da Brunico alle Tre Cime, passando per Dobbiaco, San Candido e Sesto
Innumerevoli passeggiate partendo da San Candido, da Dobbiaco o da Sesto Pusteria, anche sfruttando l'efficiente servizio di mobilità della Provincia di Bolzano (vedi sotto le "escursioni con la corriera", verificare in loco orari e linee eventualmente modificate). Le Dolomiti di Sesto sono la principale attrazione della zona e ci si può addentrare tra le loro pareti oppure decidere di ammirarle a distanza percorrendo i più placidi pendii del versante settentrionale della vallata, magari in direzione di qualche malga.
In questo link, invece, raccontiamo la storia della Marchhüutte, il rifugio ai piedi del Cornetto di Confine, sui monti di Dobbiaco: www.cicloweb.net/news/marchhuette
NEL CUORE DELLE DOLOMITI DI SESTO
Il rifugio Zsygmondi-Comici si raggiunge con una bella camminata - impegnativa quanto gratificante - a partire dal piano Fiscalino. Dai dintorni di Sesto, dunque, ben collegata a San Candido si accede all'ampia valle Fiscalina. In mezz'ora di tracciato pianeggiante si raggiunge il rifugio di Fondovalle dove, prendendo il segnavia 103, ci si inoltra nella val Fiscalina alta.
In circa due ore di cammino si guadagna il rifugio, a 2248 mslm, al cospetto della Croda dei Toni (detta anche Cima Dodici) ed in ottima posizione per un tour circolare passando dai rifugi Pian di Cengia e Locatelli, a circa 2500 mslm.
Quest'ultimo, e l'incombente cima del Sasso di Sesto, si raggiungono anche seguendo il tracciato del sentiero 102 sempre a partire dal rifugio di Fondovalle. E' un percorso abbastanza lungo, ma con frequenti "pause", che prende gradatamente quota in un ambiente davvero grandioso.
L'arrivo tra i laghetti ("laghi dei Piani") nelle cui acque si specchiano le Tre Cime di Lavaredo, il monte Paterno e la Torre di Toblin è semplicemente impagabile.
UN ANELLO UNICO, SOTTO LE TRE CIME DI LAVAREDO
Ma vediamo nel dettaglio come le salite ai rifugi Comici e Locatelli possono essere unite in un unico anello. Si tratta di un'escursione circolare che "rischia" di diventare indimenticabile: le soste saranno inevitabili, per ammirare e contemplare, ma anche per rifiatare. Attenzione, però: il percorso è lungo e bisogna partire presto al mattino per non rischiare di non rientrare prima che faccia buio (soprattutto ad agosto quando le giornate iniziano ad accorciarsi).
Punto di partenza è, come detto, il Piano Fiscalino (1454 mslm, parcheggio a pagamento).
La passeggiata inizia su un'ampia traccia pianeggiante, tra ghiaia e mughi, fino al rifugio di Fondovalle (1533 mslm). Da qui si prende il 102 in direzione della Valle di Sassovecchio e del rifugio Locatelli: è una traccia che si abbandona quasi subito per assecondare, invece, le indicazioni del sentiero 103. Questa direttrice taglia alcuni ghiaioni e si addentra tra le pareti rocciose senza offrire molti momenti di tregua. E' una salita impegnativa ma quantomai appagante quella che prende quota fino al rifugio Comici, posto a 2224 metri di altitudine. Lungo tutta la salita il panorama è dominato dalle Dolomiti di Sesto: spiccano le vette della Croda dei Toni e di Cima Una.
L'anello prosegue ora in direzione del rifugio Pian di Cengia: il sentiero 101 è largo e frequentato e sale fino ai 2519 mslm di passo Fiscalino. Dal valico al rifugio Pian di Cengia il "passo è breve" e si cammina sopra una cengia aerea che dà il nome alla zona ed al rifugio.
Una possibile deviazione è rappresentata dalla croce di vetta della Cima di Mezzo, alta 2677 mslm, ed ancora più panoramica di una traccia di per sé già unica: ad una vista incantevole si unisce l'interesse per le testimonianze della Grande Guerra che qui infuriò esigendo un doloroso tributo di giovani vite da ambo le parti.
Molto panoramica è anche la vicina forcella Pian di Cengia che, pur rimanendo ai piedi della Croda dei Toni, apre la vista verso la conca dei Piani con i caratteristici laghetti e l'inconfondibile sagoma della Torre di Toblin. Scendendo verso il rifugio Locatelli si guadagna una vista sempre più sontuosa sulle Tre Cime di Lavaredo: la soddisfazione è massima una volta raggiunto il rifugio. Alle Tre Cime, nella loro veste più scenografica e celebrata, si affianca il profilo slanciato del monte Paterno.
Da qui, prendendo il sentiero 102, si fa rientro al punto di partenza scendendo lungo la valle di Sassovecchio e si chiude una lunga giornata tra le Dolomiti di Sesto.
Un anello ancora più impegnativo, ma da percorrere in due giorni, può seguire queste tappe: Piano Fiscalino - rifugio di Fondovalle - rifugio Locatelli (sentiero 102) - giro attorno alle Tre Cime - rifugio Auronzo (sentiero 105) - rifugio Lavaredo (sentiero 101,104) - discesa lungo i sentieri 1104 -1107 passando per il lago Lavaredo ed il lago di Cengia - rifugio Pian di Cengia - discesa al rifugio Comici (sentiero 101) - discesa al rifugio di Fondovalle (sentiero 103-102) - piano Fiscalino. Unica nota stonata di questo lungo anello il passaggio dal rifugio Auronzo, letteralmente preso d'assalto da veicoli e torpedoni durante la stagione estiva. Si tratta però di un piccolo prezzo da pagare per godere di una due giorni davvero affascinante. Alcuni passaggi di questo percorso nello stralcio di mappa Kompass.
ALPE NEMES
Facile ed accessibile anche l'Alpe Nemes, un bell'alpeggio affacciato sulle Dolomiti di Sesto. La salita da Moos/Moso è più lunga ed impegnativa (segnavia 13) ma anche leggermente più progressiva della comunque facile pista forestale che, prendendo le mosse dal passo Monte Croce di Comelico, porta dai 1636 mslm del valico fino ai 1900 mslm circa della malga (segnavia 131).
Per estendere la passeggiata si può effettuare una sorta di "circuito delle malghe" passando anche dalla vicina malga Colrotondo.
Verso sud, spicca la sagoma delle Dolomiti di Sesto; a nord, invece, il profilo piramidale del Col Quaternà, postazione molto ambìta durante la Grande Guerra quando queste creste segnavano il confine tra due stati e due mondi in conflitto tra loro.
LAGO DI BRAIES
Il lago di Braies è uno specchio d'acqua limpida incastonato nella testata di una piccola valle dolomitica. La passeggiata attorno alle rive del lago è facile ed adatta a tutti. In poche decine di minuti ci si regalano scorci sul lago e sulle montagne che lo cingono: chi vuole può porsi l'obiettivo di salire verso quote più elevate, sconfinando sul versante ampezzano.
Il lago di Braies compare nella leggenda dei Fanes: pare che proprio qui sotto la mitica popolazione si sia rintanata per sfuggire ai nemici venuti dalla pianura. Il ciclo epico dei Fanes - molto diffuso nell'area ladina - narra di principi ed aquile, marmotte e traditori: un patrimonio recuperato a fine Ottocento ed oggi orgogliosamente diffuso nei centri di cultura ladina.
Purtroppo negli ultimi anni il lago è stato letteralmente preso d'assalto ed è pressoché impossibile accedervi in un'atmosfera quieta e rilassante come meriterebbe. Meglio privilegiare i giorni feriali fuori stagione. Importante anche verificare l'accessibilità: sono allo studio nuove forme di mobilità nonostante siano stati appena realizzati vasti (ed impattanti) parcheggi a due passi dal lago.
La soluzione ideale, per gli escursionisti allenati, è probabilmente arrivare al lago da sud, scendendo da affascinanti sentieri dolomitici, magari dal rifugio Biella, ai piedi della Croda del Becco.
PRATO PIAZZA
Una valle parallela a quella che porta al lago di Braies culmina invece con lo splendido alpeggio di Prato Piazza.
A circa duemila metri di quota si può passeggiare per morbidi pascoli alpini, affacciandosi su spettacolari montagne tra cui la Croda Rossa che domina ogni sguardo.
Si arriva a Prato Piazza in auto (nelle ore in cui è consentito e pagando il ticket a Ponticello, nel fondovalle), in autobus o in bici: la salita dal fondovalle della val Pusteria a Prato Piazza, passando per le frazioni di Braies e Ponticello è descritta sulla pagina dedicata alle pedalate in val Pusteria (www.cicloweb.net/bicicletta/b-altoadige/newpusteria.htm). Si può salire anche a piedi, grazie ad un sentiero che si tiene quasi sempre distante dall'asfalto: il dislivello è di quasi seicento metri da Ponticello (Bruckele).
Dalla parte opposta al rifugio Prato Piazza si trova il rifugio Vallandro, affiancato dai ruderi di un forte risalente alla Grande Guerra: la postazione era infatti uno straordinario punto di osservazione sulle postazioni nemiche e non fu risparmiata dalla folle crudeltà della Prima Guerra Mondiale. Da questo rifugio, la vista sulle vicine Dolomiti venete è ancora più grandiosa.
La passeggiata sull'altopiano, da un rifugio all'altro, è priva di difficoltà altimetriche. Si può camminare sulla sterrata - percorsa anche dai pochi veicoli autorizzati e dalle bici - oppure prendere il sentiero che, in facile saliscendi, si muove tra radi boschi e ampie radure.
Impegnativo, ma nemmeno troppo, è conquistare la vetta del monte Specie (o Strudelkopf, 2317 m) da cui si gode di una delle viste più privilegiate sulle Tre Cime di Lavaredo oltre ad offrire un affaccio dolomitico di ampiezza quasi incredibile. Il dislivello da colmare è di circa trecento metri: si sale lungo il sentiero 34, che parte proprio dietro il rifugio Vallandro, oppure prendendo un sentiero che parte poco prima del rifugio, arrivando da Prato Piazza.
Il rifugio Vallandro è raggiungibile anche dai dintorni di passo Cimbanche, in Veneto: si sale lungo una pista forestale, ampia e priva di difficoltà significative, per circa novanta minuti.
MALGA STOLLA
Facilissimo, da Prato Piazza, è raggiungere malga Stolla seguendo il sentiero 3. La malga offre un piacevole ristoro dopo una camminata non impegnativa: il clou della passeggiata (massimo 20 - 30 minuti per direzione) è il sontuoso panorama che si apre verso il gruppo del Cristallo a sud. Attraversare i pendii erbosi di Prato Piazza, poi, consente anche di ammirare i Cadini stagliarsi all'orizzonte verso est e dominare la sagoma del rifugio Vallandro e dell'ex forte che si trova davanti alla struttura. Prato Piazza, come detto, era un punto di osservazione molto importante durante la Grande Guerra ed infatti il suo versante orientale fu notevolmente fortificato e, a parte l'ex forte, sono numerose le tracce tuttora presenti.
Da malga Stolla, chiusa tra due ripidi versante boscosi e dominata dalla scenografica Croda Rossa, si può proseguire senza grandi fatiche, fatta salva la lunghezza della passeggiata nelle due direzioni, verso malga Cavallo (Rossalm) passando ai piedi della Croda Rossa piccola, della Remeda Rossa e della Torre Rossa. Il segnavia da seguire è sempre il 3.
MALGA ROSSALM
Da Braies di Fuori, e precisamente dalla frazione Ponticello, parte il sentiero 4 che conduce fino alla scenografica malga Cavallo, Rossalm, ai piedi della Remeda Rossa e della Torre Rossa. Come indicano i nomi, queste vette dolomitiche sono caratterizzate da rocce rosse - al pari della vicina Croda Rossa piccola (sede di una rovinosa frana pochi anni fa) - che donano un aspetto del tutto particolare a questo angolo di Dolomiti.
La salita non lascia tregua ma svolgendosi su pendenze costanti consente ad ognuno di trovare il proprio ritmo. Il percorso fino alla malga si svolge su un'ampia pista "gippabile".
E' possibile proseguire oltre. Un valico prativo apre la vista sulla Croda del Becco: da qui si può proseguire verso il rifugio Biella, sul versante cortinese della Croda Rossa e della Croda del Becco, o fermarsi alla forcella Sora l'Forno o alla forcella Cocodain, incredibilmente panoramiche.
La passeggiata verso le forcelle si svolge in un ambiente davvero suggestivo e pressochè unico, difficile da descrivere a parole. Qua e là fanno capolino numerose marmotte.
E' anche possibile scendere fino al lago di Braies e rientrare a Ponticello con i mezzi pubblici (verificare gli orari delle linee 439, 442 e 443 che prevedono il cambio in località Segheria). La discesa a Braies prevede un passaggio nel bosco ed un finale con diversi minuti di cammino sul ghiaione smosso da un'altra frana recente.
Da Ponticello a malga Cavallo (Rossalm) si cammina per 1h30' - 2h, un'ulteriore ora è richiesta per le due forcelle mentre la discesa a Braies, evitando la salita alle forcelle, richiede un paio d'ore da malga Cavallo (Rossalm).
Un'ultima estensione può condurre alla Gamssattel, o sella dei Camosci, anch'essa molto panoramica.
Anche qualora si decida di arrivare alla sola malga Cavallo è consigliabile raggiungere il citato valico prativo, davvero vicino, per godere di una bella vista non solo sulla Croda del Becco ma anche, in particolare dopo le ore centrali del giorno, verso est abbracciando con lo sguardo le Dolomiti di Sesto ed il profilo delle Tre Cime di Lavaredo.
La pista è praticabile in bicicletta ma praticamente nessuno sarà in grado di fare i quattro chilometri tra Ponticello e malga Cavallo rimanendo in sella!
Alla Rossalm si arriva anche da Prato Piazza percorrendo il sentiero 3.
Clicca per aprire due stralci di mappa Kompass: il primo, la salita fino a malga Cavallo e, evidenziata in giallo, forcella Cocodain, panoramica sui laghi di Fosses. Il secondo stralcio, invece, riguarda la discesa verso il lago di Braies.
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