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Meleti e castelli in val di Non (scorri la gallery!)
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Camminando (foto archivio APT Val di Non, foto Franco Voglino)
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Camminando (foto archivio APT Val di Non, foto Franco Voglino)
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Attorno a malga Flavona
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Meli in fiore
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Un tulipano tra i meleti
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Romeno, tra i meleti in fiore
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Castel Malgolo durante la fioritura dei meleti
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Castel Nanno
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Castel Valer
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Arrivando a Castel Valer
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A passeggio tra i meleti
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In val di Tovel
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San Romedio
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Turrion Basso, in alta val di Tovel
Trentino

Val di Non

A SAN ROMEDIO
L'Eremo di San Romedio, a 732 mslm, si trova su uno scoglio roccioso alto settanta metri, nel mezzo di una stretta gola, alla confluenza tra il rio Verdes ed il rio San Romedio. Si tratta di un ardito complesso architettonico, suddiviso in cinque piccole chiese e sette cappelle, erette a partire dai secoli XI e XII.
Il nobile Romedio vi si ritirò in eremitaggio intorno all'anno 1000 e da quei giorni il Santuario prese il suo nome. L'accesso al Santuario conduce al chiostro dal quale partono 130 ripidi scalini.
Un bel sentiero per il Santuario parte da Don (976 mslm): si scende lungo via Madonnina e seguendo le indicazioni SAT si cammina in discesa (dislivello Don-San Romedio: 240 metri). La camminata, tra andata e ritorno, misura sette chilometri, priva di particolari difficoltà.


MALGA E RIFUGIO ROMENO
Tranquilla passeggiata lungo il crinale in balconata sulla valle dell'Adige: raggiunta la malga (1773 mslm) si può proseguire oltre, sino al rifugio Oltradige da dove, eventualmente, raggiungere con una via ferrata la cima del Monte Roen.
Punto di partenza il passo della Mendola (1370 mslm), importante punto di collegamento tra Trentino ed Alto Adige. Da Caldaro si sale alla Mendola con una funicolare, inaugurata nel 1902, che copre un dislivello di circa mille metri. Il passo, vero balcone panoramico, fu frequentato nel secolo scorso anche dalla corte austriaca ed è impreziosito da preziosi dettagli architettonici in tutte le sue costruzioni.
Dal parcheggio degli impianti della Mendola si prende lo sterrato con segnaletica Genzianella e raggiunto il rifugio Genzianella, in pochi minuti, si prende il segnavia 521 - Roen. Progressivamente il sentiero si alza sino ai 1773 mslm della malga Romeno.
Interessante, dopo qualche minuto di cammino, la panoramica deviazione offerta dal sentiero 538.



VAL DI TOVEL
Bici più trekking per una mattinata in val di Tovel. In una dozzina di chilometri si sale su pendenze variabili – ed in alcuni tratti al 15% - da Tuenno (529 mslm) al lago (1177 mslm) su strada ben asfaltata.
Raggiunte le rive del lago si costeggia lo specchio d’acqua lungo una piccola traccia sterrata che conduce sino al rifugio Lago Rosso. Sono placide e di un colore blu profondo le acque del lago che un tempo divenivano rosse. Un fenomeno che non si ripete da cinquant’anni e che, pare, fosse dovuto alle deiezioni bovine che oggi non vengono più scaricate “tal quali” nelle acque del torrente. Qui riprende la salita, stavolta su fondo sterrato e spesso sconnesso. Alcuni tratti, prima di malga Pozzol (1632 mslm), sono davvero ripidissimi e il fondo dissestato renderà quasi impossibile restare sempre in sella.
Raggiunta questa malga, preceduta da un verdissimo alpeggio, si lascia la bici e si prosegue a piedi in direzione dell’altro alpeggio, malga Flavona dove non sarà difficile incontrare alcuni cavalli bradi.
La discesa è lungo l’itinerario di salita. La forestale da malga Pozzol al lago di Tovel si rivelerà divertente ma da affrontare con prudenza!



PASSEGGIATE TRA I MELETI IN FIORE
Una delle migliori stagioni per visitare la Val di Non è quella in cui i meleti fioriscono tingendo di bianco interi versanti dei colli e delle montagne che digradano più o meno dolcemente verso il Noce. La Val di Non, infatti, è uno dei centri più famosi al mondo per la produzione delle mele e, accanto al turismo, l'agricoltura rappresenta un'importante voce nell'economia della vallata. La fioritura è un momento fugace, da cogliere con tempismo, magari chiedendo informazioni alle locali associazioni turistiche: la fioritura inizia prima nei meleti più a valle e progressivamente si estende verso le altitudini superiori.
Le passeggiate sono diverse dalle consuete "escursioni" di montagna: trovandoci in ambiente agricolo, tra i paesi, spesso si snodano lungo stradine interpoderali, anche asfaltate, e prevedono diversi passaggi nei centri abitati.
Due idee.

Attorno a Romeno
Dal centro di Romeno, si percorre via San Bartolomeo fino ai dintorni di una semplice e romantica chiesetta posta accanto ad un maso e dedicata appunto a San Bartolomeo. Fino a pochi decenni fa la chiesetta era di proprietà del maso mentre oggi è parte dei beni della parrocchia di Romeno: semplice nelle linee e nelle decorazioni, questo piccolo edificio sacro vanta una storia secolare. Risale infatti alla fine del XII secolo ed è stata molto più grande di quanto è oggi: fu anche un ospizio per pellegrini.
Ammirato questo contesto piccolo angolo in cui si fondono la tradizione agricola e la cultura religiosa della Val di Non, si continua in direzione nord su una stradina che, dopo esser passata tra le case, procede tra i vigneti. La stradina piega presto verso est e rientra a Romeno incrociando via della Ciarbonara che va presa verso sinistra (nord).
Si prosegue in leggera salita avendo a sinistra un fitto boschetto ed a destra prati da sfalcio. Giunti ad un incrocio "a Y" si svolta a destra raggiungendo presto via al Dos lungo la quale si fa rientro a Romeno, godendo anche di alcuni scorci sulla parrocchiale.
In tutto si cammina per circa cinque chilometri caratterizzati da un dislivello modesto, appena inferiore a cento metri complessivi.


Castel Nanno e Castel Valer
Leggermente più impegnativa della precedente, questa camminata muove da castello a castello, attraversando due paesi e tantissimi filari di meli. In tutto quasi sette chilometri con un dislivello complessivo di 165 metri.
Dal centro di Nanno si prende la SP10 che sfiora l'imponente castello. Si lascia il maniero sulla sinistra, sfruttando alcune deviazioni che riducono il cammino lungo la provinciale. Dopo circa settecento metri di cammino si abbandona definitivamente la provinciale per addentrarsi su una piccola interpoderale che in direzione nord taglia diversi appezzamenti di meleti.
In una ventina di minuti si raggiunge la piccola frazione di Pavillo che va attraversata seguendo la direzione Castel Valer. Si scende decisamente prima attraverso il paese, poi di nuovo tra i meleti fino a raggiungere la bella fortificazione dalla quale si apprezza un vasto panorama sulle pendici orientali della Val di Non.
Il ritorno avviene sulla via di salita e sarà più faticoso in quanto il tratto più ripido è proprio quello che unisce Pavillo a Castel Valer.



PASSEGGIATA FERDINANDO
Dal passo della Mendola di fronte all'hotel Caldaro (Kaltererhof) parte il sentiero 512 (Mendola-Penegal). Dopo 7-8 minuti di cammino una deviazione sulla destra indica la Vista panoramica del Principe Ferdinando d'Asburgo: si tratta di un breve sentiero che raggiunge una meravigliosa vista panoramica sulla valle dell'Adige. Il sentiero 512 prosegue salendo il fianco della montagna attraverso boschi e zone panoramiche attrezzate con panchine. Si deve attraversare la strada asfaltata e dopo poco più di un'ora di cammino si giunge alla cima del monte Pénegal, dove è possibile ammirare una vista panoramica a 360° sulla val d'Adige, la valle di Non, le Dolomiti di Brenta, il gruppo Adamello-Presanella, l'Ortles-Cevedale, le Alpi Passirie, la Marmolada, le Pale di S. Martino, le Torri del Vajolet, lo Sciliar, il Catinaccio ed il Latemar, le Alpi Sarentine ed Aurine.
Per tornare al passo Mendola si può scendere attraverso i prati seguendo il tracciato dell'ex-sciovia. Lasciati alle spalle i resti di cemento dell'ultimo pilone, si prosegue per circa 200 metri verso valle, fino ad incrociare il sentiero che scende rapidamente, e che a tratti diventa strada sterrata. Dopo circa 20 minuti dalla sciovia si prende il bivio a sinistra che indica passo Mendola - segnavia 515 -, il sentiero diventa pianeggiante in quanto percorre il tracciato di un vecchio canale e raggiunge il passo in 45 minuti circa.


FONDO, IL CANYON ED IL LAGO SMERALDO
Si parte dal centro del paese di Fondo davanti alla chiesa di S. Martino, dal rione "Giò a l'aca", così nominato perché, lungo il torrente Sass, c'era, e c'è ancora pur se ricostruito, il lavatoio dove un tempo le donne del paese andavano a lavare i panni.
Accanto al lavatoio c'è un antico mulino con tutte le attrezzature in perfetto stato di conservazione, che è possibile visitare prenotando una guida presso l'ufficio turistico o la biblioteca di Fondo. Dallo stesso punto è possibile vedere i ruderi del ponte romano che collegava le due sponde del torrente prima che venissero costruite le case circostanti.
Risalendo il torrente in direzione del lago ci si inoltra sul fondo del canyon lungo un sentiero pianeggiante che passa accanto ad un altro mulino completamente ricostruito le cui pale sono mosse dalla forza dell'acqua del rio Sass.
In prossimità del lago, il percorso diventa più suggestivo, perché un ponticello sospeso permette di osservare da vicino le erosioni e le formazioni calcaree delle rocce con varie colorazioni dovute alla diversa concentrazione di minerali.
Nelle pareti del burrone si notano inoltre delle piccole "marmitte dei giganti", cavità circolari prodotte da ciottoli roteanti che, trascinati dall'acqua, hanno scavato queste specie di fiori nella roccia. Alcuni metri di altezza sopra la passerella, incastrato tra le pareti di roccia, si può notare un grande masso erratico in granito di origine glaciale.
In pochi minuti si giunge ai piedi della cascata che sgorga dalla diga artificiale costruita nel 1965. La passeggiata prosegue oltre il lago Smeraldo risalendo il corso dell'acqua, sulla destra, fino al campo sportivo, dove un ponte di legno permette di attraversare il torrente e di raggiungere la strada asfaltata per il ritorno.



IL CAMMINO JACOPEO
Il Cammino Jacopeo d’Anaunia è un itinerario in sette tappe, un cammino spirituale che percorre i luoghi culturali e spirituali della valle, ma non solo: permette di contemplare la natura e di passare tra i piccoli villaggi della Val di Non (www.visitvaldinon.it/it/cosa-fare/escursioni-trentino/cammino-jacopeo/).
Figura senz'altro tra i più interessanti cammini spirituali in Italia e viene proposto in due versioni ad anello: quella breve, tre tappe, di circa sessanta chilometri e quella completa, sette tappe, di circa 160 km.
"L’itinerario è pensato per una progressione continua in sequenza pernottando nei luoghi di fine tappa ma possono anche essere divise diversamente a seconda delle esigenze proprie. Chi non sceglie la progressione ma si limita a fare tappe singole o parti di tappa deve programmare il rientro al luogo di partenza con mezzi pubblici o privati. Attraverso la cultura del camminare si riscopre l’anima di un territorio. Il Cammino Jacopeo d’Anaunia, progettato usufruendo di strade di campagna immerse nei boschi e nei meleti, ma anche di strade che penetrano nei borghi contadini della zona, permette al camminatore un contatto diretto ed originale con gli abitanti della valle e con le loro tradizioni: si possono osservare gli uomini nella loro vita quotidiana, le loro case, i luoghi di incontro sia civili che religiosi e ci si può fermare a parlare."
Le tappe:
1 - La prima tappa del cammino parte dalla Basilica dei Santi Martiri di Sanzeno e termina a Senale, presso il Santuario di Nostra Signora nel bosco.
2 - Da Senale alla valle di Rumo, un mondo che ha conservato un fascino piacevolmente alpestre.
3 - La terza tappa consente di completare la versione breve del Cammino Jacopeo. Partendo da Marcena si prosegue in discesa verso il torrente Pescara fin nella “Terza Sponda”.
(3bis - Il cammino ricomincia da Marcena e attraverso la Val di Bresimo giunge a Terzolas in Val di Sole. In questa tappa si ammirano scorci di un'architettura passata sorprendente per la funzionalità).
4 - La quarta tappa comincia alla Torraccia di Terzolas, sede del Municipio, e attraverso la Val di Sole giunge a Cles, capoluogo della Val di Non.
5 - La quinta tappa si snoda, tra castelli e chiese, nella zona centrale della valle nel tratto tra Cles, capoluogo della stessa valle e Flavon.
6 - Dalla pineta di Flavon la sesta tappa del Cammino Jacopeo d'Anaunia prende inizio, per terminare dalla parte opposta della valle, nel paese di Vigo di Ton.
7 - La settima e ultima tappa parte da Vigo di Ton e giunge al Santuario di San Romedio: una piacevole camminata di media lunghezza e con affascinanti paesaggi sulla bassa Val di Non.


Per scaricare le schede di altri itinerari per camminare in val di Non - realizzata dal sito ufficiale della val di Non - Clicca qui: link


In bicicletta e mountain bike in val di Non: www.cicloweb.net/bicicletta/b-trentino/newcles.htm
Guida alla val di Non: https://www.cicloweb.net/guide/g-trentino/nscles.htm

In collaborazione con
Apt Val di Non
www.valledinon.tn.it

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