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In salita verso la Capanna Margherita, 4556 mslm (scorri la gallery!)
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Cascate dell'Acqua Bianca
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Caldaie del Sesia
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A due passi dal rifugio Pastore
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Alpe Bors e rifugio Crespi Calderini, sullo sfondo il Monte Rosa
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Alpe Bors e rifugio Crespi Calderini, sullo sfondo il Monte Rosa
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Alpe Bors e rifugio Crespi Calderini, sullo sfondo il Monte Rosa
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Alpe Bors e rifugio Crespi Calderini
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Alpe Bors e rifugio Crespi Calderini
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Stambecchi attorno al passo dei Salati
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Stambecchi attorno al passo dei Salati
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Lyskamm ed il ghiacciaio del Rosa
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Monviso, al tramonto, dal rifugio Mantova
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La sagoma del Gran Paradiso al tramonto
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Notturna verso il rifugio Gnifetti
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Lyskamm ed il ghiacciaio del Rosa
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Alba sul Monte Bianco
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Monte Bianco
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Lyskamm orientale
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Panorama dalla Capanna Margherita verso nord
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Panorama dalla Capanna Margherita: Cervino e Lyskamm orientale
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Dalla Capanna Margherita, il Lyskamm
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Il Cervino
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Vista autunnale sul monte Rosa dal rifugio Pastore
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Autunno al rifugio Pastore
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Cascate dell'Acqua Bianca in autunno
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Valle Vogna in autunno
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Valle Vogna, valle walser
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Autunno all'Alpe Larecchio
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Sant'Antonio in Valle Vogna
Piemonte

Passeggiate in Val Sesia

Con il termine Val Sesia s'intendono sia la vallata principale (detta "Val Grande", percorsa dal torrente Sesia che sgorga a monte di Alagna, dalle pendici del Monte Rosa) sia le numerosi valli laterali che prendono il nome dai torrenti che le solcano: sul lato sinistro orografico, la Val Mastallone e la Val Sermenza; sul lato destro, la Val Sorba, la Valle Artogna, la Val Vogna e la Val d'Otro. Intorno a Borgosesia, sempre sulla destra, si estende la Valsessera, una vallata laterale della Valsesia che a livello amministrativo fa quasi completamente parte della Provincia di Biella.
Si tratta quindi di un territorio estremamente vasto, dai 4554 metri della vetta del Monte Rosa ai territori dell'alta pianura vercellese, le cui potenzialità escursionistiche si possono difficilmente riassumere in una pagina web.
Proponiamo quindi le sole passeggiate sperimentate "sul campo" rimandando al sito web dell'ufficio turistico per approfondimenti ed altre curiosità: www.alagna.it

 

ALPE PILE
Per raggiungere il rifugio Pastore vi sono due alternative. Poichè da Wold la strada è chiusa al traffico privato, le due varianti si diramano a partire dalla chiesetta di Sant'Antonio.
Da Wold si cammina per qualche decina di metri sulla strada diretta al piazzale dell'Acqua Calda, poi si passa su un sentiero che si snoda tra le querce, salendo senza troppa fatica. In mezz'ora si arriva alla cappella di Sant'Antonio. Qui si può scegliere se:
- seguire la mulattiera che si snoda dapprima su un breve tratto pianeggiante poi, poco prima di raggiungere l'alpe In d'Stigu (Stiga), diventa una scalinata di trecentocinquanta gradini, al termine della quale si apre l'ampia distesa dei prati dell'alpe Pile (1575 mslm), con la spettacolare vista sulla parete valsesiana del Monte Rosa (30' da Sant'Antonio)
- proseguire sulla strada che in mezz'ora porta al piazzale dell'Acqua Calda da cui - camminando per circa un quarto d'ora sul sentiero - si arriva al rifugio Pastore all'Alpe Pile (45' da Sant'Antonio).
(Al piazzale dell'Acqua Calda si può arrivare anche sfruttando il servizio navetta, quando operativo).
Un'estensione davvero meritevole è quella che porta al rifugio Calderini presso l'Alpe Bors (1829 mslm). Seguendo le precise indicazioni, si prosegue oltre il rifugio Pastore (segnavia 6). Sperata l'alpe Casera Lunga, s'incontra la deviazione per l'alpe Bors (segnavia 10): poco più di un'ora di cammino tra prati d'alta quota e spumeggianti cascate per una camminata davvero sorprendente.

In questo settore della vallata, dominato dalle pareti orientali del gruppo del Monte Rosa, si diramano diversi sentieri molto interessanti: oltre a quelli descritti meritano una citazione quelli che portano al colle del Turlo (2738 mslm, porta aperta verso Macugnaga lungo un antico tracciato militare) ed al rifugio Barba Ferraro (2247 mslm).
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VALLONE DELL'OLEN
Da Alagna si sale in auto fino alla frazione Piane.
Superato a piedi il piccolo villaggio di case Walser, si continua lungo la stradina forestale (segnavia n° 5) che segue in parte la pista che durante l'inverno riporta gli sciatori ad Alagna. Dopo circa venti minuti di cammino, giunti ad un bivio, si lascia a destra la strada che porta alla miniera abbandonata di Santa Maria e si prosegue a sinistra fino alle baite dell'alpe Wittine. Subito dopo l'alpeggio (che si trova sulla destra) la strada si inerpica in un bel bosco di latifoglie e segue in parte il tracciato della funivia Monterosa. In prossimità dell'alpe Zar Oltu,1847 mslm, la strada entra nell'alpeggio e in venti minuti raggiunge l'ampio pianoro di Seiwij dove si trovano il rifugio Grande Halte e il ristorante La Baita.
Proseguendo oltre la bella piana di Seiwji, il sentiero n° 5 raggiungono in circa 2.30 ore il Col D'Olen (2864 mslm) ed il rifugio Guglielmina, mentre superata la baita detta Cascina Lunga, seguendo sulla destra il sentiero 5a, si raggiunge in poco più di un'ora la bocchetta delle Pisse (2396 mslm) dove un bel laghetto alpino allieta il paesaggio.
Alagna è una base per la conquista del Monte Rosa: con l'ausilio della funivia si raggiungono i tremila metri di quota (ed oltre) per un più agevole accesso ai rifugi Mantova o Gnifetti. Da lì, in 4-5 ore, con l'ausilio di una guida alpina, si può conquistare il rifugio Capanna Margherita, il più alto d'Europa.


VALLE VOGNA
La passeggiata in Valle Vogna, vallata laterale che si apre verso sud a partire da Riva Valdobbia, regala panorami, colori e scoperte. Come Riva Valdobbia, tutta la Valle Vogna è intrisa di cultura walser: le baite sono realizzate nel tipico stile di questa antica popolazione che scese dal Canton Vallese e si stabilì in diversi punti del Nord-Ovest tra cui, appunto, la Val Sesia.
L'escursione più caratteristica è sicuramente quella verso l'Alpe Larecchio. Si parte da Ca' di Janzo (o Sant'Antonio nei giorni in cui si può salire in auto, sostanzialmente i giorni feriali) per proseguire verso Sant'Antonio, dove si trova una bella chiesetta. A questo primo tratto su asfalto (monotono ma arricchito dai frequenti incontri con l'edilizia walser) segue un tratto su forestale in direzione di Peccia: dopo qualche minuto si può scegliere se percorrere un sentiero tra i larici o la strada sterrata. Il primo è  più suggestivo ma richiede qualche minuto in più ed anche una certa attenzione perchè non è segnato in modo impeccabile. La seconda è senza dubbio più diretta ma anche meno appagante.
Giunti a Peccia si ammirano le baite walser, la chiesetta di San Grato e si inizia a salire davvero, camminando su un sentiero d'antica fondazione e dal fascino evocativo. In un'oretta si superano i quattrocento metri di dislivello che separano dall'Alpe Larecchio: qui, a circa 1900 metri di quota, si trovano alcune baite, un agriturismo (verificare l'apertura) e, cercando bene, un laghetto in cui si specchiano i larici.
"L’origine del nome deriva proprio dai numerosi larici che circondano l’alpe: uno di questi grossi alberi si trova su un roccione al centro della conca, dal quale si può godere della particolare vista sull’ampio pianoro. Seguendo il percorso del piccolo torrente che attraversa l’alpeggio, si può giungere al suggestivo laghetto posto poco più in alto" (www.visitvalsesiavercelli.it/vivi/outdoor-e-natura/sentiero-n-201a-peccia-alpe-larecchio-pian-del-celletto/).
Il ritorno avviene sulla via di salita.

Pedalate e curiosità sulla Val Sesia visitando queste pagine di www.cicloweb.net:
- Val Sesia in bicicletta e mountain bike
- guida alla Val Sesia

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