dalla cittadina ai castelli immersi tra i vigneti, fino alle alte quote
Merano ed i suoi dintorni hanno sempre richiamato poeti, artisti e filosofi ed infatti la città, come si può ammirare passeggiando in centro o costeggiando il Passirio, è ricca di antiche residenze nobiliari, vigneti, castelli, scorci e masi dove si respira l'aria "fin de siecle" che ha reso Merano un'ambita meta di vacanze. E se Merano è teatro, arte, cabaret e feste tradizionali i suoi dintorni sono invece sinonimo di pace e tranquillità. La vallata ed i piccoli paesi attorno a Merano offrono infatti verdi e dolci pendii ma anche vette elevate e mete per escursioni impegnative.
Il castel Tirolo fu la culla del Principe Mainardo II, il condottiero di una contea che da lui prese il nome e che si estese sino alla Pianura Padana, partendo dagli altopiani bavaresi. Nel 1420 la residenza principesca fu trasferita ad Innsbruck e così Merano evitò la modernizzazione violenta che privò di molte peculiarità altre località tirolesi e sudtirolesi. Il castello è meta di diversi sentieri escursionistici davvero panoramici. Sono diverse anche le passeggiate urbane di grande soddisfazione.
- passeggiata Tappeiner, un tracciato soleggiato che unisce la passeggiata Gilf, di cui si parla sotto, alla località Quarazze mantenendosi a mezza costa, a circa 380 mslm. Il nome del sentiero viene dal medico Franz Tappeiner (1816 - 1902) cui deve la paternità. La passeggiata è avvolta da una rigogliosa vegetazione in cui prevalgono cipressi mediterranei e pini. Tra gli altri alberi figurano palme ed ulivi, eucalipti, magnolie, fichi d'india, agavi. Difficoltà minima e percorribile anche con il passeggino. Tra le attrazioni anche una "polveriera", parte di un complesso fortificato medievale divenuto deposito di polvere da sparo nel corso dell'800. E da non perdere anche l'orto delle erbe aromatiche, l'unico dell'Alto Adige - Sud Tirol. Ai geologi non sfuggiranno le striature, un altro dei motivi di interesse del percorso: tali striature sono frutto dell'azione dei ghiacciai, dovuti allo scorrimento di rocce e massi trascinati dai ghiacci millenni fa. Se si accede alla passeggiata dal castello Principesco, infine, è possibile muoversi tra tante terrazze seminascoste, ripidi gradini di sasso uniscono tante piattaforme dominate dalla vegetazione di tipo mediterraneo. Ed infine il giardino dei profumi.
In totale la camminata impegna per quattro chilometri.
- passeggiata Gilf: realizzata tra il 1871 ed il 1885 parte dal ponte Romano, settecentesco, il più antico attraversamento sul Passirio ancora in essere. Il percorso si sviluppa sulle due sponde, lungo la passeggiata d'estate e la dirimpettaia d'inverno. Attraverso serpentine in salita porta a via Monte San Zeno dove si collega alla passeggiata Tappeiner. Sculture floreali, una gola rocciosa, una forra in cui il Passirio si produce in una fragorosa cascata sono le attrazioni della passeggiata che misura circa 1 km.
Sul soleggiato pendio sopra Merano si estendono i giardini di Castel Trauttmansdorff, un castello fatto costruire dal conte Trauttmansdorff sulle rovine di una rocca medioevale. Dal 1994, i prati dove un tempo soleva passeggiare la principessa Sissi sono stati risistemati a giardino botanico. Si trovano quattro aree: i giardini del sole (con ulivi, agrumeti, cipressi e lavande), giardini acquatici e terrazzati (dove zampillano acque fresche), i paesaggi dell'Alto Adige ed i boschi del mondo.
Nella Meranerland si possono dunque visitare castelli e residenze nobiliari ed anche scorgere i segni della penetrazione della cultura carolingia.
Ne sono un esempio alcuni affreschi con oltre milleduecento anni di vita, i più antichi dell'area culturale tedesca: è sufficiente fare qualche chilometro, oltre la val Venosta, e visitare la vicina val Monastero, divisa tra Svizzera e Sud Tirol. Mustair, a breve distanza da Glorenza e Tubres, è uno scrigno straordinario, custode di affreschi carolingi più che millenari.
A tavola si scoprono i prodotti tipici della gastronomia: in particolare i canederli, o knodel, proposti in trentasei varianti, lo speck ed i vini, nella fattispecie il Colline di Merano.
Da non dimenticare una gita a Nalles, Rifiano, Caines, Lagundo, Naturno, Parcines, Rablà, Tel, Marlengo ed altri piccoli grandi paesi che nascondono piccoli tesori: castelli, antiche chiese parrocchiali, territori che offrono relax e possibilità di svaghi e divertimenti: al già citato Castel Tirolo si contrappone, geograficamente, il Castel Monte Leone, sopra Lana, anch'esso scenograficamente posizionato tra boschi e vigneti.
Una cascata, quella di Parcines, non è solo uno spettacolo della natura ma è un vero toccasana per la salute. Il salto d'acqua misura novantasette metri e la portata arriva a diecimila litri d'acqua al secondo. Tra le 10 e le 12 del mattino, se c'è il sole, la luce filtra tra le tante particelle d'acqua creando meravigliosi arcobaleni. Ma non è tutto qui. L'acqua è particolarmente salubre intorno all'alba ed al tramonto o quando il cielo è coperto: si misura una concentrazione di particelle tra 800 e 1200/cm³, vicine ai valori delle zone con l’aria più salubre al mondo sopra l’Atlantico nordorientale e sopra l’Artide. La concentrazione di ioni di ossigeno attivi è particolarmente alta e supera anche i 50.000 ioni per cm³. Per fare un confronto, in ambiente urbano la concentrazione è di 200 ioni per cm³, in montagna e al mare gli ioni presenti sono 5000.
Gli ioni catturano le polveri sottili e i gas di scarico, stimolano le difese immunitarie, purificano le mucose respiratorie, calmano il sistema nervoso autonomo e la circolazione e hanno effetti revitalizzanti. Inoltre favoriscono lo scambio di gas nei polmoni, motivo per cui soggiornare vicino ad una cascata è particolarmente indicato per chi soffre di asma e allergie.
Un recente studio condotto dall’università di Monaco ha stabilito che l’acqua della cascata di Parcines è pulita e priva di agenti patogeni e la qualità dell’aria è ottima. Inoltre nell’acqua è stata riscontrata anche la presenza di 1 μ? (“My”) di oro. E allora, riempite i vostri polmoni di quest’aria… preziosa! (Per ulteriori informazioni, https://www.merano-suedtirol.it/it/da-scoprire/emozioni/la-cascata-di-parcines.html)
Visitando Parcines non si possono dimenticare il suo centro, le residenze ed i castelli del suo territorio. Castel Stachelburg è un tipico castello medievale situato direttamente nel centro del paese. Un tempo abitato dai conti di Parcines, oggi residenza della tenuta vinicola a coltivazione biologica del barone von Kripp. In occasione di una delle degustazioni organizzate settimanalmente si possono ammirare la cantina con l’antico torchio e il cortile interno.
Ad alcuni minuti a piedi verso nordest si raggiunge la vicina tenuta Gaudententurm costruita nel 1348 e ormai un simbolo all’imbocco del paese. Le degustazioni di distillati organizzate settimanalmente sono l’occasione ideale per visitare anche la cantina della distilleria Gaudenz che fa parte del complesso.
Ancora più antico è Castel Spauregg le cui fondamenta risalgono al XII secolo. Nel giardino del castello si trovano alberi del Mediterraneo come un tasso, un cedro e una sequoia di 140 anni, alta 45m.
Prissiano è il paese dei castelli. Citando la pagina https://www.merano-suedtirol.it/it/tesimo-prissiano/natura-cultura/luoghi-d-interesse/rocche-castelli.html Prissiano e le località di Tesimo, Narano, Caprile, Plazzoles e Grissiano sull’altopiano assolato che domina la Valle dell’Adige sono veri e propri gioielli della storia. Prima ancora dell’avvento del turismo nelle Alpi furono infatti ambiti luoghi di villeggiatura di nobili e borghesi. I castelli Fahlburg (al cui interno si trova una pregevole cappella dedicata ad Ognissanti), Wehrburg, Zwingenburg, Castel Katzenzungen e le rovine di Castel Casaccia e di Castel Holz (poche pietre restano della costruzioni originaria, citata già nel 1236) sono stati acquistati da privati e vengono spesso utilizzati per manifestazioni ed eventi.
Il castello medievale Wehrburg ospita un hotel. I Castelli Katzenzungen e Fahlburg fanno spesso da cornice suggestiva per matrimoni, eventi aziendali e altre manifestazioni.
Ai piedi di Castel Katzenzungen si trova un vero e proprio monumento naturale: la vite Versoaln è la più grande e quasi certamente la più antica del mondo. La prima citazione di Castel Katzenzungen, allora di proprietà di un certo Henricus de Cazenzunge, risale al 1244. A cavallo fra il XVI e il XVIII secolo, sotto i signori di Breisach, originari dell‘Alsazia, il castello conobbe il periodo di massima fioritura e potè annoverarsi fra le residenze nobiliari più signorili della regione. Con l‘estinzione della dinastia, il castello rinascimentale passò nelle mani di famiglie rurali per poi venire restaurato solo una volta rilevato dalla famiglia Pobitzer di Merano, nel 1978.
Il castel Wehrburg (S. Erasmo) fu eretto nel XIII secolo, rimase per oltre cinque secoli nelle mani dei signori di Andrian-Wehrburg la cui famiglia si estinse nel 1798. Nel 1520 l‘edificio fu sottoposto ad opere di rinnovo senza tuttavia interventi di rilievo sulla costruzione originaria. Il castello ospita ancora antiche stufe (risalenti al XVI e XIX secolo). L‘odierna cappella del castello, presumibilmente eretta nel XV secolo, è dedicata a Sant‘Erasmo e conserva un‘importante affresco e una pregevole Pietà del 1420. All‘inizio del XX secolo, un conte ungherese, Albert von Eperjessey, inviato dell‘impero asburgico a Teheran, rilevò Castel Wehrburg per sottoporlo in seguito ad un‘opera radicale di restauro. Nel 1957, un prissianese, il gestore del Mohren, Hermann Holzner, divenne proprietario del castello e decise di trasformarlo in struttura alberghiera senza stravolgere eccessivamente l‘opera originaria.
Castel Zwingenburg, già citato dalle fonti nel 1237, divenne nel 1274 di proprietà del principe regnante Meinhard II. Caduta in rovina, la costruzione passò verso il 1800 in mano contadina sino a quando il signore di Castel Schulenburg, rilevata la proprietà del rudere, lo sottopose nel '900 ad interventi di risanamento e rinnovo. Oggi è nuovamente gestito da proprietari terrieri.
I ruderi di Castel Pfeffersburg, altrimenti noto come Casatsch (Casaccia) contrastano con la magnificienza delle altre residenze finora citate. Nel 1194, Corrado II di Beseno, vescovo di Trento, ricompensò dei servizi ricevuti Ulrich Ruf, i fratelli Heinrich e Friedrich von Pitzol, Marquard, Hartwig e During di Tesimo donando loro un colle denominato „Casac“ situato sopra Nalles nella parrocchia di Tesimo e concedendo loro di erigervi un castello. La concessione edilizia era però vincolata all‘obbligo di lasciare la costruzione sempre accessibile al vescovo, ai suoi successori e ai conti di Appiano di cui i costruttori erano sudditi. Nella seconda metà del XIV secolo, il castello passò nelle mani dei signori di Greifenstein e nel 1390 dei Botsch. Seppure con qualche interruzione (il castello fu per un breve periodo anche di proprietà dei signori di Zwingenstein), il Kasatsch rimase a lungo dei Botsch. Marx Sittich von Wolkenstein lo chiamava Pfeffersburg. Estinta la dinastia dei Botsch, il rudere passò nelle mani dei signori di Castel Stachelburg e quindi ai baroni di Castel Schneeburg fino a cadere nelle mani dei Giovannelli. Nel corso degli anni passati, il rudere è stato frequentemente oggetto di attenzione da parte della stampa: l‘attuale proprietaria, Verena Jordan, ha avviato infatti significativi lavori di risanamento conclusisi solo nel 2002.
Castel Fahlburg, originariamente noto con il nome di „Turm zu Vall“, venne eretto nel XIII secolo dai Signori di Zobel. Estinta la dinastia, gli eredi se ne contesero le proprietà. Sembra che il poeta e cantore lirico Oswald von Wolkenstein sia stato trattenuto prigioniero da Barbara Jäger nella torre dove si dice abbia composto anche dei canti in cui denuncia con amarezza le torture subite. Nel 1597 Jakob Andrä von Brandis rilevò la proprietà del maniero che decise poi di trasformare nel 1640 in castello rinascimentale. Attualmente il castello è nelle mani del Conte Jakob von Brandis, un discendente della dinastia dei conti von Brandis. All‘interno della costriuzione si conservano ancora antiche stufe in maiolica, soffitti lignei e capolavori del pittore barocco Stefan Kessler.
Nella "Meraner Land", la val d'Ultimo (Ultental) è la valle del turismo dolce, caratterizzata da una attività agricola di millenaria tradizione. Il paesaggio soleggiato è punteggiato da curati pascoli, vasti alpeggi e da trentasei malghe. Custode dell'eredità della vita contadina è il Museo della valle a San Nicolò. Monumenti viventi sono invece i larici millenari di Santa Gertrude: alti oltre ventotto metri hanno quasi duemila anni di vita!
La val Passiria offre all'ospite diverse opportunità per l'escursionismo e la scoperta. Il Parco Naturale del gruppo di Tessa pone a contatto con la natura incontaminata e nello stesso tempo avvicina alla secolare attività agricola dei contadini della valle. In valle si trova anche la miniera di Monte Neve: all'interno è ricavato un museo che apre gli occhi sulle fatiche e le privazioni che i minatori dovevano sopportare per estrarre dal cuore della montagna metalli e minerali.
La salita al passo Rombo è poi un crescendo di panorami e suggestioni con le moderne installazioni artistiche che caratterizzano i tornanti del valico.
È una posizione decisamente felice anche quella di Avelengo, villaggio adagiato su un soleggiato altopiano, dominante la città di Merano e circondato dal verde dei pascoli e dei boschi di conifere, dal quale si gode un fantastico panorama che spazia sulle vette del gruppo di Tessa, sull’Ortles e sulle Dolomiti di Brenta. Simboli di Avelengo, la chiesetta romanica di Santa Caterina, arroccata su un poggio visibile anche dal fondovalle e, soprattutto, la razza equina Avelignese (Haflinger) che prende il nome proprio dal borgo, splendido animale dalla bionda criniera, mansueto e docile, adattissimo per l’escursionismo in montagna.
Le altre pagine di www.cicloweb.net dedicate a Merano ed ai suoi dintorni:
- itinerari in bicicletta e mountain bike nei dintorni di Merano,
- le passeggiate a Merano, in bassa val Passiria e non solo
E su www.ciaspole.net sono tantissime le ciaspolate da fare in Alto Adige - Sudtirol!
In collaborazione con
Consorzio Turistico Meraner Land
www.meranerland.com