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Le Cime di Rosso e di Vezzeda, in autunno (scorri la gallery!)
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Il rifugio Gerli Porro
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Riflessi a due passi dai rifugi della val Ventina
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Trionfa l'autunno, al cospetto delle prime spolverate di neve
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Il ghiacciaio Ventina ai piedi del Cassandra
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Alpe Laresin
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Il Mallero, in autunno
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San Giuseppe, a due passi da Chiareggio
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Sfumature d'autunno tra i larici della val Malenco
Autunno

Alpe Ventina

In val Malenco i mesi di ottobre e novembre sono un vero trionfo di colori. Basta spingersi oltre Chiesa in Val Malenco ed oltre le cave di serpentino, per immergersi in un mare di larici che raggiunge il suo culmine tra Chiareggio e le pendici dei Tremila che chiudono la valle a sud (monte Cassandra e monte Disgrazia), ad ovest (Cime di Rosso e di Vezzeda) e a nord (Monte Forno).

Si è già parlato - anche nella sezione Blog (clicca qui) ed in un'altra pagina della rubrica dedicata all'Autunno (clicca qui)- del passo del Muretto. In questa pagina, invece, andiamo alla scoperta della vallata "dirimpettaia", la val Ventina, solcata dal torrente omonimo, che dalle pendici del monte Cassandra scende fino al corso principale del Mallero.
A presidio di questa valle ci sono due rifugi, il Gerli-Porro, aperto anche in autunno, ed il Ventina (chiuso ad ottobre e novembre, quantomeno nella stagione 2022): sono posti a poche decine di metri uno dall'altro, a circa 1950 metri di altitudine.
Si trovano in una posizione "di transizione" dai lariceti al mondo post-glaciale. Per arrivarci basta un'ora di salita, nemmeno troppo impegnativa, da Chiareggio. Tutto il tracciato si svolge lungo un'ampia mulattiera che non pone pericoli di orientamento o passaggi troppo tecnici. E' una salita adatta anche ai bambini, purché in grado di superare i trecento metri di dislivello dai 1630 mslm del fondovalle ai 1950 mslm dei rifugi.
Ovviamente, sono possibili varianti ed estensioni.
Il primo dei due rifugi - come si diceva aperto fino a fine settembre e poi nei weekend fino ad Ognissanti (verificare, però, con i gestori) - è di proprietà del Cai di Milano ed è stato costruito nel 1936: ricorda, nel nome, l'alpinista milanese Augusto Porro. Nel 1992 è stata aggiunta una dedica ad Amerigo Gerli perché la sorella Maria Rota finanziò l'ampliamento della struttura che oggi si presenta come una vera capanna alpina, rustica ma accogliente, con una bella stufa che riscalda anche gli ambienti superiori.
Nelle giornate di sole il pranzo all'aperto regala un'ottima vista sul ghiacciaio e sui tremila che chiudono a sud la vallata.
Inconfondibile il tetto rosso!

Il foliage è sicuramente uno dei motivi principali per camminare tra la valle Ventina, la val Sissone ed il fondovalle ma arrivare al rifugio Gerli Porro apre anche le porte del ghiacciaio Ventina, una vedretta in forte arretramento che è monitorata e studiata dal Servizio Glaciologico Lombardo (SGL).
Nel 1992, lo stesso SGL ha realizzato un sentiero glaciologico dedicato a Vittorio Sella, pioniere della fotografia di montagna. Il tracciato è rivolto a tutti gli escursionisti e permette di valutare, attraverso la lettura di targhe e cartelli esplicativi, le variazioni del ghiacciaio del Ventina avvenute negli ultimi secoli.
Il sentiero si sviluppa ad anello sul fondo della Val Ventina, iniziando e terminando nei pressi dei due rifugi, con una lunghezza complessiva di circa tre chilometri ed un dislivello in salita di soli 175 metri può essere completato senza eccessiva fatica in circa un’ora e mezza.
Un po' più impegnativo - e decisamente più lungo - è arrivare alla fronte del ghiacciaio che, come noto, arretra ogni anno. E' impressionante, osservando le morene, immaginare quanto ghiaccio è stato perso in pochi decenni.
Lungo il sentiero, sia in salita sia in discesa, una serie di targhe permette al visitatore di identificare le morene deposte dal ghiacciao nel periodo che va dalla Piccola Età glaciale (1550-1850) ai giorni nostri, nonché di osservare le posizioni raggiunte dalla fronte del ghiacciao durante il suo progressivo ritiro, identificabili grazie alla presenza di segnali glaciologici oppositamente evidenziati.

Per chiudere, tornando al foliage ed al suo albero simbolo - il larice, lungo il sentiero tra l'Alpe Ventina ed il lago Pirola si può individuare un larice millenario!

Su www.cicloweb.net le altre pagine dedicate alla val Malenco:
- percorsi di bicicletta e mountain bike in val Malenco
- itinerari di trekking in val Malenco
- sempre in val Malenco, ma sull'altro versante, è possibile camminare lungo il sentiero glaciologico cui è dedicata un'intera pagina
- guida alla val Malenco
Per chi ama la neve, invece, www.ciaspole.net offre una bella ciaspolata da Campo Moro fino al rifugio Cristina, sull'altro versante della val Malenco (clicca!)

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