si prosegue verso Ca' del Corvo e poi a Vallene dove su asfalto si scende a Barozze da cui parte una facile salita che porta di nuovo a Sant'Anna.
Due altimetrie da www.salite.ch:
Passo Fittanze della Sega, da Bellori
Passo Fittanze della Sega, da Sdruzzina (TN)
LE VIE DEI CIMBRI
Quindici chilometri, dislivello totale di 510 metri e difficoltà scarsa per questo itinerario, quasi interamente in fuoristrada. Da Bosco Chiesanuova (nella Lessinia centrale) a 1000 metri di quota si prende una piccola strada che verso nord porta alle contrade di Scioster, Ongher e Coletta (baite del XVIII secolo, usate per la lavorazione del latte). Si continua a pedalare lungo questa stradina attraverso varie contrade e passando per pozzi, stalle e malghe, a conferma della vocazione agricola che da millenni caratterizza l'altopiano.
Giunti a Der si entra nel bosco e si pedala verso contrada Masi per poi tenere a sinistra salendo alla contrada Masselli sulla provinciale. Si prosegue a sinistra ed al bivio a destra per Scandole. Sulla curva a gomito prima della contrada si prende a destra e si sale a sinistra nel bosco per tenere poi la destra verso est sino a contrada Zamberlini e la successiva contrada Tinazzo. Si torna al bivio e si sale su sterrato verso est superando il bivio (1328 mslm, quota massima) verso sud sino all'incrocio per scendere a destra verso Sauro, Scala e Croca. Giunti sulla provinciale si svolta a sinistra per rientrare, in breve, a Bosco Chiesanuova.
Segnaletica: 2 verde.
MALGA LOBIA
Salita breve, ma impegnativa. Seicento metri di dislivello in salita da Giazza a Malga Lobia, da 700 a 1300 metri di quota.
Si parte da Giazza e lungo l'itinerario si ammirano colonnette, capitelli e case con tetti in canna palustre che rievocano i tempi che furono.
Da Giazza si prende la provinciale verso sud fino alla svolta verso sinistra per Faggioni e Gauli dove si prosegue su mulattiera fino ad incrociare un'altra via che sale da Selva.
Questa strada si segue svoltando a sinistra per salire fino alla bella chiesa di Campofontana. Sul retro parte lo sterrato verso contrada Pagani con angoli di valore storico e culturale (tipiche strutture, edicole sacre, antiche stalle). Al crocicchio principale della contrada di prende a nord-ovest la mulattiera che porta ad un gruppo di stalle, dominate da un faggio all'orizzonte. Su un grosso masso sta la "Madonna della Lobbia", un'immagine sacra alta 112 cm.
Si prosegue verso l'alto sino alla Malga Lobia, si risale a sud fino al grande faggio per proseguire in seguito verso il bosco.
Rimanendo sulla via principale si mantiene sempre la sinistra fino a Zocco, Grisi ed alla strada principale.
Si prende a destra per entrare a contrada Pelosi di sopra e poi a quella "di sotto" per poi ripercorrere in discesa l'itinerario dell'andata.
Parziale segnaletica: 6 marrone
TRANSLESSINIA
Itinerario lungo che porta a toccare molte delle località più significative dell'Altopiano della Lessinia: in totale cinquantaquattro chilometri (di cui trenta sterrati) e 1400 metri di dislivello. Da Bosco Chiesanuova (1050 mslm) ci si dirige verso le contrade Scioster, Ongher e Coletta. Si continua a pedalare su sterrato attraverso Biancari, Tander e Der (dopo la borgata c'è un bivio in cui tenere la destra) fino ad incrociare la provinciale che si segue a sinistra verso Masselli.
La provinciale si segue fino ai pressi di Erbezzo dove si segue l'indicazione "Translessinia" e si attacca una salita impegnativa che porta a contrada Bernardi e poi ad un bivio, sotto contrada Sale, in cui seguire la direzione di destra.
Qualche centinaio di metri dopo si tiene ancora la destra su asfalto fino al bivio del Pidocchio. Lì si va a destra fino al punto più alto da cui si domina la Pianura Padana e si ammirano le Alpi trentine.
In questo frangente si toccano malga Lessinia ed il rifugio Podesteria (1700 mslm) ed in seguito si giunge ad un bivio in cui si scende a destra verso Bosco, a sinistra invece si sale a San Giorgio.
Anche qui, dunque, sarebbe possibile accorciare per Bosco. Si prosegue invece a sinistra su sterrato toccando malga Malera e quindi a destra per malga Grola, in discesa sino a malga Parparo di sopra ed alla provinciale.
Si tiene la sinistra per conca dei Parpari e la chiesa: a destra della chiesa si prende lo sterrato per Dosso Alto per poi scendere (a località Frosca) verso le malghe Marian e Falz e le contrade Masenello e Bolfe sino a San Francesco. Qui si prosegue a destra sulla provinciale sino a Valdiporro e Bosco.
Parziale segnaletica: 1 rosso
LESSINIA E VALPOLICELLA
La Valpolicella è famosa per la sua produzione vinicola: i vigneti si estendono su campi e pendii, le cantine punteggiano il territorio, ma solo una volta superata la fascia pedemontana molto urbanizzata.
Da Sant'Ambrogio di Valpolicella si arriva velocemente (in piano per circa sette chilometri) a Fumane da dove incomincia la salita più dura.
Le pendenze sono sostenute ma non proibitive e accompagnano il percorso sino a poco prima di Breonio (km 17.5), dove si arriva in discesa.
Da Breonio si raggiunge in saliscendi Fosse, frazione di Sant'Anna di Alfaedo - comune del Parco Regionale della Lessinia - al km 20.4 e a quota 930 mslm.
A Fosse si possono seguire varie vie: si può raggiungere Sant'Anna di Alfaedo e tornare a Fumane passando per Gorgusello.
Pedalando a ritroso sull'itinerario di salita si fa rientro a Breonio. Lì invece che continuare lungo la strada percorsa in salita si ha la possibilità di girare verso Molina e Gorgusello per percorrere un'altra discesa, in un ambiente più selvaggio rispetto a quello che ha caratterizzato la salita.
Questa discesa è molto varia, prima tortuosa poi più rettilinea, e porta a passare per boschi verdi e a fiancheggiare qualcuna delle grandiose pareti di roccia verticali che si sono ammirate in altri tratti del percorso.
Questa via di discesa misura, da Fosse a Fumane, 18.5 km.
Molina è posta a breve distanza dallo splendido parco delle Cascate: assolutamente da non perdere, ma visitabile solo a piedi.
Punti di appoggio:
Nei paesi: Fumane, Breonio, Fosse,
Sant'Anna di Alfaedo
SU E GIU' PER L'ALTA LESSINIA, SUI LUOGHI DELLA GRANDE GUERRA
Ci sono due salite che portano in alta Lessinia partendo dalla Valle dell'Adige.
La prima parte in territorio veneto ed è la Peri - Fosse: nove chilometri tutto sommato pedalabili, con pendenze abbastanza costanti ed un dislivello di quasi ottocento metri. Sono dieci i tornanti che spezzano i tratti più severi. Attenzione: a metà giugno 2024 la strada sarà chiusa per lavori per qualche giorno e - curiosamente - nonostante il manto stradale sia buono e la sede stradale ampia, è vietata la discesa in bici. E' quindi necessario studiare un itinerario circolare che passi dal passo Fittanze della Sega di Ala o scenda più a sud.
La seconda salita è proprio il durissimo passo delle Fittanze della Sega di Ala. Si parte in territorio trentino, a Sdruzzinà, e si sale facendo un mare di fatica. Fino al quinto chilometro si viaggia al 10% di pendenza media (con un pezzo ancora più duro intorno all'inizio del secondo chilometro) poi la strada si impenna ulteriormente, al 12% fino al 15%, per lasciare - relativamente - fiato solo negli ultimi tre chilometri. In totale si pedala per 13.5 km superando 1200 metri di dislivello.
E in gravel? In gravel suggeriamo un itinerario quasi circolare che preveda la salita da Peri (125 mslm) a Fosse (come detto, 9 km e circa ottocento metri di disivello).
Successivamente si continua a salire, su asfalto, verso le borgate più alte (a Fosse, 925 mslm, si passa accanto alla chiesa, lasciandola sulla destra). Si passa per località Martelengo, Coste e Tommasi (km 12) e la strada diviene infine sterrata (con qualche tratto asfaltato) fino ad valico prativo (km 16, 1450 mslm) dove si svolta decisamente a destra, a piedi del ristoro La Cornetta, proseguendo su uno sterrato più sconnesso.
In lieve ma sconnessa discesa si raggiunge il passo delle Fittanze della Sega di Ala (1375 mslm, km 19).
Qui si può scegliere se:
- scendere subito verso Sdruzzinà (poco meno di 14 km) e ritornare a Peri lungo la ciclabile della valle dell'Adige (15 km di falsopiano)
- proseguire verso il rifugio Castelberto.
Questa prosecuzione inizia su asfalto: in salita sempre pedalabile e mai proibitiva si arriva al bivio per malga Lessinia ed il rifugio Castelberto (km 24, 1575 mslm).
Si torna a pedalare su un bel fondo sterrato: in breve si raggiunge la malga e con altri 3.5 km di fatica (modesta) si raggiunge il rifugio, vera e propria sentinella panoramica posta a 1765 metri di quota (km 28, dislivello complessivo di circa 1800 metri compresi i saliscendi).
In diversi tratti della salita si possono ammirare le cime del gruppo Adamello - Presanella e le Dolomiti di Brenta mentre giunti in vetta il panorama si fa più ampio abbracciando anche ampi settori dei più vicini Pasubio e Carega.
Tutta la zona è segnata dalla Grande Guerra anche se è stata meno esposta del fronte più cruento, comunque poco distante. Si trovano numerose testimonianze tra cui le trincee "quasi naturali" di malga Pidocchio, appena dopo malga Lessinia, e i "busoni", altre trincee poco a valle del passo Fittanze della Sega di Ala, sul versante trentino. Lo stesso rifugio Castelberto è una fedele ricostruzione di una caserma dell'epoca.
Qui, salvo inventarsi nuove affascinanti pedalate nel cuore della Lessinia, si può girare la bici e rientrare passando dal passo Fittanze della Sega e da Sdruzzinà visto il divieto di discesa lungo la SP51 che va da Fosse a Peri.
E' bene sottolineare che sono praticamente infinite le possibilità di pedalare con una gravel in Lessinia: lo stesso itinerario descritto può essere variato salendo al rifugio passando da Erbezzo o proseguendo a sinistra, invece che a destra, al valico prativo del km 16 (in tal caso si raggiungerà una località poco a monte del passo Fittanze della Sega che andrà risalito per un paio di chilometri!).
Su www.cicloweb.net:
- guida alla Lessinia, tra natura e cultura,
- passeggiate in Lessinia,
- i percorsi della Lessinia Legend Run
La cartografia è fornita da Kompass
Carta: K100 - Monti Lessini